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Il notevole Museo civico Archeologico e d’Arte Sacra di Palazzo Corboli di Asciano (Siena), delizioso borgo in una delle più belle campagne d’Italia, ospitava uno straordinario capolavoro di Ambrogio Lorenzetti, uno dei massimi pittori trecenteschi: il Trittico di Badia a Rofeno.
Esso era dedicato a San Michele Arcangelo che sconfigge il drago dell’Apocalisse ed aveva subito nel Cinquecento una trasformazione della sua incorniciatura architettonica con un pregevole lavoro d’intaglio e di decorazione forse da fra’ Raffaello da Brescia attivo in zona in quegli anni.
A causa di un fortuito guasto all’impianto di climatizzazione il Trittico aveva subito gravi danni e l’Opificio delle Pietre Dure fu incaricato di restaurare il dipinto.
Lo studio e le indagini compiute, consentirono di comprendere che gli elementi antichi erano ancora presenti e che quindi sarebbe stato possibile restituire all’opera la sua forma antica, rivelando inaspettati dettagli pittorici e decorativi.
Un grande lavoro di risanamento strutturale, di pulitura e di ritocco ha quindi consentito alla pittura di Ambrogio ed alla sovrapposta incorniciatura cinquecentesca di poter vivere autonomamente. Nel 2012 le due parti sono state esposte separatamente nel Museo di Asciano, ma sarà sempre possibile riunire le due parti, ricomponendo così la stratificazione storica.
Le ricerche e l’intervento compiuto sono stati presentati nel volume della collana OPD-Edifir “Problemi di conservazione e restauro” dal titolo Ambrogio Lorenzetti: il Trittico di Badia a Rofeno. Studi, restauro e ricollocazione, a cura di Marco Ciatti e Luisa Gusmeroli, Firenze, 2012