Grazie a te

Buongiorno Sig. Spinoni, grazie per il dozzinale, lo prendo come un complimento. Il Sodio può essere certamente già presente nell'acqua di rete, ma quando condiziono chimicamente l'acqua, attraverso uno scambio ionico, dove per togliere uno ione di Calcio, necessito di aggiungere 1,15 di Sodio, è matematico, che se devo abbassare di 20°F la durezza avrò al termine del trattamento 230 mg/l di Sodio e la potabilità dell'acqua impone il limite a 200 mg/l, perciò, come dice il DM del 26 giugno 2015, avendo l'obbligo di addolcire l'acqua per uso sanitario e tecnico quando la durezza supera i 15°F, forse è una mia interpretazione, si può intendere 15°F come limite verso il basso della durezza. Se poi, si vuole scende sotto i 15°F, se non supero i 200 mg/l di sodio lo posso fare, ma come dice lei dovrei aggiungere un dosatore di un liquido filmante, ricordando, che quell'acqua deve rimanere potabile, e anche se uno non la beve, la usa sicuramente per cucinare, ed è provato che portando l'acqua in ebollizione, ne peggioro le caratteristiche, ed è molto probabile che una volta raggiunta la bollitura, quell'acqua chimicamente non sia più potabile, perché tramite l'evaporazione di una parte di quell'acqua, avrò una concentrazione maggiore degli elementi solidi disciolti in essa. Lei ha detto che il video è fuorviante, ma io non ho detto che non installo addolcitori a scambio ionico, dico che di pregi non ne vedo nemmeno uno, a meno che non si parli di acqua ad uso tecnico ed industriale, il che significa che li installo anche nell'ambito civile, cercando di mantenere l'acqua nei limiti di potabilità, considerando tutte le varie ed eventuali, che possono accadere ogni qualvolta si modifica chimicamente l'acqua. Conosco molto bene i limiti degli altri sistemi di addolcimento non chimici, e quindi li installo solo dove è possibile, negli altri casi mi arrendo all'unico sistema che toglie effettivamente la durezza dall'acqua, ovvero l'addolcitore a scambio ionico. Spero di aver chiarito meglio il mio pensiero. Le auguro una buona giornata

@@davidepriore343 lei è davvero incompetente ed impreparato, dovrebbe smettere di mettere in giro tutte queste falsità. Si vede proprio che non è del mestiere, perchè quindi parla di cose di cui non capisce assolutamente niente facendole passare per negative ed avvalorando la sua opinione personale con delle totali falsità????

@@Untizioconuncoso grazie.

Le consiglio di montare un dosatore di polifosfati professionale

Buongiorno, per controllare i Gradi Francesi di durezza, ci sono dei test con delle gocce, che può acquistare in qualunque centro di bricolage. Il test del pH, non calcola la durezza. 4°F possono andare bene, ma io consiglio tra i 6 e gli 8°F, però non è una regola è un consiglio. L'acqua può essere corrosiva sempre, anche solo per effetto meccanico, 4°F non sono 0°F, però io alzerei un pochino il valore. Buona giornata

@@davidepriore343 innanzitutto GRAZIE per la risposta. Ricapitolando, Ho misurato l'acqua in entrata, sono 15 gradi francesi e 7 di ph, se la "dolcifico" portandola a 9 o 10 gradi francesi e restando sui 6 di ph, potrei usarla in totale sicurezza sia per berla che per gli altri usi domestici? Infinite grazie.

​@@alesistefano perché si preoccupa del pH? Io personalmente l'acqua addolcita non la bevo proprio, qualunque sia il risultato in uscita, ma questa è una mia scelta, e un mio modo di vedere. Con 9 o 10°F, avrà sicuramente una precipitazione sugli elettrodomestici, sulle rubinetterie e sul box doccia, per non vedere nulla bisogna stare tra 5 e 8°F. Grazie e a presto. Davide

Buongiorno, grazie per il suo commento, anche se non concordo con la sua opinione.

Buongiorno. Ci sono resine specifiche o materiali diversi, che possono trattare o scambiarsi con molti elementi. Si possono anche mescolare nello stesso addolcitore, usato per la durezza dell'acqua. Ci sono resine Anioniche e resine Cationiche, in base a cosa si vuole togliere, si potrà scegliere una delle due o entrambe. Spero di aver risposto alla sua domanda. Buona giornata

Buongiorno sig. Gregorelli, riesce a mandarmi una foto o un filmato del suo addolcitore, tramite whatsapp al 348 780.00.55 o via mail a miniera2013@gmail.com, così mi rendo conto di quale tipo di impianto parliamo. Bisogna, per prima cosa controllare la durezza in ingresso e quella all'uscita dell'addolcitore, per capire se sta lavorando. Se c'è un by-pass aperto andrebbe chiuso, segnandosi prima la posizione di quanto è aperto, per controllare se l'addolcitore riesce a portare a zero la durezza. Bisogna capire se ha il produttore di cloro gas e se fa almeno una rigenerazione ogni 3 o 4 giorni. Se c'è un prefiltro, bisogna controllare che sia pulito. Poi ci sarebbe da capire come è collegato, e se tutto funziona, bisogna portare la durezza in uscita sotto i 15°F, diciamo che tra l'ingresso e l'uscita la differenza di in gradi Francesi non dovrebbe essere maggiore di 20, così si è sicuri di avere ancora un'acqua potabile, per quanto riguarda la concentrazione di sodio, se si va oltre consiglio l'installazione di un impianto ad osmosi inversa, da installare in cucina, per avere un'acqua nuovamente nei parametri di potabilità, sempre per quanto concerne il sodio. Spero di aver chiarito in parte o completamente i suoi dubbi, resto in attesa di un suo messaggio. Cordiali saluti. Davide

Vedo solo ora il suo commento. Se vuole le invio un dépliant informativo, ma mi scriva sulla mail davidepriore@miniera.eu Saluti. Davide

Buongiorno, non so cosa dice l'azienda produttrice del suo forno, ma quasi certamente vorrà un'acqua con Zero calcare, quindi solo 2 soluzioni o un addolcitore a scambio ionico o un impianto ad osmosi inversa, sennò nel giro di pochissimi giorni il forno sarà pieno di calcare. Buona giornata

Buongiorno, io consiglio di usare l'acqua osmotizzata sia per bere, sia per cucinare. Non consiglio mai, di usare l'acqua addolcita, per uso alimentare. Se poi lo scambio ionico tra Calcio e Sodio è superiore ai 20°F, allora l'acqua non potrà più essere considerata potabile, perché la concentrazione di Sodio, sarà maggiore di 200 mg/l e quindi appunto, non potabile.

@@davidepriore343 Grazie della risposta. È normale che il mio addolcitore fa prima l'aspirazione e poi controlavaggio ?!?! (...poi risciacquo ed in fine riempimento.

@@JorgePPG i cicli sono 7 o 8 a seconda dell'addolcitore, quindi i passaggi sono molti di più, però si, prima aspira la salamoia, e lava le resine, poi fa il controlavaggio, e poi immette un po' di acqua nel tino col sale, perché per creare la salamoia servono alcune ore, non basta che l'acqua tocchi il sale, ma ci deve essere una saturazione dell'acqua da parte del sale. Buona giornata

@@davidepriore343 Grazie ancora. Il mio fa solo 4 fasi che sono aspirazione 50 min. (nella quale è incluso anche il lavaggio con la salamoia), controlavaggio, risciacquo rapido e riempimento. Poi sulla valvola c'è scritto "BNT850SE (UF)". UF starà per upflow ?!?!?! La cosa strana è che sul manuale (tra altro tradotto male in italiano), c'è scritto che la prima fase è il controlavaggio (in realtà è l'aspirazione salamoia e poi controlavaggio). Poi nelle impostazioni della valvola c'è la possibilità di settare "Upflow softener" o "Downflow softener", adesso è settato su upflow. Ho provato a settarlo come downflow softener ed avviare la rigenerazione ed in questo caso la prima fase è il controlavaggio, il problema è che alla fine della rigenerazione, continua a scaricare acqua, non si ferma mai. boh Forse è un addolcitore upflow questo ? Sul libretto non c'è scritto nulla riguardante sta cosa.

@@JorgePPG la Nobel, è un'azienda molto seria, ho letto alcuni dei loro manuali, e sono fatti molto bene, è sicuro che è della Nobel? Allora UF e DF, sono due modalità diverse per fare il contro lavaggio, probabilmente perché quel programma, e quella testata, possono essere montati su colonne diverse, non solo le resine cationiche, come nel suo caso (addolcitore), ma anche la sabbia, o i carboni attivi o dei letti misti in cui il contro lavaggio, deve essere fatto in Down Flow. Non ha importanza, se hanno suddiviso i cicli in 7, 8 o in 4, l'importante è che rigeneri le resine, molte aziende preferiscono personalizzarsi il programma, per fare il loro prodotto, di sicuro, per fare una rigenerazione servono l'aspirazione della salamoia e successiva rigenerazione, il controlavaggio del sale con lo scarico dell'acqua di controlavaggio, il riempimento della tinozza col sale. Avrebbero potuto comprimere tutti questi passaggi, anche con una sola operazione. La si suddivide, per questioni di assistenza tecnica, da parte di operatori certificati dall'azienda. Comunque un addolcitore nel suo funzionamento il flusso dell'acqua è in DF, la Rigenerazione è in UF, il controlavaggio è sempre in UF, quindi il suo addolcitore deve essere impostato su UF, in modo che la rigenerazione e il contro lavaggio, siano fatti in Up Flow. Il programma Down Flow, forse e sottolineo forse, serve per un altro tipo di testata, quando utilizzano altri materiali filtranti che necessitano un funzionamento in UF e un controlavaggio in DF. Spero di aver chiarito i suoi dubbi, comunque mi trova qui, o al 348 780.00.55, anche Whatsapp. Buona giornata. Davide

Si può installare tranquillamente un addolcitore a scambio ionico classico, su tutta l'acqua di casa, basta che il residuo di Sodio, sull'acqua trattata, non superi i limiti di potabilità, nel caso la si voglia utilizzare anche per uso alimentare. Se il suo uso è solo ed esclusivamente quello tecnico, il suo lavoro lo fa egregiamente, se non si tiene conto dello spreco di acqua e della quantità di sale che si buttano nelle fognature, certo meglio il sale, che tutti quei prodotti anticalcare, con cui le casalinghe puliscono casa. Se invece il suo uso è anche quello potabile, bere cucinare, lavarsi i denti, allora sotto al mobile della cucina, dovrebbe installare un impianto ad osmosi inversa e nessun altro di impianto di purificazione, perché solo l'osmosi inversa, elimina il residuo in eccesso di sodio, che l'addolcitore a scambio ionico, ha introdotto nell'acqua. Si chiamerà anche addolcitore, ma tecnicamente e praticamente, rende l'acqua più salata. Per eliminare 1 mg/l di Calcio, servono 1,15 mg/l di Sodio, quindi, per superare il limite di potabilità, a causa del Sodio, basta togliere dall'acqua dai 25 ai 30°F. Se la sua acqua ha una durezza di 40°F ed elimina 30°F, non avrà più tutto quel calcare nell'acqua, e sarà al limite massimo di Sodio ammissibile per Normativa, fino a quando quell'acqua è fredda, ma quando la porterà in ebollizione, all'interno di una pentola, che ne sò, per farsi due spaghetti, ecco che grazie all'evaporazione, quel Sodio si concentra, in una quantità minore di acqua e quell'acqua non sarà più potabile. Ricordo che 100 gr di pasta, una volta cotti sono 204 gr, quei 104 gr in più sono acqua. Spero di aver chiarito il concetto. Se la soluzione, crea un altro problema, poi si dovrà trovare la soluzione a quel nuovo problema. Non sapendo qual è la durezza dell'acqua di casa sua, non posso darle una risposta, diversa, perché anche gli addolcitori cosiddetti ecologici, hanno anche loro delle limitazioni e quindi quando installando un anticalcare ecologico il problema resta, anche io non li installo ed uso gli addolcitori classici a scambio ionico, però con delle nuove resine più performanti, e se si supera il limite di potabilità, perché non si può installare l'addolcitore solo sull'acqua tecnica, allora installo anche un impianto ad osmosi inversa, sotto il lavello della cucina. Spero di esserle stato utile, se vuole mi può chiamare o mandare un messaggio Whatsapp al 348.780.00.55 Buona Vita!

Buongiorno, l'addolcitore elimina completamente la durezza dell'acqua, quindi dopo non avrà più nessun residuo né interno alle tubazioni e scambiatori, né esterno sui rubinetti, sulle ceramiche, sugli accessori e sui box doccia. Ma la cosa che le chiedo è, l'acqua del pozzo è potabile? Perché l'addolcitore è sicuramente un ottimo rimedio al calcare, ma l'addolcitore non lavora sulla potabilità dell'acqua e quindi, anche se il calcare non si deposita, lei avrà un'acqua non sicura dentro casa. Se vuole un'altra soluzione che elimina il calcare e rende l'acqua potabile, mi può scrivere a davidepriore@miniera.eu oppure mi contatti al +39 348 780.00.55. Cordiali saluti. Davide

Davide Priore si l’acqua è potabile,anche se non la utilizziamo x bere...ma ovviamente X lavare ecc si! Purtroppo essendo in aperta campagna anche la fornitura dell’acquedotto pubblico ha un costo di allacciamento veramente superiore anche all’installazione del più caro addolcitore in commercio! Siamo a 2 km dal paese...su una strada completamente privata...e quindi dalla “zona” di fornitura pubblica fino a casa nostra la spesa di installazione è tutta a carico nostro...e capisce che su circa 2 km di strada mi costa meno comprare una Ferrari! Grazie x l’informazione e le delucidazioni...provvederò ad informarmi per installarlo! Grazie

@@dieleggero84 ma aggiungete il cloro per la potabilità? Perché sennò come fai ad avere la certezza della potabilità. Inoltre l'eliminazione del calcare con l'addolcitore a sale, alza la salinità dell'acqua, quindi ne compromette la potabilità. Contattami via mail, che ti do, senza ovviamente nessun impegno da parte tua, una soluzione diversa, e con un costo simile, così puoi valutare un'alternativa. Buona serata

Salve Nuccio Bruno, mi può inviare una mail a davidepriore@miniera.eu, sarò ben lieto di inviarle un nostro preventivo. Grazie. Cordiali saluti

Salve Nuccio, scusi il ritardo, ma ho visto solo ora il commento. Se è solo per uso agricolo non è necessario addolcire l'acqua, a meno che il problema non sia l'intasamento degli ugelli dell'impianto di irrigazione. Inoltre addolcendo l'acqua aumenterebbe la salinità e rischierebbe di bruciare ciò che sta coltivando, visto e considerato che avete già 5000 microsiemens di conducibilità. Cordiali saluti

Buongiorno, le informazioni le trova su: Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.M. 7 febbraio 2012, n. 25. Come ogni Normativa, è scritta in "Leggese", e quindi ampio spazio alla libera interpretazione. L'acqua potabile, dopo un qualsivoglia trattamento, fisico o chimico, deve restare potabile, quindi se il trattamento chimico in questione, modifica l'acqua, portando uno o più valori, fuori dai parametri di potabilità, quell'impianto non è a norma e l'acqua non è potabile. Tecnicamente l'addolcitore a scambio ionico, scambia appunto, ioni di calcio e Magnesio, col Sodio, se al termine di questo trattamento, il Sodio presente nell'acqua, è superiore a 200 mg/l, allora quell'acqua, non può essere considerata potabile, questo avviene quasi sempre, quando si tolgono tra i 25° e i 30° F di durezza. E visto che il problema del calcare è solo sull'acqua calda e visto che molti addolcitori, non sono costruiti con materiali certificati per il trattamento di acqua per uso alimentare, la posizione corretta di un addolcitore, è sull'acqua fredda, che sta per essere trasformata in acqua calda e non all'ingresso della rete generale dell'acqua. Spero di aver risposto chiaramente al suo quesito. Buona giornata Davide

@@davidepriore343 grazie

Buongiorno, l'addolcitore si può usare senza problemi, per tutta l'acqua tecnica, come caldaie, radiatori, pannelli solari puffer e scambiatori di calore, etc., anzi per normativa, se la durezza è superiore ai 15°F è obbligatorioI, inoltre si può usare anche per fare l'acqua calda, perciò prima di boiler, caldaie, solare termico, etc, il problema è che scambiando il calcio/magnesio con il sodio, se la durezza eliminata è superiore ai 25°F, quasi certamente la dose di sodio nell'acqua, sarà oltre ai limiti di legge, inoltre è un trattamento chimico e la legge dice che se c'è un trattamento chimico, sull'acqua potabile, questa non sarà più considerata potabile, dall'azienda che ve la fornisce, infatti, la stessa legge dice che a valle di un addolcitore, sotto il lavello della cucina, solo come acqua per uso alimentare, va installato un osmotizzatore, che riporta i valori dell'acqua nella potabilità. Spero di essere stato chiaro. Per ulteriori informazio, ci può contattare al 348 780.00.55 Buona giornata davide priore

​@@davidepriore343 Grazie per la risposta, mi scusi se non ho specificato il prodotto nella domanda sopra citata, intendo fare la stessa domanda non per un addolcitore, ma per Dosatore Proporzionali Di Polifosfati grazie

@@MareSmaX Buongiorno, di dosatori di polifosfati ce ne sono di mille modelli, io consiglio quelli certificati e proporzionali, ovvero che immettono X polifosfati ogni Y di acqua, così da non superare i limiti di legge. I polifosfati andrebbero evitati negli alimenti, ma io per esempio, non li vorrei nemmeno nell'acqua. Il polifosfato avvolge e ricopre la molecola di calcio/magnesio, mantenenndola in sospensione nell'acqua e facendo scorrere via il calcare senza farlo precipitare, perciò permane nell'acqua, per questo motivo, consiglio, come ha scritto anche lei, il proporzionale. Spero di aver chiarito il funzionamento. davide

Ciao, dire di non scendere sotto i 7 oppure 8°F.

@@davidepriore343 a ok però non ho capito bene ma nel video dici 15...

@@nicholascrespi6169 certo che dico 15, ma se non scendi sotto ai 15 continuerai ad avere delle precipitazioni di calcare, quindi andando contro la normativa, puoi scendere fino a 7°F, ma se poi installi, per bere e cucinare un impianto ad osmosi inversa sotto il lavello, non hai più i problemi di potabilità legati all'aumento di sodio nell'acqua, perché l'osmosi lo elimina.

@@davidepriore343 Ah beh io stavo parlando di centrali termiche.. la mia domanda era quanto portare i gradi francesi all'uscita dell'addolcitore quando vado ad addolcire l'acqua all'accumulo e quando vado addolcire l'acqua per il riscaldamento ed entrambi... GRAZIE.. sto seguendo tutti i tuoi video

@@nicholascrespi6169 L'acqua per il circuito del riscaldamento, non deve rispondere di requisiti di potabilità, ma mettere un'acqua priva di durezza è comunque deleterio, io starei tra i 5 e gli 8°F. Per i bollitori invece la normativa è chiara, non meno di 15°F, ma come ho detto nel video, ma questo valore non garantirà un perfetta pulizia dal calcare. Grazie

Buona sera Giuseppe Acconciature, per eliminare il calcio dall'acqua, che mi piaccia o meno, c'è solo l'addolcitore a scambio ionico o la nano osmosi. La prima è sicuramente più economica. Buona serata Davide

@@davidepriore343 ma nel video hai detto che lo scambiatore a scambio ionico non serve a nulla mentre adesso scrivi che serve. Non capisco. Serve o non serve?

@@zarbonida non ho riascoltato il video, ma posso dirti che, anche se non mi piacciono, ci sono delle applicazioni, per cui non si può far a meno dell'addolcitore a scambio ionico, però ci sono delle applicazioni, per cui si può farne a meno, ed è per questo motivo che avrò detto che non serve a nulla. Da quando ho fatto il video è passato un po' di tempo e attualmente ci sono degli addolcitori a scambio ionico, che consumano il 50% in meno di sale e di acqua, che possono tranquillamente essere scelti, perché ecologici ed economici, rispetto ad altre soluzioni. Spero di aver chiarito. Grazie e buona giornata

Buongiorno sig. Francesco Polverari, scusa il ritardo nel rispondere. Per togliere il calcare dall'acqua di casa, devo avere alcuni dati. La cosa principale da sapere è il punto di partenza, ovvero, qual è la durezza in gradi Francesi dell'acqua da trattare? E se è acqua potabile o di pozzo? Secondo quanti litri di acqua al giorno vanno trattati? Per darti un aiuto mi puoi dire, quanti bagni e cucine ci sono in casa, se c'è la doccia o la vasca da bagno o entrambe e quante sono le persone che vivono in questa casa,. Una famiglia di 4 persone consuma in media tra le 300 e i 500 litri giorno, ma mi serve sapere se ci sono dei picchi, per esempio: due docce in contemporanea. Terzo e non meno importante, il budget di spesa. Se vuoi semplificare il tutto, mi puoi chiamare direttamente al 348 780.00.55, Buona giornata. Davide

Non conosco la motivazione esatta, comunque non è il primo a cui succede, alcuni colleghi hanno visto addolcitori implosi e durante alcuni incontri me l'hanno raccontato. L'unico motivo che fa accartocciare qualcosa su se stesso, è il vuoto, potrebbe essersi creata una depressione?

Buongiorno, se l'addolcitore è già stato installato e non proprio in maniera corretta, lo si lascia così, ma se lei aveva 45°F di durezza e ora nella migliore delle ipotesi ne ha 7, significa che il sodio nella sua acqua, supera di gran lunga i 200 mg/l, quindi per legge, è non potabile. Sempre la Normativa dice che, se si installa un addolcitore a scambio ionico, sarebbe d'obbligo di un impianto ad osmosi inversa, sotto il lavello, per creare nuovamente un'acqua nei limiti di legge. Grazie per il suo commento e buona giornata. Davide

@@davidepriore343 no non è ancora stato installato quindi sono ancora in tempo. Un'installazione come la sua però comporterebbe una ristrutturazione in toto perché dovrei dividere le acque per la caldaia e le acque per le utenze della cucina

@@memento316 ​ quindi, nessun problema, anche perché se avete 45°F di durezza, non si può far altro, che installare un addolcitore a scambio ionico, e anche questo è imposto dalla Normativa. Aggiunga, semplicemente un impianto ad osmosi sotto il lavello della sua cucina e il problema è risolto.

@@davidepriore343 ok grazie mille. Ma il condominio sarebbe in questo caso costretto a installarlo? Comunque un impianto ad osmosi quanto costerebbe?

@@memento316 la Normativa dice che oltre i 15°F è necessario installare un sistema anticalcare, poi è possibile scegliere quale. Un impianto ad osmosi parte dalle 366 euro e arriva a 2098. Se vuoi un paio di depliant informativi, mandami un messaggio whatsapp, al 348 780.00.55. Buona serata

Buonasera, ma da chi l'ha comprato l'impianto? Perché non mi risulta lei sia un nostro cliente. Però se mi invia su Whatsapp, al 348 780.00.55 almeno una foto del suo impianto, vedo se riesco a recuperarlo tramite qualche nostro fornitore. Buona serata. Davide

Buona sera Mari Sol, dopo 36 secondi dall'inizio mostro lo schema di come non andrebbe installato l'addolcitore a scambio ionico, ovvero tutta l'acqua fredda entra nell'addolcitore e poi viene mandata a tutte le utenze e in caldaia per diventare acqua calda. La cosa giusta da fare sarebbe dividere l'acqua fredda, ovvero una parte non trattata che va alle varie utenze solo fredde, e un'altra che entra nell'addolcitore e dopo il trattamento viene inviata in caldaia per diventare acqua calda. In questo modo l'acqua fredda resta per legge potabile, perché non ha subito nessuna modifica chimica e sicuramente non ci sarà un eccesso di sodio nell'acqua. Se invece si installa su tutta l'acqua fredda di casa, come si vede nel 90% dei casi, l'acqua fredda non sarà più potabile, perché ha subito una modifica chimica, questo non vuol dire che non la si può bere, ma che per normativa non è più potabile. Io costruisco e installo anche gli addolcitori, e quando non si può fare diversamente, sotto il lavello metto un impianto ad osmosi inversa per eliminare l'eccesso di sodio. Spero di aver chiarito meglio. Se ci sono altre domande, può anche chiamare direttamente al 348 780.00.55. Grazie e buona serata

Va bene. Grazie