lo stridere dei corvacci in sottofondo è la colonna sonora più adeguata all'argomento in questione ;-)

Troppi pochi like per un video così prezioso. Grazie, professore!

Una personalità brillante in tanti campi non esclude una duplicita della mente a livello di equilibrio interiore, come vediamo anche in Nietzsche

questo dimostra come una mente brillante possa piegarsi "inconsapevolemente" allo spirito di appartenenza ed alle divisioni.

Ottima lezione, grazie mille! Crede che verranno mai tradotte queste lettere al fratello?

La parola "decisione",che nel video citi come estratto da una lettera al fratello, fa riflettere. È un termine fondamentale anche in Essere e tempo e richiama se non erro alla presa di coscienza del dasein verso la sua eigentlichkeit, il suo essere proprio e autentico. Mi sembra che in una breve intervista Sloterdijk ne accenni, collegando la volontà di adesione al nazismo di Heidegger a questo suo personale voler uscire dal "man", dall'impersonalità cercando se stesso nell'adesione al nazionalsocialismo. È solo uno spunto, forse ci si può ragionare. Un caro saluto e grazie per i tuoi video.

La questione veramente scottante per noi oggi non è tanto la scelta politica personale di Heidegger, quanto il fatto che il nodo abissale a cui questa scelta rispondeva è ancora più aperto e catastrofico che mai. Heidegger è stato un genio di portata immensa, a mio avviso paragonabile solo ai massimi pensatori della storia. Ciò non significa che nelle sue scelte personali (o persino di pensiero) non sia potuto incorrere in fraintendimenti o equivoci. Egli stesso, nei Quaderni neri, scrive a proposito di un "Errore del 1933". Ma ciò che scrive sulle ragioni di questo errore è molto più urgente e pesante dell'errore stesso! L'adesione al Nazionalsocialismo nasce da questa visione fondamentale: che il momento storico presente ha il compito di attraversare il passaggio epocale al di là della storia della metafisica, a partire dall'abisso e dal compimento della metafisica stessa come Tecnica planetaria. Il problema è in realtà una missione senza alternative, che oggi urla più che mai di essere ascoltata: il capovolgimento dei destini mondiali a partire dall'abisso crepuscolare dell'Occidente. Non è forse questo il problema ENORME che è sottinteso sia a tutto il pensiero di Heidegger che al Nazionalsocialismo in quanto tale? Non è forse questa oggi, nel 2019, l'unica questione davvero essenziale? In secondo luogo va detto che Heidegger credette che il Nazionalsocialismo rispondesse a questa esigenza in quanto questo movimento politico è nato in Germania. La Germania non è (o non era) un luogo a caso, bensì il luogo storico in cui veniva a tramontare ciò che era nato in Grecia: ossia la storia della metafisica. Questo non se lo inventa Heidegger né tutta la cultura tedesca che da Goethe in poi si sente erede della Grecia. Che l'alba del pensiero (cioè della civiltà come tale) parli greco e il tramonto del pensiero (il compimento) parli tedesco, mi pare un'evidenza incontrovertibile. La lingua è collocazione essenziale del destino dell'Essere. La Germania, secondo la profezia di Hoelderlin, è (o era) realmente la Nuova Grecia, quella che - in quanto erede del Crepuscolo - doveva pure traghettare il mondo verso la nuova alba. Il fatto è questo: che la Germania ha completamente tradito questa missione, poiché non ha ascoltato abbastanza la verità che le era stata affidata. Il Nazionalsocialismo traeva tutta la sua potenza (altrimenti inspiegabile) proprio da questo destino dell'intera storia metafisica, però lo ha frainteso, lo ha tradito e lo ha misconosciuto, portando l'Occidente esattamente in quella catastrofe che voleva scongiurare con ogni mezzo. La Guerra fredda e il bipolarismo mondiale (che ci porta poi al dominio globale del capitalismo di oggi) è una diretta conseguenza della catastrofe che la Germania ha compiuto in seguito all'equivoco mostruoso della sua missione di Salvezza. ... E il tradimento è stato tanto più vero proprio perché quella missione ERA VERA. E oggi è vacante, senza suolo né patria, giacché il pensiero dominante è nemico sostanziale di qualsiasi patria e di qualsiasi pensiero. QUESTO E' IL VERO PROBLEMA! ... Heidegger a suo tempo ha risposto come poteva... in parte vedendo tutto questo, lanciando molti segnali di avvertimento seppure nascosti... dall'altro è caduto egli stesso nella trappola. Ma se ci sforziamo di comprendere l'entità della questione, forse l'errore dell'uomo Heidegger ci appare anche un po' più comprensibile (visto che quell'uomo vedeva cose che la maggioranza dell'umanità non vede neppure oggi). La domanda vera è solo questa: qual è oggi la nuova Grecia? Chi oggi ci può veramente salvare dalla catastrofe? Quale pianta del pensiero, quale patria, quale Dio dovrà venire per far rinascere l'Occidente?

Lei ha letto il romanzo 'La sombra de Heidegger' ('L'ombra di Heidegger' in italiano) di José Pablo Feinmann?? È un bello romanzo per quelli che gli piace la filosofia di Heidegger. Scusi miei errori di scrittura, sono argentino :P

Molto interessante,farà anche lezioni sul pensiero filosofico di Heidegger?

Pensatore unico e, anche in questo caso, fuori dalle righe e dal pensiero unico

Salve Professore, la sto seguendo con grande interesse. In merito alla discussione sull'adesione nazista di Heidegger, dettata da una posizione fondamentalmente anti capitalista, nel caso lo ritenesse un buon suggerimento mi piacerebbe poter ascoltare una sua analisi/contestualizzazione di Yukio Mishima, intellettuale di spirito nazionalista spesso accostato a posizioni filofasciste, anch'egli potentemente schierato contro l'omologazione culturale, la mediocrità del pensiero di massa e il declino della tradizione giapponese sotto la spinta capitalista post guerra mondiale, che esprime una filosofia o comunque un pensiero secondo me interessante e accomunato dalla potente riflessione sul tema morte e dell'esistenza spirituale "super-corporea" ma che trovo di non facile lettura. Con grande stima ringrazio per le preziose riflessioni

Peccato per l'audio basso, grazie.

Come dire dove c'è tanta luce c'è tanta ombra. Per me, che mi sento molto vicina all'ebraismo, il denazificare Heidegger è un compito estremamente difficile. Anzi impossibile, proprio per le posizioni borghesi e conservative che ha mantenuto anche dopo la caduta del nazismo. Ciò che più mi turba però è il pensiero come Hannah Arendt potesse avere un rapporto con lui, senza accorgersi delle posizioni opposte delle sue e sto pensando al libro "Religione e Politica".

Filosofia en plein air! Mi piace!

Di Heidegger su davvero poco (giusto le cose studiate ai tempi della scuola), tuttavia ho visto di recente una video-intervista interessante ad uno studioso del filosofo, che certosinamente s'era letto ed aveva analizzato tutti i quaderni neri, e giungeva ad una conclusione molto diversa rispetto ai curatori tedeschi. Chissà chi ha ragione... Alla fine è anche per molte cose è anche una questione di interpretazione immagino (lo dico da profano, non avendoli mai letti). Se a qualcuno può interessare posso provare a rintracciare l'intervista... per me è molto affascinante (di sicuro la persona intervistata era estremamente competente in materia).

Heidegger ci stupisce per la profondità delle cose che dice, ci stupisce per le cose che fa, sposato con 2 figli inizia la storia d amore con Hanna Arendt, di origine ebraica e poi chiude anche questa relazione... Due Heidegger nel corso del tempo, primo e secondo Heidegger e due Martin dentro di lui

Grazie caro professore !!!

Molto interessante l'argomento e anche le tue riflessioni. Grazie. La cosa veramente inquietante, che rende quasi impossibile scindere le due "figure", è soprattutto il fatto che non ne prese mai le distanze. Certo può sembrare comodo in un secondo momento cambiare idea, ma in quel caso si potrebbe non dico giustificare, ma comprenderne almeno le cause iniziali. Esasperazione, intolleranza e paura che generano odio e delirio di massa. Ma poi? Nessun ripensamento? Nessuna analisi? Difficile non pensarci e apprezzare totalmente Heidegger.

Stimatissimo, mi permetto di sostenere, con paradossale ironia, quanto segue: l'atteggiamento di Heidegger è una conferma ( non certo l'unica, ma una tra le più fulgide) del fatto che ogni societa degna di questo nome debba sempre tenere in serbo della cicuta, per i popri filosofi :)

Bravo e chiaro che bello ascoltarlo!

Sono molto interessanti le sue digressioni su Tolkien, sarebbe molto interessante avere una sua lettura ed interpretazione delle opere dell'autore inglese....

questo dimostra che l' essere umano può essere incomprensibile politicamente anche se considerato culturalmente saggio. non vedo nulla di strano in un tedesco dell' epoca aderire al nazional-socialismo, che tra l' altro ha al suo interno diverse anime. vorrei tanto un video sui fratelli strasser.

Alla fine, Frodo se ne va, comunque. E anche Gandalf. Samvise, Peregrino e Meriadoc rimangono. Anche in questo Tolkien è classista.

Il legame di Heidegger col nazismo è agghiacciante, come anche le sue riflessioni sugli ebrei e alcuni vergognosi atti di denuncia ai danni di colleghi oppositori del regime. Poi ci sono i quaderni neri che lasciano pochi dubbi sulle sue idee. Eppure mi permetto di dire che un qualche ripensamento ci fu, almeno rispetto a quello che il nazismo si rivelò nella pratica. Dobbiamo pur sempre considerare che probabilmente le sue lezioni su Nietzsche si possono leggere proprio in chiave antinazista e demistificante nei confronti del regime. Sembra che Heidegger abbia avuto a lezione anche due spie naziste, col compito di controllare l'ortodossia dei suoi insegnamenti che ad un certo punto aveva cominciato ad incrinarsi. Insomma una presa di distanza chiara da parte sua non ci fu mai, ma io credo che il suo rapporto col nazismo meriti ancora qualche approfondimento. A presto. Luca

Ho discusso la tesi di laurea su Ernesto Grassi, che penso Saudino conosca, e nemmeno Grassi in fin dei conti è arrivato a capire realmente dove sta il problema, limitandosi solamente a ribadire la questione, lo scandalo, il paradosso dell'Heidegger grande pensatore ma anche convinto nazista. Non mi sono granché consumato sulla letteratura ormai ampia riguardante 'Heidegger più o meno nazista', ma credo di aver capito una cosa: la questione non si risolve su Heidegger, ma su cosa significa filosofare a partire dai paradossi che la filosofia storicamente mostra. Purtroppo avverto la tendenza negli studiosi a voler creare un sistema unificato di ermeneutica heideggeriana (come nella fisica teorica), ma mi sembra che l'unica opzione plausibile sia ragionare sui diversi piani - ripeto - non del filosofo-persona ma della filosofia. Chiunque potrebbe ritrovare se stesso nell'idea di 'esserci', di 'essere-nel-mondo', nella 'gettatezza', ma troviamo scandaloso ritrovarci nell'espressione soggettiva e individuale dell'antisemitismo tedesco degli anni '20. Ebbene, mi chiedo, dobbiamo per forza tenere insieme le cose solo perché presupponiamo che uno della levatura intellettuale di Heidegger 'non-avrebbe-mai-potuto' essere così meschino da professare e praticare l'antisemitismo?

Quello che volevo dire è che il secondo Heidegger, continuando un discorso su esistenza autentica arriva all. Arte, alla poesia... A due espressioni autentiche Dell umanità

Ho fatto la mia tesi di laurea sul Mit Dasein, allora mi sembrava così inconciliabile con l'adesione al nazismo, sebbene il mio prof. insistesse nel farmi intendere che il progetto autentico che Heidegger aveva in mente fosse appunto il nazismo. Posso solo rispondere che si tratta comunque di una possibilità, non di quella necessaria, e poichè quella possibilitità si è poi concretizzata, dobbiamo non dimenticarla, ed evitare di percorrerla ancora.Un sentiero interroto da un baratro sul nulla.

Anche questa lezione mi sembra molto ben fatta! Sarà pur vero che gli americani portano al declino la civiltà occidentale, ma la mia famiglia, proveniente dal profondo sud, grazie alla Ford (babbo concessionario) ha mantenuto me e miei fratelli, dandoci la possibilità di studiare fino a conseguire la laurea.

Bravissimo

Prima di vedere questo tuo video mi è capitato di guardare il documentario nel link che ti invio. Ci sono spezzoni di comunicazione di massa e una buona descrizione storica. Ma soprattutto la parte riguardante la comunicazione dell'epoca mi ha turbato. Cancellando dalla nostra chiave di lettura ciò che è l'epilogo che tutti conosciamo, a cui hanno portato i due modelli, e dovendo scegliere quale delle due narrazioni sembra portare valori più alti, temo non si possa che giungere a una scelta che nel nostro intimo sia inaccettabile. Aggiungo che, trovo un parallelismo allarmante con la nostra situazione attuale. kzfaq.info/get/bejne/e8uUocZeqpOvhHk.html

la mia domanda rimane la stessa:" come è possibile"?

Bisogna avere il coraggio di andare oltre la domanda "Come è possibile che Heidegger sia stato convintamente nazista?" È la stessa domanda che si pone sempre, anche in generale, riguardo al nazismo: "Come è possibile che nel paese di Kant e Goethe ecc.?" Questo dubbio è sintomatico di un paradigma completamente sbagliato: quello che distingue la civiltà (colta e raffinata) dalla barbarie (selvaggia e violenta). Se ci ostiniamo a credere che vi sia un legame tra lo sviluppo morale e lo sviluppo economico-tecnologico-culturale, resteremo sempre preda di queste contraddizioni.

sei proprio un prof delle superiori 😂

W l'Illuminismo!

malgrado l'audio: grazie

Nei campi hobbit c'erano concerti e conferenze, non addestramento paramilitare. La mia visione del mondo è l'opposto della sua ma la seguo con simpatia, eviti però cadute di tono così grottesche.

io continuo a chiedermi: come si può in un filosofo scindere le sue idee politiche e le sue idee avverse nei confronti di interi popoli dal suo pensiero complessivo? Francamente non riesco a capirlo

che tristezza

Non capisco la tragica adesione al nazismo. Oggi si potrebbe anche affermare di tragica adesione al comunismo, e gli effetti si vedono tutt'ora, dove l'uomo è diventato di fatto merce. Con questo non voglio esaltare il nazismo, come il comunismo, ma vorrei elevare la confutazione ad un livello ancora più alto, più coerente.