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Tra il 6 e il 9 giugno, i cittadini dell'Unione europea sono chiamati alle urne per scegliere chi li rappresenterà nel prossimo Europarlamento.
Dalle ultime elezioni nel 2019 sembra passata un'eternità e, in effetti, il mondo è cambiato radicalmente. Da allora l'Unione europea ha dovuto affrontare una serie di sfide: la pandemia e il suo enorme contraccolpo economico, l'invasione della Russa in Ucraina e la conseguente crisi energetica, lo scandalo del Qatargate, l'aumento del costo della vita e, infine, lo scoppio della crisi mediorientale.
Una serie di sfortunati eventi che hanno contribuito a fare dell'ultima legislatura europea un percorso ad ostacoli. Se l'Unione ha dato prova di resilienza e determinazione nell'affrontare la pandemia, sta facendo molta più fatica a trovare una posizione unitaria nell'affrontare il mutato scenario internazionale.
Ed è qui che sorge una domanda spontanea: che Europa è quella che tra pochi giorni è chiamata al voto, l'appuntamento più importante? Matteo Suanno, giornalista di LifeGate, ne parla con Antonio Villafranca, vicepresidente e direttore della ricerca dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi).
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00:00 Introduzione
01:27 Cosa è cambiato dalle ultime elezioni europee
03:22 I successi e le debolezze dell’Unione europea
04:49 La struttura istituzionale dell’Unione europea
07:44 La distanza tra istituzioni e cittadini
09:38 Politica estera e guerra in Ucraina
12:26 L’Unione europea di fronte al conflitto in Medio oriente
15:48 L’escalation della violenza nei paesi membri
19:03 Il senso dell’Unione europea