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Renno di Pavullo nel Frignano (MO) - Pieve di S.Giovanni Battista
4 campane in Fa#3 intonate in quarto maggiore:
Fa#3 -44/100 = Ditta De Poli di Venezia, 1888
Sol#3 -1/100 = Ditta De Poli di Venezia, 1888
La#3 +1/100 = Ditta De Poli di Venezia, 1888
Do#4 +20/100 = Ditta De Poli di Venezia, 1888
La frazione di Renno, sita nella vallata dello Scoltenna, è assai nota in tutto l'appennino modenese per la sua antica Pieve, il più importante centro ecclesiastico di una vasta zona. Essa ha origini antichissime, risale infatti alla prima metà del XII secolo e fu costruita (per volere dei Monteccuccoli) dove prima non esisteva alcun edificio sacro, probabilmente riutilizzando materiali provenienti da un’importante chiesa risalente al VIII-IX secolo. Il luogo fu scelto non a caso, infatti Renno con la sua curtis era il centro amministrativo e giudiziario del Frignano. Nel 1157 le fu definitivamente attribuito il titolo di pieve (ecclesia baptismalis) prima goduto dalla pieve di Paule-Palude, identificata con la chiesa di Monteobizzo. Fin dalle origini aveva giurisdizione su 35 chiese del Medio Frignano. In origine la chiesa rispecchiava la severa tipologia delle pievi di montagna, con la pianta a tre navate, l’orientamento occidente-oriente secondo i canoni liturgici, due piccole finestre strombate sul lato meridionale per dare luce all’interno, un solo altare verso il quale si rivolgevano i fedeli, un campanile a vela con due campane sul culmine della facciata. Nel corso del tempo la struttura romanica ha subito notevoli cambiamenti. Nel Cinquecento sono state aperte le cappelle laterali: una a destra per la sepoltura del conte Cesare Montecuccoli morto nel 1506; l’altra a sinistra dedicata alla Madonna del Rosario alla fine del secolo. Nello stesso periodo, dopo una epidemia di peste, fu eretto l’altare di San Rocco con tela raffigurante i santi Rocco, Sebastiano e Pellegrino. Al Settecento infine risalgono i maggiori rimaneggiamenti: la costruzione dell’attuale campanile (1673-1710), il soffitto di tavelle dipinte, l’altare maggiore di scagliola del Casalgrandi (1784), l’organo di Luigi Boselli (1871), il portale d’ingresso (1782). Ad oggi la chiesa si presenta quindi molto variegata dal punto di vista di stili architettonici, interessantissima è sicuramente l'enigmatica e suggestiva facciata a capanna, priva di decorazione e con un portale architravato al centro. Le 4 campane della Pieve risalgono al 1888 e furono fuse dalla Ditta De Poli di Venezia. Interessante è la storia di queste: furono volute più grandi di quelle della vicina Montecuccolo (fuse dalla stessa Fonderia nella sede di Vittorio Veneto 3 anni prima) dai fabbriceri rennesi che, accecati dall'orgoglio, non avevano tenuto conto della capienza della cella campanaria, il che li costrinse a sbrecciare parti di muro e ad allargare i finestroni. Si racconta inoltre che al momento di alzare le campane da terra per montarle in campanile ci si accorse che le funi erano state manomesse, la colpa fu data immediatamente a quelli di Montecuccolo che, secondo i rennesi, furono catturati da un estremo campanilismo. Sempre in quel frangente l'arciprete vendette al Parroco di Acquaria una delle vecchie campane, ma quando i fabbriceri vennero a ritirarla iniziarono a questionare con il Parroco della Pieve: quest'ultimo non voleva dare il battaglio insieme alla campana perché il contratto non lo prevedeva e i fabbriceri furono costretti poi a fabbricarne uno da se. Il battaglio protagonista di questa simpatica vicenda è tutt'ora situato a Renno ed inutilizzato. Le campane attuali sostituiscono dei bronzi fusi dal Bertelli di Gaiato e dai Bimbi di Fontanaluccia. La grossa di nota nominale Fa#3-44 è dedicata al SS.Crocifisso, pesa 680 kg ca.ed ha un diametro di 104,8 cm. La mezzana di nota nominale Sol#3-1 è dedicata a S.Giovanni Battista, pesa 490 kg ca. ed ha un diametro di 93,7 cm. La mezzanella di nota nominale La#3-1 è dedicata alla B.V. del Rosario, pesa 370 kg ca. ed ha un diametro di 84,8 cm. La piccola di nota nominale Do#4+20 è dedicata a S.Francesco D'Assisi, pesa 205 kg ca. ed ha un diametro di 70,4 cm.
Analisi: La3 435 Hz; 1/100° di semitono 1/200° di tono
Suonate:
- 00:00 Doppio: Levate montanare con la bassa prima e dopo, scappata in Quarto, 2 d'Organo, 18 Vecchie in scala, calata in Quarto
-05:25 Tirabasse: 12 Martellate in scala
-08:38 Doppio: 6 Buttate in scala, scappata in Quarto, 3 Fatte a Campanini e Mezze con l'Organo prima, in mezzo e dopo, calata in Rovescio e 2 buttate
Buona visione :-)
Giacomo:
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