Ho sempre considerato il prof Galimberti uomo di vasta cultura. Ho letto diversi suoi libri, molto interessanti, ho mancato ancora col suo ultimo, sul nichilismo ( sono curioso di vedere la differenza con quello di Volpi). Ma devo dire che non sono mai riuscito a considerarlo, personalmente, un filosofo. Un acuto critico della società certamente, conoscitore del mondo dei giovani, tecnico dell'educazione, opinionista raffinato, molto bello per esempio il suo Nuovo dizionario di psicologia che ho trovato a un prezzo scontato: un lavoro enorme se si pensa che per farlo ha affittato, se non sbaglio, un appartamento di non so quante centinaia di metri quadri per riporvi nelle varie stanze vuote i vari testi da cui ha estrapolato le voci che lo compongono. Pare una scena tratta da un libro di Bernhard. Insomma, un uomo colto, un medico, un uomo aureliano, stoico, fieramente ateo ( per quanto sia possibile esserlo), dal quale si può solo imparare. Ma filosofo no. Eppure qui il maestro Sini, che è senza dubbio un filosofo, lo presenta come tale...anche se non del tutto, qualcosa resta fuori vero?, come una lieve reticenza, un pudore, ( avete notato anche voi?), ma comunque presenta questo testo di Galimberti come un testo importante, un capolavoro, addirittura. Non l'ho mai letto. Lo farò e probabilmente mi ricrederò. Tanto per me vivere ormai si risolve in questo continuo ricredermi, senza un inizio né una fine, mi sa.

Straordinaria conferenza che insegna a pensare e riflettere su cosa veramente siamo. La scuola dovrebbe avere un programma che tenga presente questi libri scritti da filosofi che purtroppo sono anziani e che rischiano di non essere letti

Grazie!

Pensavo che gola profonda piacesse a Cacciari, non a Lei.Ok continuo l'ascolto della sua lezione.

Non e' mia abitudine fare commenti perche' ritengo che questi lasciano il tempo che trovano nel lettore , tuttavia , mi piace ricordare a me stesso che noi umani e mortali veniamo al mondo come contenitori vuoti e dove cresciamo ,nel nostro caso in occidente , assumiamo la cultura dominante come l'unica . Iniziamo una ricerca per conoscere altro , come dire che senza saperlo diventiamo filosofi cioe' amanti del sapere . In tutte le discipline universitarie ,non e' il caso di elencarle , si cerca per capirne sempre di piu' , ogn'uno con i suoi risultati ,se basteranno e saranno sufficienti per poter affermare che conosciamo lo dira' il tempo e le occasioni per poterci confrontare con altre culture senza avere pregiudizi ne' giudicare negativamente altri. Ogni sforzo di ricerca ci porta a scoprire quello che esiste in natura ,insomma sono piccole parti di quella verita' tanto agognata e mai trovata dall'uomo e nemmeno trovera' mai perche' in ogmi scoperta c'e' una evidente contraddizione dovuta alla scoperta stessa poiche' si rimane in attesa della prossima. Io che sono un credente laico ammetto che lo studio e la fiducia posta nella Parola di Dio mi fa capire che la predicazione di Gesu' e' senza contraddizioni perche' la Sua predica e' stata la dimostrazione di chi e' l'uomo . Allora lo scontro tra culture si manifesta ,non dicendo se Dio esiste oppure no perche' nessuno ha mai visto Dio e mai lo vedra' , proprio la vita di Gesu' diventa una pietra di inciampo ,poiche' la scienza non potra' mai replicare una resurrezione. Qui diventa un pensiero di fede e la conclusione di questo mio e' proprio questa , senza la verita' incontrovertibile ...Gesu' uomo....si rimane come quando si nasce cioe' vuoti ma con tutta la vita spesa nella ricerca della verita' senza averla trovata e dopo si scende nel sepolcro con tutti i nostri pensieri nel bene e nel male.

Il miglior filosofo para- glück-ese

Günther Anders