Chi l'ha detto che i giovani non vogliono lavorare? Io non sono più giovane, e neanche a me va di lavorare.

Io lavoro nella ristorazione da due anni, per necessità e per arrotondare con gli studi ma è qualcosa di estremamente massacrante. Mi ha tolto ore di sonno, ore di studio, ore di svago per 6 euro l'ora quando mi andava bene. Ho lavorato per 14 ore di fila, ho lavorato per dodici ore - due ore di sonno - altre dodici ore. E quando si cambia ristorante si ritorna a fare gavetta, pagati meno degli altri per qualche motivo (nel ristorante in cui lavoro io attualmente la prima settimana provarono a darmi 30 euro per 7 ore, molto meno di quanto pattuito all'inizio, solo perché era la prima settimana). Le persone non sono più disposte a farsi sfruttare, e il lockdown ci ha insegnato che avere tempo per sé è la cosa più preziosa che ci possa essere. Per non parlare del fatto che la ristorazione è un mondo tossico con persone tossiche, ci si fa la guerra tra colleghi perché diventa una guerra tra poveri.

Io faccio lo chef, e la questione è semplice. I giovani non hanno più voglia di farsi 6 giorni su 7 chiusi in una cucina con temperature altissime per 14-15 ore al giorno, venendo pagati a caramelle e pacche sulle spalle. Io in italia venivo pagato 7 euro all'ora, che dopo le tasse erano 5 netti per appunto, 15 ore a giorno e avevo 23 anni, una ragazza, degli amici e dei parenti di cui avevo dimenticato persino la faccia. Per quanta passione uno possa avere per questo lavoro, è un sacrificio troppo grande per un ragazzo giovane. Ora vivo in Uk, faccio lo stesso lavoro, prendo molto di più di quanto prendevo in italia (facendo il cambio sono almeno 11 euro), lavorando 5 giorni a settimana per 8 ore al giorno. Non è che i giovani non hanno voglia di fare questo lavoro, non hanno voglia di vivere per lavorare.

Mio fratello si è tolto la vita un mese fa, perché incapace di gestire lo stress, la frustrazione e i ritmi assurdi che si vivono in cucina. Spero che, come dice Borghese, ci sia un cambio anche culturale che migliori le condizioni di vita di chi lavora.

Alessandro Borghese: "I giovani lavoratori vogliono garanzie e poter lavorare dignitosamente" Tutti i giornali italiani: " Alessandro Borghese Ha DetTo CHe I GGiovani NoN voglioNo LavoRARE PErchÈ sonO Dei cOgliOni!"

Io porto la mia esperienza: studiato all’alberghiero, uscito da scuola tutti i ristoranti dove facevo colloqui mi rispondevano “cerchiamo gente già con esperienza” e quelli dove sono stato mi davano 100 € a settimana, 5 giorni dalle 9 alle 23 con 1 ora di pausa in mezzo!! Me ne sono andato in Australia e qui dopo qualche anno di gavetta sono riuscito a crescere di “grado” e ora (6 anni dopo) prendo in una settimana quello che un operaio in Italia prende in un mese…..sinceramente col cazzo che me ne torno ancora in Italia!!! I ristoratori che pensino a dare opportunità a chi vuole imparare e a pagare il giusto e vedranno che la gente arriva!

Io prendevo 2€ l’ora in un ristorante di pesce con uno spaghetto alle vongole venduto a 20€… Non mi sono mai lamentato, semplicemente integravo la mia paga rubando di tutto dal magazzino e bona lì

Io appena Diplomato ho iniziato a lavorare in un Hotel a Milano 12h 6/7, 1 anno dopo mi sono ritrovato dimagrito di 4kg con problemi di insonnia e antidepressivi, tutti e dico tutti la dentro o pippavano o erano quasi sempre ubriachi , iniziai a fumare le sigarette solo per avere una pausa ogni tanto come gli altri fumatori. Per fortuna ho riniziato a studiare e mollato totalmente quel settore prima ancora del Covid

Contratto nazionale della sicurezza sono 4,70€ ora (l'ho fatto quest'estate) quindi lavorando 6 giorni a settimana 8 ore al giorno non si arriva a 1000€ mensili, è ovvio che la gente non vuole lavorare per ste paghe

Si descrivono le vecchie generazioni come instancabili lavoratori disposti a sottostare a condizioni mostruose, il che può essere vero (se ci dimentichiamo delle baby pensioni a 40 anni che stiamo pagando noi oggi...). Ciò che si omette è che si lavorava per costruire stabilità per il proprio futuro (una prima casa di proprietà, dei figli, una pensione, un secondo investimento immobiliare se te lo potevi permettere dopo il primo), mentre ora si dovrebbe concedere tutto il proprio tempo ed energie per poco se non addirittura per nulla. Intorno a me la maggior parte dei coetanei over 30 non ha figli, non ha una casa di proprietà e chi sa se e quando vedrà una pensione. I giovani lo sanno bene e dicono "se tutto ciò che ci guadagno è la paghetta per sopravvivere (che è diverso da vivere) allora vaffanc**o"

Parlando di lavoro, credo sia d'uopo sciogliere questo grande equivoco: nella locuzione, impropriamente utilizzata, "i giovani non vogliono più lavorare" è effettivamente racchiusa una parte di verità, ma che si può comprendere solo proseguendo con "... come facevamo noi al tempo". E qui casca l'asino, perché non si può dar loro torto, fanno bene! Al di là del divario creatosi tra scolarizzazione e mansioni, per cui, com'è logico, a nessuno piace l'idea di vanificare anni ed anni di studi andando a spostare covoni di paglia per vivere, più in generale i giovani richiedono giuste tutele e condizioni lavorative, non sono più disposti a fare le bestialità che facevamo noi in passato, ed a ragion veduta! È più che giusto che, ad oggi, nessuno voglia più fare come il giovane e stupido me di un tempo, e buttare 10 ore al giorno a incassettare bulloni col badile, in nero, per l'esorbitante cifra di lire 800.000 mensili. Diciamocelo, è responsabilità dell'intero sistema cambiare, e non delle attuali generazioni adattarsi, riportando così indietro le conquiste socio-lavorative attuate di 30 anni! E non è che ci sia una gamma poi così ampia di strumenti, al fine di forzare il cambiamento: il no è l'unica strada, e quando la intraprenderanno anche coloro che, attualmente, vengono utilizzati come ripiego per ovviare a questo problema, ovvero gli immigrati, solo allora determinate realtà lavorative non avranno altra scelta se non cambiare o fallire... Purtroppo, si sa, non basta una generazione, e spesso nemmeno 2 o 3, per ottenere dei mutamenti sociali, specie quando si cerca, giustamente, di evitare di abbeverare il processo col sangue delle figure coinvolte, come già abbiamo fatto troppo spesso nei tempi andati...

Fatto sta che ogni volta che sono andato all estero a lavorare mi hanno sempre fatto i complimenti e pagato molto bene. In Italia con lo stesso impegno non riesco nemmeno a comprarmi una bistecca alla settimana.

Almeno hanno cambiato "Alessandro B." come target per le critiche finalmente ;)

Sono laureato in economia (triennale), per pagarmi gli studi della magistrale ho lavorato in un ristorante/pizzeria come cameriere. Lavoravo 4 giorni alla settimana da giovedì a domenica sera per 6 euro l'ora in nero. Mi avevano detto che mi avrebbero fatto un contratto dopo i primi 3 mesi, arrivato a 9 mesi me ne sono andato.

Io lavoravo e andavo all'università prima del covid dormivo 4 ore al giorno, uscito dall'università andavo diretto a lavoro e tornavo a casa all'una per svegliarmi alle prime luci dell'alba non avendo il tempo per studiare a casa se non nell'ora e mezza tra casa e l'università, e le volte che non mi addormentavo al ritorno dal lavoro, capisco perfettamente chi dice che la vita in cucina è massacrante non hai praticamente orari e i ritmi interni di una cucina sono da incubo non tutti possono farlo, io prima della pandemia avevo quasi perso il sennò diciamo che essa mi ha salvato da un collasso nervoso imminente

Quest'anno anche noi abbiamo lavorato da immigrati nel mondo della ristorazione, in Islanda. Ovviamente era tutto in regola, lavoravamo 5 giorni una settimana e due giorni la settimana seguente, per un totale di circa 14 giorni al mese e uno stipendio che superava di gran lunga i duemila euro al mese. La nostra paga era quella minima, che per gli islandesi non é il massimo infatti eravamo quattro italiani (incontrati lí per caso 😂) e altri expat e pochi altri islandesi, ma avevamo garantiti tutti i nostri diritti e soprattutto la possibilitá di parlare apertamente con i nostri datori di lavoro, cosa non scontata in Italia ma basilare qua in Islanda. Ovviamente il contesto é totalmente differente ma quello che volevamo portarvi come esperienza é il fatto che i ritmi qua siano molto più rilassati e sia i clienti che i datori di lavoro ne sono consapevoli, il lavoro non dovrebbe farci diventare pazzi ma permetterci di soddisfare i nostri bisogni nella vita. Se il prossimo anno non torneremo a lavorare qua non é perché ci abbiano sfruttati o non si sia guadagnato un sacco ma semplicemente perché vogliamo viaggiare il mondo ❤️

Pre covid lavoravo in cucina e ho girato diversi ristoranti giù in sardegna, primo posto di lavoro: meno di 3 euro l'ora, attaccavo prima che iniziassero i pullman e tornavo dopo che finivano, pausa pranzo di 10/15 minuti, 3/5 sigarette a turno quando non c'era pieno. Secondo posto: stage non pagato, questo almeno mi garantiva di tornare a casa in un orario decente, ma l'ambiente era allucinante, era un inferno perchè tutti erano sottopagati e sempre a lavoro, e lo stress era palpabile Terzo: studiavo e lavoravo, mattina scuola, dormivo in una panchina per poter recuperare le ore di sonno prima di lavorare perchè eravamo uno degli ultimi locali in centro a chiudere (anche fino alle 5/6 del mattino secondo la giornata), ma almeno prendevo 7 euro l'ora, prima che mi dicessero che avrebbero abbassato lo stipendio di un euro perchè si e mi sono licenziata. Poi sono partita in inghilterra, un altro mondo. Dopo un mese che avevo un lavoro come lavapiatti mi sono spostata in un locale in cui prendevo 10 pound all'ora come chef di partita, un weekend libero a mese, sempre due giorni liberi e mai doppi turni. Sono tornata e rimasta bloccata qua con la pandemia e nello stesso locale in cui prendevo 7 euro stavano pagando 3 euro l'ora, ho scelto di prendermi un anno per studiare a milano pur con le problematiche della didattica a distanza, settimana prossima torno in uk. Non è mancanza di voglia di lavorare, è pretendere che i diritti base delle persone vengano rispettati.

E quanto odio la retorica dei libri Di quelli che hanno fatto il 68 Sui giovani che sono schizzinosi e pigri "Voglia di lavorare saltami addosso" Detto da quelli che non hanno mai provato A lavorare gratis e chiamarlo stage Se non hai voglia di essere sfruttato Ti chiameranno "Bamboccione snowflake" Cit. J-Ax

da ex cuoco posso dire che i colori del mondo sono troppo belli per tornare a scoppiare con la luce al neon in una cucina di 1.5mq

Il mondo del lavoro è disastrato e serve un cambiamento nel medio/breve termine. Salari molto bassi se vuoi un lavoro nel lungo termine, multinazionali che pagano bene ma con contratti precari (ritrovandoti a cambiare luogo di lavoro ogni 3 mesi) se ti va bene, oppure ti offrono appetitosissimi contratti in stage 40h per 500 euro al mese con scarsissime (se non inesistenti) possibilità di essere assunti dopo, per poi lamentarsi della scarsa motivazione della persona. Politica tossica del "devi vivere per il lavoro" e non dedicarti a nulla al di fuori di esso. Ehi ma: i giovani non vogliono più lavorare

Si però Borghese lo vogliamo doppiato da Cartoni Morti

Non è che perché sono giovane non ho voglia di lavorare. Non ho voglia di lavorare, è vero, ma non perché sono giovane

Quando un imprenditore afferma che non trova lavoratori bisogna sempre chiedergli: - come li cerchi? - cosa chiedi? - cosa offri? È una regola d'oro per capire chi si ha di fronte e quanto seria sia l'azienda.

Fa davvero piacere vedere il tema del lavoro affrontato senza slogan, vuota retorica e preconcetti. Complimenti sinceri!

L'ha detto Barbascura, abbiamo meno 15 anni di vita decente su questa terra, perché passarli a lavorare?

Però la questione delle "troppe ore" nella ristorazione è diversa da tutti gli altri campi. I cuochi meno di 12-13 ore al giorno non si fanno, in Italia almeno, mentre all'estero mi dicono che si è organizzati su turni più umanamente sostenibili: qui uno si fa carico sia del pranzo che della cena, entrando alla mattina e uscendo di notte, a volte, tutti i giorni o quasi. Lo sanno tutti. Infatti cuochi e chef sono tra le categorie che più abusano di alcol e sostanze, altro segreto di pulcinella, perché semplicemente non è umanamente sostenibile fare quella vita lì. Poi mi dicono che anche lì gli stipendi sono calati, che non sono di certo quelli di vent'anni fa, quindi forse non è neanche più un sacrifico che vale la pena di fare...

Tutti gli Chef che conosco,e sono tanti, vogliono mezzo stipendio solo per la cocaina che consumano durante il lavoro, altrimenti colcasso che reggono quei ritmi

Parliamoci chiaro , nessuno ha voglia di lavorare, non solo noi giovani ahahaha

Psicologo: Shylvini non esiste, non può farti del male Shylvini: 17:14

Faccio il cameriere, ho 26 anni e faccio 11 ore lavorative al giorno, 5 solo dichiarate. 13/14 esima e ex bonus Renzi inclusi in busta ma non pagati. Con me lo stato ha fallito signor Borghese

Cominciamo parlando del lavoro in nero che è la norma nel mondo della ristorazione.

Io vivo qui nell'UK, lavoro come Chef in una pizzeria a Manchester. Vengo pagato 11 pound all'ora per lavorare durante le ore notturne nonostante abbia iniziato con nessuna esperienza come pizzaiolo e con pochi mesi di esperienza come soumis chef senza alcun percorso di formazione nell'ambito della ristorazione. Ad oggi continuiamo ad essere a corto di personale dal momento che non ci sono persone disposte a lavorare qui nonostante la paga sia il 20% superiore alla minimum wage (8.91) e quasi del doppio rispetto alla paga minima per le fascie d'età al disotto dei 25.

Raga l'avete sentito per primi da me: qui sta per scoppiare qualcosa di grosso. Il Covid ha avuto effetti più grandi del "tutto tornerà come prima": nei paesi civilizzati la gente che stando a casa ha rivalutato le proprie scelte di vita vuole più soldi e più diritti sul lavoro, i paesi del terzo mondo su cui gira l'economia mondiale sono piegati dal Covid e non riescono a sostenere la domanda risalita dei paesi ricchi quindi crisi delle merci, e tutto questo nel mezzo di una crisi energetica dovuto alla conversione ecologica. O scoppia tutto o staremo molto meglio.

mitico borghese, ti seguo dal tentato golpe

se uno italiano va all'estero per lavorare nella ristorazione , quando da noi c'è carenza , forse significa che da noi ci sia una peggiore qualità della vita o un salario minore . o sbaglio ?

La cucina italiana è turismo e cultura piú che negli altri Paesi, secondo me è sbagliato sottopagarla tanto quanto equipararla alla ristorazione di altre nazioni, fatto salvo per poche. Lo dico perché c'è gente che va a Firenze solo per una bistecca.

Ovviamente non ho idea di come sia la situazione a livello nazionale ma ho fatto il cameriere per tre anni e i miei amici cuochi e altri loro colleghi hanno iniziato a fare gli operai durante i vari lockdown e alcuni di loro hanno deciso di non tornare a fare i cuochi. Principalmente perchè lo stipendio è simile ma non sei costretto a lavorare sempre nei giorni festivi. Nei posti in cui ho lavorato so che si fa più fatica di prima a trovare personale per la cucina, soprattutto gente che abbia esperienza.

Lo dico da persona che ormai lavora nel settore da anni e che ha lavorato in 6 nazioni diverse, il settore della ristorazione ( soprattutto in cucina) è un lavoraccio, e in tutte le nazioni (nel quale io ho lavorato : Italia, Maldive, Austria, USA, Germania, Francia) le condizioni sono bene o male le stesse, come si dice tutto il mondo è paese. Purtroppo è un settore che ora come ora richiede sacrifici enormi, e dopo il lockdown moltissimi dei miei ex colleghi stanno lasciando questo settore o chi si sta spostando, da lavorare in un hotel 5stelle ad andare a fare il cuoco in una mensa scolastica, stesso stipendio, ma più ferie, più tempo libero e weekend off. Ora come ora suppongo che solo chi ha la necessità o chi davvero vuole lavora nel settore.

Ma mica solo gli chef, la situazione è completamente folle ovunque, arrivare a lavorare più di 210 ore al mese 6h l'ora con contratti a chiamata, pretendendo sempre l'eccellenza. Ho fatto questo lavoro da più di 5 anni, se all'inizio potevo avere un pò di passione mi è stata uccisa dalle continue condizioni precarie e mai gratificanti. Ognuno pensa per sé ormai, a nessuno frega nulla degli altri.

Dopo 6 anni di università, 3 corsi speciliastici, 2 concorsi, 4 anni di tirocinio e 2 di apprendistato e 10 ore di lavoro al giorno con ottimi risultati, buon fatturato all'azienda, costo della vita triplicato, Inps che batte cassa e affitti da villa per monlocali...e sti cazzi che voglio essere pagato di più oppure mi passa la voglia di lavorare! Facile dare la colpa ai giovani quando una volta facendo l'operaio ti compravi pure la casa al mare!

Ragazzi ho lavorato nel mondo della ristorazione per anni. Si lavora 6 giorni 7. Paghe ridicole e si lavora anche 12/15 ore al giorno. E nemmeno prendi 2000 al mese e chi ha fatto questo lavoro capisce. Perché lavorare senza vivere no. Mi sono licenziato dopo 8 anni perché vivevo solo nel ristorante. E c'è sfruttamento da sud e nord nessuno escluso. Volete chef e camerieri? Date loro uno stipendio vero e sopratutto come orari contrattuali come dovrebbe fallo lavorare 6/7 ore e giorno libero.

Offrire un servizio 7/7 con due pasti al giorno e dare degli orari decenti ai dipendenti non deve necessariamente un trade off. Il problema è organizzativo e di contratti di lavoro.

Io ho lavorato in cucina, dalle 10,00 alle 2,00 con una pausa di 3 ore al pranzo. Un lavoraccio.

Bisogna rivedere completamente l'organizzazione del lavoro, per carità è bello essere strapagati ma ne vale la pena se quando torni a casa ti rimangono poche ore libere e devi comunque pensare a fare tutto il resto in tempo? Io da giovane dico: non mi interessa un grosso stipendio, si può campare anche con 1200 euro netti al mese se non si hanno grandi pretese, quello che voglio è lavorare in maniera organizzata, funzionale e senza passare più di 10 ore al giorno nell'ambiente di lavoro (che spesso fa pure schifo, competizione tra colleghi, obbligo di stare in gruppo anche a mensa quando magari uno vorrebbe staccare completamente la mente, capi che pensano solo a massimizzare la produzione ecc...)

Il titolo poteva essere "cosa ha detto borghese? Un sondaggio per capire chi legge tutto e chi si ferma al titolo".

Il mondo della ristorazione continua a funzionare così anche perché si trova sempre gente che accetta anche le peggiori condizioni. Una mia amica ha lavorato in un ristorante dove il capo si teneva le mance e pretendeva sempre che si lavorarasse ore extra tutti i giorni, erano 4 o 5 persone, e lei è stata l'unica a lamentarsi. Siccome la situazione era diventata assurda, lo ha pure denunciato, ma secondo voi qualcuno dei suoi colleghi, sfruttati, ha mosso un dito? No, avevano tutti paura... Questa è la triste realtà

Turquía ha un'inflazione del 20% e qui in Argentina è del %50. Devo ridere pero non piangere jajaja

Grazie per la corretta informazione

Eccolo. Grazie Shy!

Lavoro come magazziniere in una ditta che si occupa di ristorazione. Si occupa sia di aziende che di RSA. Attacco a seconda delle giornate tra le 5 e le 6 di mattina per finire ben oltre le 8 lavorative ritrovandomi a tornare a casa anche alle 5 di sera quando ormai anche i cuochi e il personale delle pulizie ormai è già andato a casa. Questo perché la ditta ha sempre visto come noi magazzinieri come guerrieri. E altamente me sono rotto le scatole di questi orari

"Sono Alessandro Borghese,ed oggi metterò un voto da uno a diesci a Locescion! Menù! Serrrrrvizio! E conto”

Comunque bisognerebbe anche modificare l'idea di candidato, dare più spazio a chi non ha esperienza per dare loro la possibilità imparare il mestiere.

ma lo sapete che per avere il reddito di cittadanza il tuo nucleo familiare deve guadagnare meno di 8000euro lordi (o netti non ricordo) l'anno? Quindi vivi da solo lavorando in nero o come fai? se in famiglia c'è uno con uno stipendio sei automaticamente tagliato fuori. Quindi un giovane che vive ancora con i genitori che lavorano non ha diritto a reddito di cittadinanza.

Ogni volta che pubblichi dopo le 21 mi viene il coccolone dell'alpaca :D

Primo nella ristorazione nessuno paga tutte le ore che vengono fatte e quando non ti pagano 10 ore alla settima a fine mese sono tanti i soldi che ti ruba il datore di lavoro. Secondo è difficile farsi fare un contratto a tempo indeterminato, ma senza questo contratto non puoi comprare casa o una macchina, ma neanche prendere una casa in affitto. Terzo non puoi lavorare sabato sera fino alle 3 di notte e svegliati il giorno dopo alle 9 per essere a lavoro alle 10.30 la domenica mattina. Peggio della ristorazione ci sono le guardie non armate. Regolamentate da contratti che ha fatto il nostro stato. Le aziende usano le regole, i mezzi che lo stato ha dato, quindi se non è illegale pagare 2 euro l'ora chi fa la sicurezza, dov'è lo scandalo?! Ci stiamo prendendo in giro. Minimo salariale E limitare le ore di lavoro, Soprattutto dare le regole per le ore di riposo tra un servizio e l'altro.

Perchè non c'è più la musichetta all'inizio del video? Sento un vuoto dentro di me ogni giorno.

Prima di arrivare alla ristorazione, credo che bisogni fare correzioni alle commesse degli enti pubblici. Per tenere aperto un ufficio per 10 ore in estate, 7 in inverno, senza giorno di chiusura all'anno, l'amministrazione comunale offre 12 mila euro annui. E ci va già bene, perché il Mibac continua a offrire posti di tirocinanti e volontari, con il bisogno di personale che c'è. Se il pubblico non si fa problemi a offrire briciole e non fissare un minimo di decenza, un imprenditore si adegua all'andazzo

Iniziamo con la costituzione di associazioni sindacali per la tutela dei lavoratori della ristorazione poi ne riparliamo.

Un po' come il caso Barbero: giornalisti che prendono un'affermazione di un personaggio pubblico e la estrapolano completamente dal contesto ribaltando il senso del discorso e attirando una shitstorm mostruosa sul personaggio in questione. Niente di nuovo insomma

Sarebbe carino parlare ogni tanto anche della carenza di personale sanitario perché senza nulla togliere alla ristorazione mi sembra che sia un problema prioritario nel nostro paese

Per me questo video merita, DIESCI 10.

Caro Shy dovresti pubblicare un pochino prima, io sono quasi una persona di mezza mezza età e devo andare a letto presto

Io infatti non ho capito le polemiche su ciò che ha detto borghese. Oggi mi ha lasciato veramente stranito tutto questo casino.

Se permettete, ho lavorato in un hotel dove ho fatto 36 ore continue di lavoro con 2 ore di pausa, se no 9 10 ore senza pausa di corsa ,per 27 giorni continui per un 1100 euro al mese , se all'epoca mi avessero offerto 800 euro con il redito avrei accettato onestamente e lo dico senza vergogna, una volta ci facevi i soldi con le stagioni , lavoravi 5 mesi e il resto dell'anno lo facevi a casa ,tua ,che potevi permetterti grazie agli stipendi alti ...adesso non parliamo di Alessandro borghese Ma il più delle volte ti sottopagano , ho capito che in italia le tasse sono alte , ma i dipendenti lavorano per disperazione anziché per sogni

All'estero alle ore 10:30 i ristoranti sono chiusi, e hanno almeno uno o due giorni di chiusura settimanale. Lavorano moltissimo con i food delivery services. In Italia pizzerie aperte fino alle 2 di notte perchè siamo abituati a ordinare una pizza a domicilio di domenica notte. Questo possiamo specchiarlo anche in molti altri campi. Prendiamo in giro i tedeschi per questo, ma poi andiamo a lavorare li perchè effettivamente è più sostenibile (ed è pure più facile dedicare tempo alla formazione e alla qualità dei servizi).

In Sardegna ho fatto diverse stagioni in estate. 3 o 4 mesi, Colazione, pranzo e cena, 7 giorni su 7. Salvo quei 2 giorni il secondo anno in cui mi è venuto un febbrone da cavallo che poi è sparito nel giro di 2 giorni. Per il resto, questi erano i turni (nota bene, variano a seconda del mese e del periodo): Mattina: 10:00~15:00 | Agosto Mattina: 9:00~15:30 Sera: 18:00~01:00 | Agosto Sera: 18:00~02:00 Questi orari 7 giorni su 7 per 3 mesi. Cameriere e Barista.

Sempre irrinunciabile la visione dei tuoi video. Grazie

@Breaking_italy io abito in Svezia e la vita nella ristorazione è una favola.

"andare meno al ristorante" o "accettare prezzi più alti"... qui a Milano in alcuni posti paghi già un singolo piatto 25-40 euro, spendi almeno 100 euro a testa senza vino... trovo giusto aumentare i prezzi non si può pagare così poco, sono sicuro che i ristoratori non ci stanno a pagare di più il lavapiatti

Quando esce il video dell'ultimo podcast registrato??

Il mondo della ristorazione l'ho sempre visto come folle. O sei totalmente innamorato della cucina, oppure è veramente insostenibile. Turni di lavoro assurdi, nonnismo nelle cucine, estremo nervosismo dovuto a stress e stanchezza. A me pare palese che ci sia qualcosa da riformare. 10/12 ore in cucina? Ma scherziamo? Ma la vita dov'è in tutto ciò? Per quanto riguarda il covid, devo ammettere che l'Italia è stata efficacemente previdente, e ora gli altri stati seguiranno noi. Sono commosso.

Una delle ragioni dietro al numero così basso dei vaccinati in Austria pare sia il fatto che i test sono gratuiti - che era anche probabilmente uno dei motivi dietro ai bassi contagi in Austria in primavera rispetto all'Ungheria, che pure allora aveva le frontiere chiuse ed era parecchio più avanti con la campagna vaccinale. Vedremo come andranno queste misure (moltissimi posti di lavoro comunque imponevano il test ogni giorno ai non vaccinati già da mesi).

Ho sempre pensato che il volto dell'ex cancelliere austriaco Kurz, sarebbe perfetto per interpretare il ruolo del cattivo di turno in qualche film hollywoodiano

Quello che molto spesso passa in sordina è che la nuova generazione ha avuto modo di apprezzare un maggiore grado di libertà materiale con una contemporanea dipendenza economica dalle famiglie. In altre parole più persone hanno trovato la possibilità di essere svincolati dal sistema moglie/figli/lavoro per essere liberi di praticare ciò che vogliono - uscire per sushi e vino e viaggiare fino a trenta e più anni senza avere l'obbligo di fare lavori che totalizzano tempo e spazio. Quando a questo punto persone con competenze insufficienti vedono la realtà è troppo tardi: lavori troppo impegnativi con orari totalizzanti e paghe medio-basse che non giustificano la fatica. E la domanda/offerta è talmente drogata che si preferisce avere difficoltà di ingaggio piuttosto che accettare condizioni migliori per il lavoratore. Evidentemente se i tassi sono vicini al 2017 negli ultimi quattro anni hanno potuto mandare avanti le loro ricette ricchissime anche sotto organico.

I prezzi più alti non sarebbero un peso se il salario minimo di ogni lavoro non fosse sulla soglia di povertà, quindi se si alzasse anche il salario minimo non si percepirebbe poi così tanto il peso dei costi di cene al ristorante, perché ricordiamolo i ristoranti sono quello sfizio che ci passiamo per non mangiare sempre a casa e che quindi di base hanno già un costo in base al locale (qualità, servizi e location). Ma questo discorso varrebbe pure per i prezzi delle cose nei supermercati, o nei negozi di generi alimentari, se una persona riesce ad avere uno stipendio umano può permettersi di non badare ai prezzi e magari usufruire di prodotti di qualità (di conseguenza miglior anche la salute dell'individuo). È giusto che ci prodighiamo per non farci sfruttare più, perché non mi sembra giusto che io per dimostrare di voler lavorare allora mi devo fare un turno di 12h 6/7 festivi compresi con uno stipendio che se arriva a 600/700 mi devo pure ritenere fortunato, e di quello stipendio se vivi da solo a fine mese non ti rimangon onemmeno 1/4 tra spese necessarie, bollette e via discorrendo. Non siamo "choosy" o "mammoni" come diceva qualcuno, siamo solo stanchi di dover vivere per lavorare e non il contrario, dove il lavoro dovrebbe essere solo una parte della nostra vita e non lo scopo ultimo, vedere sempre i genitori/parthner a lavoro che tornano stanchi e non ci si riesce nemmeno a passare del tempo asieme è un crimine. Si è protato fin troppo il detto Prima il dovere e poi il piacere, c'è rimasto solo il dovere qua e piacere non ne otteniamo ma solo dispiaceri.

Terza puntata del Podcast? Ma è uscita la seconda da qualche parte?

Si ok come quella gelateria in sicilia “i giovani non vogliono lavorare”. Poi è venuto fuori 11h al giorno 7/7 a 600€ 😂 è come se io vado alla Coop a far la spesa con 5€ e voglio prodotti per 50€ e poi dico “le Coop non vogliono più vendere i prodotti” 😐

2:27 Perché i lavoratori che devono rinunciare a reddito e diritti per poter lavorare, vengono sempre chiamati "ragazzi"?

Io consegno le spese a casa della gente, turni da 11/12 ore ogni giorno, con il furgone a portare la spesa AL PIANO della gente, il bello è che ho un contratto da “scaffalista” part time da 14 ore settimanali, in tre settimane ho fatto 190 ore, sono sempre sul furgone anche in stradine sperdute…paga? 4,70€ l’ora. Io vorrei solamente un contratto in regola

Assolutamente vero fatevene una ragione: lo scrivo da ristoratore. Non si trova personale , chi si presenta ai colloqui è totalmente lontano dalla ristoranzione e TUTTI (e ripeto TUTTI I RAGAZZI) sono purtroppo demotivati a mille. I camerieri extra li chiamo a ore e sono pagati circa 10 € l'ora (9,25/9,45) e NON si trovano camerieri. Che interesse avremmo a raccontare frottole ? Vorrei dare un bel servizio e il lavoro di sala (e ancor più di cucina) non è "portare i piatti" ma molto di più dunque NON puoimettere in sala il primo che passa. Micredete o meno questa è la realtà

un po' semplificato il discorso della ristorazione. ma perchè nessuno si indigna del fatto che (cazzo!) è illegale far lavorare la gente 70 ore a settimane. ma è possibile che in italia di debba normalizzare questo schifo? la problematica dei datori di lavoro in italia è che aprono un'attività tenendo conto di schiavizzare i lavoratori perchè tanto non c'è pena reale per questo. hanno aperto quindi già in errore, già colpevoli. se il covid e il reddito di cittadinanza hanno contribuito a far svegliare la gente non accettando di vivere da schiavi, ben venga. e poi, ma da quali fonti apprendi che la ristorazione fa schifo ovunque nel mondo come in italia? vivo all'estero da quasi 10 anni e sono al mio quarto paese (australia, norvegia, estonia, ed ora spagna). non ho mai superato le 45 ore settimanali e lo stipendio mi ha sempre consentito di avere un potere d'acquisto quasi triplo rispetto all'italia. ma cazzo! ma smettiamola di normalizzare i problemi o a dire "eh va beh, fanno così in tutto il mondo", non è assolutamente così. ma poi Borghese sarà mica un cuoco vero. ma vienimela a fare a me una intervista sulla ristorazione che magari ti svelo un po' di situazioni reali della ristorazione vera e non dei ristoranti gourmet che rappresentano solo il 5% sul totale. report fece anni fa un documentario inchiesta sulla ristorazione dei ristoranti stellati, ancora ricordo come alcuni grandi chef si vantavano di far lavorare 14 ore i cuochi e che consideravano un privilegio che potessero così imparare e venire anche pagati.

Dato il comportamento, oramai fuorviante, di alcuna (la maggior parte) della stampa italiana, è caldamente consigliato commentare fatti e notizie del giorno prima, il giorno dopo. Anche 2 o 3 dopo. Abbondiamo. :)

D'accordissimo su tutta la linea, però...... quando sento questi discorsi mi viene da pensare: ma chi si lamenta sarebbe capace di far funzionare una piccola attività imprenditoriale rispondendo positivamente a tutte le richieste del personale? Lo so che questa domanda farà alterare qualcuno, ma penso che per completezza di ragionamento bisogna porsela. Stare sul mercato è estremamente difficile tanto più di questi tempi.....

Oh bene

Hanno fatto la stessa porcheria con Barbero qualche giorno fa, estrapolando una frase dal contesto che presa singolarmente crea polemica senza senso e capovolge il senso di tutto il discorso, confidando nella viralità dell'indignazione per fare visibilità. Questo non è giornalismo.

Grazie, ormai i discorsi - non direi nemmeno articolati - oltre l'hashtag non si possono manco piu' fare...

E' un classico che da noi finisca tutto in polemica (naturalmente sterile e NON costruttiva).

💪🏻💪🏻

Ci sono sempre stati giovani con poca voglia e imprenditori sfruttatori, ma ci sono all'opposto brave persone da entrambi le parti. Da piccolo imprenditore, se vuoi dipendenti che rendano, devi gratificarli quando è il momento, premiarli se lo meritano, ecc..e loro non devono fare il compitino, ma cercare di fare sempre qualcosa in più se possibile e capire che si rema tutti sulla stessa barca. Immagino che anche un cameriere (che non è il mio settore) se è gentile, veloce e bravo ad invogliare e vendere sempre un piatto o una bottiglia in più, faccia differenza rispetto ad uno che porta solo piatti avanti e indietro.

salario minimo e ore massime di lavoro dovranno essere la rivoluzione del futuro prossimo, senza queste due cose sarà difficile cambiare l'italia

La ristorazione in Italia è un lavoro da schiavi. Turni di 12-14 ore

Forse il fatto che si chiami Borghese ha fatto saltare qualcuno a conclusioni affrettate.

Il fato è che io adoro cucinare. Lo amo veramente. Questo mi mette in una situazione di merda però, perchè io nei ristoranti non ci voglio più tornare. Non ce la faccio più. è vero, non c'è vita al di fuori di quello...c'è solo più il lavoro. E basta. Ma non solo, la paga oraria se stiamo a vedere è misera (si, magari certa genre prende 2000 euro al mese....facendo però 250 ore in un mese o più) Poi c'è lo stress a lavoro, i ritmi fuori dal mondo, l'ambiente che spesso è assolutamente tossico con gente che tratta gli altri come pezze.... La ristorazione non è un lavoro, e se hai la sfortuna di amare la cucina...buona fortuna. Non sarà mai un lavoro come gli altri, non è possibile

Personalmente non essendo tutti come Borghese credo sia ovvio che se gli stipendi fossero decenti e con contratto ci sarebbero molte più persone interessate a svolgere quel lavoro.L’ aspettativa di vita e stipendio che un lavoro determina fortemente quante persone scelgano di perseguire quella carriera.

Shy per forza che nessuno vuole lavorare nella ristorazione, già il contratto nazionale fa schifo, ma oltretutto non lo rispetta nessuno! Ed i sindacati se ne fottono da sempre di questa categoria, è una vergogna come le aziende si comportano con i lavoratori.

Confermo e sottoscrivo il discorso sul fatto che sia un problema mondiale e non solo della nostra nazione, ho lavorato in Austria per 6 mesi, e nonostante prendessi uno stipendio di tutto rispetto, al calcolo degli euro/ora non ho mai superato i 3.50€.

Ma il grafico a 5:30 come fa ha essere il lockdown la causa della forte riduzione se questa è iniziata nel 2019?

La proposta di chiudere 2 giorni a settimana mi sembra, assurda. Perchè invece non assumere più personale che si alterna? Nel settore della ristorazione conosco diverse persone che hanno avuto turni di lavoro assurdi, che nel week end arrivavano anche a 11 ore al giorno. Invece che togliere i servizi al cittadino (che può essere il supermercato aperto h24, piuttosto che il ristorante aperto più ore e giorni settimanali) sarebbe meglio a parer mio, assumere più gente con giornate lavorative anche più brevi, o forse con meno giornate lavorative settimanali? Questa mi sembra una soluzione applicabile solo in alcuni settori che attualmente scarseggiano di personale (solo perchè le paghe sono basse e i turni di lavoro sono spesso disumani), che ne pensi Shy?

Grandi prese di posizione come sempre. La maschera non se la toglie nessuno.

Comunque se una cosa la fanno in molti non è detto che sia giusta. Tra l'altro l'impennata di casi la stiamo avendo anche noi in queste settimane. E noi abbiamo già adottato il greenpass.