scusami..ma se non ti piace perché stai continuando??😅😅 ricordati che dovrai farlo tutta la vita. Non è mai troppo tardi per cambiare..

Idem a me alla Federico II di Napoli. Da evitare assolutamente

Non solo italiano... anche Rousseau Hegel Marx ecc

Tutti tranne Carlo Cassola, che si iscrisse a Giurisprudenza perché era, citando le sue parole, "la facoltà in cui c'era meno da studiare"

@@detective___conan e beato lui! :D

@@detective___conan ... è orribile e basta.

Tu cosa studi?

@Leonardo Mandrone ... la Regina è Ingegneria... non medicina.

Rřçf ďd

È un tema su cui sto lavorando da un po dietro le quinte... Arriverà anche sul canale 😉💪

@@alessandrodeconcini-adc sì direi che una cosa molto interessante in effetti forse è un po' complicato da realizzare ma sono sicura che ce la farai 😍

Verissimo questo!

E aggiungo un'altra considerazione: quando mi sono iscritto alla scuola di legge che prepara per l'esame di abilitazione (che non costa poco) ho finalmente trovato un modo di approcciare la materia che secondo me di adatta molto meglio del classico "leggere e ripetere", vale dire, parti da un caso concreto e, consultando i codici e la giurisprudenza, tenti di trovare la soluzione. In questo modo capisci che istituti sono coinvolti e una volta trovata una soluzione valida ti ricorderai i concetti molto meglio che semplicemente ripetendo perche' sei stato costretto ad usarli per ŕisolvere un problema. Logico che un po' di base teorica serve ma io penso che averne troppa faccia piu' danni che altro. Un saluto Alessandro, ti seguo saltuariamente ma apprezzo i tuoi contenuti.

Si fa quel che si può 😉💪

@@alessandrodeconcini-adc l'unica cosa che non devi fare è il modesto, i complimenti te li meriti tutti ^^

@@liviatonolli6885 ... tra sottosviluppati mentali dediti al giure vi intendete bene!

Sarà fatto 💪

Purtroppo quello che dici è verissimo, specie in alcune realtà specifiche (penso ad esempio a Padova, la mia città).

Tutte le facoltà in Italia sono retrograde , studio all’estero ed è tutta un’altra musica , non tornerei mai indietro

@@thewolfofwallstreet3816 cosa studi all estero? E dove?

Da laureata in giurisprudenza, concordo pienamente con le tue parole.

Fino a qualche mese fa sentivo la pressione del “dovermi laureare il più in fretta possibile”, ma dopo aver visto tanti amici laureati e impantanati in concorsi pubblici impossibili da vincere (c’è la fila di 10 anni di persone arrivate prima e a loro volta in attesa), la vita del tribunale fatta di rinvii,burocrazia e elemosina ai clienti per farti pagare ( ho sentito di offerte di ceste di frutta per saldare parcelle di mesi), sono tutt’altro che stimolato a correre se poi devo annegare anch’io. Sono contento di studiare e mi piace, ma non so più cosa fare dopo.

@@spacevalley se sei ancora in tempo e non è la tua ragione di vita cambia, io ci sono passato, 6 anni di vita buttati al vento che nessuno ti ridarà indietro... Non è terrorismo bada bene, è che ci sono passato e tutt'ora non ci dormo la notte per aver sprecato il mio tempo e la mia intelligenza in una maniera così stupida...

Quello che dici sarà, anche, vero (non dico di no) però è sempre meglio iscriversi ad una facoltà per cui sei portato piuttosto che andare in una in cui troveresti delle difficoltà. Come ho già scritto in altri filmati, simili a questo, io ho completato le scuole superiori nel 1993. Uscito dal liceo ero indeciso se fare Giurisprudenza (verso cui avevo mi sentivo più portato e che mi interessava) oppure Economia e Commercio (che mi interessava ma nei cui confronti avevo dei dubbi essendoci esami che implicano calcoli matematici). Persone adulte, tra cui mio padre, mi consigliarono Economia e Commercio perchè dicevano che offriva, molti, più sbocchi professionali rispetto a Giurisprudenza. Io mi lasciai convincere e mi iscrissi. Ebbene, mentre gli esami di Diritto li superavo egregiamente, con ottimi voti, gli esami scientifici (matematica, matematica finanziaria e statistica) sono stati un vero e proprio scoglio. Anche l'esame di Politica Economica, che implica calcoli matematici, fu un problema superarlo. A causa di questi esami, mi sono laureato tardi e con un votazione un po' penalizzata dai voti bassi presi in queste materie. Morale? Non seguire MAI i consigli degli altri ed iscriversi in facoltà che, anche se non danno sbocchi professionali, ti regalano, per lo meno, soddisfazioni come studente. Anche perchè è meglio prendere una laurea che offre pochi sbocchi professionali ma con una buona votazione, e nei tempi regolamentari, piuttosto che un laurea che offrirà più opportunità lavorative ma conseguita con un voto non molto alto ed andando fuori corso.

@@zanni_adv7121 Quello che dici sarà, anche, vero (non dico di no) però è sempre meglio iscriversi ad una facoltà per cui sei portato piuttosto che andare in una in cui troveresti delle difficoltà. Come ho già scritto in altri filmati, simili a questo, io ho completato le scuole superiori nel 1993. Uscito dal liceo ero indeciso se fare Giurisprudenza (verso cui avevo mi sentivo più portato e che mi interessava) oppure Economia e Commercio (che mi interessava ma nei cui confronti avevo dei dubbi essendoci esami che implicano calcoli matematici). Persone adulte, tra cui mio padre, mi consigliarono Economia e Commercio perchè dicevano che offriva, molti, più sbocchi professionali rispetto a Giurisprudenza. Io mi lasciai convincere e mi iscrissi. Ebbene, mentre gli esami di Diritto li superavo egregiamente, con ottimi voti, gli esami scientifici (matematica, matematica finanziaria e statistica) sono stati un vero e proprio scoglio. Anche l'esame di Politica Economica, che implica calcoli matematici, fu un problema superarlo. A causa di questi esami, mi sono laureato tardi e con un votazione un po' penalizzata dai voti bassi presi in queste materie. Morale? Non seguire MAI i consigli degli altri ed iscriversi in facoltà che, anche se non danno sbocchi professionali, ti regalano, per lo meno, soddisfazioni come studente. Anche perchè è meglio prendere una laurea che offre pochi sbocchi professionali ma con una buona votazione, e nei tempi regolamentari, piuttosto che un laurea che offrirà più opportunità lavorative ma conseguita con un voto non molto alto ed andando fuori corso.

Vista la copertina era doveroso hahah

🤣🤣😍

🤣😍

Brava!

Non è sempre così, e più che consigli, ciò che si dice su giurisprudenza è la pura verità. Farla equivale andare incontro a disoccupazione certa (sono laureato in legge). Cosa fanno i reduci da giurisprudenza, rivoluzionano la loro vita. Quanti di loro hanno provato professioni sanitarie quest'anno come gli anni passati? Quanti hanno abbandonato scegliendo strade alternative? Quanti iscritti all'albo? Ci sta credere di potercela fare ma la realtà delle cose va affrontata prima o poi. Se potessi tornare indietro non la finirei manco perché mi trovo un pezzo di carta che a curriculum porta pure sfiga. Poi ognuno ha le sue idee.

Che sia difficile è innegabile, ma io non credo nelle cose impossibili, basta impegnarsi al massimo e metterci anima e cuore. Ovvio che poi se uno si accontenta di essere mediocre non va da molte parti con il numero di laureati in legge che c'è, ma se uno si impegna per eccellere e quindi per distinguersi dalla massa non credo che tutto sia perduto.

Sono perfettamente d'accordo con te. Io ho appena terminato il primo anno ed il tuo commento mi dà la forza di proseguire con sicurezza il percorso che ho scelto!

Ci sta, concordo.

Apprezzo la tua aggettivazione. I concetti giuridici non sono poi difficili da comprendere, la matematica è ben più oscura. Bisogna però dedicarvi tempo per interiorizzarli, connetterli e digerirli.

Come dici tu, in situazioni normali sì, è consentito, ma non ho idea di come funzioni adesso con il problema Covid. Se dovessi andare a ragionamento direi che probabilmente basta presentarsi col green pass a lezione e dovrebbero farti entrare, tuttavia ti conviene chiedere direttamente in facoltà perché potrebbero esserci regole diverse da ateneo ad ateneo.

Purtroppo non conosco bene le statistiche di queste due università 🤔

San Raffaele, essendo privata, costa molto di più (penso sia tra le 5 più costose d’Italia), ma ti garantisce molto a livello pratico e di prospettiva lavorativa (mio padre lavora lì). Però devi pensarci prima, perché il test lo fanno con tempi diversi

Condivido quello che dici e sono molto molto felice di sentire che le cose stanno migliorando, specialmente a Padova che era davvero la bestia nera delle facoltà di giurisprudenza!!

E' sempre meglio iscriversi ad una facoltà per cui sei portato piuttosto che andare in una in cui troveresti delle difficoltà. Come ho già scritto in altri filmati, simili a questo, io ho completato le scuole superiori nel 1993. Uscito dal liceo ero indeciso se fare Giurisprudenza (verso cui mi sentivo più portato e che mi interessava) oppure Economia e Commercio (che mi interessava ma nei cui confronti avevo dei dubbi essendoci esami che implicano calcoli matematici). Persone adulte, tra cui mio padre, mi consigliarono Economia e Commercio perchè dicevano che offriva, molti, più sbocchi professionali rispetto a Giurisprudenza. Io mi lasciai convincere e mi iscrissi. Ebbene, mentre gli esami di Diritto li superavo egregiamente, con ottimi voti, gli esami scientifici (matematica, matematica finanziaria e statistica) sono stati un vero e proprio scoglio. Anche l'esame di Politica Economica, che implica calcoli matematici, fu un problema superarlo. A causa di questi esami, mi sono laureato tardi e con un votazione un po' penalizzata dai voti bassi presi in queste materie. Morale? Non seguire MAI i consigli degli altri ed iscriversi in facoltà che, anche se non danno sbocchi professionali, ti regalano, per lo meno, soddisfazioni come studente. Anche perchè è meglio prendere una laurea che offre pochi sbocchi professionali ma con una buona votazione, e nei tempi regolamentari, piuttosto che un laurea che offrirà pure più opportunità lavorative ma conseguita con un voto non molto alto ed andando fuori corso.

@@panettonenatalizio4112 io nella stessa situazione di incertezza presi giurisprudenza, la stavo facendo discretamente ma poi andò come ho scritto sopra...comunque non mi posso lamentare alla fine! Edit : hai perfettamente ragione secondo me!

@@andreabaietti8334 Grazie. In bocca al lupo per tutto.

@@panettonenatalizio4112 grazie, anche a te!

Sì mia moglie è avvocata ma non esercita la professione, si occupa di diritti umani!

@@alessandrodeconcini-adc touché😶‍🌫️

AHAHAHAH vero

Perché no?!

Sembra molto richiesta, la metto in cantiere

Tecnicamente è meglio farlo su carta ma la vera differenza la fa il tipo di appunti che crei e l'atteggiamento con cui lo fai.

Quello che dici sarà, anche, vero (non dico di no) però è sempre meglio iscriversi ad una facoltà per cui sei portato piuttosto che andare in una in cui troveresti delle difficoltà. Come ho già scritto in altri filmati, simili a questo, io ho completato le scuole superiori nel 1993. Uscito dal liceo ero indeciso se fare Giurisprudenza (verso cui avevo mi sentivo più portato e che mi interessava) oppure Economia e Commercio (che mi interessava ma nei cui confronti avevo dei dubbi essendoci esami che implicano calcoli matematici). Persone adulte, tra cui mio padre, mi consigliarono Economia e Commercio perchè dicevano che offriva, molti, più sbocchi professionali rispetto a Giurisprudenza. Io mi lasciai convincere e mi iscrissi. Ebbene, mentre gli esami di Diritto li superavo egregiamente, con ottimi voti, gli esami scientifici (matematica, matematica finanziaria e statistica) sono stati un vero e proprio scoglio. Anche l'esame di Politica Economica, che implica calcoli matematici, fu un problema superarlo. A causa di questi esami, mi sono laureato tardi e con un votazione un po' penalizzata dai voti bassi presi in queste materie. Morale? Non seguire MAI i consigli degli altri ed iscriversi in facoltà che, anche se non danno sbocchi professionali, ti regalano, per lo meno, soddisfazioni come studente. Anche perchè è meglio prendere una laurea che offre pochi sbocchi professionali ma con una buona votazione, e nei tempi regolamentari, piuttosto che un laurea che offrirà più opportunità lavorative ma conseguita con un voto non molto alto ed andando fuori corso.

🤣🤣🤣

Eccolo qua: kzfaq.info/get/bejne/aaymi9Oir6vapoE.html

😍😍😍

A livello lavorativo è un mercato saturo in questo momento. Io penso che strade di questo tipo vadano bene per chi ha davvero la passione e la voglia di distinguersi. Sono purtroppo finiti i tempi in cui bastava laurearsi in giurisprudenza per avere un futuro assicurato.

@@alessandrodeconcini-adc Questo un po’ mi demoralizza… anche se la carriera diplomatica ( ad esempio lavorare nella UE) è fatta dai concorsi per intraprenderla, quindi forse in fin dei conti c’è una parte di mercato non del tutto saturo?

Senza dubbio. Come dicevo, più in alto punti e più ti distingui e meno saturazione c'è, al vertice i posti ci sono sempre... Ma sono, ovviamente, molto più difficili da ottenere 😉

[parlo da laureato in suddetta materia] no, non conviene, ASSOLUTAMENTE, ovvio, ci sono delle eccezioni, se esci da un Ateneo con un ottimo nome e con un media impeccabile (parliamo di 110, non 100 - 105) allora hai delle buone possibilità, se ricadi nella media beh, sei spacciato, inoltre è un percorso incredibilmente pesante e difficile a livello mnemonico, l'impegno è pari ad altre materie ben più gettonate sul mercato del lavoro (STEM)... Se qualcuno ti dice (eh, ma con Giurisprudenza accedi ai concorsi pubblici) beh, puoi accederci anche con Economia o Scienze Politiche (più semplici), inoltre è un titolo che non puoi utilizzare facilmente all'estero chiudendoti un mercato del lavoro enorme e con condizioni migliori delle nostre sia per formazione e curriculum... Carriera diplomatica? 40 - 50 posti per 10.000 - 20.000 candidati? (Mettiamoci in mezzo l'incognita raccomandazioni?)... Vedi l'università come un investimento, se molte hanno un ritorno al 5% Giurisprudenza è al 0,5%... Fai un favore a te stesso, lascia perdere sta facoltà.

Ciao Gabriele, mi scuso in anticipo per il commento lungo. Io non sono un laureato ma un laureando quindi per carità, non sarò esperto per quanto riguarda il mondo del lavoro come altri che ti hanno risposto, ma in una cosa non mi trovo d'accordo con i suddetti, cioè il basare esclusivamente (o per lo meno principalmente) la propria scelta su quello che ci dà più possibilità lavorative, per una serie di motivi: 1) Innanzitutto perché bisogna studiare quello per cui si è veramente appassionati. Ovvio è che se hai altre passioni forti come quella per il diritto puoi valutare anche l'aspetto lavorativo, ma se devi scegliere tra una facoltà che ti piacerebbe, per cui ti senti portato e che magari dà tot possibilità lavorative, e una facoltà per cui hai meno passione, sei meno portato e ti risulterebbe più difficile ma almeno ha più sbocchi, allora ti dico scegli la prima. Mi è piaciuta tanto la testimonianza sotto i commenti di un ragazzo indeciso tra Giurisprudenza ed Economia, con una passione maggiore per la prima ma che ha scelto la seconda perché si diceva che dava più lavoro. Ebbene sulle materie più matematiche faticava e ci ha messo molto di più finendo con un voto non altissimo, pentendosi un po' di non aver fatto Giurisprudenza a sto punto. 2) si fa sempre in tempo a cambiare. Soprattutto i primi anni in facoltà si vede molta gente (praticamente alla fine si dimezza) che dopo un po' si rende conto che non ce la fa, non ha una vera passione per la materia, o le interessa altro. E cambia, non succede nulla. Non sono anni persi, ma che ti hanno fatto capire cosa vuoi fare davvero. È sempre meglio che arrivare fino alla laurea in una cosa che magari non ami. Io ho fatto 5 anni di scientifico che mi hanno fatto capire che sono negato nelle scienze, ma è proprio per questo che mi sento di dire che non li ho buttati e che non mi pento. 3) nella scelta universitaria bisogna seguire il cuore. Giurisprudenza più di tutte è una facoltà in cui serve la vocazione, se ce l'hai e sei davvero appassionato, eccelli. E chi eccelle un posto nel mondo del lavoro lo trova mentre gli altri mediocri si ritrovano nella situazione di precarietà descritta. Poi ripeto, io non sono ancora entrato nel mondo del lavoro ma chi c'è dentro le cose te le dice e non sempre la situazione è così drammatica, eccellendo sono diventati magistrati, hanno aperto studi ecc... 4) il mondo del lavoro cambia. Cosa possiamo saperne di come sarà il mercato tra 10-20 anni? Ora è saturo ma chi ci dice lo sarà per sempre? Chi ci dice non metteranno numero chiuso a breve o cambieranno delle cose? Allo stesso modo chi ci dice che tra 10-20 anni i laureati in materie STEM saranno ancora così richiesti? 5) il percorso di studi di giurisprudenza è lungo e non finisce con i 5 anni di università, quindi è ovvio che non dà immediati risultati lavorativi. Gli ingegneri magari trovano lavoro subito, ma poi magari prendono più o meno sempre lo stesso stipendio... mentre un avvocato (che eccelle) magari all'inizio prende poco, "fa la fame", e al culmine della sua carriera verso i 40-50 prende pure di più dei laureati STEM. Si tratta di trovare la propria nicchia. Quindi ti dico, se sei ancora in tempo decidi in base alla tua passione e a quello che vuoi davvero fare, hai sempre tempo per cambiare ed è meglio provarci che avere il rimpianto di una vita per non averlo fatto. Buone cose

Verissimo.

Ma infatti domandarsi se un corso sia facile o difficile non ha senso. Ha molto più senso capire se si hanno le carte in regola per fare un determinato lavoro.

Ma ad oggi c'è ancora gente che si iscrive a giurisprudenza? Disoccupazione assicurata, dura verità.

@@diegocariello9544 Per la maggior parte degli iscritti che non fanno erasmus, tirocini, associazionismo e rappresentanza studentesca, non conoscono nessuna lingua straniera e non puntano mai al 30? Sicuramente. Col numero aperto entrano e escono laureati cani e porci del resto. È una facoltà elitaria ma spesso non bastano solo i soldi, devi esserci predisposto. Poi che il corso vada aggiornato ai tempi ed il mercato del lavoro sia saturo sono altri fattori. Di fatto ormai la formazione post-laurea è un must, bisogna specializzarsi

@@diegocariello9544 si, ci si iscrive ancora e ti dirò di più, Giurisprudenza è uno dei corsi di laurea più interessanti se presi con serietà (il commento di @doxdee che mi precede è perfetto, nulla da aggiungere), quindi evitiamo queste frasi aforistiche da saggi della montagna. PS decidere di fare l'università solo ed esclusivamente per lavorare e "fatturare" è il primo passo per fallire, saluti

Ma no, basta essere consapevoli di cosa si vuole fare e perché 💪

Sarò lì ad aspettarti

@@alessandrodeconcini-adc affare fatto 👍🏻

Non conosco come funziona il sistema in questo caso 🤔

Vediamo se vi piace questo video 💪

😏😏

È la prossima di questa serie, sicuro

Vergognoso

Non arriverei mai a dire "inutile", stiamo parlando comunque di un ambito fondamentale per la società con possibilità di carriere incredibili. Dopodiché sì, al momento il mercato è saturo e iper-competitivo e bisogna sapere bene su che strada ci si sta mettendo, ma questo non significa che sia un errore iscriversi.

Arriverà di sicuro!

Le raccomandazioni esistono così come esistono i clientelismi e il nepotismo. Ma non facciamo l'errore di fare di tutta l'erba un fascio e di cadere nello stereotipo esagerato.

@@alessandrodeconcini-adc fortunatamente non ho fatto giurisprudenza, ho una pluriennale esperienza lavorativa in multinazionali. I laureari in giurisprudenza non hanno sbocchi tranne nella professione privata o nei concorsi. Ognuno tragga le proprie conseguenze.

@@cintainmano condivido pienamente.

Eh?! Ma hai visto il video o parli a caso?

@@alessandrodeconcini-adc era un messaggio rivolto agli utenti che hanno parlato a caso

Hmmmm, no.

Se vuoi un'idea di come studiare correttamente parti da questo video: kzfaq.info/get/bejne/aaymi9Oir6vapoE.html&feature=share7

Io non ho mai affermato nulla di tutto questo, né tantomeno condivido il buttare giù altri ragazzi e ragazze. Ma è FONDAMENTALE esplicitare le criticità dei percorsi universitari, altrimenti le scelte diventano ideali e non informate. Da persona che ha sbagliato la sua scelta universitaria e ha pagato conseguenze salatissime avrei pagato per conoscere i pregi e i difetti (soprattutto i difetti) delle facoltà che stavo valutando. Poi resta la regola base: se si ha vera passione tutto il resto passa in secondo piano, ma non si deve mai evitare di guardare in faccia la realtà, altrimenti si finisce per schiantarsi.

🤣🤣 Capelli divini

È sicuramente una strada più complessa a livello lavorativo di quanto non fosse in passato

Giurisprudenza ti offre mille possibilità

@@giuseppescicolone5558 luogo comune purtroppo smentito dalla realtà, senza un master o una seconda laurea o esperienza in grandi studi legali le aziende ti ridono in faccia.

@@giacomocamilli7807 Puoi fare 10.000 concorsi, puoi benissimo diventare prefetto, segretario Comunale, scalare all'interno delle forze dell'ordine

@@giuseppescicolone5558 I concorsi vanno vinti e possono volerci anche anni per entrare in una p.a., senza contare che studiare in modo forsennato per anni dopo lo studio già fatto per la laurea e l'abilitazione alla professione è molto frustrante, nel mentre che lavori altrove magari.

Mi dispiace 🥺 Ci sarebbero tante cose da poterti dire ma intanto parlane con qualcuno che sai non ti giudicherà e fatti aiutare. Se non hai nessuno, prova con uno psicologo anche gratis. A piccoli passi ce la farai a sentirti meglio

@@plusone1993 Grazie❤️

@@seventhson8402 prego e nel caso ti dovessi sentire solo/a ricordati che non è così 🥰

Lord Simon, assolutamente parlane e fatti aiutare. Soprattutto chissenefrega degli esami, la menzogna è un vero problema invece, è importantissimo che tu riesca a rompere questo circolo vizioso. Scrivimi pure in privato, ti darò una mano come posso!

Ci sono passata ed è stato un inferno, alla fine ho lasciato l'università. È un problema molto più diffuso di quanto non si pensi ma è quasi impossibile uscirne da soli, mentre se ti fai aiutare da una persona competente ne puoi uscire senza troppa difficoltà. Importante che tu sappia che non sei in un tunnel senza uscita, se ne può uscire completamente, a patto di farti aiutare.

Ascolta il video 😉 non c'è dubbio che a livello di difficoltà intrinseca delle materie nulla possa battere la matematica, la fisica e certi esami di ingegneria, ma ci sono anche altri fattori da considerare!

Eppure Leibniz e Fermat, due dei più grandi matematici del passato, nascono come giuristi...per giunta in un periodo in cui il diritto positivo era poco diffuso. In più di recente la matematica e la statistica sono state spesso accostate al diritto (dalla scienza delle finanze al metodo elettorale, dal calcolo degli indennizzi alla prevedibilità del processo stesso). Non sono poi così sicuro che giurisprudenza appartenga al solo sapere umanistico.

Condivide alcuni tipi di ragionamento ma sì, il diritto è una disciplina umanistica.

@@alessandrodeconcini-adc Sì, formalmente senza dubbio. Ma al di fuori di questo, io penso che il diritto sia un insieme di categorie e di principi che lo rendono più un modello organizzativo che un modello contenutistico. Non mi sento di dire che il diritto indaghi la natura dell'essere umano, per quanto abbia tanto a che fare con la società ma poco con le scienze naturali. È però vero che ci può essere una certa ripetibilità e c'è chi ha provato a quantificarla matematicamente. Da giurista direi proprio che è un tertium genus 😁

@@alessandrodeconcini-adc ho visto il video ed è sempre un piacere vederli perché sono ben fatti ed interessanti, però sì rimango della mia idea perché gli aspetti elencati nel video li reputo marginali nell'assegnazione di un certo grado di difficoltà