In località San Donnino, in comune di Campi Bisenzio, oltre che alla chiesa di San Donnino troviamo anche quella dedicata a Sant'Andrea, sicuramente più interessante da visitare in quanto contiene notevoli opere d'arte.
La chiesa fu edificato nel XI secolo come suffraganea della Pieve di Brozzi. Fu ricostruita completamente nel '400 quando era sotto il patronato della famiglia Mazzinghi. Col passaggio dell'ultima guerra subì gravi danni: crollò il campanile distruggendo anche l'abside. I guai non finirono lì in quanto nel 1966 subì l'alluvione dell'Arno e nel 1987 pure un principio di incendio che annerì gli affreschi.
Le opere che contiene nella sua unica navata saltano subito agli occhi. Per iniziare il bel crocifisso collocato sopra l'altare. È stato dipinto da Giovanni di Francesco, circa nel 1455: probabilmente allievo di Filippo Lippi, Giovanni di Francesco guardò molto anche ad Alesso Baldovinetti. Qui ci offre un crocifisso dalla struttura arcaica, ma con un modellato del corpo di Gesù molto dettagliato e pienamente rinascimentale.
Sull'altare della parete di destra troviamo una pala rettangolare di Francesco Botticini danneggiata dall'alluvione del 1966, la metà inferiore del dipinto è completamente scomparso. Nella metà superiore vediamo risaltare su un fondo oro al centro la Madonna in trono col Bambino tra i santi Sebastiano, Simone Zelota, Taddeo e Antonio Abate. La lunetta affrescata soprastante è datata 1480 e raffigura Dio benedicente tra gli angeli. La mano è riconducibile alla bottega di Francesco Botticini e la sua data ci fa da riferimento anche per la tavola sottostante.
Ma la star della chiesa è un doppio affresco dei fratelli Ghirlandaio. Dipinti all'incirca nel 1475 devono essere tra le prime opere che i Ghirlandaio ci hanno lascito. Se la bella rappresentazione del Battesimo di Gesù del lunettone è riconducibile alle mani di Domenico e di David Ghirlandaio, la sottostante Madonna col Bambino in trono tra i santi Sebastiano e Giuliano pare che sia tutta di Domenico.
Degni di nota sono anche un ambone del XV secolo e una lunetta affrescata di Raffaellino del Garbo del 1520 raffiguranti i santi Alberto e Sigismondo.