Grazie per il suo feedback. Buona pratica.

Grazie a lei per il suo gentile feedback 🙏

Grazie di cuore per il suo gentile feedback. Buona pratica! 🙏

Grazie a lei per il suo feedback. Buona pratica!

Grazie a lei. Buona pratica!

Grazie per il suo feedback. Buona pratica.

​@@mariamichelaaltiero2367😊😊

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😊​

​

Grazie a lei per il suo feedback. Buona pratica.

Grazie a lei, per il suo feedback. Buona pratica.

Il volo

Grazie

Grazie a lei per il suo feedback. Buona pratica!

Grazie a lei per il suo gentile feedback e per aver voluto condividere con noi la sua esperienza. Buona pratica!

Grazie a te, Pierpaolo, per il tuo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie a lei, cara Elena, per il suo gentile feedback. Buon ritorno alla pratica. È sempre un buon momento per ricominciare.

Grazie a lei, Lino, per il suo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie a lei, per il suo gentile feedback. Buona pratica.

Grazie a te, Enrico, per il tuo commento. Il testo "Vivere momento per momento" di Jon Kabat-Zinn è certamente un ottimo riferimento per chi vuole accostarsi alle pratiche di mindfuness secondo il programma MBSR. Praticare da soli tutti i giorni è fondamentale, ma non c'è da stupirsi se il cammino solitario, soprattutto all'inizio, può creare qualche incertezza. Per questo (ma non solo per questo) seguire un programma MBSR dal vivo è di fondamentale importanza ed è un'esperienza che non possiamo sostituire con la sola lettura dei libri o l'ascolto delle tracce audio. Buona pratica!

Grazie a lei, Paola, per il suo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie a lei per il suo gentile feedback. Buona pratica! 🙏

Grazie a lei, Sandro, per il suo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie, mi aiuta molto ne sentirò il mio corpo e prenderne consapevolezza.

Grazie per il suo feedback. Buona pratica.

Grazie per il suo gentile feedback 🙏

Grazie per il suo feedback. Buona pratica 🙏

Grazie a lei, per il suo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie del suo feedback. Buona pratica.

Grazie a lei per il suo feedback. Buona pratica!

Grazie a lei, Alessandro, per il suo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie per il suo feedback e per aver voluto condividere con noi la sua esperienza 🙏

Grazie del suo gentile feedback. Buona pratica.

Grazie. Buona pratica!

Confermo, davvero una bella voce appropriata! Perfetta nei tempi, e nei vari toni necessari a infondere una buonissima pratica! Brava!

Grazie del suo Feedback. Buona pratica!

Grazie!!!

voce piacevole e rilassante....in qualche momento ho rischiato di addormentarmi. .grazie

Grazie a lei per il suo feedback. Buona pratica!

Grazie a lei per il suo feedback.

Grazie a lei, per il suo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie per il suo feedback. Buona pratica.

Grazie a lei, Massimo, per il suo feedback. Buona pratica!

🙏

Grazie a lei per il suo gentile feedback. Buona pratica!

Grazie a lei, Roberta, per il suo gentile feedback. Buona pratica

@@MariaMichelaAltieropsicologa Grazie ☺️

Sempre grata a questa meditazione Lei dottoressa è veramente meravigliosa

Grazie per il tuo apprezzamento. Buona pratica!

Grazie, Anna, per il suo feedback. Buona pratica.

Grazie a lei, Selene, per il suo feedback. Buona pratica!

Grazie a lei, per il suo gentile feedback 🙏

Grazie, Mario, per il suo feedback. Buona pratica.

Grazie a lei, Luisa, per il suo feedback. Buona pratica!

Grazie a lei del suo commento

Anche io ho dovuto interrompere, troppo forte anche per me

Grazie del suo feedback. Buona pratica!

Grazie, Maurizio, per il suo gentile feedback. Buona pratica.

Grazie a lei per il suo feedback.

Grazie a te, per il tuo feedback. Buona pratica!

@@MariaMichelaAltieropsicologa grazie di cuore!

Grazie del tuo feedback.

Grazie per il suo gentile feedback 🙏

Grazie del suo feedback, Paola. Buona pratica!

Grazie per il suo feedback. Buona pratica.

Grazie. Accontentiamoci di "straordinario" :-)

Buongiorno! Grazie a lei per il suo feedback. Trova il mio sito al link: www.mariamichelaaltiero.it/

Grazie del suo feedback.

Ciao, Denny. Grazie a te per l'apprezzamento. Durante la pratica portiamo l'attenzione alle sensazioni che emergono nelle diverse zone che andiamo ad esplorare, senza giudizio, ma con curiosità;, apertura, accettazione. Se c'è la tensione, stiamo con la tensione. Se c'è il formicolio, stiamo con il formicolio. Se c'è che 'non sentiamo' una certa zona, stiamo con questa esperienza. Accettiamo ogni sensazione così com'è (lasciando andare la tendenza che tutti abbiamo di desiderare che le cose stiano diversamente da come stanno). Detto questo, è anche vero che se noi portiamo idealmente il respiro in una certa zona (non tutte le tracce di body scan lo prevedono, ma questa sì) e poi lasciamo andare quella zona insieme al respiro, ciò può portare ad un allentamento della tensione che c'è e a volte anche trasformare le sensazioni fisiche dolorose o di disagio, proprio perché si allenta la tensione tutt'attorno all'area dove avvertiamo il disagio. Buona pratica!

Grazie, Patrizia, del tuo feedback. Questa pratica è un invito ad entrare in contatto con le sensazioni corporee. Se senti il formicolio va bene il formicolio.

Gentile Pia, ti sono vicina col cuore in questo momento così duro per te e per il tuo compagno. Come certamente saprai, il tuo compagno ha bisogno di cure personalizzate di tipo riabilitativo, per cui è necessario affidarsi ai professionisti del caso e seguire le loro direttive. Non posso quindi essere un riferimento per te, in questo senso. Le tracce audio presenti su questo canale sono esercizi che le persone fanno a casa, durante o dopo aver partecipato ad un programma mindfulness-based sotto la guida di un istruttore dal vivo (questa traccia, per esempio, viene utilizzata nel programma MBSR - Mindfulness Based Stress Reduction, che è un programma per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza). I programmi mindfulness-based insegnano a coltivare, insieme all'attenzione non giudicante portata sull'esperienza nel qui ed ora, anche alcune attitudini mentali - come l'accettazione, di cui tu stessa parli, la pazienza, la fiducia, la compassione, il lasciar andare, eccetera - che consentono di relazionarsi alle esperienze della vita in un modo più libero, meno condizionato dalle reazioni automatiche, e portano un po' alla volta a sperimentare una forma di quiete interna che migliora il modo di stare al mondo, quali che siano le circostanze con cui stiamo facendo i conti. L' esperienza della malattia e dell'invalidità espongono non solo chi ne è direttamente colpito, ma anche i suoi familiari, a prove molto dure, sia sul piano fisico sia sul piano psicologico. Per quanto si possa essere forti, è saggio riconoscere che la sfida è enorme e che potremmo aver bisogno di un aiuto psicologico, per il semplice fatto che siamo umani. Un percorso di aiuto psicologico (dal vivo e personalizzato), può inoltre giovarsi anche del contributo di altre risorse. In tal senso un programma MBSR può essere un ottimo trattamento integrativo per migliorare il funzionamento psicologico di chi fa i conti con la malattia sia propria sia di una persona cara. Detto ciò, se ne hai voglia, ti consiglio di leggere il bel libro di Jon Kabat-Zinn "Riprendere i sensi". Il consiglio è di leggerlo pagina per pagina, senza fretta di arrivare a un argomento specifico. A un certo punto troverai qualcosa che potrà riguardarti da vicino. Un abbraccio. In bocca al lupo.

Grazie per il suo gentile feedback. Tenga conto che questo canale mette a disposizione le tracce audio per fare esercizi in autonomia a casa dopo aver seguito (o mentre si segue) un percorso con un istruttore. Questa non è quindi la sede adatta per i chiarimenti e gli approfondimenti, che sarebbero inevitabilmente riduttivi. Ad ogni modo, visto che si tratta di una pratica di consapevolezza, provi a divenire consapevole di cosa avviene dentro di lei (quali pensieri, sensazioni, emozioni) mentre emerge la domanda di cosa sia meglio e intanto permane lo stato di incertezza.

Grazie del suo feedback. Proverò a darle una risposta qui, anche se il suggerimento numero uno resta sempre quello di seguire un programma mindfulness-based dal vivo, con un istruttore qualificato, che possa guidarla passo per passo, dandole anche indicazioni personalizzate (le pratiche pubblicate su questo canale, infatti, non sono assolutamente sostitutive di un programma mindfulness-based dal vivo, proprio come gli esercizi che i ragazzi fanno a casa, dopo la scuola, non sono sostitutivi rispetto alle lezioni che seguono a scuola). Fatta questa precisazione, c'è da dire che un atteggiamento "scettico ma aperto" accompagnato ad una forte motivazione a prendersi cura di sé, per stare meglio, è un ottimo punto di partenza. Le pratiche di mindfulness infatti richiedono soprattutto costanza (farle e farle, diligentemente e continuativamente) e non fanatismo ideologico. Uno scettico diligente ha più speranze di trarne beneficio di quante possa averne un appassionato che non le fa con diligenza, oppure che si entusiasma aspettandosi chissà che miracoli e poi molla ai primi ostacoli. Detto questo, è comunque importante che il generale scetticismo per "queste cose" non diventi a sua volta di ostacolo, e qui tutto si gioca appunto sul modo in cui un istruttore dal vivo può aiutarla a diventare consapevole di alcuni atteggiamenti della mente da vedere e lasciar andare, e di altri da alimentare intenzionalmente. Con la mindfulness si coltivano infatti alcune attitudini della mente, in aggiunta alla presenza mentale, che via via ci conducono verso un'accoglienza quieta, non giudicante, paziente, compassionevole delle nostre esperienze quali che siano che ci aiuta a relazionarci con esse in modi più funzionali, migliorando la qualità percepita della nostra vita, e rendendoci liberi di fare scelte più coerenti con i nostri valori perché meno condizionate dalle reazioni automatiche. E certo, appena qualcosa del genere comincia a emergere, anche la fiducia comincia a farsi strada. Buon proseguimento.

Grazie, per il suo gentile feedback. Stia tranquilla, non la cancello 🙏

Gentile Anna, grazie del suo feedback e della sua condivisione. Grazie anche dell'occasione che mi dà per ribadire, ancora una volta, che questo canale è solo un contenitore di esercizi e che non sostituisce assolutamente (ma anzi presuppone) la partecipazione ad un programma mindfulness-based dal vivo (come per esempio l' MBSR) dove si mettono le fondamenta per un corretto avvicinamento alle pratiche e dove si aprono utili spazi di condivisione e confronto sulle esperienze soggettive e sul modo di accoglierle. La sua osservazione di oggi troverebbe effettivamente uno spazio appropriato, nell'ambito di un programma mindfulness-based, spazio che purtroppo non può trovare qui, per il rischio che si travisi la funzione di questo canale. Se le fa piacere, può provare a leggere il libro di Jon Kabat-Zinn ''Vivere momento per momento''. Buona giornata!

Quando ci dedichiamo alle pratiche di mindfulness, uno dei suggerimenti è di non sforzarsi di ottenere risultati. Questo non significa che non coltiviamo dentro di noi un'intenzione salutare (es.sono motivato a praticare perché voglio prendermi cura della mia insonnia), ma l'intenzione non un obiettivo, è piuttosto una direzione, un modo per orientare i nostri passi, per ricordarcii di praticare, di non allontanarci dal cammino. Premesso ciò, c'è da dire questo. A volte durante il body scan capita di addormentarsi perché è una pratica che si fa da sdraiati, in condizioni di quiete ambientale, con gli occhi chiusi... e questo è ciò che di solito siamo abituati a fare per andare a dormire. Ma non è tecnicamente una pratica per addormentarsi. Anzi, è piuttosto una pratica di "risveglio" (risveglio della consapevolezza), come tutte le pratiche di mindfulness. A volte può capitare di ritrovarsi così svegli che poi non si riesce proprio ad addormentarsi! E tuttavia la pratica (ogni pratica di mindfulness) può essere utile anche per l'insonna, ma non come una camomilla, piuttosto come una lente di ingrandimento. Guardiamo più da vicino, più attentamente cosa avviene mentre il sonno non arriva. Notiamo la lotta della mente, i pensieri che vanno e vengono, i pensieri che magari alimentano la paura che anche questa volta non riusciremo a dormire e che danno altro carburante alla nostra insonnia. Una volta che li abbiamo visti, impariamo anche a lasciarli andare, proprio come lasciamo andare l'aria quando espiriamo, o le varie zone del corpo dopo che le abbiamo esplorate con il body-scan. E dopo tutto imparare a "lasciar andare" e a "lasciarsi andare" è qualcosa di molto importante per riuscire a prendere sonno!. Quando un po' alla volta usciamo dalle trappole della mente agitata e ci disponiamo ad accogliere questa notte, ogni suo momento, così come è, senza preferenze (fosse pure un momento insonne, ma non odiato e non combattuto), qualcosa cambia.

la ringrazio per la risposta.. molto interessante... ci proverò :)

Grazie, Massimo, del suo feedback. Buona pratica.

Mi permetto ( probabilmente sbaglio) chiedersi che cos'è e giusto ma è un approccio mentale e logico continua ad osservare anche le tue domande o riflessioni e percepirai uno spazio Fra una riflessioni e l altra Fra un pensiero e l altro ..in quello spazio la mente cade ....e ci sei tu....Ciao a presto

Alessandro Chelli non è esattamente quello che ho chiesto ma grazie !

Grazie per il suo interessante commento. La frase di copertina è una citazione tratta da “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés. La sua osservazione mi fa venire in mente un verso della poesia “Ora conterò fino a 12 e voi starete zitti”, di Pablo Neruda, che dice: “ Forse la terra ci può insegnare, come quando tutto d’inverno sembra morto e dopo si dimostra vivo”.

Grazie per il suo feedback e anche per l'occasione che mi dà per ripetere ancora una volta una precisazione importante. Questo canale contiene esercizi da praticare a casa durante o dopo aver frequentato un programma mindfulness-based dal vivo (es. il programma MBSR - Mindfulness Based Stress Reduction) e non è assolutamente sostitutivo rispetto ad esso. Un programma mindfulness-based dal vivo serve a porre le giuste fondamenta della pratica, consente condivisioni e riflessioni circa le difficoltà, i benefici, le scoperte, offre un percorso strutturato che funge da guida e sostegno durante l'avvicinamento alla pratica. Nell'ottica della mindfulness le difficoltà non costituiscono di per sé un impedimento alla pratica, ma sono considerate piuttosto come un'occasione di pratica. Durante il programma si esplorano le diverse esperienze che ciascuno incontra, imparando un modo nuovo di relazionarci ad esse, ed è proprio questo che alla fine può produrre effetti profondamente trasformativi sul nostro modo di stare nel mondo, alle prese con la realtà così com'è.

@@MariaMichelaAltieropsicologa lo so, mi piacerebbe fare un corso prima o poi. Anzi, mi piacerebbe diventare istruttore... ma costa parecchio

Buona sera, Michele. I video presenti su questo canale guidano gli esercizi che le persone eseguono a casa, quando frequentano (o hanno già frequentato) dal vivo un programma mindfulness-based condotto da un istruttore qualificato (per esempio il programma MBSR - Mindfulness-Based Stress Reduction). Nessuna traccia audio può considerarsi sostitutiva del programma dal vivo, durante il quale si fa un'esperienza molto più complessa, e si ricevono molte indicazioni (anche personalizzate) senza le quali si rischia di perdere di vista il vero senso della mindfulness e non godere dei suoi benefici. Per rispondere alla sua domanda, quindi, potremmo dire che questo video (come altri) è certamente indicativo del genere di cose che si fanno quando si partecipa ad un programma basato sulla mindfulness, ma è solo un assaggio, una sbirciatina. Può risultare gradevole o anche sgradevole, rilassante o non rilassante. Va bene comunque, ma comunque la mindfulness non si riduce solo a questo.

Buongiorno, grazie per il suo feedback. L’indicazione, in casi del genere, è di portare la consapevolezza sulla nostra relazione con lo stimolo sgradevole, notando come reagisce il corpo, quali pensieri arrivano, che emozioni.

Gentile Luisa, questa è una traccia audio dove le pause di silenzio sono volutamente di breve durata, in quanto destinata a un pubblico costituito prevalentemente da principianti. Come lei saprà, se ha esperienza in questo campo, le meditazioni guidate hanno in genere pause di silenzio via via più lunghe quanto più avanzato è il livello di esperienza dei praticanti. La voce guida di questa traccia aiuta semplicemente a sostenere l'attenzione sulle sensazioni corporee e a condurre l'esplorazione completa del corpo in trenta minuti, senza perdersi, per così dire, lungo la strada. E' possibile trovare tracce con meno voce e più silenzio. Ed è possibile anche praticare senza voce guida.

La ringrazio molto ..... io ho appena iniziato con la Mindfulness ma ieri sera cercando un video che mi aiutasse mi son trovata a provare questo video e mi sentivo molto a disagio perché mancava un pochino di silenzio....La ringrazio ancora per avermi dato spiegazioni in merito. Sono alle prime armi. Un caro saluto. Luisa

Non c'è problema. Le consiglio, nel caso le capitasse di provare ancora disagio durante una qualunque pratica, di non considerarlo un insuccesso ma piuttosto un'occasione per osservare come si presenta dentro di lei questo disagio, che tipo di pensieri suscita, che emozioni, che sensazioni fisiche, e se la spinge ad agire in qualche modo. E' questo tipo di osservazione quieta, aperta, gentile, ricettiva, compassionevole che un po' alla volta ci rende sempre più consapevoli...

Grazie del suo feedback, che mi consente un'utile precisazione, e cioè che le pratiche di mindfulness non sono ipnosi. L'intento con cui ci avviciniamo ad esse non è quello di andare in trance, ma piuttosto quello di stare ben svegli e presenti alla realtà del momento. La mente mindful, che andiamo coltivando, è vigile e caratterizzata da lucidità e chiarezza. Se durante la pratica dovessimo vivere qualche esperienza che ci allontana dallo stato vigile, la riconosciamo e ci lavoriamo, imparando così a diventare consapevoli anche degli ostacoli che si frappongono tra noi e la nostra intenzione. Per questo motivo, nella conduzione delle pratiche di mindfulness propriamente dette, si evitano le induzioni. Al massimo, e con moderazione, può capitare qualche paragone ( es.osserviamo i pensieri che vanno e vengono "come" le onde del mare), ma ciò al solo fine di facilitare la comprensione del nostro esercizio. Detto questo, è anche vero che su questo canale, come del resto nei protocolli mindfulness-based, ci sono alcune pratiche che non sono propriamente pratiche di mindfulness, perché hanno un contenuto fortemente metaforico (es.la meditazione della montagna, la meditazione del lago, la meditazione dell'albero). Si è scelto di adottarle comunque, perché tali metafore aiutano a comprendere in maniera semplice e intuitiva alcuni importanti aspetti del lavoro che facciamo quando ci dedichiamo alle pratiche di mindfulness. Infine, e concludo, questo canale e i protocolli mindfulness-based possono contenere anche pratiche dove si fa riferimento ad alcune "intenzioni" (es.gentilezza amorevole), che effettivamente aggiungono qualcosa alla pura osservazione della realtà. La loro importanza sta nel fatto di aiutarci a esplicitare le intenzioni che coltiviamo nel praticare la mindfulness e che rendono la nostra pratica qualcosa di più di una fredda "registrazione" della realtà.

Maria Michela Altiero l’immagine dell’aria che arriva fino alla punta dei piedi non ha molto a che vedere con la realtà. È efficace, ma è altro. Niente di male anzi. Funziona. Ma tutte le meditazioni, pure la vipassiana, iniziano con un’attenzione focalizzata per poi cambiare. E l’attenzione focalizzata è centrale anche nell’ipnosi. Anzi, l’attenzione nell’ipnosi è focalizzata, nella meditazione vipassiana diffusa. Ma le immagini che usa sono suggestioni. Involontarie forse (per questo ho detto “ipnosi fatta male”) ma suggestioni

Tutto ciò che lei dice è utile per uno scambio di opinioni su questi temi. Non è mia intenzione insegnarle nulla. La mindfulness non è ipnosi, questo è semplicemente utile precisarlo. Il fatto che alcune pratiche abbiano punti di somiglianza con tecniche adottate in altri ambiti, rende utile precisare di tanto in tanto anche cosa la mindfulness non è. Come lei dice, portare il respiro in una certa zona è una tecnica efficace e che funziona; osservare cosa si sente nel corpo, mentre facciamo questo, è osservare la realtà della nostra sensazione fisica. Poi resta la grande domanda: ma è reale o non è reale l'aria nel piede? Lascio rispondere (con una citazione in calce) a Jon Kabat Zinn e con questo la saluto e chiudo, rinviando per maggiori chiarimenti a tutti gli scritti sull'argomento dei maestri. *** "La pratica di passare in rassegna il corpo può essere fatta con grande precisione e dettaglio [...] Questo significa anche percepire il modo in cui il respiro entra e si muove in ogni zona (cosa che naturalmente fa, perché l'energia del respiro raggiunge e irrora ognuna delle zone tramite il veicolo del sangue ricco di ossigeno)" (Jon Kabat-Zinn, Riprendere i sensi, edizione italiana Tea Pratica 2008 ristampa del 2015, p.236)

Grazie del suo feedback. In un programma mindfulness-based dal vivo ci sono spazi dedicati ad indagare anche le nostre reazioni agli stimoli sgradevoli. Buona pratica!

@@MariaMichelaAltieropsicologa basterebbe tenere il microfono qualche cm più lontano

Grazie del tuo feedback. Ognuno di noi predilige uno stile di conduzione rispetto a un altro. Colgo l'occasione per ricordare a tutti che questa non è una tecnica di rilassamento ma una pratica di consapevolezza. Portando l'attenzione intenzionalmente sulle sensazioni del corpo, esplorate zona per zona, riconosciamo ciò che troviamo accettandolo così com'è. Quando ci accorgiamo che qualcosa nella nostra esperienza non ci piace, cogliamo l'occasione per osservare come tendiamo a relazionarci con le esperienze sgradevoli (cosa ci dice la mente? che pensieri arrivano? che tipo di emozioni? il corpo come reagisce? alcune zone si contraggono?). A quel punto, anziché cercare di liberarci al più presto dalla "sgradevolezza" del momento, decidiamo di starci un po' insieme osservando in cosa consiste esattamente questa "sgradevolezza", e anziché rimanere intrappolati nella lotta della mente contro la realtà (non vorrei che fosse così, vorrei che fosse in un altro modo) semplicemente osserviamo tutto, anche la lotta stessa e come essa ci fa sentire. Questa gentile (e paziente e accettante) osservazione delle nostre esperienze fisiche, mentali, emotive, così come sono e così come emergono alla nostra consapevolezza, un po' alla volta ci rende sempre più liberi dalle nostre reazioni automatiche e dalla sofferenza aggiuntiva dovuta al dibattersi della mente, e non perché stiamo facendo una "tecnica di rilassamento", ma semplicemente perché a un certo punto emerge una quiete spontanea come frutto prezioso della consapevolezza, coltivata giorno per giorno e momento per momento (con fiducia, disciplina e "tranquilla passione" come direbbe Corrado Pensa) attraverso le pratiche formali, tipo questa, e le pratiche informali.

Ottimo. Bravissima

Grazie per il tuo gentile feedback 🙏

Grazie a lei, per il suo feedback. Buona pratica.