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La chef Caterina Magnanini prepara una ricetta della tradizione contadina romagnola, il coniglio come una volta: come una volta perché utilizza proprio come ai tempi delle nonne degli ingredienti molto semplici, molto delicati.
Il coniglio è uno di quegli alimenti che van bene per i grandi, per i piccoli è una carne molto dolce e delicata, consigliata molto nelle diete.
Tempo indietro i conigli erano praticamente la carne, dopo il maiale, che si usava di più, una carne da cortile, bianca, che veniva cotta molto velocemente dalle massaie, soprattutto sopra le stufe a legna: nelle vecchie stufe si appoggiava vicino al tubo della stufa, cuoceva quindi a bassa temperatura piano piano.
Ingredienti
1 coniglio
2 spicchi d’aglio
1 rametto di rosmarino
1 foglia d’alloro
Olio evo
Sale
Pepe
Aceto di vino
Procedimento
Il coniglio deve essere lavato molto bene, Caterina lo lava sotto acqua corrente con aceto.
Tagliato e lavato il coniglio va asciugato con un panno di carta o della carta e posizionato direttamente a freddo nel tegame, in modo che siano staccati i pezzettini, compreso il fegato, insieme a tutti tutti gli odori: il coniglio sposa bene con il finocchio selvatico, una foglia d'alloro non di più perché l'alloro è molto saporito , qualche fogliettina di salvia, aglio, sale e pepe.
Girate il coniglio, lo lasciate andare all'incirca un quarto d'ora a fiamma abbastanza viva: quando vedete che comincia a rosolarsi lo spruzzate con dell'aceto di vino bianco: perché l'aceto e non il vino, perché una volta usavano li vino per sfumare, ma si usava l'aceto per il minor costo ma soprattutto perchè lascia quella nota dolce piacevole.
Dopo aver fatto sfumare l'aceto, coprite il coniglio, che dovrà cuocere per 20 minuti circa.
Aggiungete i pomodori pachino tagliati a metà e finite la cottura a fiamma bassa, fintanto che il coniglio si rosola creando quella crosticina che piace tanto (circa 10 minuti).
Chef: Caterina Magnanini
@cuocicuoci
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