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Presso il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure è conservato un frammento di statua in porfido rosso egiziano risalente al II sec. d.C., che faceva parte di un gruppo di quattro figure monumentali, già appartenenti alla collezione Della Valle - Capranica.
Le quattro statue, che rappresentano prigionieri Daci, furono acquistate nel 1584 da Ferdinando I de’ Medici per la sua residenza romana e successivamente (1788) trasferite a Firenze per volere di Pietro Leopoldo d’Asburgo.
Al contrario della statua esposta nel Museo dell’Opificio, le altre tre statue facenti parte del gruppo sono meglio conservate. Di queste, due esemplari in porfido si trovano nel Giardino di Boboli nel viale d’accesso all’Anfiteatro posizionate su alti plinti, un esemplare in marmo bianco è esposto invece nella Galleria Palatina.
Nel Cinquecento, quando queste statue vennero scoperte, la loro esibizione in ricche dimore o loggiati aumentava il prestigio dei pochi collezionisti che potevano vantarne il possesso. Ferdinando I de’ Medici aveva fatto inserire due degli esemplari in porfido in apposite nicchie nella facciata monumentale della sua villa a Roma sul Pincio.
Quando le tre grandi statue di porfido arrivarono da Roma a Firenze dovevano essere tutte in buone condizioni: la probabile successiva rottura del pezzo in esame ne determinò nel 1810 il trasferimento presso l’Opificio forse per consentire il riutilizzo del materiale lapideo nell’ambito dell’attività della Manifattura.
Approfondimento realizzato nell’ambito del Piano di Valorizzazione 2020.
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