Michela ha 23 anni e due tesori: Camilla, di 16 mesi, e Luca, di 3.
Due bimbi semplicemente adorabili, i suoi angioletti, che la seguono fin lassù a 1450 metri di altezza a malga Campo Rosà, in quel di Rotzo sull'Altopiano di Asiago, dove gestiscono l'alpeggio da ben 51 anni.
Michela è cresciuta fra queste montagne, accompagnando il papà Giuseppe in tutte le incombenze che questo lavoro tutt'altro che semplice richiede: accudisce le vacche (ne hanno ben 95 in lattazione), produce burro e formaggio, aiuta il papà e lo zio Mirco nella gestione della stagionatura.
Insomma una malgara in toto, che tuttavia non si improvvisa tale, perché questo lavoro ce l'ha nel sangue, sia in alpeggio sia nella stalla che hanno a valle a Valdastico. Per lei gli anomali sono da sempre una compagnia costante.
E i suoi bambini la accompagnano sempre. La seguono in mungitura (dove Luca, in particolare, dorme nel suo ovetto in un angolino ben riparato) come nelle altre varie situazioni (Camilla, curiosissima, osserva ogni gesto di mamma Michela e dello zio Mirco mentre producono il formaggio Asiago).
Le ho chiesto, era inevitabile, quanto fosse difficile conciliare i tempi della malga con quelli della mamma, e le sue risposte sono state serafiche, praticamente scontate per lei: "Non mi pesa lavorare tanto, nè mi spaventa sapere di farlo per tutto la vita. Quando c'è la passione, c'è tutto".
Giustissimo. Ma lei sa di poter contare anche su un altro elemento vincente, ovvero la sua famiglia, che l'aiuta nella gestione dei bambini.
Un quadro d'insieme, insomma, che racconta di valori prima di tutto vissuti e poi trasmessi con le loro azioni.
Michela, la cowgirl dell'Altopiano...
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