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Пікірлер: 5
@albertofrau9946Ай бұрын
Sono d'accordo con te Vittorio, come spesso accade, ma vorrei anche fare rilevare come il nostro calcio abbia perso quel tocco di "calcio latino" che ho visto esprimere solo dalla Spagna ed a tratti anche dal Portogallo ovvero quel sapere giocare con i piedi, con la tecnica e con la fantasia che il calcio delle nostre latitudini dovrebbe sempre esprimere. Abbiamo imparato invece da quelle scuole calcistiche dove un tempo per contrastare il calcio più tecnico bisognava puntare sulla fisicità, la corsa, il pressing asfissiante, togliendo come tu dici quel piacere di giocare al calcio. Ultima cosa, io vivo in Lombardia e neppure qui vedi più ragazzini giocare in un campetto, non potrebbero più esistere talenti da scoprire così, unica cosa è ormai vedere settori giovanili pieni di ragazzi stranieri, più affamati e vogliosi di metttersi in mostra.
@danpeiАй бұрын
D'accordissimo su tutto però la stessa realtà che troviamo qui la troviamo anche in Spagna, forse la differenza è nella mentalità, i giovani all'estero crescono più velocemente dei nostri nel senso di maturità mentale perché si dà fiducia, sanno che l'errore tecnico-tattico serve per imparare, qui già da piccoli gli errori te li fanno pesare togliendo il piacere del divertimento, dell' entusiasmo che è la base del gioco. Mio figlio ha fatto 2 anni nella scuola calcio, volevo che si divertisse non che dovesse diventare un calciatore, alla fine come altri bambini non ne voluto più andare perché si divertivano più con la PlayStation.
@alexrossoblu2682Ай бұрын
Giustissimo Vittorio.. appartengo a quella generazione che per ultima ha vissuto il calcio di strada.. ora sono mini professionisti a 12 anni.. e giustamente come dici tu al centro hanno messo l'allenatore e non i ragazzi.. quando giocavo io l'allenatore faceva il muratore e il mercoledì e venerdì al campo non si presentava.. ma posso vantarmi di aver fatto parte di una squadra che tra fine anni 80 e fino a metà 90 dava filo da torcere al settore giovanile del Cagliari.. ma erano altri tempi..
@francescocora6206Ай бұрын
Concordo su tutto, ma in strada imparavi soprattutto una cosa che praticamente nessuno sa più fare: il dribbling. Saper saltare uno o più avversari, significava finalmente aver acquisito la capacità di saper toccare di fino la palla, saperla gestire in situazioni difficili, saper attaccare anche con gli spazi chiusi, difendere con la tecnica anche se pressati. Oggi non lo fa più nessuno, soprattutto nelle giovanili non si insegna più e chi si azzarda a provarlo, spesso viene scioccamente ripreso. Guardiamo soltanto alla serie A: quanti sono i giocatori in grado di fare sempre la differenza nell'uno contro uno? Pochissimi. Oggi contano solo fisico e schemi e, soprattutto nelle competizioni europee e nelle Nazionali, la differenza a sfavore è evidentissima. Bisogna tornare ad insegnare la tecnica e, soprattutto, insegnare ai ragazzi a divertirsi.