Vorrei tornare indietro nel tempo per dire al me bambino di godersi con ancor più intensità quei momenti, sia positivi che negativi. Non respiro quell'aria di festa che c'era allora da un sacco di tempo, pure sentirti parlare dei compiti delle vacanze mi ha commosso. Quella sensazione di piacere indescrivibile nel sentire "Oggi è festa, non fare i compiti" ... mamma mia.

Negli anni 70 a Firenze si era già consolidata la moda mezza americana, mezza italiana, dei regali per Natale e dei dolci per l'Epifania. Ai tempi di mia madre invece, nata nel 1940, la Befana portava i regali e Babbo Natale neanche esisteva

L'oro simboleggia la regalità del Bambino nato, l'incenso ricorda la sua divinità e la mirra, che veniva usata per la mummificazione esprime il sacrificio e morte di Gesù.

Hai descritto perfettamente. Era uno dei giorni più malinconici dell'anno. Volendo essere leopardiani si può proiettare l'opposizione 23 dicembre vs 6 gennaio che hai fatto alla vita stessa. E capire le ragioni che ci fanno ricordare gli anni che descrivi con tanta nostalgia, erano il 23 dicembre della nostra vita.

All'Epifania di solito i miei genitori ci regalavano un pacchetto di dolci misto (con tanto di carbone. Per dire che non siamo stati ne buoni ne cattivi) e una "cosetta" di solito cartacea (fumetti, libri, calendari, ecc...).

La Befana come la festeggiavamo noi, provincia di Roma, era sempre attesa con trepidazione ed era comunque un giorno di festa. Per noi bambini la Befana era una vecchietta brutta e un po povera che volava sulla scopa, non la strega col cappello a punta e lo sguardo cattivo che propinano oggi... La sera del 5 le lasciavamo sempre qualcosa da mangiare davanti al camino (un mandarino, qualche noce, biscotti..) e quando la mattina trovavamo buccie e briciole sparse un po' uvunque sapevamo PER CERTO che era passata! E poi era un po' pazzerella faceva gli scherzi, i suoi regalini li nascondeva in tutta casa e ogni tanto ci lasciava dei messaggi scritti con una calligrafia illeggibile 😅 il carbone "simbolico" di zucchero che trovavi insieme agli altri dolcetti era lì per dirti che alla fine eri stato buono ma non proprio proprio fino in fondo e comunque per noi era già una conquista non aver ricevuto carbone vero e cipolle nella calza🎉🎉

A casa mia...mai capito perché...i regali più belli li portava la befana....bambolotti...barbie...polly pocket...il passeggino per le bambole...e siccome nn avevamo il camino lasciava tutto sul fornello della cucina insieme alla calza....

Effettivamente la sera del 6 gennaio venivi preso dalla malinconia soprattutto (almeno per me...) perché pensavi che doveva passare un intero anno prima che tornasse il Natale.

A Napoli la Befana era come Maradona: ci credevi perché era una passione. Era qualcosa che apparteneva alla tradizione napoletana. Sembrava che i regali avessero più valore perché era come se la nostra città avesse un passato perché la tradizione era ciò che vivevamo quotidianamente come tradizione. Fino a 6, 7 anni io ebbi solo la Befana, e ti posso assicurare che nelle case di Napoli si respirava tutta un' altra aria, fatta di feste di Piedigrotta, di carri, di torroni, di bancarelle che vendevano i dolci a San Gennaro, con quei profumi di zucchero filato, di caramello che oggi non si sentono più. Io credo che allora i nostri genitori vivessero inconsapevolmente una cultura ignara a loro, perché ne facevano perte. Napoli era una città a parte, quasi una città araba. Oggi, da quando ci siamo europeizzati, abbiamo perso non tutto lo spirito della tradizione, ma il tempo per meditare su questo stato d' animo. Infatti, da quando ebbi Babbo Natale, le feste non sono più state le stesse, così come l' atmosfera del presepe. Come ti ho detto, i regali alla Befana avevano più valore, perché sembrava che veramente venisse una vecchietta a portarteli, come fosse una nonna che conosceva mia madre ma che non veniva mai a casa durante l' anno. E sembrava che i regali li avessimo più guadagnati, perché essendo una "nonna" non poteva sapere perché mi piacessero i robot o le piste, quindi me li portava perché sapeva che quello era il mio desiderio che non poteva capire lei. Ti ho già parlato di quando rimasi sveglio tutta la notte per vederla passare nello specchio dell' armadio vicino al letto, nel quale si vedeva la stanza affianco. Man mano si fece l' alba: vidi che alla finestra si faceva giorno, ma non era passata. Però trovai i regali. Forse mi addormentai per qualche minuto... Quella era una Napoli fatta di bassi, di venditori ambulanti, di una terribile criminalità, eppure c' erano tutte queste tradizioni. Addirittura con la Befana sembrava che si rinnovasse tutta la casa, nel senso che il fatto che portasse i regali era una specie di atto di fiducia da parte della Befana nel fatto che volessimo continuare a credere che dopo l' Epifania quell' atmosfera delle feste avrebbe fatto sembrare la vita di tutti i giorni qualcosa di più familiare perché vissuta con il rinnovamento della nostra innocenza nell' illusione che la tradizione fosse la nostra vita. E poi, non riuscivo a credere che le scatole dei giocattoli le avesse toccate lei, tant' è vero che quando toccavo le scatole pensavo: "Non ci posso credere, le ha toccate lei, e non sa come si usano i robot e le piste"...

Si Stefano. Da noi, almeno nella nostra famiglia, a Natale, che si stava con i nonni e gli zii, ricevevamo in dono soldi.. 50 e 100 mila lire da ogni famiglia, soldi che se accumulati, sarebbero stati almeno un milione di lire, ma i miei genitori sia a me, che a mia sorella, con la scusa del libretto postale, che secondo loro, un domani ci saremmo potute comprare addirittura una macchina, ma come immaginerai, non abbiamo mai avuto indietro il becco di un quattrino….la befana almeno ci portava sempre bambole.

Un ricordo bellissimo che ho è proprio quello legato a mia nonna . Ricordo che quando ero piccola mi disse che la notte sarebbe passata la befana e che mi avrebbe lasciato dei regali,per questo mi invitò a prendere un calzetto e appenderlo al

Sono del 73...i primi ricordi della befana sono di fine anni 70...mia madre, che è mancata anni fa, ci riempiva dei vecchi calzettoni con mandarini noci e arachidi...insomma una calza fai da te...erano anni parchi...con il tempo sono arrivate calze più consumistiche...oggi la calza me la compro io 😊❤bei ricordi...

La grande nevicata del 1985, che ricordi... Qui in provincia di Monza e Brianza 90 centimetri di neve, non smetteva più, nevicava giorno e notte senza smettere, in giro i rumori ovattati, un paesaggio magico...

La Nevicata del 85 la ricordo perché non siamo andati a scuola per una settimana .Tutti in cortile a fare pupazzi di neve e a giocare .Per la befana c'era una delle nostre calze ,rigorosamente con buco rattoppato😂 e dentro trovavamo: mandarini ,arachidi qualche caramella e pochi cioccolatini .Ciao Stefano

Confermo la questione Befana romana :fino agli anni 60, i bambini ricevevano regali (e pochi dolci) in quel giorno. Già a inizio 70 a Roma si cominciava ad avere i regali nel giorno di Natale e i dolcetti nella calza il 6 gennaio. Ti hanno parlato della celebre Befana aziendale della Sip, di cui abbiamo usufruito anche noi, in realtà a metà anni 70 arrivava un piccolo cataloghi o tra cui ogni figlio di dipendente poteva scegliere un regalo. Ed erano belle cose a poter scegliere. Alcuni anni ci andammo fisicamente, in sede, con la "Befana" e il delirio di bimbi, altri anni arrivò direttamente mio padre con il regalo. Era una istituzione. Per i romani poi la Befana era Piazza Navona con le bancarelle, le enormi ciambelle fritte e la Befana in Piazza.

Da me la Befana è sempre stata secondaria, i regali veri arrivavano tutti a Natale. E tra il 1977 e il 1985 è stata abolita come festa e questo l'ha resa ancora meno sentita. Di solito mi arrivava una calza di quelle già confezionate con dentro caramelle e cioccolatini. Poi le caramelle non mi interessavano gran che, quindi...

Qui Roma!

Epifania sa di nonni ❤❤❤

A Roma è sempre stata molto sentIta come festività già da tempi molto antichi. Per noi credo sia più amata quasi più del Natale 😊

Io ero fortunata: ricevevo regali sia a Natale che alla Befana. Poi ci fu un anno (non ricordo quale, ma ero ancora alle elementari) che fui svegliata un 6 gennaio molto presto da un gran trambusto in cucina...era papà che sistemava i regali al buio..:))). In quel momento i miei sospetti ebbero conferma...e i regali smisero di arrivare, ma non fu questo a dispiacermi, quanto il fatto che non potevo più far finta di credere alla Befana...Un buon 2024 a tutti!