懐かしい。東京文化会館の5階席、まさに天井桟敷で、観た聴いた。 もはや称賛する言葉自体が、安っぽくなってしまうほど、その燃焼度が高い空気感・音圧だった。彼らの音楽にはマンネリズムに陥る隙も無い絶妙の「間」といい、無為自然な彫琢のフレージング/アーティキュレーションの突き詰め方が存在していた。 手兵たるベルリン・フィルハーモニーの楽員メンバー全てが、その着地点の集約の為に今や臨界点に達しつつある、その哲学的とも摂れる点と線の止揚の怒涛の如く。 人間カラヤンがこの映像に在る。つい先頃1981ザルツブルグ音楽祭の最中で盟友のDr.Karl Böhmを亡くしたその諦念も垣間見える様だ。 Nostalgic. I watched and listened to it on the 5th floor of Tokyo Bunka Kaikan Hall at Ueno Tokyo, right in the ceiling. The atmosphere and sound pressure were so intense that even the words of praise were becoming cheap. Their music had exquisite “pauses” with no chance of falling into mannerisms, and a thorough idle natural carved approach to phrasing/articulation. All the members of the Berlin Philharmonic, who are the hand soldiers, are now reaching a critical point in order to consolidate their destination, and it is like a surging wave of points and lines that can be taken as philosophical. The human Karajan is in this video. You can also get a glimpse of his resignation after losing his ally Dr. Karl Böhm recently during the 1981Salzburg Festival.
they really have a heavenly string tone. fine performance
@shin-i-chikozima Жыл бұрын
ブラームス音楽を聴いていると浮世の悩みが消えて行きます。 安らぎます。
@lionelthiebaud708110 ай бұрын
Immense Brahmsien que ce Karajan bourré de talent encore à cette époque
@MaxPower-grrl2 ай бұрын
Thank you for this! Amazing!
@MrChiakiShinichi832 жыл бұрын
Thanks for the upload. I’ve been searching this. There used to be the same concert but uploaded in 4 part probably it’s already deleted. This is superb. Karajan’s Brahms Symphony No. 1 is magical
@MaxPower-grrl2 ай бұрын
Happy Birthday, Maestro!
@jesussendra65402 жыл бұрын
La Filarmónica de Berlín propuso a un Karajan de 47 años que dirigiese su primera gira después de la guerra por E.E.U.U en la primavera de 1955 y, durante ésta, se le nombró titular; no sin antes aceptar la condición de ser un cargo de por vida y la falange berlinesa dijo que sí. ¿Qué clase de persona pondría una condición de ese tipo, una elección vital, una determinación así...? Y con una orquesta puntera: pues alguien que sabe de su talento y no tiene dudas y es de dedicación absoluta. Karajan- Berlín, no ha habido binomio como ese ni lo habrá.
@jamespaine7152 Жыл бұрын
Very committed playing,; the performance was from 1981, a year before Karajan and the BPO had a major falling out. This is probably Karajan's best Brahms First from the 1980s.
@shin-i-chikozima2 жыл бұрын
Great percussion!
@gianpaoloanselmi42852 жыл бұрын
Grandissimo Giusto Cappone..prima viola dei Berliner. Grazie per aver caricato questo video...mi ha fatto un grandissimo piacere vedere il maestro Cappone
@helmutkomander69554 ай бұрын
Brahms symphonie nr 1 c moll op 68 sehr schöne live einspielung aller 4 sätze voll top leistung mit ihrem chefdirigenten karajan
@alexandrumoisiuc318310 ай бұрын
Inégalable !
@user-ey8br9ic6m10 ай бұрын
4楽章からの盛り上がりの部分が泣けてきます。 明るいけれども泥臭い、生々しい演奏。
@SeuBenedito-gf2hq3 ай бұрын
Well, the main theme of the finale of the First Symphony is also reminiscent of the main theme of the finale of Beethoven's Ninth, and when this resemblance was pointed out to Brahms he replied that any dunce could see that! In 1876, when the work was premiered in Vienna, it was immediately hailed as "Beethoven's Tenth"!
@massimomedici46062 жыл бұрын
THE BEST, KARAJAN!
@renato452222 жыл бұрын
Non direi che questa, in particolare, sia la "migliore" op. 68 brahmsiana fornita da Karajan, nè che Karajan, soprattutto a fine carriera, risulti il "migliore" brahmsiano della storia, nè tanto meno che sia stato il "miglior" direttore mai apparso. Le esecuzioni della Prima fornite sino ai primi anni Settanta sono decisamente più alte ed equilibrate di questa. Volendo poi citare alcuni autentici giganti dell'interpretazione brahmsiana metterei al primo posto un certo Wilhelm Furtwangler (in primis NDR 1951) e poi Karl Bohm (vedasi ad esempio la favolosa Prima del 1958 coi Berliner), Arturo Toscanini (Londra, Philharmonia, 1952) e poi De Sabata, Carlos Kleiber, Bruno Walter, Leonard Bernstein.............Karajan denota spesso l'esistenza di una pura mitologia a suo favore, ma fondata su elementi che non andrebbero considerati positivamente. Si noti ad esempio l'impasto sonoro e il legato di espressione spinti al parossismo, proprio in questa esecuzione.
@massimomedici46062 жыл бұрын
@@renato45222 Anch'io penso che questa non sia la più grande interpretazione della Prima di Brahms, da parte di Karajan, ma, ugualmente ritengo il direttore austriaco il più grande interprete brahmsiano, in riferimento alle interpretazioni degli anni '60 e '70. Ciò che a mio avviso in Karajan brilla maggiormente è la grande precisione tecnica unita all'enfasi delle sue interpretazioni. Trovo che l'orchestra sia, non un insieme di strumenti, ma "il suo strumento" e trovo che con questo strumento faccia miracoli interpretativi. Un'altra cosa che lo rende enorme alle mie orecchie è la grande energia, nonché la presenza di suono, che non ravviso in nessun altro interprete.
@massimomedici46062 жыл бұрын
@@renato45222 Che dire...? Io ho un debole per Von Karajan. Ritengo che la sua arte sia insuperabile. Può sembrare un giudizio pedissequo, ma, dopo aver ascoltato parecchi grandi direttori, propendo sempre per le sue interpretazioni. Adoro (ed è una delle sue caratteristiche) ascoltare come faceva suonare le percussioni e gli ottoni; riconosco un bilanciamento e un'amalgama orchestrale che non trovo in nessun altro. Tuttavia, riconosco tranquillamente che non tutte le sue interpretazioni siano state all'altezza del suo nome.
@renato452222 жыл бұрын
@@massimomedici4606 : Gentile amico, un consiglio: prima di decidersi a sfondare una porta si accerti che sia realmente chiusa.......A parte le battute, mi ci vorrebbero (almeno) decine di pagine per giustificare adeguatamente certi argomenti cui resto, per così dire, affezionato. Proverò, se me lo consente, a limitarmi a poche (e disordinate) osservazioni. Nello spinoso campo dell'interpretazione musicale tendere ad identificare "il più" grande pianista, "il più" grande violoncellista, "il più" grande direttore, a mio modestissimo avviso, è un'impresa senza molto senso e destinata a non avere grande successo. E ciò semplicemente perchè NON PUO' esistere l'interpretazione perfetta, quella che contempla e sintetizza TUTTI gli aspetti della musica interpretata e della personalità dell' Autore. Impossibile abbracciare tutto l'universo contenuto in un capolavoro, lirico, sinfonico, cameristico che sia, per quanto geniale sia l'interprete. Detto questo, Karajan è stato talora sopravvalutato - ma sapeva vendere bene la propria immagine - e in altre circostanze vergognosamente attaccato (dai soliti semidementi recensori afferenti ad una certa, sempre la solita, area culturale). Ho avuto la fortuna, attraverso la sensibilità di mio padre, di sentirlo dal vivo e ne sono rimasto letteralmente abbagliato. A mio parere, il più grande merito artistico di questo autentico genio della direzione d'orchestra, va rintracciato nell'aver letteralmente inventato, in campo operistico, la regia vocale. Un'impresa, questa, che non riuscì, ad esempio, a Toscanini, il quale infatti abbandonò, già alla fine degli anni Trenta, ogni esibizione in teatro - tranne i dischi - per dedicarsi esclusivamente alla musica orchestrale. Le grandi produzioni operistiche di Karajan vanno annoverate tra i massimi esiti, in assoluto, della storia del teatro lirico; si veda, ma sono solo i primi esempi che mi vengono in mente, il suo Puccini e il suo Verdi, per non parlare di Wagner e Mozart. Forse l'errore più rilevante - se così vogliamo dire - di Karajan è stato quello di non prendersi una (lunga) pausa di riflessione dopo il terribile evento del 1975 - che lo condusse ad un passo dalla paralisi a vita - e di tuffarsi a capofitto a reincidere per l'ennesima volta tutto il repertorio oltre a ad un'immensa mole di opere mai toccate prima. Fatto sta che, per certi capolavori, la sua "parola interpretativa" è senza dubbio al massimo livello. Penso, ad esempio, a quando decise di dedicarsi a Mahler: a mio avviso, non esiste una Quarta più alta e perfetta della sua e cos' è accaduto per molti altri capolavori. Ora, per toccare un aspetto che riguarda molti altri interpreti eccelsi - ma non Toscanini che ne è stato esente fino alla fine della carriera - Karajan con l'andare degli anni ha esasperato alcune tendenze che aveva mostrato di possedere ma che aveva anche tenuto a freno, influenzato com'era dall'eredità di Arturo Toscanini e quindi tendendo, negli anni giovanili, alla chiarezza, all'incisività, al rigore formale. Quando parlo di esasperazione mi riferisco a quella relativa al legato di espressione e all'impasto delle varie sezioni orchestrali; se Lei conosce tecnicamente la musica sa a cosa mi riferisco. Se si confrontano alcune sue registrazioni degli anni Quaranta e Cinquanta con le ultime, si comprende bene il problema: ad esempio, la Quinta (di Beethoven) registrata nel 1948 con i Wiener è quanto di meglio un interprete possa fornire in tema di esecuzioni beethoveniane e, pur mantenendo il legato in termini consistenti, è lontana anni luce dalle esecuzioni della tarda maturità. Ma intendiamoci: la mia è sempre una valutazione che considera l'esito come un "primus inter pares" e non come un superlativo assoluto con confrontabile con altri esiti eccelsi. Il Brahms di Karajan? Bello, talvolta grandioso, ma si può onestamente affermare che sia il "migliore"? A mio parere, no; è un primus inter pares", deve pur sempre fare i conti con altri visus, non necessariamente inferiori. Insomma, per chiudere, considero che in musica non può fisiologicamente esistere "la più grande esecuzione" di questo o quell'altro capolavoro, nè tantomeno "il più grande" direttore, il più grande cantante, il più grande pianista. Karajan ha enormemente influenzato, in termini positivi, l'evoluzione dell'interpretazione musicale, ma io personalmente evito sempre i giudizi fondati sul superlativo assoluto. Le cito un ultimo esempio che mi sovviene adesso: quando Toscanini venne folgorato dal meraviglioso suono e fraseggio di una sinfonia di Brahms - mi pare fosse l'op. 73, la Seconda - ascoltando il brano per radio, era Karajan sul podio della Philharmonia. Toscanini chiese a Walter Legge - il fondatore e manager dell'orchestra - di poter dirigere la Philharmonia proprio in Brahms e così venne organizzato il favoloso ciclo di tutte le sinfonie brahmsiane dell'autunno del 1952 a Londra (che io considero una pietra miliare nella storia delle esecuzioni brahmsiane). Ebbene, l'onere di preparare l'orchestra prima delle prove con Toscanini spettò a Karajan che a quei tempi ne era il direttore stabile. Toscanini, sin dalla prima prova, non ebbe un solo appunto da fare e ricordiamoci che parliamo di Toscanini e di come era avvezzo a trattare le orchestre. Una cosa che con la NBC sarebbe stata impensabile. Dietro quelle storiche serate londinesi di Toscanini che diresse tutto Brahms c'era la mente e il cuore dell'allora quarantaquattrenne Karajan.........
@massimomedici46062 жыл бұрын
@@renato45222 Beh... le chiedo scusa se ho potuto suscitare la sua sensibilità. Io ho semplicemente espresso un mio parere. Ho studiato musica per vent'anni e, come ripeto, ascoltando parecchi interpreti ho sempre ravvisato in Karajan qualcosa che non ho ravvisato in nessun altro. Probabilmente è dovuto ad una mia limitatezza. Non per questo, Karajan è l'unico direttore che ammiro, anzi, ve ne sono parecchi altri, ma ribadisco: rimango un fervente karajaniano.
Thank you so much for this treasure!! Are you sure that this concert took place in 1981? For me it is hard to believe that Karajan looked so fit at this time of his life...
@pineclassicskorea2 жыл бұрын
Compared to the performance in Osaka in 1977, Karajan in 1981 looks more old.
@pineclassicskorea2 жыл бұрын
There's link to the 1977 Osaka concert below. kzfaq.info/get/bejne/f7aCiaWYyretkZc.html
This symphony is arguably the one that Karajan had in his muscle memory more than any other - inclusive of any by Beethoven - while despite all the recordings he made of it (inclusive of his 'better' early ones), this live reading comes closest, I think, to being K's 'best' and most definitive account of this great work. In this case, the sound is incredibly full and rich, with the strings in particular sounding especially resplendent and glorious. Although I've often criticised Karajan for the superficial and corporate sound that he produced as a consequence to the aural obsession he developed post the CD's introduction, this recording does indeed testify to that great art which K, in my view, so often sacrificed for the sake of achieving a 'beautiful sound'.