Tanta stima per Amedeo Balbi. Tuttavia bisogna distinguere bene tra determinismo e libero arbitrio, da un lato, e prevedibilità ed imprevedibilità di un sistema, dall'altro. Così come bisogna distinguere tra imprevedibilità e libero arbitrio, in ultima istanza (e soprattutto)! Quanto siamo sicuri che il principio di indeterminazione di Heisenberg dica qualcosa riguardo all'indeterminismo della natura, e non qualcosa riguardo alla nostra incapacità di prevedere quest'ultima? Che cosa esattamente è il caso? Il caso è caos, è indeterminismo, o è solo il nome della nostra ignoranza, la parola che usiamo per dire ciò che non sappiamo, la causa che non vediamo (ma che in realtà c'è)? E se anche fosse la prima delle due cose, se anche il caso fosse indeterminismo fattuale (e non imprevedibilità nostra), comunque resterebbe quanto lo stesso Balbi ammette: che quello, il caso, non è il libero arbitrio che noi vorremmo, e che ci aspetteremmo! Allora torna il discorso di Balbi stesso circa l'ignoranza: la nostra ignoranza del futuro, che ci permette uno spiraglio d'illusione, e dunque di libero arbitrio. D'accoro! Ma è un'illusione, appunto: lo dobbiamo dire! Non sappiamo come le cose andranno: questo è vero. Ma sappiamo che, comunque saranno andate, così avrebbero dovuto andare, e non diversamente. Resta che gli eventi sono determinati: imprevedibili ma determinati! Oppure imprevedibili, in parte caotici (nel senso di indeterminati appunto) ed in parte invece pienamente determinati (anche se non in modo conoscibile a priori), ma in ALCUNA parte liberi! Quindi, a differenza di quanto tanti ascoltatori concludono, io non vedo proprio spazio per NESSUNA apertura al libero arbitrio! Quel "pilota" che prende decisioni libere, dentro di noi non c'è! O tutto è determinato, e noi siamo solo ignoranti dei legami di cogenza tra le cause e gli effetti (perché troppi, e troppo piccoli, ci sfuggono). Oppure qualche evento non ha causa (non è legato agli altri eventi da causalità, ed interviene una qualche insondabile forma di casualità, molto enigmatica e molto oscura per noi), e quindi se anche sapessimo tutto non potremmo comunque prevedere il futuro. Ergo, l'unica cosa certa, oltre al fatto che siamo ignoranti, è che la libertà non c'è; semmai sussiste solo l'imprevedibilità, la quale in un caso potrà forse lentamente ridursi fino a sparire, e nell'altro sarà invece fondamentalmente sempre presente per noi!

carissimo Amedeo le tue analisi sono splendide ,come quelle che seguo sul tuo canale, eppure propendo più per il libero arbitrio che per il determinismo e apprezzo moltissimo la tua apertura in tal senso.

Non siamo prevedibili. Se fossimo liberi, i risultati sarebbero identici. Quindi sono sodisfatto di essere così. Grazie mille😊😊😊

Professor Balbi ,un ragazzo , nonostante questo un grande divulgatore, conseguenza di essere una persona che padroneggia la sua materia,ce ne fossero di persone così...p.s. oltretutto gli devo piu di un paio di nozioni sulla fisica e l astrofisica 😂....

Forse funziona come tra fisica classica e quantistica ... Nel macroscopico domina senz'altro il determinismo ! nel microscopico, nelle piccole decisioni come decidere se bere un bicchiere d'acqua naturale o gassata vige il libero arbitrio che non modificherà mai in maniera importante l'entropia del sistema universo.

Secondo me c'è una confusione di fondo. Il determinismo e il libero arbitrio non sono in conflitto per il semplice motivo che operano su piani differenti. Il determinismo sul piano fisico e il libero arbitrio su quello della volontà o della coscienza dell'uomo e di alcuni animali non umani. Il libero arbitrio è un atto della coscienza che intende intervenire nel mondo fisico deterministico con un atto che interrompe la catena causale , indirizza gli eventi in una delle diverse possibilità presenti e da lì in poi, ma solo nel mondo fisico, riparte la catena meccanica di causa e effetto. Determinismo e libero arbitrio esistono assieme, non si escludono, non si contraddicono, non si danno fastidio

Bellissimo Per favore sistemate il titolo ARBITRiO

La non simultaneità degli eventi delle esemplificazioni einsteiniane è fuorviante: i diversi osservatori conoscendo tutte le distanze e velocità arriverebbero a individuare il medesimo istante in cui un evento avviene, e così x capitano navicelle spaziali solo DOPO sua decisione IN LOCO (istante ricostruibile da tutti) essa diviene immutabile pur nell'apparenza di tempi differenti. Separato poi casualità da libero arbitrio, questo esiste solo se si ammette la limitatezza meccanicismo (che nega un senso a tutto) e l'esistenza di altre dimensioni della realtà non ordinarie, così come fondatamente (da un punto di vista logico e razionale) lasciate intravvedere dal fenomeno chiave delle testimonianze NDE.

Dopo i dovuti complimenti chiederei a Balbi se è più propenso al libero arbitrio o al determinismo. Poi una personale idea le leggi subatomiche non rispondono al determinismo un po' come un orologio rotto non dice più l'orario

Comunque, riguardo alla domanda circa il calcolatore complesso, la cui risposta determinata si potrebbe considerare imprevedibile, io dico che no, non lo riterrei responsabile per le sue azioni. O meglio: lo riterrei responsabile tanto quanto ritengo responsabili gli uomini delle loro azioni (giustappunto). Ci sono vari tipi di responsabilità, infatti. C'è la responsabilità penale, davanti alla legge, ad esempio. Quella non occorre il ricorso al libero arbitrio per preservarla: anche se nessuno è libero, comunque i rei devono esser puniti dei loro crimini, se non altro perché nemmeno il giudice che li giudica è libero (proprio come loro), così come neppure il boia che esegue l'eventuale sentenza. Non ci vuole molto ad argomentare che, se si accetta come linea di difesa di un criminale la frase "Ma io ho agito così perché tutto è determinato!", allora la stessa giustificazione dovrà valere anche per la società tutta che ha stabilito di punire in un determinato modo l'attore materiale di un determinato crimine. C'è poi una responsabilità fattuale. Come elementi di un sistema, ognuno di noi è un ingranaggio di un grande motore, di quel computer che calcola se stesso, come dice Balbi. Ed allora è scontato che oltre ad esser effetti di qualche causa, noi saremo anche cause di tanti altri effetti. O concoause, ancora meglio. Ergo è evidente che ognuno di noi avrà una sua parte di responsabilità, in ciò che fa. Ognuno di noi, infatti, è uno strumento dell'universo, che quest'ultimo impiega per dispiegar se stesso. Ed altrettanto varrà parimenti per sassi, materie inorganiche, e qualunque altra cosa, evento, fatto o circostanza: tutto ha la sua (piccola) parte di responsabilità, nel fluire della catena delle cause e degli effetti (una catena multidimensionale, ovviamente: una rete ben fitta e densa; fin troppo). E tutto ciò, naturalmente, senza dover per forza presuppore l'esistenza di un telos, nell'universo; e men che meno di una volontà alla sua base! Infine ci sarà una responsabilità etica, da tenere in considerazione. Che poi è il senso principale nel quale siamo portati a parlare di responsabilità, di solito (almeno quando ci chiediamo "Chi ha la colpa di ciò che è successo?"). Ebbene, in riferimento a questo tipo di indagine, dovremmo concludere che se il libero arbitrio non esiste, e se tutto è determinato (ancorché non prevedibile), per forza di cose la responsabilità etica viene meno: come si possono imputare a qualcuno le sue azioni, se sappiamo che esse non sono dovute a lui, ma all'universo stesso, come quelle di chiunque altro? Noi possiamo punire i criminali perché come società abbiamo decretato arbitrariamente che il loro comportamento lo vogliamo punire. Ma certo non possiamo fare una "colpa" a nessuno di aver semplicemente dovuto giocare il ruolo che il destino ha voluto assegnargli, in modo del tutto indipendente dalla sua libertà (che non c'è) dalle sue decisioni (che sono illusorie) e dalle sue azioni (che sono condizionate). Ecco perché la pena, che deve esserci a livello di responsabilità legale, dovrebbe esser sempre una rieducazione del colpevole! Nella totale assenza di giudizio etico e morale, la società punisce i criminali per tutelare gli altri individui onesti, e cerca (nei limiti della ignoranza umana) di influenzare la catena delle necessità al punto da trasformare il reo in un nuovo elemento produttivo della civiltà, che ivi possa vivere in modo più armonioso di prima. Il che avrebbe perfettamente senso: la pena non è una vendetta, non è una punizione per una colpa, ma è solo uno strumento di reinserimento e di riformazione, per far sì che chi ha tenuto comportamenti dannosi per la società cessi questa sua naturale propensione, e cambi. In tal senso, per tornare al calcolatore di cui parla Balbi, un computer difettoso che ci appare "libero" di eseguire calcoli errati, certamente noi lo riconfigureremmo, riprogrammandolo affinché compia calcoli corretti (dal nostro punto di vista, naturalmente). O almeno ci proveremmo, nei limiti della nostra conoscenza e capacità.

Il determinismo è troppo comodo: ci assolve da qualunque colpa. Credo che la nostra libertà, il ns libero arbitrio non stia nel poter determinare il futuro, bensì nell'essere liberi di fare scelte proprio perché ignoriamo il futuro. Se potessimo prevederlo allora sì che non saremmo più liberi....

per favore, almeno mettete il riferimento all'evento, si tratta del festival della mente di sarzana del 2014, e non è nemmeno preso dall'inizio.

hai letto Faggin? che cosa ne pensi? il libero arbitrio è sotteso alla coscienza. la coscienza è un campo quantistico, che è prima dell'universo.

Il futuro è sempre scritto, qualsiasi scelta si effettui, si potrà dire:"è stata fatta perché perché così era scritto". È inevitabile.

Il libero arbitrio è una favola. Leggete Schopenhauer

E’ evidente che la programmazione e’ inversamente proporzionale alla coscienza. Lode al Dio Signore Infinito Architetto dell’universo.

In breve, dopo accurata riflessione, le dirò di più caro professore. Libero arbitrio coinvolge in ogni caso la tendenza all’errore. Ebbene, sono convinto che l’errore stesso sia motivo di trasformazione, di evoluzione in ogni cosa. Senza errore, non vi sarebbero cambiamenti in natura. Cordiali saluti.

No

Nemmeno Gesù Cristo è riuscito a sottrarsi al suo destino...

Chi é la persona che racconta la tragedia dell Edipo Re?

tutto cio' e' il fulcro della trilogia di matrix

il mondo non sono le cose, ma i fatti e i fatti sono un'eccedenza non riconducibile, e così non è riconducibile la loro lettura, la loro interpretazione, il loro trasformarsi in esperienza, in cultura, in vissuto. L'uomo, ma anche e per molti versi qualsiasi animali dotato di un sistema cerebrale sufficientemente complesso, è sostanzialmente il suo vissuto, è questa eccedenza che rimane e che non obbedisce a nessuna legge fisica.

Distrattamente Ho trovato questo video e dato che adoro Balbi ho continuato ad ascoltarlo. Poi ho sentito un'altra voce, strana, non bella, che mi sa di religioso. Non ho continuato di certo ma ovunque vuoi andare a parare, sappi che Balbi ha ragione tu torto.