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Il cimitero della Certosa di Bologna venne fondato nel 1801 riutilizzando le strutture del convento certosino edificato a partire dal 1334 e soppresso nel 1796. La chiesa di san Girolamo è testimonianza intatta della ricchezza perduta del convento. Alle pareti spicca il grande ciclo di dipinti dedicati alla vita di Cristo, realizzato dai principali pittori bolognesi della metà del XVII secolo. Fulcro del cimitero è il Chiostro Terzo, riflesso fedele della cultura neoclassica locale dove, alle iniziali tombe dipinte, si sostituirono poi opere in stucco e scagliola e - a partire dalla metà dell'Ottocento - in marmo e bronzo. Il complesso nel corso dei secoli è il risultato di una articolata stratificazione di logge, chiostri ed edifici che vanno dal XV secolo ad oggi, che man mano assumono caratteri di progressiva ampiezza e monumentalità.
Nel cimitero sono ospitate alcune figure importanti per la storia locale e nazionale, tra cui il premio Nobel per la letteratura Giosue Carducci, il cantante Lucio Dalla nonché la dinastia dei fonditori Brighenti.
Nello slanciato campanile seicentesco sono presenti 4 campane di notevole pregio e fattura: la minore, nonché la più antica, venne fusa da Antonio Censori nel 1597; la terza da Luigi Censori e Giovanni Battista Bonettini nel 1683; la seconda da Giacomo Calderari di Bormio nel 1607 e la maggiore dal professor Domenico Dinarelli nel 1666.
Il castello, di cui soltanto le tre maggiori vennero elettrificate, presenta il "doppio sistema" grazie al quale i campanari possono tutt'oggi proseguire la loro secolare attività; consigliamo a tal proposito la visione del video di Tommaso Sorrenti • Le campane di Bologna ... .