PER APPROFONDIRE: Depressione Esistenziale: kzfaq.info/get/bejne/iJ-UideXnbDLoac.html Derealizzazione: kzfaq.info/get/bejne/j8xid5RotsrLd5s.html Meditazione: kzfaq.info/get/bejne/q8tgoMmd0cqqZGw.html

Sono una ragazza che ha sempre sofferto di ansia sociale e conseguente depressione, e anche se al'inizio di questa quarantena in parte ho gioito perché finalmente avevo la scusa perfetta per prendermi una pausa dall'andare in giro a dare curriculum ed essere rifiutata (cosa che letteralmente mi terrorizza), ho capito immediatamente che sarei crollata in una forte depressione per via del mio cervello che sovranalizza tutto quello che faccio e dico, infatti il primo sintomo che è arrivato già dalla prima settimana è stata l'apatia. Aggravata dal fatto di non poter più vedere neppure il mio ragazzo e non frequentare più il mio gruppo teatrale (miei unici contatti con la realtà) ho perso interesse per la scrittura (mia passione primaria), e mi son buttata nei video su youtube e nei videogiochi per anestetizzarmi. La notte ha cominciato a farmi paura, perché era allora che arrivavano i pensieri negativi a valanghe. Poi qualche giorno fa, mentre cercavo di mettere in ordine la stanza e trovare un senso, ho scoperto i miei vecchi disegni (delle medie e superiori) e sono stata travolta da un'ondata di ricordi e per un attimo sono tornata a quando da piccola il mio desiderio era fare la fumettista (accantonato per via di mia madre). Ed è stato allora che mi sono ricordata della tavoletta grafica che avevo comprato sette anni fa, in un raptus di follia, per premiarmi un esame passato a giurisprudenza (che ho abbandonato dopo due anni perché l'odiavo). Così adesso sto cercando di imparare ad usarla e finalmente sono tornata a sentire qualcosa e ho ricominciato a dormire e mangiare bene. E niente, naturalmente questo non risolverà il mio problema, ma ho voluto raccontarlo solo perché qualcuno leggendo questo commento magari vi si riconosca e si senta un po' meno solo. A me farebbe piacere

Vorrei dare qualche consiglio e spero di essere utile a qualcuno, stò passando anche io questa situazione 1) fare sport all'aria aperta o bodybuilding, all'inizio si avrà una sensazione strana, ma piano piano il corpo comincia ad avere conferme che esistiamo 2) comprate un diario e scrivete tutte le vostre sensazioni, e in quale situazione siete più sotto stress. Con questo metodo fate una specie di "buttare l'immondizia " dalla vostra mente e renderla più libera 3) ogni tanto chiudete gli occhi e fate 3 respiri profondi, poi battete i piedi. È come se vi riaccendete come un cellulare quando è bloccato. Spero di essere stato utile a qualcuno, se i miei consigli sono stati utili fatemelo sapere. Buona fortuna

Io mi sento depersonalizzata quando sono nelle situazioni sociali, non quando sono sola. Mi sembra tutto artificiale lì fuori, e dovrei fingere di essere qualcun altro per sopportarlo, ma io non riesco - e da vari anni ho deciso che non voglio- stare al passo. La cosa può sembrare strana ma siccome sono molto riflessiva e facilmente la mia attenzione si sposta sulle cose concrete, esistenziali, ora che tutti si ricordano dell'ineluttabilità della morte, come generalmente si sforzano di non fare, mi sento meno fuori posto, se si può dire così. Tra l'altro ho capito anche che prima uscivo per senso di colpa, perché "non va bene stare a casa sempre, anche se non si ha nulla da fare, fuori, e se non si conosce nessuno" (ho cambiato città da poco); ora che non si può uscire, senza eccezioni, non ho più alcuna forma d'ansia e mi è tornata la voglia di fare tante cose, mentre prima ero in uno shutdown pressapoco perenne, e perfino una passeggiata mi procurava tachicardia. Mi manca un po' il contatto con le persone, ma non dipende dall'isolamento forzato: anche prima ne sentivo la mancanza perché nessuno mai dice o fa quello che davvero vorrebbe, e siccome io tendenzialmente non sono così, nelle situazioni sociali mi limito a tenermi a una certa distanza di sicurezza, evitando di attrarre, come mio solito, persone spiacevoli. (Sottolineo che vivo con un'altra persona e che sono Asperger - per usare la dicitura più conosciuta, quindi più esplicativa, della condizione autistica ad alto funzionamento.)

Questo video descrive appieno come mi sento al momento. Non riesco a trovare un senso in tutto quanto, il tempo scorre, e l'idea di non poterlo fermare neanche per un attimo mi rende terribilmente depresso.. Ora ho 21, domani ne avrò 30 anni, e poi ancora così.. Fino alla fine della mia vita. Se è vero che prima o poi tutto quanto finirà.. Che senso ha provarci? Che senso ha fare dei progressi nella nostra vita? Che senso ha provare delle emozioni? Già provo una terribile ansia, per quando in futuro perderò i miei genitori di vecchiaia, e solo l'idea di non poter fare nulla mi rende terribilmente depresso. Non riesco ad accettare l'idea che il tempo trascorra così velocemente, e trovo ridicolo chi neanche ci pensa un po'. Le persone si illudono di stare bene ed essere felici, ma purtroppo nulla è per sempre, e prima o poi tutto finirà..

Ne soffro da più di 20 anni e da circa 5 la derealizzazione è ormai perenne credetemi è dura davvero,anche ora mentre scrivo questo messaggio è come se nn esistesse una vera realtà. Cerco di chiedere aiuto a chi mi circonda ma non trovo un vero aiuto,capisco che chi nn prova certe situazioni e disagi faccia fatica a comprendere,l'unica domanda che mi faccio è "per quanto ancora riuscirò a sopportare tutto questo male?"

Ho provato la derealizzazione in periodi in cui la mia ansia (generalizzata) era particolarmente forte e ancora non avevo imparato a controllarla... È una delle sensazioni più spaventose e inquietanti che mi siano spaventate, soprattutto perché guardare in faccia le persone nella stanza con te e riconoscerle come identità ma non come parenti/amici/compagni, non provare nulla, è davvero destabilizzante.

Ciao... all’inizio del 2020 sono finalmente uscita da un periodo psicologicamente devastante e sofferente durato due anni. Tutto è iniziato con un dubbio sulla mia relazione, che piano si è trasformato in una vera e propria nevrosi. La mia nevrosi è scoppiata non per il dubbio ma per un trauma che avevo vissuto e che non avevo mai superato. Ma quel dubbio mi ha fatta definitivamente entrare in crisi. Le nevrosi si sono trasformate ben presto in psicosi che non mi permettevano di dormire e alimentavano l’ansia. Mi sono chiusa in me stessa, evitando qualsiasi contatto con l’esterno, vivevo attacchi di panico un giorno sì e l’altro pure. Fino a quando l’ansia ha lasciato spazio alla depressione. Non mi riconoscevo più, non avevo contatto con la realtà, tutto mi sembrava inutile è superfluo, mi facevo domande su qualsiasi cosa e su chiunque. Ero assente. Ho così vissuto un pieno DOC. Ho fatto pensieri tremendi e pensato al suicidio, fino a quando non ho capito che quello che ero diventata non era la persona che volevo diventare. Ero diventata egoista, cattiva soprattutto con me stessa, ma ciò che mi ha salvato la vita è stata paradossalmente la paura di morire e l’amore che provavo e che provo per i miei cari. Piano, molto lentamente sono riemersa dalla nube grigia e scura che sentivo mi perseguitasse. La risalita è stata dura, tremenda, sofferente ma alla fine, quando finalmente i pensieri negativi mi hanno abbandonato e il circolo vizioso dell’ansia ha lasciato spazio ai sorrisi e alla leggerezza mi sono sentita fiera di me. Tutto questo calvario mi ha fatto comprendere che nulla è irrecuperabile, che esiste sempre una scelta, che la vita non è bianca o nera, ma che ci sono milioni di sfumature. E auguro a tutti coloro che adesso stanno vivendo questa situazione la forza di credere in se stessi, perché non c’è nulla che gli altri possano fare se noi non vogliamo salvarci. C’è sempre una via, c’è sempre una scelta e per quanta sofferenza ci costi la vita è sempre la scelta migliore. Non datela vinta a quei pensieri tremendi, bloccate il circolo vizioso con la consapevolezza. Anche nella notte più cupa, dietro le nuvole c’è il sole. Sembrano frasi fatte, frasi scontate perché è davvero difficile spiegare cosa si prova in quelle situazioni, io stessa adesso ho un ricordo sbiadito di ciò che pensavo, di quello che ero, ma non mi vergogno di aver vissuto la depressione, l’ansia, la derealizzazione, la depersonalizzazione o il doc. Le malattie mentali sono malattie e non ci si deve vergognare di parlarne, perché parlarne è l’unica via per superarle. Grazie per condividere con noi questi argomenti.

Sono un dottore in psicologia sulla via per diventare psicologo e poi, spero, psicoterapeuta. Nei miei 20 anni ho vissuto un anno di sintomi sottosoglia di depressione esistenziale con associata costante derealizzazione. Ascoltando questo video mi ritrovo tantissimo nelle tue parole, se un video del genere ci fosse stato quando avevo 20 anni probabilmente mi avrebbe dato una grandissima mano. Contenuti come questo possono avere una grossa importanza, ti ringrazio per la loro pubblicazione :)

Ciao! Ho scoperto il tuo canale da poco dopo aver visto il podcast di Breaking Italy, ora sto recuperando pian piano tutti i video! Tratti temi molto interessanti e soprattutto di cui in genere si tende a parlare poco (o male)... grazie e continua così! 😊

Ciao, sono capitato per caso su uno dei tuoi video in cui un ragazzo raccontava la sua esperienza di isolamento. Io non ho mai vissuto una situazione del genere e non ne so granché in materia ma volevo soltanto dirti che a mio parere quello che fai è importante e utile per molti. Trovare motivazione e intraprendenza nei tempi in cui viviamo, soprattutto per le persone che molti definiscono deboli ma che io considero estremamente sensibili, è a volte molto complicato indipendentemente da situazioni familiari, di carattere ecc.. Ti voglio quindi ringraziare perché è bello che ci siano persone come te (ed è brutto che non siano molte purtroppo) GRAZIE SEI UN GRANDE!!

Da quando è finito il lockdown non sono più uscito di casa, se non per eccezionali occasioni e spesso sotto "minaccia"... La derealizzazione è esattamente la causa che mi è scappata di mano Grazie Marco che continui a portare questi video. Almeno riesco a dare un nome ai mostri che sto creando

Grazie Marco per dare voce a qualcosa che molti di noi vivono

Grande Marco! Questo video l'ho messo ovunque già prima di farlo partire perchè mi interessa molto! Ora faccio play!! ;-)

Se volete approfondire ancora di più questi temi potete leggere la Nausea di Jean-Paul Sartre che si basa sull'esistenzialismo. È uno dei libri più belli e profondi che abbia mai letto. È un libro forte, che sicuramente lascia un segno.

Solo adesso ho trovato nome a quello che ho sentito a 14 anni, depressione esistenziale! Sono stata una adolescente molto introspettiva e mi facevo mille domande. Le faccio ancora adesso a 45 anni e ci ricasco nella depressione esistenziale, secondo me dipende soprattutto dal carattere.

Io sono un ragazzo che da l'asilo alle elementari sono sempre stato preso in giro e escluso sempre.Adesso sto per fare la 1 superiore e sono stato chiuso in casa per 3 anni(i 3 anni delle medie)e questi 3 anni di solutudine, mi hanno portato alla depressione a causa del essere preso in giro dall'asilo alle elementari e ancora tutt'ora ne sofro di depressione, un consiglio che do a tutte le persone che soffrono di depressione e di provare a rompere il guscio che ci tiene incollati in camera/casa e uscire anche al mondo esterno cosa che io non ho fatto visto vengo ancora preso in giro perche mi dicono che sono depresso e che non cio amici, io pero sono un ragazzo che si ferisce su queste cose che poi mi portano a farmi sentire male, e adesso pero sto ancora continuando ad andare sempre avanti cosi.

Credo di essere vittima della depressione e conseguente derealizzazione da parecchi anni, ma l'ho accettato solamente negli ultimi due grazie alla mia ultima relazione, finita proprio a causa di questo disturbo. Oltre ad avere impatto sulla mia vita sociale ha impatto su praticamente ogni aspetto della mia vita. È un buco nero che inghiotte qualsiasi cosa. Personalmente la sensazione che provo è di non essere padrone dei miei pensieri e vivo costantemente in una nuvola di opacità che offusca le mie capacità sensoriali, la visione della realtà e mi impedisce di essere obbiettivo. Invito tutti coloro che credono di soffrire di un qualsiasi disturbo o che semplicemente affrontano un periodo difficile di rivolgersi ad uno specialista e soprattutto condividere le insicurezze con le persone che vi stanno accanto e che vi vogliono bene. Siate padroni di voi stessi.

Ciao Marco, non ho mai avuto episodi di derealizzazione prima di avere provato alcune sostanze allucinogene. Nel bel mezzo di alcune di queste esperienze vedevo il mondo esterno (ad esempio gli amici che mi circondavano) come se ne fossi stato completamente estraniato e non condizionato dagli schemi con cui di solito interpreto quello che vedo. Era come se invece di delle persone vedessi una colonia di formiche, come fossi stato un alieno che studiava forme di vita completamente estranee. Adesso, anche da lucido è come se avessi adottato anche quel punto di vista, che non è intrusivo o persistente, ma ogni tanto riaffiora permettendomi di vedere il reale sotto un' altra luce, come tornare ad essere un bambino che scopre cose nuove. Ritengo che questo nuovo punto di vista mi abbia dato soprattutto una spinta intellettuale, mi ha reso più curioso e ha reso molto più complessa la mia visione filosofica. Naturalmente non voglio assolutamente incitare all'uso di tali sostanze, in quanto io sono un caso singolo e possono causare in soggetti predisposti anche gravi psicosi permanenti. Ho scritto tutto questo solo perché secondo il mio punto di vista (assolutamente parziale) la derealizzazione (se leggera e non costante) può regalare una marcia in più e aiutare a creare nuove connessioni neurali.

Ho sofferto di depersonalizzazione e derealizzazione per 2 anni, mi guardavo allo specchio e non avevo idea di chi fosse la persona di fronte a me e quando mi trovavo in mezzo alla gente mi estraniavo dal mio corpo ed era come se mi vedessi dall'alto, in certi momenti la situazione diventava così grave che mentre parlavo con le persone non sentivo quello che mi dicevano e cominciavo ad andare in ansia di dover chiedere di ripetere in continuazione senza capire lo stesso quello che mi si stava dicendo, sono stati i due anni peggiori, una sensazione orribile. Questa situazione è andata via via scemando senza un reale motivo.

Ciao Marco, ho 22 anni, presto servizio civile e studio a torino da fuori sede, ora sono bloccato qui da solo e comincio a non rendermi più conto del tempo che scorre, ho sofferto in passato di depressione, e sento che stia tornando, per fortuna riesco a sentire degli amici tramite discord la sera, se non fosse per loro sarei completamente solo. La mia famiglia purtroppo fa di tutto per non ascoltarmi, e tendo a tagliarli fuori dalla mia vita, ora più che mai. mi capita di pensare al gesto estremo, non ho voglia di fare nulla, nemmeno lavare i piatti. L'unica cosa che mi tiene vivo è sfogarmi sui social, parlando della mia storia personale a chi mi segue, nella speranza che qualcuno possa fare tesoro delle mie esperienze.

Anche io una domenica mi sono sentita totalmente estranea nella mia vita... non mi sono sentita più me stessa, e anche ora sinceramente faccio farica a volte a concentrarmi su ciò che faccio... questa sensazione non mi fa sentire più le sensazioni, ne le emozioni che sentivo prima e mi ha creato tanta angoscia dentro... ogni mattina mi sveglio con le stesse domande.. spero che non sto sognando che sono viva davvero,ecc ecc... sono costantemente confusa.. e ho pensieri tristi e angoscianti continui. Ho provato a fare altro per distrarmi ma aoprattutto i primi tempi non mi riusciva mai e mi venivano gli attacchi d ansia... sono sensazioni orrende e spero che passi, perchè davvero fa paura.... non è vivere.

Grazie hai tuoi video riesco a focalizzare sui miei problemi e su come risolverli, grazie ancora. nella mia vita ho sofferto di bullismo, quindi nella mia adolescenza mi dissociavo da tutti tranne con mio fratello e i miei famigliare anche se i miei da piccolo mi picchiavano perchè non andavo a scuola(cosa che sento tutto oggi cioè una sensazione brutta del dover andare a scuola che poi si rivela tutto k quando ci sto dentro è tutto fila liscio), stando sempre in casa al mio pc giocando. con anche tanti problemi scolastici sono subentrati anche gli assistenti sociali fortunatamente non sono andato in casa famiglia per poco...,visto che ho avuto tanti probelmi economici, mia madre infatti faceva il possibile per mantenere 3 figli con un lavoro di merda (ho anche una sorella). l'ho scrivo per sfogo visto che cmq qualcosa del passato è rimasto anche oggi ma. del resto tutto è migliorato nel passare del tempo anche se credo di avere una fobia sociale, è di non riuscire a tenere bene le amicizie reali che un po vanno e vengono.poi certe volte mi sento di star mentendo a me stesso e di quello che faccio solo per provare a sentirmi meglio quando magari non vorrei fare tutto quello che sto facendo in quel momento. scrivo di merda. sorry per chi legge. poi finisco per parlare di qualche altro mio problema...e continuo cosi. una volta ho anche pensato di scriverlo un commento cosi ma poi l'ho pure cancellato.

È da un po' di tempo, anche prima della quarantena, che mi sento come se stessi vivendo una vita non mia, come se non fossi io a vivere ma semplicemente mi lasciassi guidare dagli eventi inerme, si tratta di depersonalizzazione quindi?

Ciao MArco, anche se sto commentando poco in questi giorni i tuoi video li guardo e lascio sempre il like, vorrei puntualizzarlo :) Mi andava di chiederti, secondo te come cambierà la società dopo questa quarantena? Ci sarà una società post-coronavirus diversa da quella precedente? Secondo me possono nascere spunti interessanti. Ciao!

Io sono stato sempre isolato per via di mie difficoltà, anche se da un bel pezzo sto cercando di porvi rimedio, con qualche risultato positivo e molti negativi. Ma insomma, ho sempre avuto pochi contatti umani, però non ho mai vissuto la derealizzazione, o depressione esistenziale, anche se domande di questo genere me ne sono poste, e ho raggiunto una risposta che a me personalmente soddisfa su questa tematica,forse per questo non mi pongo più queste genere di domande. L'unica cosa che mi ricordo della depressione che ho vissuto (che non credo fosse di tipo esistanziale), è che tutte le strade mi portavano all'inferno. Qualsiasi cosa facessi era inutile, perché tanto non potevo sfuggire dal mio male, perché era in me. Ovvero mi ricordo, che la mia vita era vuota, molto più vuota di ora, e non riuscivo a trovare un modo per renderla migliore, non c'era nonostante mi fossi impegnato, mi sentivo come se nessuno sapesse della mia esistenza(anche adesso così è in parte), quindi sia che mi disperassi o meno non aveva senso, tanto nessuno mi avrebbe sentito. Per dirla in modo breve, mi sentivo come in una prigione in cui non c'era via d'uscita. Ora non ho più questa sensazione, anche se la mia vita non è migliorata chissà quanto nonostante i miei sforzi (almeno fin ora), forse perché riesco ad essere più positivo o forse perché ci ho fatto l'abitudine a questa vita(anche se sto cercando di cambiarla) , e questo mi permette di essere più sereno. In ogni caso, questa quarentena la sto passando bene, mi sto rilassando, non ho più pensieri depressivi la sera, dovuti alla frustrazioni di non riuscire a parlare, perché non devo far alcuno sforzo siccome tocca a tutti noi stare distanti gli uni dagli altri per il nostro bene. Però non vedo l 'ora di poter ricominciare a vivere la mia vita e a riprendere a far le attività che facevo nella speranza di conoscere gente nuova(qualcuno ho conosciuto) e anche a lavorare. Questa quarantena mi ha fatto apprezzare molto di più la mia vita, nonostante so che deve migliorare. Allo stesso tempo però mi sto godendo questo periodo, perché ho più tempo di stare in famiglia. Mi godo la famiglia, anche perché non ci sarà per sempre. Finché c'è è giusto godere e apprezzare la loro presenza. Poi durante questa quarantena mi sto trovando nuove abitudini, come quella di fare qualche faccenda domestica(prima non facevo proprio un tubo..) , leggere (prima leggevo ma poco), ho dovuto trovarmi delle nuove abitudini per sopravvivere sennò il tempo non passa mai. Poi sto addirittura considerando questa quarantena come una prova per aumentare ulteriormente la mia forza, perché è nei momenti di crisi che si vede di che pasta è fatta una persona.

È normale sentirsi strani in questo periodo. Io per fortuna seguendo le lezioni dell'università a distanza sto mantenendo un ritmo in questi giorni così particolari. Anche fare video aiuta nel weekend. Senza posso capire il rischio deriva. Credo convenga riempire non solo di intrattenimento, ma anche di chat e videochiamate con persone a noi care o qualche rapporto da recuperare. Per quanto riguarda le domande esistenziali è giusto sia porre il grande problema di depressione che ne deriva sia le possibili interpretazioni positive. "La vita non ha senso ed è limitata" può anche essere convertito in "devo trovare io il significato facendo ciò che mi piace e impegnarmi nel tempo che ho a disposizione". Poi certo questo può provocare problemi di cui parli come una società in cui si ha paura di aver perso tempo e andrà affrontato

grazie di parlarne.

Anche io in questo periodo di isolamento mi sento un po' distaccata dalla realtà, è come se la mia vita si fosse fermata prima della quarantena e adesso stessi vivendo una vita non mia, quasi irreale come in una sorta di mondo parallelo. Adesso ho capito cosa mi sta accadendo 😅

A 6 anni ho iniziato a subire un pò di discrirminazione poichè sono psioriasico e la mia dermatite era al 90% del corpo, i miei compagni non mi volevano dare la mano e forse erano poco propensi a giocare con me durante l'intervallo scolastico. Questo tipo di discriminazione credo mi abbia anche un pò condizionato nella mia adolescenza, a 16 anni ho avuto un periodo di crisi esistenziale religiosa da cui ho tentato un suicidio, la solitudine che ho un pò sofferto è causata anche da altre questioni che non spiego altrimenti mi dilungo troppo, ora sono abituato sia a stare dentro che fuori quindi questa situazione mi è abbastanza familiare, un'altro tipo di isolamento credo che sia anche antropologico culturale, vorresti comunicare con i tuoi coetanei e condividere qualcosa con loro ma la comunicazione risulta complicata poichè non ci sono gli appositi strumenti tra le due parti e quindi anche qui c'è qualche problema. Spero che questi tempi facciano un pò riflettere per scoprire se stessi e quanto si è meravigliosi.

Ben detto Marco. Ognuno ha la propria tipologia di ansia/depressione esisenziale e la "cura" é soggettiva. Quello che accomuna tutti in questo periodo di isolamento globale é sicuramente quello di avere più probabilità di rimanere da soli con i propri pensieri. E le domande esistenziali che fino a poco tempo fa erano "dormienti" , adesso sono incalzanti (verso chi ha un minimo di profondità ovviamente). Ma a dire il vero l'essere umano si interroga sullo scopo delle vita fin dall'alba dei tempi.. e la filosofia studia ciò da millenni. Quindi alla fine, come dici tu, basta capire che non sono per forza pensieri negativi.. semplicemente bisogna equilibrare la nostra parte profonda con la nostra parte più superficiale.. e il focus sul QUI e ORA credo sia fondamentale per avere più "potere" su questi pensieri. E avere un progetto creativo e nobile, sicuramente aiuta a recuperare senso alla tua vita

Durante l'adolescenza un po' tutti andiamo incontro a depressione esistenziale perché passiamo da una lunga fase in cui ci credevamo praticamente immortali e prescelti da dio ad un'altra di totale disillusione. Ricordo che prima ero stato in aereo senza paura: impossibile, a me non poteva capitare niente. Poi la scoperta e il baratro. Mi rivolsi ad uno psicologo che dopo avermi ascoltato mi disse la cosa più semplice del mondo: trovati una ragazza. E così feci. Ora, io rimango basito da quante cose assurde leggo oggi giorno in proposito: che per stare bene in due prima bisogna stare bene da soli, non siate l'infermiere di nessuno, eccetera. Trovo che questi siano discorsi da puritani, nella vita si cerca sempre l'aiuto e il sostegno di qualcuno, che sia amicizia o rapporto di coppia, certo, che sia reciproco. Conobbi una ragazza che era in crisi così come lo ero io, lei mi piaceva e io le piacevo e ci mettemmo assieme. Il nostro entusiasmo per le cose della vita si ravvivo': e chi se la ricordava più la depressione esistenziale?. Qualche anno dopo ci lasciammo perché i nostri obiettivi divergevano ma avevamo fatto un pezzo di strada insieme crescendo e divertendoci. Non fu neppure una separazione traumatica perché sapevamo tutto questo e sapevamo ciò che volevamo. Ognuno di noi oggi conserva pure un buon ricordo dell'altro. Ho una domanda per tutti quelli che la pensano diversamente: ma credete che le cose belle debbano succedere solo nei film? Osate di più, chiedete la luna.

Personalmente non provo depressione esistenziale, ho affrontato quel problema in passato in una situazione simile (di isolamento non volontario). In questo momento la cosa che trovo insopportabile è dover 'convivere con me stesso', con tutte le mie pressioni ed ansie. Da poco ho cominciato l'università (accademia di belle arti) che ho scoperto essere un ambiente molto positivo che mi permetteva di tralasciare tutti questi aspetti negativi, ora a causa del corona mi butto giù molto più facilmente. Posso chiederti se farai mai video sulla depressione non-esistenziale?

Grazie di parlarne

Ho iniziato a soffrire di depressone e attacchi di panico 10 anni fa. Qualche anno dopo di depersonalizzazione. Sono tutte cose che vano e vengono e quando tornano (come in questo ultimo periodo) mi massacrano. Capisco benissimo ciò che dici. Passerà...(?)

Penso possa essere utile il punto di vista di una persona che non ha mai sofferto di depressione esistenziale, che quindi non soffre a causa di quelle domande esistenziali, ma soprattutto perché per qualche motivo è l’unico problema che non mi è venuto considerando che ho sofferto praticamente di tutto: ansia generalizzata, attacchi di panico, ossessioni, e tutto ciò che deriva da questi problemi, quindi in teoria dovrei essere un soggetto predisposto, qual è quindi la struttura cognitiva che mi ha protetto dalla depressione? Penso che i pensieri esistenziali e la conseguente depressione diventino ossessivi e pesanti quando ad una persona iniziano a mancare gli stimoli alla vita, da lì arriva il martellamento mentale sul “che vivo a fare”. Personalmente, fin da bambino, sono stato sempre un sognatore, e ho sempre avuti una mentalità artistica, amavo il concetto di viaggio e di scoperta, amavo le relazioni in tutte le loro sfaccettature, amavo la musica, i concerti, le serate con gli amici a fare casini, da bambino ero ancora troppo piccolo per poter vivere certe esperienze, quindi le immaginavo, scrivevo molto (ehm... dai miei commenti si vede che sono abituato a scrivere moooolto eh? 😂), spesso anche il fatto di giocare ai videogames o vedere anime era un modo per proiettarmi in realtà fantastiche. Arrivato all’adolescenza, con tutti questi sogni e questa voglia di fare nuove esperienze, soprattutto in relazione al sesso opposto, mi motivò ancora di più, anche se poi come molti adolescenti rimasi schiacciato dalle pressioni e dal senso di inadeguatezza che mi portava a pensare di non essere in grado di essere accettato e di fare ciò che sognavo di fare, soffrii di ansia e di tutto il ben di Dio possibile e immaginabile, ma i miei desideri e obiettivi non sparivano anzi ero ansioso proprio all’idea di non poterli raggiungere, quindi diventavano sempre più preziosi! Col tempo ne riuscii ad uscire, tanto che, si può dire, abbia iniziato a vivere l’adolescenza in ritardo, solo dai 16 anni, visto che il periodo 13-15 è stato nero e vuoto. E beh, posso dire che dopo i 16 gran parte dei miei desideri li ho realizzati, sono cresciuto e maturato molto, ho vissuto esperienze stupende e a volte riguardare le foto di tutti quei momenti mi crea malinconia, ma poi andavo (e vado) avanti più la mia sete di vita, di esperienze, di arte, di creatività e di scoperta aumenta, la paura di non esserne in grado c’è sempre, ma è proprio la difficoltà che da valore alle cose, paradossalmente se ottenessi tutto e subito mi brucerei le tappe di vita e banalizzerei tutto. Io penso che questa mia tendenza a pormi questi stimoli eccitanti e molto forti per me mi abbia sempre protetto da tutte le forme di depressione. Quando hai degli ideali, degli obiettivi, dei sogni, quando ti impegni così tanto per costruire il tuo castello di carta, tanto anche da avere l’ansia di non riuscirci, ma una determinazione che non ti fa mollare, così metti ancora più carne sul fuoco proprio per ampliare i tuoi orizzonti e farti trascinare dalla vita verso nuovi posti che non conoscevi, beh con questo mondo in testa personalmente non posso essere depresso, non me ne frega niente delle domande esistenziali perché ho altro a cui pensare, le vedo come cose fini a sé stesse e distaccate dalla mia realtà che vivo. In questo momento ho tanti obiettivi per la mia vita, dal progetto sulla musica, ad alcune ambizioni lavorative, ad obiettivi sociali e politici, ad obiettivi relazionali/sentimentali, al sogno di viaggiare e scoprire posti e culture nuove ecc... Poi sia chiaro, non è tutto rose e fiori perché se questi pensieri mi proteggono dalla depressione, allo stesso tempo ho una tendenza ossessiva/perfezionista che mi crea ansia quando le cose non vanno come previsto o quando non riesco a fare ciò che sognavo, ma sto migliorando anche su questo provando a far scorrere la vita senza pretendere ciò che non posso ottenere almeno per il momento. Su questo argomento, vi consiglio anche di leggere il concetto di IKIGAI che è essenziale secondo me per trovare degli scopi alla propria vita. Mi piacerebbe sentire altre esperienze, anche da parte di chi prova depressione essenziale, in relazione ai propri sogni: ora ne avete? Li avete mai avuti in passato e perché ci avete rinunciato?

A me la depersonalizzazione e la derealizzazione si manifestavano quando stavo con la gente, non quando ero solo (ne ho sofferto per circa due anni). Parlando con le persone (e anche persone che conosco da anni), mi veniva l'estrema paranoia tipica della depe che mi faceva pensare "ma con chi sto parlando? Chi è questa persona?" Ecc... E da lì via, mi partiva il tipico attacco di panico seguito da una sensazione di distacco estremamente potente, tanto potente da sentirmi come se fossi un fantasma, come se in quel momento il mio corpo non esistesse più, c'era solo la mia mente impanicata... credevo che sarei diventato pazzo. Non uscivo più di casa, avevo paura di fare qualsiasi cosa, anche di mettere un piede fuori dalla porta... se questa quarantena l'avessimo fatta a quei tempi, sarei stata la persona più felice al mondo😂 Per sentirmi vivo continuavo a toccarmi e tirarmi i capelli altrimenti non sentivo la mia fisicità, ero un'anima vagante. Non lo augurerei nemmeno alla persona più spregevole al mondo

Interessante video, mi sono trovato anche io in questa situazione in certi momenti. Una tendenza che trovo fastidiosa nel mio comportamento è quella di "divertirmi" eccessivamente, dove divertirmi è da intendersi in senso molto etimologico: distrarsi, sconnettersi con opere di intrattenimento. In pratica cerco intrattenimento facile per sovraccaricarmi e non pensare, anche più cose temporaneamente, tipo scrivo appunti/leggo e nel frattempo mando qualcosa in sottofondo come musica o serie TV. Alla lunga distrugge la produttività, ma è un modo per sovrastimolarmi ed evitare pensieri esistenziali. Qualche anno fa in questi pensieri mi ci sono immerso, e ne sono uscite cose parecchio brutte, ho perso voglia di studiare, ho rallentato diversi mesi con gli esami universitari, pensato a modi per farla finita. Credo che sia una cosa che capita un po' a tutti nella vita, e in effetti la fede ti aiuta, la mia storia è un po' simile alla tua: famiglia ultracattolica, ma io non credevo. Mettiamoci anche un'epifania dovuta al problema "specismo" (pur non essendo d'accordo in tutto con Singer lo chiamo così). Ti propongo anche l'argomento per un video, se ti interessa: le sette, da intendersi non solo come le pericolosissime "sette sataniche" tanto temute a fine anni 90 ma tutte quelle organizzazioni religiose (Scientology, testimoni di Geova, etc., ma anche un collegamento con le religioni tradizionali è obbligatorio) e non (truffe MultiLevel Marketing) etc. che mirano a persone in confusione esistenziale. Mi ricordo che anche Welcome to the NHK ne parla (parla di MultiLevel Marketing nello specifico). Penso che sarebbe interessante sviscerare un argomento del genere e soprattutto i meccanismi psicologici e sociali che sfruttano. Un documentario interessante a tal proposito è "Going Clear" su Netflix, a proposito di Scientology.

Non fermarsi mai,altrimenti i pensieri hanno la meglio.............cit fabri fibra

Io per ora mi sento molto bene, non sono mai uscito. Ho studiato, suono, gioco coi cani, ascolto musica, leggo tantissimo, gioco alla play, guardo la TV o netflix. Poi abbiamo internet, quindi che c'è di meglio

Magari lo saprai già dato che ascolti musica rap, ma c'è una canzone di Mattak che si chiama "depersonalizzazione" e a detta di molti spiega molto bene quel tipo di sensazione

In questo momento non so se credere al video perché reale, o chiuderlo perché semplicemente è inutile cercare un modo di non pensare che questa realtà in cui vivo sia totalmente creata dalla mia mente

condivido!

Io invece oltre a vedere la vita in un modo totalmente diverso ( in senso negativo ), noto che non mi riconosco più anche sull'aspetto dei sentimenti, nel senso che sono una persona totalmente priva di sentimenti, tutto ció che per una persona potrebbe essere fonte di gioia io resto indifferente. Ad esempio se dovessi andare ad un evento, io devo fare uno sforzo immane nel fingere che io sia felice di essere lì.

Sono contenta che ci siano dei video e di conseguenza anche commenti di persone che soffrendo di questo disturbo possono sentirsi meglio raccontando la loro esperienza... Quando ne ho sofferto io, precisamente nel 2014 (per 4 mesi circa, ed un paio di mesi nel 2015) non c'era veramente nulla in giro in Italia, tutto ciò che trovai era solo in inglese o spagnolo...

Ciao Marco, seguo i tuoi video con interesse e noto che ne sai abbastanza di questi sintomi quali, depersonalizzazione e derealizzazione. Vorrei un tuo consiglio personale, attraverso l'esperienza vissuta . Quali sono buone cure per uscire da sto limbo? Giuro, sono stanco di vivere con sto problema. Non riesco neanche a guardare le persone negli occhi da come mi sento sconnesso dal corpo. Ho provato due psicoterapeute e non ho riscontrato risultati sostanziosi. Di prendere medicinali,, non ci penso proprio, dunque cosa potresti suggerire? Grazie mille

Vi racconto la mia storia brevemente. 2 anni fa provai queste sensazioni inquietanti. Temevo di impazzire, sono entrata in un circolo di domande ossessive da cui non riuscivo ad uscire. Dopo 6 mesi a piangere (non sono mai uscita per 6 mesi) decisi di andare dallo psichiatra perché avevo toccato il fondo. Con i farmaci ne sono uscita, ho iniziato a vedere di nuovo la luce e ho iniziato a lavorare e a vivere. Bene, ora queste sensazioni sono ritornate ma ormai so che cos'è e non ho più paura. I pensieri li lascio correre... Vi dico questo perché vorrei aiutarvi. So che non è facile, ma non dovete avere paura. Non si impazzisce così. È solo ansia, niente di più. Cercate di non rispondere alle mille domande che vi fate perché non è rispondendo che si esce da questa situazione. Dovete ignorare come vi sentite, fare le stesse cose di sempre (anche se sentite che non siete voi a farle). Ignorate e vedrete che queste sensazioni vi abbandoneranno. L'ansia e la depressione fanno venire queste sensazioni, ma più vi chiedete in maniera ossessiva le cose, più vi aumenterà l'ansia e di conseguenza anche la derealizzazione. Non abbiate paura, un abbraccio.

Io credo di esserci incappato in questo Aprile ed il pensiero fisso che avevo era quello di sentire tutto finto, non reale, fasullo e pensavo ad una certa di essere l'unica cosa in esistenza. Era la sensazione più orribile che avessi mai provato dato che mi ha fatto pensare che tutto è inutile. Che senso ha conoscere le cose, ascoltare le persone, fare cose se alla fine tutto è finto... devo dire che ancora ora ne ho parecchia paura e per evidare sto seguendo un percorso psicologico

Ho 22 anni e mi sento felice stare in quarantena perché nel mondo esterno è cattiva e non socializzo su video chat

Hai dato un nome alla sensazione che provo ogni singolo giorno da anni, grazie, però ti chiedo, la vera derealizzazione è prendere consapevolezza di quanto le nostre vite siano frivole o cercare forzatamente di autoconvincerci che non lo siano solo per poter continuare a fingere?

ma quella sorta di sensazione di avere un groviglio di pensieri frammentati, sensazioni ed emozioni che non si riescono quasi a seguire, un pò come nei sogni....?

Mi sono sentito così proprio durante il lockdown e nei mesi successivi. Mi è costato tre anni di psicoterapia e psicofarmaci.

Ciao da come parli sembra sia stata un esperienza piu parziale che cronica e ne sei uscito. Dico bene? O ne soffri in minor parte anche oggi? Sei riuscito a farcela con la psicoterapia o anche farmaci?

È vero che stando a lungo da soli, senza darsi "disciplina" si prova derealizzazione. Conosco bene questa sensazione che come tu dicevi si acuisce per esempio rimanendo svegli fino a tardi riposando poco, immergendosi troppo in delle attività come videogiochi, o attività di altro tipo.. con pochi stimoli o stimoli che intontiscono come la tv. MA può capitare anche insieme alle persone quando esse ti tolgono spazio vitale e di espressione o semplicemente scombussolano la tua quotidianità. Anche il lavoro, qualsiasi attività in cui ti immergi ti fa derealizzare. Io uso anche un escamotage quando sono solo per ovviare la derealizzazione. Ogni qual volta non mi prebdo cura di me mi sento derealizzato, non è questione di dove sono.. spesso è molto derealizzante stare in un contesto sociale che non ti interessa e in cui quindi non sei partecipe.. ti intontisce solo se non ti stressa. È molto piu complesso

Ci sono dentro con tutte le scarpe! Grazie

Mi riconosco molto nelle tue parole soffro di depressione da una vita e da un po' di tempo di derealuzzazione ne ho molta payra

Innanzitutto grazie per il video. Ho il dpdr da gennaio a causa degli attacchi di panico ma mi sento decisamente meglio rispetto all'inizio. Mi chiedo ogni mattina se c'è ancora e quando se ne andrà... se ne andrà?

Ho sofferto di depersonalizzazione durante e in seguito ad una relazione abusiva e, per quanto io apprezzi l'informazione data da questo video, la mia esperienza personale è quella di una realtà completamente diversa. A quanto so, la depersonalizzazione tende a manifestarsi in seguito a traumi emotivi, periodi di stress prolungato, depressione, assunzione di determinate droghe eccessiva e perfino sovra-stimolazione sensoriale. In nessun modo dovrebbe l'isolamento agire in questo modo sulla psiche di un invididuo, né le domande esistenziali, almeno non a livello patologico. La mia depersonalizzazione tendeva ad essere equalmente forte sia in situazioni sociali che non, quindi non avevo veramente una fuga nell'interazione con gli altri. Credo quindi che questo video sia molto utile nell'indagine della depressione esistenziale, ma non proprio riguardo la derealizzazione e la depersonalizzazione come disturbi psichici.

Camus con le sue considerazioni stava comunque filosofando. Come diceva Aristotele, anche del non voler filosofare bisogna comunque dare una spiegazione filosofica, dunque in ogni caso bisogna filosofare. Combattere la derealizzazione è giusto, ma la filosofia, se ben gestita, è uno strumento imprescindibile per comprendere sé stessi insieme con la realtà che ci circonda.

Ciao... 2:20 questa è la prima volta che mi rivedo seppur in minima parte in una casistica... e sono in parte sollevato... sento strane sensazioni .... E non riesco a capire se sia una cosa positiva, negativa, un sintomo di qualcosa e nemmeno se esista davvero.... Non sto male.... Ma tra le tante sensazioni a volte o come un senso di colpa come se stare a mio agio in questa situazione sia sbagliato... Ma solo quando ci rifletto.... Insieme ad un sacco di altre cose impossibili da spiegare in un messaggio...

Conosci mattak?Ha scritto una canzone sull'argomento

Vissuta in prima persona, a partire dalla 2 superiore, quindi ormai 3 anni fa. Sono sempre stato solitario ma non ne ho mai fatto un dramma, fino a quel momento. E senza rendermene conto in due/tre settimane è cambiata completamente la visione che avevo di me e del mondo. E poco più tardi cominciai a pensare al suicidio, pensieri che mi attanagliavano giorno e notte, per circa 6 mesi dove, anziché essere continui, si sono trasformati in ricadute. Impari a prevederle certo, ma i danni sono comunque ingenti. A oggi è da quasi un anno che non mi riaccade, ma l'allerta è sempre alta, così come un po' di paura

Ciao grazie per il video. Io ne soffro...e mi chiedo cosa succede al cervello mentre noi ci disconnetiamo dalla realta....il cervello rimane a pensare che e tutto a posto??

Io e quattro anni che ne soffro come devo fare?

Tu hai la più pallida idea di quello che stai facendo in questo periodo?! Dal 2010 al 2020 molte persone hanno provato sensazioni di questo tipo (e secondo me questo decennio per vari motivi le ha esasperate) e penso che tutte queste sperassero nel capire cosa fosse e di cosa si trattasse. Molte si sono sentite incomprese per anni e poi improvvisamente arrivi te e in due mesi, come una torcia, metti una luce pazzesca su argomenti lasciati da sempre in disparte. Come quando hai un bug in un programma: cerchi su internet la soluzione non trovando nulla e poi scopri quel forum dove migliaia di utenti hanno capito di cosa si trattasse e hanno risolto. Tu non sei il classico forum di persone sconosciute, tu sei tangibile, posso vederti possono riconoscerti: questa tipologia di video da questo momento in poi rappresenta un'ancora, un baluardo che hai piantato su questa piattaforma. Questi video faranno il loro corso negli anni a venire e penso saranno d'aiuto a tantissime persone. Grande cazzo, ti ho scoperto in un momento di personale calma e felicità ma vorrei tanto aver visto questi video anni addietro 🤗

Ciao, sei molto preparato e tecnico nel modo di esporti, i miei complimenti. Comunque assodato il fatto che la derealizzazione è una cosa negativa, però mi viene da pensare (avendola provata sulla mia pelle) che sia una sorta di visione del mondo reale, che sperimenta chi soffre troppo e vuole come capire la vera realtà della vita. Mi spiego meglio: la sensazione di derealizazzione o per meglio dire di depersonalizzazione è quello che gli sciamani, persone spirituali in genere definiscono “illuminazione". Io sono fermo nel dire che è una sensazione da evitare, ma che ne pensi sul fatto che noi potremmo realmente vivere un "sogno" , e quando questo sogno diventa troppo difficile la nostra coscienza tende a scrollarsi da esso? P. S. Ci tengo a precisare e sottolineare che parlo di spiritualità / filosofia, e non di religione (sono cose opposte).

Dopo un primo forte attacco di panico nel 2006 mi è stata diagnosticata la depersonalizzazione, pensavo di esserne uscita del tutto, invece si è ripresentata in modo acuto. La domanda che mi attanaglia e mi soffoca è: Chi sono io? Ormai non mi riconosco. La cosa mi spaventa tantissimo

Dalla depressione esistenziale si può uscire, o più precisamente: da lì ti puoi evolvere e vivere VERAMENTE Felici con se stessi. Il problema veramente grave di questa società e dei non-insegnamenti che dà la scuola (coi suoi falsi valori che indottrinano i futuri schiavi del sistema) porta le persone a non saper stare minimamente con sè stessi. Figuriamoci se in questo stato di cose sai almeno come poter riflettere con te stesso... Per non parlare del lavoro attuale, che è puro schiavismo e toglie le minime possibilità di esser a contatto tra sé e sé, dato che ti sottrae tutto il tempo. Sono stato davvero troppi anni con la depressione esistenziale e l'isolamento non volontario... Davvero troppi. Non vi dico quanti, che è meglio così. Spero che leggiate il mio commento fino a qui e possiate poi condividere con chi si trova senza più soluzioni o più prospettive per la propria vita. In una situazione di tal genere occorre stare tra sè e sè totalmente da soli, senza nessuna distrazione alcuna; e poi occorre entrare in uno stato riflessivo: indagare e lavorare su noi stessi A TUTTO TONDO. Da lì occorre porsi le Domande Potenti, come dice il Dr. Simone Olianti: quello che vi faranno muovere da quella soluzione e crescere in tutti i punti, soprattutto interiormente. Non sono tempi brevi di uscita, ma noterete che questo lavoro su se stessi vi darà un appagamento che non ha paragoni con tutti i tipi di piaceri che esistono su questa Terra. Spero che possiate scrivermi. Così almeno può anche essere occasione di scambio e socializzazione, oltre che di aiuto reciproco.

sono 12 anni che vivo in questa condizione sono stato meglio solo con farmaci presi per 5 anni ma dopo un po non facevano piu effetto, se hai un metodo efficace per uscirne te ne sarei immensamente grato, grazie per i tuoi video!

L accettazione e ' la prima cosa da mettere in atto , la dere e la dep sono sintomi di un disturbo ansioso di base , infatti i due fenomeni sono collegati , pensiero e ansia , ansia e pensiero , quindi un circolo vizioso dove l attenzione su questi sintomi occupa tutta la giornata , questo inevitabilmente porta a sviluppare un disturbo ossessivo che genera ansia e di nuovo la sintomatologia che si presenta ! Bisogna uscire da circolo vizioso e se ne esce

Come hai fatto ad uscirne

Madonna che video

io soffro da circa 7/8 mesi di derealizzazione, e tutto bruttissimo davvero , ha iniziato perché ho fumato una canna, poi nel tempo dopo ho fumato un po’ perché non ero cosciente di cio che facevo (ho 14 anni), e ora , dopo molti attacchi di panico, ho deciso di smettere completamente , solo qualche siga ogni tanto dici che passerà ?grazue mille

È bene o male come mi sento io in questo periodo.

soffro di depressione da 9 anni e di derealizzazione e depersonalizzazione da 5 anni e non ce la faccio più

come può essere negativo meditare?...cioè...siamo noi...la nostra mente...coome potrebbe avere un effetto collaterlae indesiderato...se ce l'ha, non è certo da imputare alla semplice meditazione

Praticamente la mia vita da quando sono nato. Unita alla mia misantropia e depressione

A me la derealizzazione mi capita a volte anche quando sono a contatto con altre persone

Io a forza di pensare mi sento ancora di più una merda, già facevo fatica prima a non crollare, sento ancora di più il tempo che ho perso e la mancanza di una ragazza...

ehilà nel mio personale caso momenti di derealizzazione e depersonalizzazione avvengono quando ho delle crisi molto forti estremamente intense, dovute ad un disturbo di personalità ahahahaah certificato, conclamato, approvato, visto e rivisto...sono dop non so come dire ^__^ ci ridacchio anche su (quando sto bene diciamo) in tale caso derealizzazione e depersonalizzazione non hanno a che vedere con il problema esistenziale ma a schemi autosabotanti e maladattativi che metto in pratica da almeno 30anni, mi sto facendo aiutare anche se spesso mi autosaboto, il mio disturbo è in comorbilità con un altro problema, in un pentolone di emozioni dolorose ma che non evito, le accetto il problema è subirle senza modularle o meglio ancora regolarle in modo che non me ne faccia io sommergere e sovrastare ecco si. sovrastare

Se sei predisposto a questo tipo di sofferenza, e ne soffri, evita di cercare di risolverlo... sarà inutile.

Mi ritrovo così da due mesi, da un attacco di panico.. Mi sembra un incubo

DEREALIZZAZIONE, DEPERSONALIZZAZIONE = SONNOLENZA A FASE CONTINUA

Ne soffro da 5 anni, e' orribile! Ditemi che non sono solo! Per favore

Che sensazioni bruttissime la derealizzazione.....e la depersonalizzazione....

ahime' noi derealizzati adesso soffriamo di piu

Quando si riaprirà il tutto dovrò riabituarmi ad uscire, ma più difficile sarà far riabituare mio figlio di 9 anni ad uscire. Lui a casa sta benissimo. Il problema sarà portarlo nuovamente fuori

Cercate gesù se volete guarire

Sono talmente derealizzato che pure vedendo questo video penso caspita quanto parla questo qua... Quanto parla veloce e credendoci.. Mi sembra evidente che è lui stesso derealizzato al contrario ovvero si autoconvince del suo ruolo

Ciao a tutti! Ho appena pubblicato sul mio canale un video dove vi racconto della mia esperienza personale con la depersonalizzazione e come ne sono uscito! Se vi interessa dategli un'occhiata!

Assurdo...io mi sento così provo molte di queste cose