Grazie al professore serafini Riprendo alcuni temi: 1) l importanza di non trascurare voli aspetti internistici e neurologici: quante volte ho diagnosticato patologie neurologiche e/o endocrine in pazienti inviatemi per psicoterapia e terapia psicofarmaci logica 2) le forme resistenti esistono ed in alcuni rarissimu casi si può pensare anche all’esk ( 4 casi in tutta la mia vita con forme gravissime di blocco melanconico, S di Cittard ed una catatonia maligna) Tuttavia prima di arrivare a questo inquadramento vanno analizzate le risorse utilizzate e che tipo di psichiatra cura. Infatti uno specialista deve avere elevate conoscenze psico farmacologiche ma deve essere anche un terapeuta “ curato “ e ben formato anche nell approccio relazionale …cognitivo fenomeno logico e Psicodinamico Verificati i requisiti di chi cura si può poi parlare di forme resistenti 3) i centri sovrazonali: dagli anni 90 avevo avviato ad es gli ambulatori di consulenza per la depressione per i medici di famiglia, ambulatori mai avviati a Genova ed ora abbandonati a Sv Il paragone di Bollorino con i centri regionali o sovraregionali in chirurgia , riguarda patologie dove vi è bassa incidenza ed occorrono centri che ne vedano molte di quelle patologie Per la depressione L incidenza è molto alta e quindi i centri specializzati devono essere de entrati sul territorio L università può e dovrebbe avere funzioni formative di 2 livello ma mi sembrano poche le scuole in grado di offrire una formazione complessa e non univoca….. la miseria spesso dell attuale psichiatria non di rado lontana dalle persone e dalle esigenze dei pazienti . Fare bene lo psichiatra è lavoro molto difficile e richiede percorsi formativi e di aggiornamento complessi e non univoci Il prof serafini non ha sorprendentemente parlato degli aspetti dialogici individuali e di gruppo nella cura della depressione e soprattutto delle sue forme resistenti Come mai??? Grazie comunque anche a francesco per la Sua bella Creatura Antoniomariaferro

Dimenticavo!! Le disforie di genere !!!

Aggiungo una mia riflessione: alcune volte vengono scartate intere classi di farmaci molto vecchi, ma molto efficaci. Ad esempio gli IMAO di prima generazione e triciclici anche più particolari, non solo clomipramina, ma anche nortriptilina, amitriptilina etc... Questi farmaci devono essere ri-scoperti nelle forme resistenti perchè possono sbloccare delle situazioni. Gli IMAO (fenelzina, selegilina transdermica) sono , in alcuni casi, superiori anche ai triciclici, però, il paziente deve seguire un regime dietetico per evitare crisi ipertensive e possono esserci effetti collaterali come l'ipotensione ortostatica etc...

I beg to differ.. io davo per scontato che gli psichiatri del territorio formati anche ben oltre la specializzazione e quindi competenti farmacologicamente e nell’approccio cognitivo, psicodinamico, interpersonale ecc fossero in grado, dopo aver applicato protocolli di evidenza, di selezionare casi più complessi da avviare ad es ad un ambulatorio universitario in cui eseguire ulteriori valutazioni diagnostiche e ad es somministrare con competenza nuove molecole. Come la esk ma quel che uscirà nel futuro. Ad es leggo che sia a Stanford che ad Harvard stan provando con successo la MDMA ( demonizzata ingiustamente falsando la sua pericolosità) sui sintomi psichici associati al Parkinson. Direi di pensare ad ambulatori universitari di secondo ma anche terzo livello. Ma anche banalmente un centro per trattare pazienti in gravidanza e allattamento, o cicli vitali della donna, o ambulatorio disturbi del sonno in Paz con disturbi psichici da gestire in equipe polispecialistiche..ecc