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Da Renara (Ms) si prende il sen. 42 fino a Casa Bonotti; qui lo si abbandona e si comincia a risalire sulla sinistra la ripida lizza della Chiesa del Diavolo (tre tratti attrezzati) fino alla zona dei vecchi macchinari dove si imbocca il sentiero dei Paloni per abbandonarlo quasi subito e seguire una traccia sulla destra che in breve ci porta alla Foce del Diavolo.
Qui comincia il Viàz del Diavolo (o del Carpinone, per la presenza di un grande carpino all’inizio), un ardito collegamento di cavatori sul versante O del Macina tra la zona della Chiesa del Diavolo e la zona della Buchetta, nella prima parte abbastanza evidente ma con qualche passaggio scabroso, fino al superamento di un orrido canale. Al di là inizia verso sinistra una cengia, espostissima e pericolosa all’inizio (opportuno assicurarsi) che, con l’aiuto dei vecchi fittoni che indicano la via da seguire, ci permette di risalire su cenge il ripidissimo versante fra placche, detriti e paleo fino all’attraversamento di un'infida placca marmorea oltre la quale si individua una traccia che, dopo aver attraversato un solco, ci porta al rudere superiore nella zona della Buchetta dove termina il viàz.
La discesa avviene percorrendo con cautela la ripida lizza della Buchetta (per approfondimenti vedi il video: "Lizza della Buchetta 6.5.2023") fino alla confluenza con la monorotaia da dove in breve si torna a Renara.
L’itinerario è tratto dal libro “Apuane 2”.
L = 6 km H = 750 m T = 6 h
N.B. L’escursione è difficile per il terreno che attraversa (vie di lizza ripide e scabrose in certi punti) ma soprattutto per il tratto centrale, quello del viàz, che può creare problemi di orientamento nella risalita delle cenge (anche se i fittoni da seguire aiutano molto, ma vanno trovati); in particolare il breve tratto subito dopo l’orrido canale, per la ripidezza della parete rocciosa e la precarietà degli appoggi, consigliamo di superarlo in sicurezza di corda sfruttando i vecchi fittoni.