Se per molti la pesca al cefalo è qualcosa di poco prestigioso, in realtà è una di quelle tipologie di pesca molto tecniche basate sulle minimo dettaglio.
Si inizia con la fase di pasturazione basata su di un metodo specifico, ovvero, una volta arrivati sullo spot si inizia a lanciare 2/3 arance di pastura, man mano si diminuisce la dose scendendo come dimensioni ad una noce di pastura ogni 15/20 minuti, e soprattutto, se ne lancia immediatamente uno po’ quando avviene una cattura ( questo aiuterebbe a mantenerli sotto, perché la cattura in corso potrebbe causare paura e caos).
Una volta fatti entrare in frenesia alimentare le catture dovrebbero essere consecutive…
Per quanto riguarda la montatura molto dipende dallo spot in termini di profondità, minutaglia e tipo di esca…
Il pane è la classica esca (pancarrè, pan bauletto o pane a treccia), ma a volte anche il gambero o la pastella hanno il loro perché, come in condizione di mare agitato dove l’esca deve resistere molto di più o in presenza di molta minutaglia.
Una classica e polivalente montatura è composta cosi:
Galleggiante a pera rovesciata da 2 gr, torpille da 2 gr (se l’avete bianca meglio ancora…aiuterà ad ingannare il cefalo), micro-aggancio rapido, un’asola dello 0.10mm in fluorocarbon ( con lunghezze differenti di 20cm e 30cm in caso di maro mosso, mentre 30cm e 40cm in caso di mare calmo) e degli ami a paletta, con gambo lungo ( meglio ancora se storto) del numero 12/14 a seconda della taglia delle vostre prede.
Un dettaglio fondamentale è l’innesco: il pane dev’essere morbido, ma allo stesso tempo resistente…non deve cadere durante il lancio ed in acqua deve resistere il tempo della mangiata, pertanto la lavorazione dello stesso è di fondamentale importanza.
Per il resto, il vostro occhio deve aver maturato nel corso del tempo la giusta esperienza che porta a capire quando il cefalo sta mangiando/succhiando la vostra esca…il galleggiante tenderà a scendere di qualche millimetro, ed in alcuni casi verrà persino starato, perché il cefalo tende anche a mangiare in fase di caduta a mezza’acqua. Quindi massima attenzione sull’antenna.
Mentre nella scelta del galleggiante inutile dire che dovrà essere posta soprattutto sulla sensibilità e precisione dello stesso, che sarà caratterizzato da un antenna sottile e dal corpo affusolato ( a goccia o goccia rovesciata a seconda delle condizioni del mare).
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