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Elemire Zolla - intervista

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Leopoldo Antinozzi

Leopoldo Antinozzi

Күн бұрын

Elemire Zolla, grande conoscitore di sapienza tradizionale, filosofo, esoterista, scrittore, saggista, professore universitario di Letteratura angloamericana, qui intervistato da Leopoldo Antinozzi per il programma radiofonico Lo Specchio del Cielo, andato in onda il 22 marzo 1987 su RadioRai.
Per ulteriori informazioni: leopoldoantinoz...

Пікірлер: 43
@FrancescoPisaniAutore
@FrancescoPisaniAutore 7 жыл бұрын
Uomo di rara eleganza e di immensa sapienza. Un maestro venuto da altrove, che la nostra epoca di assordante superbia e mediocrità ha spesso messo da parte. Quanto sarebbe prezioso averlo ancora tra noi oggi!
@innerchild2378
@innerchild2378 2 жыл бұрын
Un linguaggio delicato, chiaro e confortante, lo ascolterei per ore. Grazie Elemire! Amore al sapere
@veneracuppone-frammentidif7324
@veneracuppone-frammentidif7324 2 жыл бұрын
Ascoltare e riascoltare questa preziosa intervista non è solo un piacere intellettuale....ricrea qualcosa di profondo che alberga in ognuno. Grazie
@leoantinozzi
@leoantinozzi 2 жыл бұрын
Bellissimo commento. La ringrazio.
@mariaoliva7846
@mariaoliva7846 Жыл бұрын
È bello quello che ha scritto! Non mi stanco mai di ascoltarlo❤
@aengus70
@aengus70 3 жыл бұрын
Grazie infinite per aver condiviso questa perla, caro Leopoldo
@gabrieleammirati470
@gabrieleammirati470 Жыл бұрын
Sempre interessante e nuovo riascoltare questa intervista.
@yogaconterry2306
@yogaconterry2306 8 жыл бұрын
Preziosissimo documento. Grazie per la condivisione
@alessandropoerio9386
@alessandropoerio9386 7 жыл бұрын
Ascoltare Zolla è musica per l'Intelletto.
@leoantinozzi
@leoantinozzi 7 жыл бұрын
VERISSIMO!!!
@SanTenChan
@SanTenChan 5 ай бұрын
*Un genio!* Il mio sutore preferito e ne rileggo i suoi libri sin da quando lo ho scoperto negli anni 90.
@leoantinozzi
@leoantinozzi 9 жыл бұрын
In realtà la mia intervista a Zolla era già in linea, anche se tagliata della metà, sul sito di RadioRai. Qui è in versione integrale più una parte inedita. Segnalo il mio articolo relativo all'incontro che ho avuto con l'illustre maestro sul mio blog: leopoldoantinozzi.blogspot.it/2015/04/elemire-zolla-intervista.html
@Lavitaoperosa
@Lavitaoperosa 8 жыл бұрын
+Leopoldo Antinozzi Molto interessante e ben fatta, grazie.
@andromeda2379
@andromeda2379 6 жыл бұрын
Grazie infinite io vivo a pochi isolati da dove viveva lui è la sua presenza è manifesta in tutto quello che ha detto nella mia vita o presunta tale Elemire Zolla è un mito un filosofo per me è colui che ha dato un vero senso e a reso possibile comprendere affondo la metafisica e poter di conseguenza veramente capire cosa intendeva C.G.Jung
@antonionannipieri8782
@antonionannipieri8782 5 жыл бұрын
con questo commento voglio solo comunicare che il seme gettato con la condivisione di questa intervista su KZfaq continua ad aiutare qualcuno nella sua evoluzione, come me oggi (30.12.2018), quindi grazie
@leoantinozzi
@leoantinozzi 5 жыл бұрын
Questo non può che rendermi felice!... Grazie a lei della condivisione.
@karlmeyer6916
@karlmeyer6916 2 жыл бұрын
Anche nel 2022! Speriamo, nella vita, di poter offrire qualcosa anche noi agli altri fratelli di umano cammino che verranno dopo
@rosabianca9371
@rosabianca9371 5 жыл бұрын
magnifica testimonianza! grazie!
@DrDivago
@DrDivago 8 жыл бұрын
Sarebbe auspicabile poter davvero dire che l’uomo non regge, come si esprimeva Zolla in quest’intervista, “ad una vita che sia tutta esclusivamente sul piano pragmatico e della convenienza immediata”, in questo egli sembra riecheggi una nota dichiarazione di Kant allo storico Karamzin: «Date ad un uomo tutto ciò che desidera e ciò nondimeno, proprio in quell’istante, egli sentirà che tutto non è tutto». La nostra epoca dimostra, invece, che l’uomo contemporaneo è sceso a livelli di dimenticanza di sé del tutto ignoti ed estranei ad altre epoche. L’uomo di quest’epoca sembra si sia volatilizzato su un orizzonte fatto di cose minuscole, paure, bieche manipolazioni e corbellerie e crede che il vuoto, questo vuoto, lo proteggerà dalla catastrofe che la sua follia sta preparando. Questo è l’uomo più smarrito della storia dunque, in questo suo smarrimento, egli trova anche casa e non riesce ormai neppure più a percepire un mondo altro diverso da quello del nulla.
@leoantinozzi
@leoantinozzi 8 жыл бұрын
Sono d'accordo con lei, ma è proprio nei frangenti più critici che possono venir fuori elementi di novità. In fondo ci accorgiamo dell'esistenza dell'aria quando non ce n'è più da respirare. La funzione spirituale delle potenze negative che stanno riducendo l'uomo in questo stato è quella ostacolatrice per forzare le sue resistenze. E' solo quando si presenta l'assoluta esigenza di una scelta interiore, a fronte del rischio della dissoluzione, che ci si permette di esercitare lo sforzo necessario per contrastare la naturale entropia dominante sul piano fisico. Un'altra cosa: può essere giusto e utile ragionare in termini massimalisti di "Uomo", però dobbiamo anche dire che mai come oggi nella storia umana è la singola individualità ad essere messa di fronte a se stessa e alle sue contraddizioni. Mai come oggi ognuno di noi è solo e isolato, che è appunto la condizione opportuna per arrivare ad esercitare la propria libera sovranità individuale ed entrare in se stessi, se solo si volesse attuare quella rivoluzione copernicana di cambio di paradigma della propria vita. Secondo me, siamo tutti davanti ad un bivio. Di fronte all'apparente ineluttabilità di una trasformazione antropologica disumanizzante, a causa soprattutto di una tecnologia che vuole illuderci di poter superare i limiti del corpo fisico, ognuno seguirà la propria strada evolutiva, secondo le decisioni (o non decisioni) che prenderà. E saranno decisioni che condizioneranno, non tanto e non solo la sua attuale presenza fisica sul pianeta, ma la vita stessa della propria anima su scenari di spazio e tempo assai più vasti. Insomma, se crediamo che l'uomo sia prima di tutto un'entità spirituale, dobbiamo ammettere anche che la sua essenza, al pari di ogni altra entità spirituale, resta praticamente invisibile, cioè non accessibile, agli occhi umani. Se continuiamo a dare valore a ciò che si vede non abbiamo capito nulla. Se cominciamo invece a "sentire" ciò che non si vede, cosa ben possibile con un po' di esercizio, allora interi mondi ci si apriranno davanti. Mi scusi la prolissità e la ringrazio del suo bel commento, particolarmente pregnante.
@DrDivago
@DrDivago 8 жыл бұрын
Gentile Leopoldo Antinozzi, concordo con lo spirito del Suo messaggio e sono io a doverLa ringraziare per la Sua risposta e, in particolare, per la Sua attività culturale. Sarebbe davvero bello ed auspicabile che l’uomo estendesse il proprio “sentire” del cosmo e di sé, ma da quanto si vede attorno a noi non pare che i segni del tempo si dirigano verso un risveglio, quanto verso l’assopimento culturale, mentale, morale e spirituale. Energie e capitali ingenti vengono, anzi, costantemente e massicciamente impegnati nella direzione dell’assopimento spirituale dell’uomo contemporaneo su scala globale. Temo che la “trasformazione antropologica disumanizzante” che Lei ritiene come una possibilità futura sia già, per gran parte del mondo, avvenuta. Anzi, da un punto di vista meramente culturale, l’uomo contemporaneo si è reso ormai incomprensibile (menti eccellenti da ogni parte hanno provato, negli ultimi due secoli, a fornire una spiegazione sui modus dell’uomo contemporaneo e, in un modo o nell’altro, si sono tutte dovute arrendere o rifugiare in qualche formula come “reificazione”, “alienazione”, “massificazione”, “omologazione”, etc.) proprio perché quest’uomo è così distante da quelle modalità di essere e di pensare che hanno contraddistinto la nostra specie per millenni di storia delle civiltà da non poter più esser compreso secondo quelle antiche modalità d’interpretazione. L’uomo contemporaneo non è ormai semplicemente estraneo a se stesso, ma persino alla sua stessa storia. L’indifferenza, l’arroganza, l’eccessiva importanza di sé, il credere di sapere cose che non si sanno, sono tutti segni di un tipo umano lontano dalla sua propria natura umana la quale è limitata, debole, sottoposta ad ogni capriccio del cosmo o del destino: anche quando lo ignoriamo, siamo pur sempre quel “giunco pensante” di cui ci ammoniva ed istruiva il grande Blaise Pascal. Estendendo questo discorso potremmo anche aggiungere che i nostri valori e concetti detti “umani” sono stati, da sempre, patrimonio di una minuscola e perseguitata minoranza nel corso dei tempi - ed è anche in tal senso che si può parlare di “ominidi” in termini generali, ossia nei termini di coloro che sono sempre proni alla violenza, all’appropriazione ed alla sopraffazione contrapposti a quella minoranza di uomini buoni che non sono pronti a svendere l’anima per un tozzo di pane e violenza. Pensi proprio al ruolo della violenza nella storia. Mi chiedo spesso: ma gli ominidi non se ne stancano mai? Perché non si riesce proprio a smetterla con la follia della violenza e della guerra? Perché sembra che le società umane, oltre alla loro distinzione concettuale tra oppressori e oppressi, si costituiscano poi nella dialettica tra essere distruttrici oppure distrutte? Come lo si può definire questo scenario se non come il prodotto di un abbacinante delirio? Il grande Platone tutto questo ce lo diceva con una grandezza senza pari quando, nel suo magnifico tanto quanto fallimentare programma di consapevolizzazione politica della polis, invocava la necessità di abbandonare la follia del tiranno che è, invece, il tratto caratteristico contro cui si scontra qualunque ideale umanitario ed il tratto dominante anche nelle nostre cosiddette “società avanzate”. Anzi, a giudicare dai risultati che il nostro modo di vivere manifesta ovunque pare che, invece di un “avanzamento”, si tratti, a malapena, di un avanzamento nel delirio e nella distruttività globale (minaccia nucleare, chimica e batteriologica, catastrofe ambientale e cambiamento climatico, esaurimento delle risorse, insostenibilità demografica, per limitarsi agli esempi più lampanti del nostro delirio). Sotto troppi aspetti il motto della modernità potrebbe ben essere: “Andare avanti per andare indietro”. L’uomo contemporaneo o, per meglio dire, larga parte degli uomini contemporanei, non ha purtroppo alcuna percezione di quelle “contraddizioni” della “singola individualità” cui Lei accenna e, proprio per questo, ricorre a spaventose semplificazioni per continuare a procedere sulla via del delirio della nostra epoca - mi pare che in primis la politica di ogni Paese ci fornisca abbondanti quanto abominevoli esempi in proposito. L’uomo contemporaneo non si dà più alcuna pena del significato esistenziale anzi, per una lunga serie di ragioni, questo gli è ormai essenzialmente estraneo ed egli non lo coglie più, non lo interessa, poiché questo è un uomo che abita comodamente o meno nella scissione tra sé ed il significato, trasformando in tal modo se stesso nella belva più pericolosa che abbia mai calcato il suolo di questo pianeta. L’uomo contemporaneo spaventa. Spaventa davvero. Non dovremmo mai smettere di ricordare che la cultura d’Occidente viene inaugurata dalle ingiuste morti di Socrate e Gesù ed entrambe queste morti sono il prodotto di una volontà popolare indirizzata o meno da astute mani. Non è un caso che le due più grandi morti dell’Occidente siano anche il più sconvolgente monito possibile contro la decisione collettiva e non soltanto perché in questa vi è qualcosa di estraniante rispetto a quell’idea armonica di uomo proveniente dalla cultura e dalle arti, ma perché questa sembra si configuri ed esprima anche una sostanziale quanto radicale differenza tra gli uomini: tra quelli che vogliono sempre vedere Socrate morto e Gesù sulla croce affinché il loro ego apparente possa dirsi grande e soddisfatto di aver schiacciato quel che non assomiglia alle forme contorte della loro anima e quella misera e trascurabile minoranza di uomini buoni che si oppone al costante latrato delle folle deliranti. Parafraso la Sua risposta osservando che la nostra società non soltanto continua “a dare valore a ciò che si vede”, ma lo eleva al rango di tutto ciò che c’è da vedere, raggiungendo così, in sommo grado, quel “non capire nulla di nulla” di cui andiamo oggi così fieri. Inoltre, l’“esigenza di una scelta interiore” di cui Lei scrive, e mi pare auspichi nei vari contenuti della Sua attività culturale, si manifesterà, nel contesto della contemporaneità, non in una scelta verso l’alto e gli ideali della paideia in cui molti sperano, ma in una spaventosa discesa verso il basso, nella scelta di un delirio ancor più profondo, ancora più strabiliante e distruttivo di quanto sia mai accaduto prima nella storia. In proposito veda, come esempio contemporaneo, il dittatore imberbe nella Corea del Nord, oppure le forme politiche delle varie plutocrazie e dell’islamismo o, in un passato non ancora passato, le masse osannanti il Duce, il Führer o il Caudillo de España (uno che l’ha fatta franca) quando declamavano i loro spaventosi deliri ben applauditi dalle folle e torniamo, qui, di nuovo alle due grandi morti dell’Occidente: quando c’è da scegliere da che parte stare, quest’uomo prodotto da una società di massificazione ed alienazione dell’umano, anche di fronte alla catastrofe, sembra non possa trattenersi dall’urlare ancora: “Barabba, Barabba!”. (Sergio Caldarella, alias Dr. Divago)
@leoantinozzi
@leoantinozzi 8 жыл бұрын
+soniuccina77 Sono d'accordo con lei. Anzi direi che oggi è il momento di massima perdizione delle masse e di massima opportunità di liberazione dell'individuo…. Grazie del commento.
@albertobassani2533
@albertobassani2533 7 жыл бұрын
Dr Divago, grandissima requisitoria la Sua, che mi sento di condividere appieno in quanto prezioso corollario alla interessantissima intervista di Antinozzi a Elémire Zolla, grande pensatore. Essa è la dimostrazione, quantomeno, che esiste ancora da qualche parte il seme di quella latente grandezza insita nella natura umana, ad onta di cicli e ricicli della sua storia. Il solo fatto che siamo qui a parlarne è la migliore riprova della sua sopravvivenza: il seme, che tende alla luce, attende il risveglio. Sta a tutti coloro che hanno un cuore mantenerlo in vita. Alberto Bassani
@luciovacchiano3949
@luciovacchiano3949 5 жыл бұрын
@@DrDivago dr divago è un omaggio a Marcello marchesi?
@estrella6776
@estrella6776 3 жыл бұрын
Che bella voce...
@filipposantopietro1494
@filipposantopietro1494 2 ай бұрын
Immenso
@madameNATAXVINCERE
@madameNATAXVINCERE 7 жыл бұрын
interessante davvero.
@romanoarcangeli6445
@romanoarcangeli6445 2 жыл бұрын
È utile leggere con calma “Che cos’è la Tradizione”, edito da Adelphi e reperibile in molte biblioteche. Scritto all’inizio degli anni ’70 quando la sinistra egemonizzava tutte le università, devastando la lingua e quindi la mente dei nuovi chierici, cioè gli “intellettuali”. Grossolano errore accostare ai cosiddetti intellettuali rare perle come Zolla, Mario Polia (sentite alcune conferenze su KZfaq), Pio Filippani Ronconi; i pochi sapienti non sono ripetitori di frodi e menzogne reiterate. Sui riti e la liturgia sacra costante è in Zolla il rimpianto della Messa detta in latino, la Messa della Tradizione d'Occidente. Ferma è l’esecrazione verso il suicidio del Cattolicesimo avvenuto con il Concilio Vaticano II. A pag. 354 lui scrive : la tradizione d’iniquità detesta tutto ciò che nutre la quiete e l’abbandono al divino, specie i riti immutevoli, e reitera perciò nei secoli le accuse …al fasto cerimoniale, ripete…che è preferibile la virtù all’eleganza del culto……una frode stantia: si finge che si debba scegliere fra due cose che non sono mai state in contrasto; chi ha mai costretto a optare fra virtù e bellezza del rito? Incredibilmente nei secoli questo trucco da nulla si dimostra assai efficace…--- Sul falso umanitarismo, eccezionali alcune intuizioni di Zolla che nel 1972 non aveva ancora visto truffe come quelle delle ONG targate Soros & soci.. Né aveva visto una funzionaria dell’ONU salire sullo scranno di Presidente (PresidentA?) della Camera. A pag. 164: Allorquando la Maddalena si presenta a versare gli unguenti sui piedi del Cristo, Giuda Iscariota la biasima dicendo che meglio converrebbe donare il prezzo dell’unguento ai poveri. In queste poche parole è racchiusa l’intera filosofia della tradizione diabolica. Essa infatti propugna il rovesciamento dei criteri: il primo luogo non spetta al culto, dunque a ciò che fonda metafisicamente la moralità e il consiglio di donare ai poveri, bensì l’atto di donare ai poveri, spoglio di ogni ragione, spacciato per fine ultimo…..Nel biasimo di Giuda è già racchiusa la sostituzione dell’umano al sacro. ---Sul Sessantotto: mentre si può riconoscere che le rivoluzioni possono avere una qualche giustificazione, sul 1968 Z. scrive a pag. 373 “la stoltezza fu totale”. Sulla bruttezza di una civiltà che ha rotto con la metafisica, a pag. 61, Z. cita Schuon: “La civiltà moderna è la sola a sentire il bisogno di proclamare o che la sua bruttezza è bella o che la bellezza non esiste”; ancora, a pag.268: Tutta l’arte moderna non è che secolarizzazione dell’inferno e un luogo d’esperimenti satanici.
@alps2768
@alps2768 2 жыл бұрын
Guardi che Zolla non apparteneva certo alla destra politica.
@leoantinozzi
@leoantinozzi 2 жыл бұрын
@@alps2768 Ovviamente non partecipava alla vita politica partitica... ne' di destra ne' di sinistra... ma ideologicamente, criticando dalle fondamenta le ragioni e le sorti del progressismo, era assai ben visto negli ambienti tradizionalisti ed iniziatici.... aspetto che credo l'abbia aiutato ad entrare nell'ambiente accademico, vivendolo all'inizio... erano gli anni '60... con la massima liberta'....
@albertoferrazzi5124
@albertoferrazzi5124 4 жыл бұрын
""Uscite dal Mondo""titolo libro che cita(Adelphi 1993)
@sandatoacsen9858
@sandatoacsen9858 Жыл бұрын
Min 5.39. Se bisognava comportarsi come Ulisse,.. siamo a posto!!!... farremo la fine di Ulisse : sperduto sui mari,.. chi sa dove(secondo i greci),.. o, meglio ancora : all, Inferno, secondo Dante !!! Pensa un po che "consigli" ci da questo !!!😅😂🤣🤣🤣
@Franco.Spinelli
@Franco.Spinelli Ай бұрын
Bisogna scegliere: o Cristo o l'India.
@ANTICHITASCIPPA
@ANTICHITASCIPPA 5 жыл бұрын
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