Grazie! Pensa che ho voluto esagerare e ne ho fatti altri 4!

Delle microonde ne parlo in un altro video, però non sempre è possibile usarle...

Vai sul mio canale e cerca la playlist "Corso di restauro" sono video vecchi e fatti con strumenti inadeguati, ma ti sarà di grande aiuto

Grazie! Non ci avevo pensato...

Grazie Giorgio, infatti non sono un grande amante della cementite, per quanto riguarda l'esterno. Questa cosa della cementite non la sapevo, farò esperimenti, grazie! Per la mia famiglia... il peggio ancora doveva arrivare, ma, grazie al Cielo, ne stiamo venendo fuori

Ciao Jack. quando si usa una vernice coprente, l'impregnante non è molto utile. Si, si può dare il trasparente e tutto ciò lo sto facendo nella settima puntata di questo corso, che sto girando in questi giorni. Un buon trasparente dura circa 6/7 anni. Meno se molto esposto al sole, più se esposto a nord o coperto dalla falda del tetto o da un terrazzo. Una vernice coprente, se buona, arriva tranquillamente a superare i 15 anni. LA ragione è troppo complessa per un commento e lo spiegherò in un video...

Mi puoi dire quale trasparente con che ciclo perché mi sa che quel video uscirà tra diversi mesi giusto?

@@jackdifiori7480 sistema veloce: prima impregnante ad acqua, poi finitura trasparente tixotropica per esterno, sempre ad acqua. La puoi trovare in colorifici, non in centri per bricolage, raramente in ferramenta. Sistema molto lento ma più duraturo: impregnante a solvente, ma va bene anche ad acqua e poi una mistura di olio cotto 60% e flatting 40% da diluire con acquaragia se serve

Grazie mille come nel video della finitura esterna

@@jackdifiori7480 si esatto, sta durando più a lungo della finitura tixotropica e ci ho fatto un altro video in cui faccio ulteriori esperimenti: l'ho usta senza senza diluire, ottenendo un risultato perfetto!

Grazie a te Cristiano!

forse la colla epossidica resiste. Questa no di certo! Comunque esistono mastici che resistono anche a 1.200°...

Purtroppo abito a oltre 200 km dalla capitale... E' molto tempo che ho in progetto un video su questo argomento e credo che lo farò presto, ma passerà parecchio prima che sarà pubblico... Se vuoi provarci da solo, non è difficile: dovresti riempire una bacinella di sabbia, sarebbe perfetta quella per sabbiare o quella per per bloccare le betonelle ma in teoria puoi usare anche sale o zucchero... Ci "pianti" la statuina in modo che la testa si tenga in equilibrio, senza cadere a questo punto metti della colla epossidica e on togliere subito quella di troppo, ma aspetta che cominci a seccare. A quel punto con un bisturi o una piccola spatola la togli facilmente e senza sporcare e dopo un paio di ore la statuina sarà tornata come nuova. La tecnica è questa, ma ovviamente vederlo in un video sarà meglio...

@@theshop-bm6qs se è lucidato con gommalacca, cerca il mio video "restauro estremo di un tavolo 2". Se non lo è, la situazione è più complicata...

Temo che tu sia nella situazione che verrà descritta nella quinta puntata di questo corso: kzfaq.info/get/bejne/pp2IlsRp3K6mcqM.html Questo video sarà pubblico fra qualche mese...

Nel primo commento vedi come comprare online la stessa che uso. Altrimenti qualunque ferramenta ce l'ha, ma non garantisco che sia altrettanto potente..

Stuccare in verticale con questa pasta di legno è molto complicato, perchè per alcuni minuti tende a colare via... Comunque è normale che il legno formi quelle fessurazioni e chiuderle non è molto utile se non per l'estetica...

@@Restaura_con_Gianni Ho capito. Quindi le lascio così come sono. L'umidità non penetrerà all'interno? Grazie per la risposta

@@belcavaliere57 L'umidità penetrerà comunque. Fra l'altro avresti il problema che le fessure si allargano e si restringono con le stagioni: se stucchi in inverno, in estate le spaccature si riaprono...

@@Restaura_con_Gianni Capito. Grazie mille

No, perchè non è porosa; in questo caso ti consiglio la colla epossidica

Buongiorno a te. Qua trovi tutte le risposte alle tue domande: kzfaq.info/get/bejne/nZqVd7SbmtCrqZ8.html

Grazie mille ​@@Restaura_con_Gianni

​@@Restaura_con_GianniAh, un altra cosa: nel video che mi ha segnalato, ho visto la questione della gommalacca vecchia che non le si scioglie. Idea che mi è venuta su due piedi: se si provasse un po' ad ammorbidirla col calore? Ovviamente non in alcool, magari scaldata un po' con acqua e poi sciolta in alcool? Il calore potrebbe avere qualche effetto?

@@eplatusa Non credo che funzionerebbe, perchè il problema è dovuto alla parziale polimerizzazione causata soprattutto dall'umidità, quindi potrebbe essere utile tenere la gommalacca in un contenitore ermetico, ma una volta polimerizzata non credo ci sia molto da fare... Ma un esperimento si piò fare!

Impregnante? quindi sono porte da esterno... Se erano trattate con una tinta si poteva provare con acqua calda se era mordente o acetone se era una tinta a solvente. Ma se sono trattate con impregnate non resta che la carta vetrata, che è pericolosissima sulle impiallacciature, ma se è una porta esterna di sicuro non è impiallacciata...

Per un palazzo antico, sono perfettamente d'accordo con te, ma per una casa moderna, non c'è storia: lo scorso anno ho aiutato un'azienda della mia città a montare delle persiane in alluminio e la superiorità di questi infissi, rispetto a quelli in legno, è devastante: non solo coibentano di più, ma grazie alle lamelle orientabili, puoi scegliere quanta luce vuoi che entri, o magari lasciar entrare il sole, orientandole verso l'altro o addirittura sigillare tutto in maniera ermetica se le chiudi tutte. Poi lo dici da te stesso: "io sono un falegname specializzato nella manutenzione di serramenti e scuri in legno" chi monta quelle in alluminio (magari verniciate di bianco o altro colore o decorate a finto legno, tanto che da lontano si fatica a distinguerle da quelle in legno vero) le tiene lì 50 anni e poi quando cominciano a cadere a pezzi ne mette di nuove e sta a posto per altri 50 anni. chi le monta in legno, ogni 5 anni o poco più le deve restaurare, quindi dopo 50 anni le avrà restaurate 10 volte. Mi rendo conto che è il tuo lavoro, quindi per te questo va bene, ma pensa che spesa per il proprietario! E comunque, alla fine l'alluminio si ricicla, il legno no... Da amante del legno, mi piece vederlo dove può fare davvero la differenza e dar bella mostra di se a lungo: Esistono mobili che sono vere opere d'arte che hanno centinaia di anni. Per fare questi si, che è valsa la pena abbattere un albero... Oggi ci lamentiamo che le foreste vengono abbattute, ma con il legno ci facciamo la carta! Comunque, la mia è solo un'opinione, come la tua è la tua opinione ed è giusto che ognuno abbia la sua

Grazie Enrico. Questo video è di parecchi mesi fa, e il paggio doveva ancora arrivare... Ma grazie al Cielo ne stiamo venendo fuori e spero di far bene, per quanto ne sono capace, ancora tante cose 😄

Forza che io ti continuerò a seguire ed anche ad attendere!

Si, una vernice con protezione contro i raggi uv è molto importante, ma l'ideale, per avere una lunga durata è usare una vernice coprente e non un trasparente

Per fare delle pietre forse è meglio il cemento che il polistirolo, magari bianco e poi colorato secondo la necessità con coloranti in polvere come gli ossidi o le terre. (Forse ci faccio su un video...) L'acetone è uno dei solventi meno tossici, al contrario della benzina che invece è bene non inalare mai e per l'odore, anche la benzina non scherza!

sarà pubblico fra 2 sabati...

sicuramente velocizzeresti, ma non risolveresti molto: innanzitutto, i buchi di tarlo, sono tecnicamente chiamati "fori di sfarfallamento" perchè da lì i tarli sono usciti e non entrati nel legno e quindi, a meno che non vedi un foro che ieri non c'era e oggi c'è, quindi il tarlo ancora non è uscito perchè la larva, fa il foro, rientra, fa la metamorfosi e poi se ne va, quindi, o l becchi durante questi pochi giorni, oppure l'antitarlo lo metti in un foro in cui non c'è nessun tarlo. Comunque tratteresti un piccolo volume di legno tutto intorno al foro e questo si che è utile, perchè se in quel piccolo volume c'è un altro tarlo o se ci passerà nei prossimi 4/5 anni, il tarlo morirà. Quindi, se i fori sono tantissimi e si riesce a trattare gran parte del volume del legno allora facciamo un'operazione utile, altrimenti servirà a ben poco... Il sistema più facile e veloce per liberarsi dai tarli? I fumiganti. Ma personalmente onn ho mai creduto che servissero a qualcosa... In un altro commento ti metto il link di un fumigante che vende Antichità Belsito (se lo metto qui il commento potrebbe essere censurato, se non ti arriva un'altra risposta, è stata censurata) tanto per farti capire di cosa parlo, ma vedo che non è disponibile...

ecco il fumigante: www.antichitabelsito.it/antitarlo_ambienti.htm

a no scusa... quelli da 100 grammi sono disponibili...

@@soldatinodistagno interessante, grazie!

Grazie! Ne ero quasi sicuro, ma in questioni di resina on sono molto esperto!

Anche a fare la frittata con le uova scadute capita la stessa cosa !!! 😂

@@alessandroalberto6431 no no: quelle puzzano molto di più: a questo punto meglio la panna acida! 😅

Grazie Daimon. Un senso ce l'ha averlo, ma non è che ti rivoluzioni la vita... Mi hanno contattato per un altro incisore, e se la cosa va in porto, intendo far vedere proprio quanto piò essere utile per mettere un rattoppo su un buco dai bordi frastagliati, sul legno

@@mauriziosbrighi5734 ottimo! Grazie a te! 😄

La risposta sarebbe complessa per un video, al limite del possibile per un commento... Per il lato interno, bisognerebbe togliere al meglio possibile la cera, magari con un decerante, ma anche con acquaragia si risolve molto. Poi graffiare la superficie con dello scotch brite e fin qui è facile. Ora bisognerebbe dargli un primer in grado di ancorarsi a superfici grasse ed a questo punto si và di finitura come nulla fosse successo. Solo che questo primer è disponibile solo in negozio specializzati che in genere lavorano solo con chi ha la partita iva, quindi inutile cercarlo in ferramenta o da un centro per bricolage... Per il lato esterno, la situazione è più complicata... Il meglio sarebbe riportare a legno e rifare tutta la procedura di finitura. Ma a questo punto forse è meglio tenersela così, finché dura, per poi rilucidarla come ci piace di più...

Grazie! La resina epossidica va usata così com'è, senza alcuna diluizione, poi, una volta indurite, o meglio, catalizzate, non mi risulta esistano solventi in grado di attaccarle

Ma guarda che io questo video l'ho fatto male di proposito per provocare i rompiballe, sapendo che poi tu l'avresti rifatto meglio. 🤔 Comunque non ha saputo esprimere nulla di interessante se noon tanta inutile boria. Felice giornata 😁

@@Restaura_con_Gianni Non è boria, anche se sta parlando con un professionista degli adesivi che forse ne sa qualcosina. Non ha fatto un paragone serio tra le varie colle, non sappiamo le caratteristiche tecniche, non sono state conservate correttamente e parlare male di due colle perchè non passano i suoi "test" (che lasciano il tempo che trovano) non è corretto. Rischiare una denuncia per diffamazione non vale la pena

@@EzioValente a! Lavora per la Saratoga, ora capisco. Bè, se la sua azienda mi vorrà QUERELARE e non denunciare perché per questo fatto non ci sono gli estremi per una denuncia, poi dovrà dimostrare davanti al giudice che ho mostrato cose non vere, rischiando di perdere e finire sul giornale come produttore di pessime colle. Fra l'altro, precedentemente ho fatto un altro video sulla colla poliuretanica, usando proprio la Saratoga, non sapendo ancora che avesse questi problemi, che durante le riprese sono emersi in maniera anche più eclatante che in questo video ma ho cercato come potevo di nascondere la cosa, ma si vede chiaramente che al contrario della Soudal ha grossi problemi. A proposito, già che ci siamo: dica ai ricercatori della Saratoga di dare una miglioratina anche alla colla epossidica, che non secca bene e non resta ben trasparente. Grazie 😁

Lei non ha capito niente. Non lavoro per la Saratoga. Ma faccio parte del comitato UNI che definisce i metodi standard per le certificazioni delle colle per il legno (cerchi pure in google o su linkedin, così vedrà anche per chi lavoro). Le sue prove non hanno al un valore scientifico e men che meno pratico. Mi ero limitato a questo, ma se vuole avviso i concorrenti di Saratoga che qualcuno parla male dei loro prodotti a vanvera

@@EzioValente Il metodo scientifico prevede 7 fasi: 1) Osservazione del fenomeno. 2) Formulazione dell'ipotesi. 3) Verifica sperimentale dell'ipotesi. 4) Raccolta dei dati. 5) Elaborazione dei risultati. 6) Pubblicazione dei risultati. 7) Verifica dei risultati da parte di altri esperti attraverso questa stessa procedura (peer review) 1) mi sono reso conto che le colle non sono tutte uguali. 2) ho formulato l'ipotesi che qualche colla che è nelle sue simpatie in realtà fosse una pessima colla se confrontata ad altre. 3) Ho fatto gli esperimenti che si possono vedere nel video. 4) I dati che ho raccolto sono visibili a tutto il mondo. 5) ho elaborato e confrontato i dati, come tutti possono vedere. 6) Ho pubblicato i risultati, pubblicando il video. Manca la settima fase. Se lei è in grado di trovare un esperto che la fa, siamo a posto ed il metodo scientifico da me usato sarà perfetto. Però, le debbo fare i miei complimenti, perchè vedo che nella questione di persone che non "ci hanno capito niente" lei è un luminare 🤔

@@user-eu3yo5ki4i 😄 salutami il collega! Se prendi dell'aceto e ci fai macerare della lana di acciaio, dopo un paio di giorni comincia ad avere effetto sui legni ricchi di tannino e cioè li scurisce con un aspetto meno artificiale delle tinte. Dopo una decina di giorni di macerazione, l'effetto diventa molto potente. In questo caso l'effetto è minimo perché il pioppo contiene poco tannino. Buona serata!

@@JoeMcLutz Grazie a te Joe! È stata una bella fatica farlo, sono felice che ti piaccia 🤗