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Nell’era dei motori turbocompressi, c’è chi crede ancora nel valore delle unità aspirate. Una circostanza solitamente riservata ai propulsori plurifrazionati e di grossa cubatura. Qui si respira aria di fasatura variabile e di giri che salgano fino a quote da tempo dimenticate. Sotto il cofano di Suzuki Swift Sport troviamo ovviamente la stessa motorizzazione della versione 3 porte. Si tratta di un quattro cilindri di 1,6 litri, dotato di sistema di fasatura VVT (Variable Valve Timing) e di condotti di aspirazione a geometria variabile. Cubatura compatta certo, ma 136 CV di potenza massima e 160 Nm di coppia motrice. Lavora in abbinamento ad un cambio manuale a sei rapporti. Sono 195 i km/h di velocità massima e 8,7 i secondi per passare da 0 a 100 km/h. Le prestazioni sul fronte dei costi d’esercizio sono invece così riassunte: 6,4 l/100 km (ciclo combinato) i consumi di carburante e 147 g/km le emissioni di CO2.
La potenza non è molto se ci si guarda “attorno” e allora meglio puntare sull’assetto. Fedele nello schema a quello di una qualunque Suzuki Swift, McPherson all’avantreno e barra di torsione al retrotreno, è però più basso di 25 mm e la taratura delle molle si è fatta più rigida. Semplice, indolore, efficacissimo. Non è dura come un kart, ma nemmeno morbida come un’utilitaria. La Swift Sport necessita di curve, il suo habitat naturale. Sul viscido la mancanza di un differenziale autobloccante si fa sentire. Peccato comune a molte sue rivali. Sta di fatto che il piccolo Samurai diverte come pochi. Sensibile al rilascio in curva, tende in maniera progressiva ad allargare con la coda. Si gioca d’anticipo e si passa alla curva successiva. Lo sterzo segue gli ordini impartiti dal pilota, mentre il motore latita un po’ sotto la soglia dei 3.500 giri/min. Meglio puntare alla zona rossa del contagiri, sia per una questione di gusto sia per avere il massimo del rendimento. Il cambio “sorveglia” attentamente il passaggio di coppia e potenza tra motore e ruote. E solo nelle scalate più decise e a marce basse, il rischio di impuntarsi diventa plausibile.
Grazie a motori.it per questo articolo