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Rimontaggio a trenta anni di distanza (inalterati testi ed immagini, solo sostituito il sottofondo musicale causa copyright). Ecco il testo che corredava il video.
E' un video del freddo, innevato Gennaio 1991 e mi rivolgevo agli appassionati del tempo. Pochi, allora, conoscevano questa splendida ferrovia, la Trento-Malè, nata come tranvia extraurbana a scartamento metrico ed alimentata a 800 volt c.c, nel 1909 e ricostruita, sempre a scartamento 1000 mm., come ferrovia ed elettrificata a 3000 volt c.c. nei primi anni '60 secolo scorso. Il videino inizia con un preambolo in cui accenno alla linea d alla sua storia. Poi le immagini iniziano a scorrere. Sto visitando il Deposito di Trento, coi rotabili nelle due livree coesistenti. C'è' l' ex elettrotreno 007 della SFD Ferrovia delle Dolomiti, gli ex rotabili della cessata Mantova-Peschiera. Carri in legno in ristrutturazione, l' elettrotreno 12 ... incidentato.
Parto per Malè in cabina dell' elettrotreno ET 11, anno 1964.
Superiamo l' incrocio a raso del raccordo FS e ci immettiamo nel tratto a 2 SCARTAMENTI e tre rotaie, in comune con le FS, con doppia segnalazione, che termina poi a Gardolo. Troviamo un P.L. APERTO per mancanza di corrente. Subito dopo, un altro P.L. aperto ... con sorpresa: ci sfreccia davanti un rosso bolide (ehm, una Fiat Uno ...), con strombazzamenti e commento. peraltro molto educato, del nostro macchinista. Dopo Lavis affianchiamo il doppio binario della linea del Brennero che superiamo con un sovrappasso a Mezzocorona, dove un raccordo unisce le due linee. Comincia la Piana Rotaliana ed i vigneti del Teroldego. Incrocio a Mezzolombardo; carri in legno e di servizio nel piazzale. Una galleria e, dalla Piana Rotaliana, sbuchiamo nella neve della Val di Non, sempre in cabina dell' elettrotreno ET 11, un OMS-TIBB del 1964.
Dopo Denno, inizia il tratto più acclive della linea, oltre il 50 per mille. Ecco il terzo P.L. che, oggi, troviamo spento ed aperto. Questi P.L. sono infatti alimentati dall' energia elettrica della rete che serve i paesi ... ora al buio. Attraversamento marcia a vista. Dopo Dermulo (eh, la tramvia Dermulo Fondo-Mendola chiusa nel 1934...), ecco la voragine del Noce e l' alta diga che racchiude il lago di S. Giustina. Vediamo Castel Valer. Poi Cles, con l' omonimo castello. Una galleria di 2700 m. e lasciamo la Val di Non per entrare nella Val di Sole. Mostizzolo ed il suo ponte. Caldes e la sua Rocca. Terzolas; ed eccoci a Malè, il capolinea. Un' occhiata al piazzale e prendo ancora l' ET 11 per scendere a Cles e visitare il bel borgo. Manovre in stazione. Ripartiamo, sempre in cabina, per Trento. Il tornante di Tassullo. Il gran bel ponte sul Noce. L' incrocio a raso con un raccordo FS a Mezzocorona, dove sfila qualcosina di FS. subito dopo, il sovrappasso alle FS. Il tratto di binario a 3 rotaie e due scartamenti in comune con le FS. Il segnale ad ala dell' incrocio a raso di Trento. Manovre in stazione e mezzi assortiti... FINE.