Seregno (MB)
Santuario Parrocchia della B. V. di S. Valeria
Concerto di 6 campane in La♭²
Carlo Ottolina - Seregno 1965
Suonate nella Festa Patronale di S. Valeria:
[00:01] Allegrezza a 5 campane ripresa dalla balconata sotto la cella campanaria. Ore 10:30.
[01:46] Concerto solenne a 6 campane per la S. Messa Solenne delle ore 11:00 ripreso dalla balconata sotto la cella campanaria e per la S. Messa Festiva delle ore 16:00. Ore 10:45 e 15:45.
[09:50] Allegrezze eseguite nel pomeriggio:
- [09:50] Allegrezza a 5 campane. Ore 12:30.
- [11:51] Allegrezza a 5 campane. Ore 12:45.
- [14:20] Allegrezza a 5 campane. Ore 14:00.
- [16:54] Allegrezze a 6 campane. Ore 14:15.
- [17:58] “Lieta Armonia”. Ore 14:30.
- [19:38] Allegrezze a 6 campane. Ore 14:45.
- [21:51] Allegrezza a 6 campane. Ore 15:30.
[23:03] Distesa solenne a 6 campane per la S. Messa Vespertina delle ore 18:30. Ore 18:15.
Ringrazio il gruppo degli “Gli amici del campanile” di Santa Valeria per la grandissima disponibilità dimostrataci, l’interesse e per averci permesso le riprese dalla balconata panoramica!
Ringrazio anche il sacrista, Mons. Bruno Molinari e il Parroco per la disponibilità.
Dotare il Santuario di un Campanile è sempre stato nei propositi e nelle aspirazioni della commissione, del progettista, di tutti i devoti.
Per molti anni l’idea del Campanile fu lasciata nei futuribili: c’erano i grossi debiti da pagare. Comunque, il Campanile doveva essere fatto.
Scartato il progetto Chiapetta, si affidò lo studio all’Arch. Ambrogio Silva in collaborazione con l’Ing. Giuseppe Calastri che formulò il secondo progetto. Purtroppo la costruzione, che già era uscita dal suolo per più di un metro, si dovette interrompere per problemi più immediati. Siamo nel 1949.
Nel giugno 1953 il Card. Schuster erige la nuova Parrocchia di S. Valeria e viene designato Don Giuseppe Rimoldi come parroco. Don Giuseppe capì che non si poteva riprendere la costruzione per altre necessità più impellenti, però non fu dimenticato il Campanile.
Intanto lo Studio continua la sua attività con i nuovi titolari Geom. Calastri ed Ing. Sironi; quest’ultimo rivoluzionò il progetto adeguandolo alle esigenze moderne, basandosi su alcune idee che Don Giuseppe Rimoldi espresse in un articolo de “L’amico della famiglia” del giugno 1958 dal titolo “Sogno di una notte di primavera”.
A fine 1958 la Commissione Diocesana per l’Arte Sacra approva il progetto. Ma il finanziamento? Ecco che la Provvidenza interviene in modo impensato. Nell’agosto del 1960 Don Giuseppe incontra per strada il Sig. Antonio Nobili il quale, forse dopo aver letto l’articolo, promise che avrebbe finanziato la costruzione del Campanile. E così l’opera fu ripresa.
Il cantiere fu riaperto il 30 settembre 1963 dall’impresa ENIM di Milano; la costruzione durò un anno e mezzo.
Il 10 febbraio 1965 arrivò la statua della Madonna ed alle ore 19,00, dopo la S. Messa, Mons. Don Luigi Gandini, accolse con gioia il compito di benedirla; il giorno successivo, alle ore 09,30 venne issata sulla cuspide. Spettacolo unico ed indimenticabile per i presenti: la visione dell’amabile figura della Vergine staccatasi dal suolo e stagliarsi nell’azzurro del firmamento.
Il 25 aprile 1965, Festa di S. Valeria, Mons. Prevosto tornò per benedire il Campanile ed inaugurare l’ascensore. La costruzione si poteva dire terminata.
Il Campanile di S. Valeria è costituito da una struttura portante in cemento armato consistente in sei costoloni disposti radialmente ai vertici di un esagono uniti da travi tozze e rivestito di mattoni a vista. A metà degli anni ottanta cominciava a soffrire della “crisi del calcestruzzo”. Le aggressioni chimiche, il dilavamento delle strutture, l’esposizione ai raggi solari o alle basse temperature, riducono la consistenza del calcestruzzo, favoriscono l’aggressione chimica delle barre di armatura con conseguente formazione di ruggine sulle stesse. Pertanto, Don Lino Magni ha varato una serie di interventi da effettuarsi gradualmente.
Il primo intervento fu realizzato nel1980 con l’applicazione di vetrate fisse ed il rifacimento dell’impianto elettrico con la messa a norma dell’ascensore. Nella seconda fase del 1997 si è provveduto alla realizzazione di un ponteggio continuo dal terrazzo fino alla sommità; sono state asportate le porzioni di calcestruzzo distaccate, sabbiate a fondo tutte le superfici e le armature affioranti, si è proceduto alla protezione delle armature in acciaio ed alla ricostruzione delle porzioni di calcestruzzo con malte speciali; poi, tutte le superfici sono state intonacate con malte protettive ed infine verniciate con un prodotto elastico. Nel corso dei lavori si è provveduto al rifacimento di parte del basamento della statua della madonna e si è provveduto alla revisione della copertura in rame della cella campanaria ed alla revisione del castello che regge le campane, della pavimentazione e dei serramenti della cappella votiva. Nel 1999 la sistemazione dal terrazzo panoramico fino a terra.