Certamente "A PASSION PLAY" è un gran disco, ma per mille imperscrutabili motivi, 1- mi sono dimenticato di farme cenno; 2 - a pelle non è mai salito sul mio podio personale (e forse è il motivo per cui me lo sono dimenticato...); ma, ovviamente, resta un disco GRANDISSIMO

Un disco che mi è rimasto indelebilmente nel cuore come nessun altro di quelli citati e non, è A Passion Play. Ed è uno dei pochi album, tra tutti quelli in mio possesso, che una volta abbassato lo stilo sul vinile o chiuso il cassetto del lettore cd e premuto il tasto play,non riesco più fermare la riproduzione..meraviglioso,ipnotico nei suoi cambi di tempo,con la voce che sembra arrivare da altre epoche,magistrali le tastiere a sottolineare l'incalzare della story board,con una batteria sempre in bilico tra il prog e il rock. Un capolavoro non tanto apprezzato forse perchè J.Anderson suona il sax?

Segnalerei nel "Trittico" Prog dei Jethro, oltre a "Aqualung" e "Thick as a brick" anche "A Passion play", un disco, a mio parere, poco capito al tempo ma che meriterebbe una riscoperta. Personalmente decisamente tra i dischi migliori dei Jethro. Grazie e complimenti!

Grazie per questo bel omaggio ai Jethro ! In merito al concerto di Padova il 5 maggio 1982 (biglietto di ingresso 5.000 lire, e un disco 33 giri ne costava 10.000 - sarebbe interessante farne un paragone con il presente!!! - ) và detto che oltre ai soliti problemi di quegli anni descritti correttamente nel video in questo caso specifico furono deliberatamente venduti molti più biglietti di quello che poteva contenere il Palasport con il risultato che la stragrande maggioranza delle persone che giustamente volevano entrare il biglietto c'è l'avevano! Auto e moto in parcheggio furono prese a sassate comprese le lamiere metalliche perimetrali del Palasport. E' stato il mio primo concerto a 15 anni e mi sono ritrovato da solo sopra le gradinate che ballavano come il mare tanto erano piene, mentre il resto di amici sono rimasti fuori con il biglietto. Credo che non sia successo di peggio davvero per poco. Per il resto: Jethro Tull magia pura!

Ottimo omaggio ai jethro ...peccato nn si parli di A Passion Play ...uno dei capolavori prog nn subito capito da critica e fans ...uno dei miei tre preferiti con acqualung e stand up ... Thick as a brick ..stupendo ma nn come i 3 che ho citato sopra Grazie per il video velutluna

Grande Marco. I Jethro mio gruppo preferito,dove oltre alla discografia completa sia in Vinile che in Cd in tutte le versioni possibili,li ho ascoltati dal vivo almeno una ventina di volte. Grazieeeeeeee

Bellissimo servizio. Grazie tante

Il mio primo approccio con i Jethro fu proprio Thick as a brick. A quei tempi andando a caccia di vinili, Pink, Bowie,Santana, Genesis etc, molto etc.... quello che mi colpì di questo disco fu proprio la copertina, che è davvero un simil giornale di più pagine dove trova posto anche la parte dove inserire il disco ma non è una classica copertina, almeno su quello originale che ho io Questo disco secondo me è un capolavoro assoluto, il flauto di Ian inserito in quel modo in quel genere musicale è semplicemente geniale. Tutto il disco è un irresistibile richiamo all'ascolto, ti invita ad ascoltarlo e ascoltarlo di nuovo, è veloce, trascinante, ma anche complesso musicalmente. Come sempre complimenti per il video Marco, anche perché chissà quanti non conoscono questo formidabile gruppo. 👍

Come sempre lei è GRANDIOSO!

Concordo. A Passion Play è dentro me, come nessun altro

ottimo video..come sempre.

Bello sentir parlare di musica in questo modo!

2 concerti, ricordi ♥️

Ian Anderson lo vidi a Lucca qualche anno fa e per sopperire ai problemi di voce usò sia il sistema citato nel video sia altri cantanti più giovani. Scelta davvero ammirevole. Bella analisi come sempre, spero prima o poi di sentirne una anche sui grandi King Crimson.

Nuovamente grazie per questi contenuti! Ho sentito che Lei, parlando del lavoro che ha fatto Steven Wilson, ha sottolineato che c'è una differenza tra remix e remaster. Se ha un po di tempo, potrebbe spiegare in poche parole (se con poche parole è possibile farlo) qual è la differenza tra le due. Grazie Lorenzo Deiana

I miei preferiti sono assolutamente Stand Up, Benefit e soprattutto Aqualung.

Band fantastica...visti a Milano

Martine Barre entra nei Jethro con l'album Stand Up. Per dovere di cronaca.

Analisi interessante, con cui concordo. Per motivi personali sono affezionato a THIS WAS, e sempre del periodo prog CLOSE TO DE EDGE degli YES. Comunque un periodo prolifico di musica creativa che mi ha segnato positivamente, per poi darmi anima e corpo al JAZZ, che spero di continuare a suonare ancora per anni, finché la salute me lo consente. Mi piacerebbe sentire qualche suo intervento su musicisti della sfera jazzistica, data la sua competenza. Complimenti per la sua preparazione e competenza storica.

I Jethro Tull! Tra i miei gruppi preferiti 👍Secondo me i lavori migliori di Steven Wilson sono proprio sui Jethro Tull, anche sugli Yes ha lavorato molto bene ma sui Jethro... Stupenda la nuova versione di Dharma for One come tutte le tracce di This Was del 50th, insomma suonano tutti meglio delle precedenti versioni. Personalme li amo fino a Heavy Horses, quello che è venuto dopo ni. Concordo pienamente nel definire Minstrel in the Gallery un capolavoro. 👍

A passion play e' strepitoso

Complimenti per la documentata presentazione, anche con l'errore sulla datazione di Living in the Past (uscì nel '72). Sarebbe graditissima una puntata incentrata sull'analisi dei brani dei Jethro: testi, musica, arrangiamenti, invenzioni, influenze, stili, esecuzioni...

Mi rifaccio al commento scritto nel video di RUMOURS stai facendo la mia Main List. Thank you so much

Mi unisco ad altri nel segnalare la mancanza di "A passion play" impossibile non inserirlo

Come sempre è festa assistere ad un suo video. Non vedo l' ora di ascoltare guardare toccare l' opera che mi arriverà, e sono impaziente di potermi godere il nuovo sito. A tal proposito ci sarà la possibilità di brevi anteprime dei singoli brani? Un po' come nel catalogo ECM?. NUOVAMENTE GRAZIE.

Abrahams lasciò dopo This Was, in Stand Up c'era già Martin Barre

Mick Abrahams lascio' subito dopo this was; fin da stand up alla chitarra c'era martino lancillotto barra :)

I didn't understand a word you said, but I think I like it, Because I can tell you like Jethro Tull, and that's good enough for me.

Condivido: ultimo grande lavoro è The Broadsword and the Beast, dopo solo Crest of a knave forse troppo rock ma con la bellissima "Budapest" mentre il punto più basso Under wraps inascoltabile. Songs from the wood è il mio disco preferito a cui sono particolarmente legato ma tutta la produzione anni 70 è musica di alta qualità artistica, mai banale mai ripetitiva. Ian Anderson è un personaggio istrionico e molto divertente sul palco. Li ho visti a Milano nel 1991 dopo l'uscita di Catfish rising. Sul discorso della voce, che con l'età perde, non si capisce come faccia Mina a 80 anni avere ancora l'ugola d'oro.

Martin Barre entra con l'album Stand Up.

Sono un appassionato cultore dei Jethro Tull. Mi dispiace non sentir citare 'A', primo vero disco anni '80 (infatti, l'album 'A' è del 1980): questo disco era nato come il primo disco solista di Ian Anderson, ma, dopo che l'album fu registrato, i dirigenti della Chrysalis l'hanno sostanzialmente costretto a pubblicare 'A' sotto il nome Jethro Tull. Questa cosa ha fatto arrabbiare non poco i tastieristi John Evans e David (ora Dee) Palmer e il batterista Barriemore Barlow che, una volta finito il tour di 'A' avrebbero potuto rientrare nella band, ma purtroppo rifiutarono l'invito, per cuicIan Anderson ha dovuto cercarsi altri musicisti, tra cui il tastierista Peter-John Vettese e il batterista Gerry Conway; qui è bene citare, poi, il bassista Dave Pegg (che debutta sull'album 'A'), che sostituisce il bassista precedente: John Glascock (R.I.P.). Per quanto concerne 'A', la formazione è: Ian Anderson, Martin Barre, Dave Pegg, Eddie Jobson (tastiere e violino elettrico) e Mark Craney (R.I.P.! - Batteria).

Da trentennale fan dei Jethro posso dire che a parer mio Thick as a brick è il loro miglior album. Aqualung viene subito dopo... 1-Thick .. 2-Aqualung 3-Minstrel in the gallery 4-Songs from the wood 5-Too old too Rnr too young to die 6- Bursting out (anche se è un live) 7-Living in the past (anche se è una raccolta 8-Heavy Horses ecc ecc

Buongiorno sig. Lincetto, nel video accenna alla disposizione dei suoni nelle tre dimensioni. Volevo chiederle se, in futuro, potesse approfondire l'argomento, in quanto, a parte il controllo "pan", mi risulta difficile capire come si agisca nelle altre dimensioni cioè profondità e altezza. Grazie.

Bellissimo video, ma Martin Barre è entrato già alla fine del '68, e infatti è lui il chitarrista su stand up

signor marco cosa ne pensa del disco deja vu crosby still nash e young saluti

....e anche a Padova

Perche tutti sottovalutano War child ?

Personalmente ho sempre fatto fatica a "catalogare" i Jethro Tull nell'ambito propriamente progressive, perlomeno nell'accezione più classica di questo genere. Questo nonostante il ripetuto ricorso al concept album, tanto caro a questo tipo di musica. Avendo visto anche io i Jethro Tull in tempi relativamente recenti concordo totalmente sul discorso della voce del mitico Ian Anderson che purtroppo non è più quella di una volta, così come le ultime produzioni abbastanza anonime rispetto ai fasti dei dischi celebrati in questo video. Encomiabile l'opera di Wilson che fa rifiorire a nuova vita molti dischi storici dei grandi gruppi che tanto abbiamo amato. Grazie come sempre.

Tra tutti i lavori di remastering di Wilson,io prediligo Aqualung , Tricks as a Brick.e Heavy Horses.

Aspettando anche , una puntata sui Rolling Stones.

Amo i Jethro Tull, sono il mio gruppo preferito. Ma proprio perché li amo non posso negare quanto sia stata dannosa la figura di Ian Anderson, che ha fatto "terra bruciata" intorno a sé, cacciando tutti gli eccezionali strumentisti che hanno reso unica la discografia dei JT, compreso Martin Barre. Ultimamente i suoi live sono insieme a dei freddi turnisti, con una voce pietosa. Una vera tristezza per chi li ama come me.

Forse si riferiva al concerto di Piazzola sul Brenta, si, un po tristezza per il tempo che passa, ma il nostro Ian è un gran volpone, vediamo cosa ci riserva The Zealot Gene.

Quattro db di compressione dinamica in più rispetto agli originali io non riesco a viverla come una notizia positiva! Sarà che ascoltando materiale rimasterizzato negli ultimi vent'anni con un impianto HiFi vero, sebbene non nuovo, e non con un compattino anni novanta da dieci watt ho sempre provato una sensazione sgradevole e deludente... Ai miei tempi un colpo di rullante o una pedalata di cassa, erano già da soli un argomento interessante per l'ascolto di un disco. Tremo all'idea dell'attacco del basso e della batteria dopo l'introduzione voce e chitarra di Ian Anderson in Thick as a Brick che non ti percuota le viscere come lo faceva quarant'anni fa.🙄

Pure coverdale non ha piu voce comuque vero anche a brescia nel81 nel live di Peter frapton ci fu la carica della celere perché qualcuno voleva entrare gratis