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"Una piazza in cui tutte le cose piccole e meschine sono state ignorate". Così George Eliot descriveva lo spazio creato da Bernini tra il 1656 e il 1667 per volere del Papa Alessandro VII Chigi. Con la sistemazione di Piazza San Pietro e il suo maestoso colonnato, l'artista è riuscito a trasporre il linguaggio barocco su scala urbanistica, coinvolgendo la città e impiegando la luce naturale (e divina) in forma dinamica, spettacolare, coinvolgente. Come se fosse la stessa Basilica a muoversi e andare incontro ai suoi fedeli, per accoglierli in un monumentale abbraccio materno.
00:00 Il linguaggio barocco su scala urbanistica
01:17 Alessandro VII Chigi (dal 1656 al 1667)
01:58 Luogo pubblico di accoglienza della folla
02:48 La prima Basilica di San Pietro
03:50 La nuova Basilica per Giulio II (dal 1505-1626)
04:50 Una evidente risposta alla riforma luterana
05:39 Ricevere maternamente a braccia aperte
06:52 Accogliere 300.000 persone (320x240m)
07:51 Le forme barocche (trapezio divergente ed ellisse)
09:22 Le problematiche da affrontare (togliere staticità)
10:54 Le ali antiprospettiche (valorizzare la facciata e la cupola)
12:41 Le foto della piazza vuota (l'imponenza e lo stupore)
14:03 Via della Conciliazione (1937) e la luce urbanistica
15:59 L'obelisco egizio e le due fontane
16:19 4 file di colonne tuscaniche (284 e 88 pilastri) 96 statue
18:01 Una struttura a tempio in antis
18:27 L'incisione di Piranesi (1748)
19:15 Le parole di Zola (foresta di tronchi di pietra)
19:51 Le parole di Elliot