E' quello che interessa anche a me, la vita che avevano al di fuori dei crimine. Tanto ormai i reati sono venuti tutti fuori, mi piace sempre sentire i racconti per quanto riguarda gli hobby, i gusti musicali, i modi di vestirsi ecc

Buongiorno. La tesi è divenuta poi libro, anzi due libri. "Qui la mafia non esiste", e "Mala Capitale", entrambi editi per Castelvecchi editore

Mancini è vivo!Era un altro omonimo.Per il resto parole profetiche come per Carminati..

Prova a darglielo in faccia, tu che non sei fallito.

Grazie mille

Ho visto altre interviste sia a Mancini che a Renzo Danesi, nonostante quello che hanno fatto francamente faccio fatica a vederle come persone cattive, è solo suggestione o c' è qualcosa di reale in ciò che affermo ? Cosa ne pensate ?

@@cicciopasticcio8991 Neanche io le vedo proprio cattive, non sono neanche dei buoni sia chiaro, penso che siano persone che si son fatte travolgere dagli eventi, sai sei giovane, di famiglia non benestante, e quindi di conseguenza abiti in un quartiere con gente come te, gente che magari è povera si , ma ha comunque un carattere ambizioso, e allora quello che vuoi cerchi di prendertelo e ti ritrovi in una vita che ti porta a fate azioni forti, ai tempi ancora più di adesso si sparava, erano gli anni di piombo, anni 70/80 , se tu sapevi che uno poteva eliminarti lo eliminavi tu (cerco si usare termini non violenti sennò ora cancella in automatico il commento youtube) . Poi ovvio non tutti i non benestanti diventano banditi penso sia chiaro, c'è chi oltre all'ambizione ha voglia di lavorare e si paga gli studi, però non tutti abbiamo lo stesso cervello o comunque il carattere. Questa è gente che ha ucciso a sangue freddo perciò in quei momenti non provavano nulla, un buono al solo pensiero sta male, però alcuni hanno capito e sono diventati altre persone, quindi li considero per come sono ora , gente redenta.

Grazie mille!

A parte i complimenti per l'egregio lavoro svolto vorrei chiederle se ha trovato discordanze tra il racconto di ​Mancini e i riscontri processuali e di indagine.@@giulianobenincasa9301

a Maggio uscirà un libro proprio su questo....stay tuned

Era uno dei piú importanti, ma non aveva, come ad es. De Pedis, il ruolo di contattare le "alte sfere".

@@asdfzxcv3617 Più importanti , o meno importanti, non saprei stabilirlo. A me sembra di aver capito, che la cosidetta " Banda della Magliana ",non fosse altro che un codice autoimposto tra le batterie più attive del tempo a Roma e dintorni, con l'intenzione di controllare eventuali infiltrazioni esterne che toglievano guadagno. Si potevano fare affari insieme , o per proprio conto avvisando gli altri. Le formazioni ,nel tempo, si sono un pochino mischiate a causa di naturali simpatie o antipatie, ma rimase la natura da cani sciolti poco propensi a prendere ordini . Tra di loro , però, ce ne erano alcuni gia avvezzi a intrallazzi da crimine organizzato , tra i quali non credo figurasse il Mancini. Lui stesso definisce il suo ruolo del tempo: drizza torti .

@@maxmagnus4244 Non c'è dubbio sul fatto che qualcuno avesse potere decisionale a discapito di altri; De Pedis, Pernasetti e Maragnoli nei testaccini, mentre, come riferito dai vari membri, nel gruppo Magliana le decisioni (si veda ad es. Il racconto della possibile uccisione di Abbruciati nel 1980), venivano prese da Abbatino, Mancini e Colafigli. Lo stesso Carnovale, presente a quella riunione, non aveva "diritto di voto".