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01:08 tipi di mal di testa
03:27 cause delle cefalee primarie
04:38 incidenza delle problematiche cranio-cervico-mandibolari nelle cefalee primarie
06:36 importanza del trattamento manuale
07:30 articoli che supportano l'efficacia della fisioterapia
09:07 il percorso terapeutico
10:37 esercizio 1
Esistono più di 100 tipi di Cefalea catalogati dalla International Headache Society nella Classificazione delle Cefalee. A parte poche rarità, sono tutti curabili.
è interessante sapere che possano coesistere fra loro uno, due o più tipi di cefalea/emicrania. Un tipo di cefalea può addirittura provocarne un altro. E' molto importante conoscere il proprio tipo di cefalea.
Le Cefalee primarie includono
Emicrania
Cefalea di tipo tensivo
Emicrania a grappolo
Le Cefalee secondarie sono invece causate da un problema sottostante, e includono:
Cefalea da trauma cranico e/o cervicale
Cefalea da disordine temporo mandibolare
Cefalea cervicogenica
Cefalea attribuita all'uso di una sostanza o alla sua sospensione
Cefalea da disturbi vascolari cranici o cervicali
Cefalea da infezione
Oggi sappiamo che le CEFALEE PRIMARIE sono processi neurologici al cui sviluppo ed evoluzione contribuiscono vari e diversissimi fattori. La ricerca scientifica ha dimostrato un fatto anatomico-funzionale indiscutibile: i muscoli e le articolazioni del rachide cervicale o della mandibola possono inviare stimoli nocicettivi (irritativi) e sensibilizzare il sistema nervoso (anche ulteriormente facilitati da esperienze dolorose e disabilità di vario genere) causando infine forme specifiche di CEFALEE SECONDARIE come la cefalea CERVICOGENICA e la cefalea da disordine temporomandibolare (TMD).
E' quindi necessario segnalare che i più recenti studi confermano che più del 70-80% delle persone con cefalea primaria di tipo tensivo ed emicrania (senza aura) lamentano frequentemente dolori e rigidità cranio-cervicali, mentre il 50-70% può presentare dolore oro-facciale in zona della mandibola. Purtroppo questi disordini neuro-muscolo-scheletrici coesistono con le cefalee e possono agire come importanti fattori scatenanti o peggiorativi aggravando la conseguente disabilità.
Infatti il sistema nervoso di chi soffre di CEFALEA tende “di base” ad un adattamento e sviluppo pro-nocicettivo. quindi tutto ciò che facilita l’irritazione e promuove “esperienze spiacevoli” tende a far peggiorare ulteriormente le condizioni preesistenti e porta infine ad una sensibilizzazione centrale (ovvero un sistema nervoso infiammato con anomala e aumentata risposta ai vari stimoli e allo stress).
Bisogna inoltre tenere in considerazione il peso economico/biologico delle indagini strumentali (come radiografie e risonanze magnetiche), degli interventi precoci odontoiatrici e dell'abuso di lunghe terapie medicali, a base di farmaci, che causano un impatto economico e biologico considerevole.
Diventa quindi NECESSARIA e logica, In chi soffre di mal di testa, che venga proposta un’accurata VALUTAZIONE manuale della funzionalità muscolare e della mobilità del rachide cervicale e/o delle articolazioni temporo-mandibolari.
I dolori e le disfunzioni cervicali o mandibolari sono un FATTORE di RISCHIO: favoriscono l’aumento della frequenza, durata, intensità e disabilità globale degli attacchi di cefalea, facilitando dunque la cronicizzazione e la resistenza alle cure mediche. Occorre quindi indagare la loro presenza e intervenire il prima possibile.
Il Fisioterapista SPECIALIZZATO in disordini cranio-cervico-mandibolari può aiutare queste persone con un intervento mirato, sicuro, non invasivo, poco dispendioso, duraturo e soprattutto EFFICACE: la letteratura medica scientifica ne supporta sempre di più l'efficacia ed i suoi notevoli benefici.
I risultati conseguibili saranno:
-la riduzione per più del 50% (e in alcuni per la totalità) della frequenza, della durata e dell’intensità del mal di testa e una conseguente diminuzione dell’uso dei farmaci;
-l’individuazione e l’eliminazione dei principali fattori scatenanti, peggiorativi e che hanno un ruolo attivo nella cefalea: togliendo quindi il dolore, migliorando la mobilità e la funzionalità di tutti i tessuti periferici (contratture miofasciali, rigidità articolari di collo e mandibola);
-il miglioramento della postura e della qualità degli schemi di movimento;
-la maggiore tolleranza agli stress, la prevenzione dei rischi associati e del rischio di cronicizzazione.
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