Al contrario, è una lettera scioccante. Per non dire anche terribile, o ancora peggio, orribile. Così forse si può comprendere la "freddezza" di Hahn alla domanda del giornalista, presunta o no che sia. Mentre la Meitner, che in questa lettera evidentemente volentieri dimentica d'essere anche lei tedesca, si dilettava tra i suoi alambicchi, ancora nel 38, ignara di tutto e di tutti, e finanche di se stessa e della sua incolumità, la moglie di Hahn si disperava per la sua sorte, si impegnava col marito e gli altri collaboratori per farla uscire di Germania, contro l'ordine tassativo di ben 2 ministri, rischiando tutti la pelle per lei, e nel caso della moglie prendendosi anche un esaurimento nervoso, con ricovero in casa di cura per 4 mesi mi pare, a causa della continua tensione sopportata dopo la sua partenza e prima dell'arrivo della lettera della "bambina" in Olanda. Apprendendo di questa lettera in tutti i suoi particolari snodi, si può comprendere l'insorgere di un certo risentimento da parte di Hahn, non tanto per se, aveva spalle larghe, ma in quanto amava sua moglie sopra ogni cosa al mondo.