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Quando a Napoli si spara e si muore, le istituzioni generalmente ignorano. Archiviano tutto a “si ammazzano tra loro”. Quando muore qualcuno, come accaduto a Mergellina a Francesco Pio Maimone, che nulla ha a che fare con la criminalità organizzata, le istituzioni non ignorano ma vanno a Napoli e, cercando di apparire inflessibili, minacciano pene severissime e punizioni esemplari.
Annalisa Durante (14 anni) 2004
Gelsomina Verde (21 anni) 2004
Antonio Landieri (25 anni) 2004
Dario Scherillo (26 anni) 2004
Attilio Romanò (29 anni) 2005
Domenico Noviello (65 anni) 2008
Kwame Antwi Julius Francis (31 anni) 2008
Affun Yeboa Eric (25 anni) 2008
Christopher Adams (28 anni) 2008
El Hadji Ababa, 2008
Samuel Kwako, 2008
Pasquale Romano (30 anni) 2012
Gennaro Cesarano (17 anni) 2015
Maikol Giuseppe Russo (27 anni) 2015
Questa lista di innocenti uccisi dalla camorra è lunghissima eppure è incompleta, ma mostra come negli anni nulla sia cambiato. A ogni sparatoria, a ogni morte insensata, una nuova dichiarazione di inflessibilità… poi il nulla, l’abbandono. La soluzione è la presa in carico, è la cura. Più scuola e giustizia sociale, più investimenti e, finalmente, bonifiche.
Ieri sono stati denunciati nuovi svernamenti nelle campagne aversane… che futuro ha una terra inquinata? Una terra inquinata inquina gli animi di chi la popola e lascia tutti, ma proprio tutti, colpevoli e innocenti, senza speranza.
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