In verità, un po' ingenuamente, non mi ero mai posto il problema di quali potessero essere le difficoltà che avrei incontrato al dottorato, per cui i problemi e gli esercizi che risolvevo li ho sempre visti come propedeutici ad una comprensione profonda della materia, piuttosto che come test della mia capacità di affrontare un problema da capo. Dopo questi primi due anni, almeno per la fisica sperimentale, penso che l'approccio sia simile a quello di un investigatore, che con più esperimenti raccoglie indizi e deve cercare di formulare una spiegazione che tenga conto di tutto quanto osservato: non penso di essere ancora arrivato ad una soluzione, ma penso di essere sulla strada giusta proprio nella raccolta di questi indizi, perché sembrano coerenti gli uni con gli altri.

Volentieri!!