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RE/SISTER! Feminology. Perché il femminismo ci fa bene

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Casa delle Donne Parma

Casa delle Donne Parma

Күн бұрын

17 settembre 2021
Parco I Maggio - Parma
C’è ancora tanto bisogno di femminismo, e non si tratta solo di uno slogan, ma di una realtà che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle. C’è bisogno di femminismo nel mondo del lavoro, dove ancora le donne si trovano ad occupare posti meno qualificati, più precari e peggio retribuiti. C’è bisogno perché una lavoratrice donna facilmente è chiamata signora e non dottoressa, perché ancora nei convegni e nei luoghi accademici o di prestigio e potere spesso la nostra presenza è invisibile o quanto meno risibile.
C’è bisogno di femminismo nelle relazioni, per ridare dignità alle differenze, per superare costruzioni identitarie stereotipate che imprigionano uomini, donne e ancora di più le soggettività che non si riconoscono nella logica binaria del maschile e del femminile. C’è bisogno di femminismo per abbattere gerarchie e dinamiche di forza che ci obbligano a guardare il mondo con occhi sessisti, applicando ancora schemi imposti da un sistema patriarcale che credavamo abbattuto, ma che, al contrario, pare rafforzarsi sempre più, grazie a chi del femminismo non solo pensa di poterne fare a meno, ma addirittura lo attacca, lo deride, lo mette al bando.
C’è bisogno di femminismo per sentirci tuttǝ più liberǝ e autentichǝ. C’è ne bisogno per stare bene, come ci racconteranno Giulia Blasi (scrittrice, docente universitaria e fomentatrice a vario titolo), Lorenzo Gasparrini (filosofo, femminista, scrittore e divulgatore di argomenti riguardo gli studi di genere, soprattutto rivolti a un pubblico maschile), Michela Murgia (scrittrice, intellettuale e conduttrice radiofonica). Modera Benedetta Pintus (giornalista, fondatrice e amministratrice di Pasionaria.it).

Пікірлер: 12
@nadiagreco2228
@nadiagreco2228 2 жыл бұрын
Grazie per aver condiviso questi interventi! La rete può renderci collettivamente più intelligenti
@gianmariadisilvestro1370
@gianmariadisilvestro1370 2 жыл бұрын
Grazie per aver organizzato, trasmesso e condiviso tutto il bellissimo Festival. Spero sia utile per far svegliare e riflettere tante e tanti. Grazie ancora e non vedo l'ora che venga organizzato un nuovo Festival Femminista per il 2022! 👍❤
@gianmariadisilvestro1370
@gianmariadisilvestro1370 2 жыл бұрын
D'accordissimo con Giulia Blasi. Da uomo 'femminista" sento proprio questo. L'aver trovato una "casa" (una volta si sarebbe detto "una famiglia politica") in cui mi riconosco nelle idee e nelle battaglie. Grazie 👍
@mrstowanka
@mrstowanka Жыл бұрын
Gasparrini sulla questione della formazione dei giornalisti è perfetto. La linea di potere incide molto sul cambiamento del linguaggio anche nei giornali.
@giuliocaruso3943
@giuliocaruso3943 10 ай бұрын
Le parole hanno un significato preciso. Pensavo di saperlo ma ora comincio ad essere consapevole. L'uso delle parole può cambiare il nostro pensiero e quello degli altri.
@jacopostatti3129
@jacopostatti3129 10 ай бұрын
Seguiranno "Come il Femminismo storico è diventato Femminismo moderno" e " Come il Neo-Femminismo Occidentale si sta trasformando in una nevrosi di massa"
@annamei6715
@annamei6715 10 ай бұрын
"il pisello è magico" 🤣🤣🤣🤣
@elenacaffi9535
@elenacaffi9535 Жыл бұрын
MM è ottimista perché non conosce gli uomini e le donne delle valli bergamasche 🤣. Cmq + uomini che descostruiscano le rappresentazioni maschili dall' interno è importantissimo... Sennò resta un percorso monco e mai realmente destinato al compimento
@elenacaffi9535
@elenacaffi9535 Жыл бұрын
D accordo su tutto ma per me la swa resta e resterà un escamotage linguistico di una nicchia ( e vivaddio che ci sia eh) e una mera provocazione, certamente interessante, per tutti gli altri... Perché non si tratta di usare una parola o un suono nuovo, si tratta di intervenire sulla struttura di una lingua ( che, a mio avviso, non risolvi con la scalabilità). Lo puoi usare se scrivi , con un atto di consapevolezza mirato ad ogni singola parola, ma non certo se parli ( dovresti fermarti ogni 2 secondi per ricalibrare). Un sacco di femministe lo usano in conferenza nelle parole di intro, come premessa rispettosa, per poi tornare al maschile sovraesteso. E ci sta. Del resto la lingua è fatta di scelte arbitrarie convenzionali che necessariamente per includere qcosa, escludono qualcos'altro. Si possono cambiare i parametri di esclusione/inclusione? Si ma certamente, se l'intento è l interiorizzazione di nuove rappresentazioni, non in modo normativo. Serve, a mio avviso, un processo ben più difficile, lungo e reticolare di tipo educativo e culturale che agisca per riconoscimento e integrazione per lo più inconsapevole.
@marcellobovi6850
@marcellobovi6850 Жыл бұрын
vedi anche kzfaq.info/get/bejne/f7aCrLGoy9_aeYU.html
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