Grazie. Chiaro, semplice e al contempo immortalato enigma. Tutto questo mi ricorda la magnifica eleganza della formula einsteiniana del eugualeemmeciquadro. Saluti.

Bellissimo e super esemplificativo, complimenti

Il nostro desiderio è sempre «desiderio del desiderio dell’altro» ♥️

Congratulazioni

robertomeniconi, tutto diventa ovvio solo quando qualcuno rende chiare, razionalizzandole, certe dinamiche. Allora tutti diciamo "ma lo sapevamo già".

Bellissimo, grazie mille

Mi sembra che Massimo Recalcati non finisca il discorso sul desiderio dicendo che sia desiderio dell´altro.... Esiste una legge del desiderio che non dipende del desiderio dell´altro (vi scrivo dal Brasile - scusate mio italiano)

Il desiderio in senso ampio è pregno di quella irrazionalità che un pensiero ancora oggi potente come quello di Artur Schopenauer, definisce con la forza della Natura che ci domina, e l'essere desiderante, come dice Artur, oscilla come un pendolo costantemente in bilico tra dolore e noia, con brevi intervalli di felicità. La condizione umana, consegnata all' Ego, illude che il desiderio possa soddisfare; in realtà proprio l'Ego , ammesso che si raggiunga un desiderio [ e se non raggiunto subentrano frustrazione e dolore ] ne ricerca sempre di nuovi [ desideri ] perche' dominato dall'irrazionale, e poi verra' Nietsche a dirci che forse piuttosto che condannarsi all'infelicita' [ basta guardarsi anche in giro per capire che non viviamo nei migliori dei mondi possibili] forse " liberare " il dionisiaco che è in noi può dare un senso alla illusione che la vita dipenda dai nostri comportamenti e dal nostro sperare nel desiderio da realizzare. È una sorta di via di fuga, a mio parere imprescindibile e nello stesso tempo utopistica in maniera molto radicale , al punto da diventarne folle [ Nietsche ] In realtà Schopenauer mette il dito nella piaga [ che il nostro ego si rifiuta di accettare ] quando sottolinea che la Natura ci dota di sessualità ed aggressivita' perche essenzialmemte " funzionari della specie " , come tutto' cio' che ha vita su questo pianeta, a cominciare dal regno animale. E non a caso, queste due cose poi negli anni tramontano, perche' la continuità della vita [ incausata e senza scopo ] ha necessità della morte, per la continuità della specie.

E ci voleva Lacan per dire questo?