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Tutti conoscono la 24 Ore di Le Mans, celeberrima corsa endurance del campionato FIA WEC che si tiene, per l'appunto, sul Circuito de la Sarthe nei pressi di Le Mans (Francia). Benché tecnicamente si siano tenute "solo" 91 edizioni, la gara quest'anno ha compiuto esattamente 100 anni da quel 26 maggio 1923 in cui si corse per la primissima volta quella che di fatto è la gara Endurance più antica del mondo. Per l'edizione 2023 fu la Ferrari a spuntarla, con la nuovissima sport-prototipo 499P sviluppata appositamente per correre nella categoria Hypercar.
Abbiamo avuto la possibilità di seguire la corsa per il suo centenario insieme a Goodyear, che ha avuto un ruolo fondamentale per la 24 Ore di Le Mans: è stata infatti fornitore unico per la categioria LMP2 della corsa, ovvero quella delle vetture endotermiche con telaio comune progettate specificamente per la corsa Endurance. E la stessa produttrice di pneumatici sarà fornitore ufficiale anche per le categorie LMGT3, a partire dal 2024.
Goodyear in effetti è particolarmente impegnata nel motorsport, e quest'anno anche il noto "Garage 56" porta il suo nome: ogni anno una vettura non appartenente alle categorie impegnate nella corsa va in pista come "vetrina tecnologica" e non come effettiva concorrente, e per il 2023 è toccato a una speciale Chevrolet Camaro ZL1 NASCAR NextGen.
In questo caso, la novità tecnologica è firmata proprio da Goodyear: la vera punta di diamante è uno pneumatico speciale con un particolare sistema TPMS - acronimo di Tyre-Pressure Monitoring System - capace di registrare pressione e temperatura delle gomme in tempo reale, grazie a un sensore privo di batteria e dotato di un transponder integrato direttamente nello pneumatico durante la sua produzione.
Derivato dall'innovativa tecnologia Goodyear Sightline, questo sistema permette di poter monitorare le caratteristiche fisiche degli pneumatici in azione e regolare di conseguenza in tempo reale l'assetto della vettura, così da ottenere sempre il massimo delle prestazioni disponibili in base alle circostanze, senza portare lo pneumatico a rischio di surriscaldamento. E questo è fondamentale, se pensiamo che le "gomme" sono letteralmente l'unico vero punto di contatto fra un'auto e la strada.
Goodyear comunque non si è limitata a portare tecnologie innovative sulla NASCAR Next Gen e a fornire la categoria LMP2, ma ha anche messo a disposizione di ogni team un ingegnere specializzato in pneumatici in modo che potesse collaborare col team e garantire le prestazioni migliori.
L'ingegnere in questione ha un ruolo fondamentale tanto quanto lo è la figura - solitamente molto più conosciuta da chi non è enormemente avvezzo all'ambiente del motorsport - dell'ingegnere motorista. Se quest'ultimo si concentra principalmente sul poter spremere al massimo il motore per ottenere il massimo rapporto fra potenza ed affidabilità, l'ingegnere di pneumatici invece deve riuscire a garantire che tutta questa potenza espressa dal propulsore possa essere trasferita alla strada, massimizzando al contempo aderenza e durata.
La disponibilità di un ingegnere specializzato offerto da Goodyear per ogni team ha permesso a tutti di poter sfruttare al meglio gli pneumatici forniti, avendo a disposizione una figura esperta delle singole proprietà e caratteristiche di ciascuna gomma - dalle slick alle intermedie fino alle "full wet" - per garantire il massimo dalla propria vettura. Tenete sempre bene a mente che spesso la vettura vincitrice della 24 Ore di Le Mans percorre oltre 350 giri e circa 5.000 km in gara.