Anche io sto vivendo la stessa esperienza .

@@claudiastipa5777 Claudia forse non siamo le uniche! Bene arrivate a tutte. Questa risposta di Claudia ha fatto riemergere una vecchia memoria che mi fa' ora sorridere, ma allora mi ha sdoppiato nel mio essere con un lato che si è sentito ferito, e, l'altro che si è sentito "vera signora" con lo "stare zitta" facendo "bella faccia", ma da imbecille, "a cattiva sorte" su una situazione d'imbecillità laureata. Ed ora mi diverto a raccontare .... Anno 1987, ero mamma da poco ed iniziavo l'attività di agente di commercio. Per inquadrare il periodo storico premetto che all' epoca il responsabile di un'azienda importante, dopo lunghe trattative, aveva declinato la mia candidatura poiché non voleva assumersi la responsabilità di offrirmi una strada poco rispettosa per una donna. Poi, con l'esperienza personale accumulata, ho capito che quella persona mi ha voluto bene come un papà putativo. Ho comunque cercato e voluto fare un po' da apripista femminile su un'attività maschile e nel mio percorso ho combattuto sempre con un'altissima professionalità che non permetteva scredito. Tornando al 1987, l'attività prevedeva di curare progetti di arredamenti d'ufficio ed ambienti di lavoro, congressi ... per conto di un'azienda produttrice di mobili e sedie specifici. Fisso l'appuntamento con un dottore commercialista che sembrava interessato a rinnovare gli arredi del suo studio. Sono a colloquio seduta davanti alla sua scrivania, ho il catalogo aperto, ad un certo punto il commercialista mi prende il catalogo, lo chiude, prende il telefono, all'epoca un fisso, e forma il numero che trova sul retro del catalogo. Non ho capito subito, ma curiosa mi sentivo spettatrice di me stessa. Quando dall'altro capo risponde l'azienda, il commercialista dice il mio nome e cognome e chiede se mi conoscono. Avuta la conferma che io rappresentavo l'azienda ha salutato. In fretta l'ho salutato anch'io e ho cancellato il suo nome dai miei contatti. Al riguardo emergono tanti punti di vista che aprirebbero un'enciclopedia di commenti. Poi la mia attività è proseguita e le aziende hanno scoperto che farsi rappresentare anche dalle donne conveniva e qui i punti di vista aprirebbero un' altra enciclopedia. Ultima soddisfazione di qualche giorno fa, quando casualmente guardo su KZfaq il video kzfaq.info/get/bejne/ftZdg8pjsMC0eZs.htmlsi=Ni2P70JscsK7x7Re girato all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, e vedo che Michela Murgia e le amiche che dialogano su "Morgana. L'uomo ricco sono io", siedono sul tavolo relatori che ho fortemente contribuito a realizzare con un' azienda italiana di primo livello per quella bella sala conferenze. La sensazione che ho provato mi ha ripagato delle tante fatiche, perché il mio piccolo contributo al femminile ha trovato la firma di Michela quando ha sottoscritto le dediche sul suo libro per tante altre donne che aprono una nuova enciclopedia.

​@@claudiastipa5777pp0😊

Sto vivendo la stessa situazione. Conoscevo M. Murgia ma non la "sapevo".. Ora che non c'è più paradossalmente per me è più presente che mai.. Ed è una presenza benedetta ❤

È tristissimo che sia venuta a mancare ma credo che ,paradossalmente, ora il suo potere si sia amplificato❤

Hai tutto il diritto - quasi il dovere - di correggere chi ti chiama così e pretendere di farti chiamare dottoressa. Fai rispettare il tuo valore! 💪🏻❤

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Interessa te

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Non solo di questo paese purtroppo ma dell'intero occidente.

il libro non è per te non ci preoccupiamo se non ti è gradito

Il libro non pretende di trattare tutti gli aspetti di un tema così complesso come la lotta al patriarcato. Può rappresentare un primo gradino di un percorso di crescita della consapevolezza. Leggerlo può dare i primi strumenti ed invogliare ad approfondire

@@federica7389 Si ma se devo salire il primo gradino della sua teoria, e leggere che dare della maestrina ad una donna è sintomo di malcelato malessere degli uomini nei confronti delle donne, perché le hanno dovute subire come maestre alle elementari scendo subito. Una bambina di dieci anni argomenterebbe meglio. E allora l'espressione spesso usata nei confronti degli uomini "non fare il professore" come vogliamo leggerla? semplicemente come una raccomandazione a non fare i saccenti. Non ci vedo traumi liceali legati alla figura del suddetto o alla figura maschile perché abbiamo dovuto subirli come professori. Altrimenti siamo al delirio narrativo, alla fiera delle teorie da baraccone che qualunque mente pensante non irretita dalla lotta ideologica smonterebbe in due minuti.

Le argomentazioni sono vere, proprio a partire da “maestrina” e ad andare avanti. Il motivo per cui gli uomini come lei le considerano fuffa merdosa è perché volete mantenere inalterato lo status quo. Su queste cose la Murgia non ricamava, fotografava la realtà, punto. Ascolti anche il video, l’introduzione… Veda se ha voglia di essere un uomo più equo e meno supponente nei confronti di ciò che dicono le donne sulla situazione. Care cose.