Grazie mille 🙏🏻

Diplomato anni '90...mi associo.

Grazie mille è davvero la mia intenzione!👋

Grazie mille, l idea è di cercare di migliorarsi , grazie anche al contributo di chi mi accompagna in questa “avventura”.👋

Per curiosità senza Feedback sarebbe senza controreazione ? Secondo te è meglio senza controreazione. Grazie

Grazie , comprendo la difficoltà nel voler tramettere un concetto a chi , per vari motivi , non ha le basi per poterlo comprendere pienamente. Le soluzioni sono due , una lenta divulgazione di alcuni concetti di base o una rapida dimostrazione con un impianto in cui quel concetto sia un punto forte. L “orecchio” si abitua subito a ciò che è meglio e poi tornare indietro diventa difficile. Per quanto riguarda il tuo amplificatore posso dire che è un progetto interessante, la semplicità è un arma troppo spesso sottovalutata , nella costruzione , una volta rispettata l architettura dello schema voluto fermati quando non c e più nulla da togliere …allora sarà perfetto !👋

Grazie 🙏🏻

Ho passato un pomeriggio con Roberto Delle Curti da un amico comune a Novara molti anni fa . Ci siamo scambiati diversi pareri sui diffusori e su come la semplicità in generale nell hi fi fosse un aspetto molto spesso sottovalutato . Mi disse che i condensatori non fossero i suoi componenti preferiti .. Ricordo di aver trovato molti punti in comune con le sue filosofie realizzative e ricordo ancora meglio la descrizione, della difficoltà che aveva incontrato nel cercare di affermare commercialmente un prodotto , che non avesse un “marchio famoso” .. Siamo poi passati al discorso basse frequenze, ricordo il suo sorriso , quando gli descrissi un Sub grande ..( il transflex 180-25 che avevo all ora ..) perlomeno per il mio standard di ingombri .. poi mi ha parlato del suo Sub … chi ancora non lo avesse visto può cercarlo in rete ( Royal Device Sub woofer) . 😅👋

Ah ecco...una persona del tuo livello doveva aver conosciuto Delle Curti... Detto questo concludo dicendo che gli "audiofili" di oggi preferiscono un amplificatore (chi se lo può permettere) con Vumeter azzurri e frontale nero lucido... Poi il suono che esce da questo amplificatore è tutta un'altra storia, ampiamente controreazionato e (credo) nemmeno in classe A. Con il costo di quell'amplificatore con un pò di ascolti e oculatezza, si compra un impianto intero che suona meglio e avanzano anche soldi. Buona musica

@mauriziomauro922 Capisco il tuo punto di vista , di amplificatori e prodotti con gli “occhi blu” ne ho ascoltati molti e alcuni mi sono piaciuti più di altri ,onestamente . Quando inseriti in un contesto “corretto” offrivano ottime prestazioni. In qualche ( raro..) caso, mi è parso che l estetica abbia assorbito una parte importante del budget per la realizzazione del prodotto, che comunque rispettava i dati di targa dichiarati. Il costruttore a mio avviso offrire una vasta scelta , sta all utente valutare quale aspetto sia più importante per lui . Spesso un appassionato dimentica che è anche l esperienza , ad aiutarlo a realizzare il miglior abbinamento in funzione di ciò che sta cercando e con il budget prefissato . Ho acquistato , usato ( e purtroppo rivenduto !) il sinto cd MX-5000 ed era in assoluto la miglior sorgente che io abbia mai ascoltato in auto , realizzazione e prestazioni davvero assolute.. impossibile tornare indietro dopo averla provata . Il prezzo molto importante per me , non era una “follia” ma era semplicemente in linea con le prestazioni offerte , l estetica e il brand per me erano ininfluenti quello che mi serviva erano le prestazioni. 👋

È una di quelle cose così “strana” che non la scordi più .. 👋

Grazie mille 🙏🏻

Grazie Maurizio ! Penso che più “brutalmente semplice “ di così non possa essere. Da esperto di elettronica quale sei sono certo di averti strappato qualche sorriso , ma so anche che come altri tecnici avrai apprezzato l intenzione . A presto 👋

@@lucacorso_audiosystem sinceramente, trovo sia giusto trovare questi modi "semplici " per spiegare dei concetti tecnici. Sono tanti gli appassionati, che non hanno una base tecnica, per loro la tua spiegazione è sicuramente utile. Bravissimo

Grazie mille, testimonianza particolare. L esperienza non si “compra” , si acquisisce con il tempo e volendo si può condividerla con chi ha voglia di capire e di mettersi in discussione. 👋

Grazie 🙏🏻

Grazie mille 🙏🏻.

Grazie, partendo dal generale si può andare poi sul particolare .. Disamina da esperto , bravo , sul tuo impianto ideale non posso che trovarmi d’accordo, restando “positivamente curioso” nel voler ascoltare sempre altre soluzioni. 👋

Grazie mille ! Il grafico che ci fa capire con che amplificatore abbiamo a che fare in termini di erogazione di corrente / potenza in uscita e la CARATTERISTICA DI CARICO LIMITE . Un grafico dove sulle ordinate c e la corrente erogata in uscita e sulle ascisse la tensione in uscita . In “diagonale” vedi la potenza erogata in Watt . Si sottopone l amplificatore a carichi con impedenza di 8/4/2 ohm e si tracciano le curve corrispondenti ai valori rilevati sia in regime continuo che in regime impulsivo. Più sono verticali le curve ottenute più l erogazione dell amplificatore è ideale . In presenza di limitazioni in corrente queste “piegano” all indietro indicando il limite di massima capacità di erogazione in corrente ed eventuali protezioni . Sulla rivista AUDIO REVIEW numero 284 troverai la prova di due amplificatori differenti per caratteristiche costruttive che mettono in luce notevoli differenze proprio sulle caratteristiche di carico limite. In prova era presente il MUSICAL FIDELITY 550 K che tra i dati tecnici esibiva una corrente picco picco di 45 A ..e le curve uscivano dal grafico .. Non è l unica caratteristica importante in un amplificatore ovviamente. Grazie per l osservazione, alla fine dovrei sempre aggiungere qualcosa al video realizzato..👋

@@lucacorso_audiosystem Grazie a te! Vado a cercarmi la rivista

Dipende dal contesto generale ,diciamo che considerando un impianto in casa ben realizzato e una fornitura priva di problemi , dovrebbero assicurare una alimentazione corretta , sotto il profilo energetico ad un impianto “normale” . Comunque resta inteso che se si iniziano ad usare più amplificatori “mostruosi” e c’è ne sono ..il limite di energia di 3 kw della rete domestica si può far sentire (dato che non alimenta solo l impianto )ma direi che sono davvero casi limite ( per pochi fortunati.. aggiungerei io 😊) .

Un amplificatore tk2050 può avvicinarsi ad amplificatori grossi e costosi . Potresti dirmi un modello economico ma capace di buona potenza per bassi belli pieni e potenti. Grazie

Il modulo di amplificazione TK 2051 è una valida soluzione per un amplificatore che disponga anche di una potenza in uscita elevata. La tensione di alimentazione a 19/20 V ottimale per questo componente non è un valore proprio standard ma ci si può arrivare . Attenzione a non far “confusione” tra il TK 2051 ed il modulo quasi identico .. più economico… STA505 … Un altro modulo ( a bassa potenza) che è arrivato “tardi” e non ho potuto provare ( cosa che farò ) e il YDA 138 E . Resta comunque interessante la possibilità di realizzare nel modulo rack un amplificatore , che può essere implementato successivamente con altri moduli di amplificazione ed un altro eventuale , alimentatore switching se si dovesse passare ad una tensione di alimentazione più elevata , il tutto con costi comunque assolutamente abbordabili . 👋

Buonasera, il video della costruzione non c è perché al tempo della sua costruzione non avevo idea con quanti nuovi appassionati sarei entrato in contatto tramite KZfaq.. Il contenitore e un modulo rack versione “Pesante dissipante 4 U “una scelta relativamente economica ( 190€!!) per avere una struttura solida e con dei dissipatori adeguati . Volendo ci si può anche sbizzarrire con costruzioni custom realizzate da HI FI 2000 . In parte si vede la realizzazione e lo schema ( ZCA ) all inizio di questo video . kzfaq.info/get/bejne/prKHq6hnzsqbkpc.htmlsi=5QhqTiKdFZ7WJjCj Anche se è uno schema semplice , ha proprio in questo aspetto un interessante punto di forza. Il suono , del corrispondente in potenza ( 5/6 w ) in classe A , a mio avviso è decisamente migliore del piccolo classe D TA2024 , per i miei parametri di ascolto ovviamente , ma se paragoniamo i due oggetti sotto il profilo dell impegno realizzativo , dell ingombro e soprattutto dei costi .... è il piccolo classe D a fare un vero e proprio miracolo… Non è detto che questo amplificatore in classe A sia l ultimo che realizzerò , in fondo anche il mio diffusore a 3 vie prima del progetto “La vela nera” doveva essere ”definitivo” …è così il percorso dell audiofilo ! 😊👋

Grazie per la risposta. Come già scritto sono possessore di amplificatore Vero Assoluto di Delle Curti con relativi cavi e diffusori (Legend). Mi piacerebbe fare un "confronto" con il 6watt. Sono un audiofilo degli anni 70, sono andato a diversi SIM a Milano in quegli anni (il boom dell'alta fedeltà), quindi ho ascoltato di tutto. Certamente non è detto che il 6watt suoni meglio del mio, ma la curiosità è tanta... Grazie di tutto

Quella è una versione “base” volendo si può aggiungere quello che si desidera. Una implementazione interessante sarebbe inserire nel contenitore due alimentatori e due moduli di amplificazione rendendolo un 4 canali ..

Mi fa piacere aver riacceso il discorso nato con il “vecchio” T AMP e sulle classi di funzionamento dei vari amplificatori. L utilizzo di una soluzione , o di un altra ,va sempre considerato nel contesto della situazione specifica . La mia domanda retorica alla fine del video e la “spiegazione rapida” su come siano le due classi di funzionamento dovrebbe fugare ogni dubbio sulla validità teorica delle due soluzioni. Resta però interessante non “chiudersi” a prescindere verso eventuali nuovi risvolti tecnologici. Il “progetto” di piccolo amplificatore in classe D può rappresentare un primo passo verso l auto costruzione ma non certamente l ultimo ad un costo davvero popolare . Se molti appassionati trovano interessante un determinato prodotto il minimo da fare e interessarsene , poi ognuno trarrà le sue conclusioni. Il “grosso blocco nero alettato” che si vede nel video e in classe A con una potenza analoga a quella del T AMP. 👋

La cosa migliore è fare riferimento allo schema di collegamento suggerito dal costruttore, una cosa da fare è evitare di collegare cavi RCA senza che poi siamo collegati a sorgenti o apparecchi esterni. Lasciando scollegati gli ingressi RCA inutilizzati non ci sono problemi. 👋

@@lucacorso_audiosystem grazie mille, gentilissimo! Quindi, in buona sostanza, in assenza di collegamenti alle uscite RCA del REC (che sarebbero, nel mio ampli, Line 2 e Line 3) la qualità del segnale resta immutata? Grazie.

@lecicaleoperose5106 Si puoi stare tranquillo, ho osservato il tuo integrato e mi sembra ben realizzato per la sua fascia di prezzo , con alcune finezze difficili da riscontrare anche su componenti di fascia superiore. Per ciò che vale ( dato che ogni impianto è un caso a se ) mi ricordo un suono piuttosto bilanciato , con una timbrica lontana da suoni troppo brillanti nati per avere un facile presa su ascolti di pochi minuti. Un discorso più ampio andrebbe fatto sul fatto che manca la connessione di terra.. come in molti altri prodotti analoghi , mentre in un amplificatore “pro” non manca mai .. Inoltre un vecchio slogan pubblicitario recitava così “IL SILENZIO È BILANCIATO” .. guarda per curiosità il cavo AUDISON ABS 150 , car hi fi di parecchi anni fa .. Poi dimentica queste due considerazioni e goditi la musica dal tuo impianto in serenità. 👋

@@lucacorso_audiosystem ecco, la parola "serenità" è meravigliosa, ha placato la mia ansia! Grazie infinite!

@lecicaleoperose5106 Sicuramente nel circuito d'uscita (rec out) sarà stato implementato un buffer in modo da evitare di interferenze con gli stadi a monte (di input principalmente), se così non fosse allora in presenza di un apparecchio collegato (rec out) ci potrebbero sì essere dei problemi ma sono più che certo che una casa con l'esperienza di Yamaha abbia tenuto conto di questo. Vada sereno come già le è stato detto. 😉

Bella domanda, una risposta categorica fuori da un preciso contesto in cui questo o quel prodotto viene inserito , sarebbe sempre una risposta errata e alimenterebbe solo i “pareri discordanti”. Parte della risposta va ricercata prestando attenzione a quali parametri sono ritenuti fondamentali dal costruttore nella realizzazione dei vari prodotti . Nessun costruttore al mondo ambisce ad essere “il migliore” in un contesto che non gli appartiene. Restando nell ambito dell amplificazione tutti abbiamo visto finali in classe D con potenze elevatissime 500/1000w a basso prezzo .. la felicità assoluta del ragazzo che con le sue Cerwin vega fa tremare i vetri di tutto il condominio , mentre un appassionato con un percorso più lungo alle sue spalle continuerebbe magari a preferire i suoi 10 w in classe A valvolari , che paradossalmente potrebbero offrire una gamma bassa più profonda e articolata ( tralasciando ciò che avviene in gamma medio alta) . L utilizzo di componenti professionali in un ambito hi fi si può fare , basta essere consapevoli delle reali caratteristiche dei componenti usati e delle loro “attitudini costruttive” , 2 componenti su 3 nel diffusore “La vela nera” sono di natura professionale. Sull amplificazione la capacità di erogazione in corrente e un aspetto importante ma non è il solo , direi quindi di non giudicare un amplificatore un tanto al chiloWATT.. 👋

Considerazioni molto interessanti che meriterebbero un approfondimento . Certo che al di là della potenza disponibile , un aspetto importante di un amplificatore hi fi è che riesca a soddisfare anche altri parametri , meno semplici da evidenziare rispetto alle caratteristiche dichiarate sulla carta. Mi riferisco ad esempio , alla capacità di riuscire a ricreare una scena sonora corrispondente alle caratteristiche ipotizzate nell incisione , una timbrica corretta non affaticante e una estensione che mi permetta di apprezzare anche gli estremi della banda audio . Non da meno è la capacità di rispettare il contenuto armonico di ciò che sto ascoltando. Tutte queste caratteristiche possono essere presenti anche in un amplificatore in classe D .. ma non è una cosa così scontata . Ti faccio un esempio recente.. per prova ho testato dei finali professionali in classe D indicati come “ben suonanti “ da parte di chi me li ha prestati , ovviamente con potenze a disposizione molto elevate., il più “piccolo” eroga 350w per canale su 4 ohm, ed è “imparentato” con un nome conosciuto anche nell Hi Fi. Senza nessun pregiudizio da parte mia ho fatto diverse sedute di ascolto. Purtroppo .. ho dovuto constatare che più che altro suonavano “forte” .. e basta .. la scena sonora era davvero ai minimi termini, la timbrica era approssimativa , grossolana ed il contenuto armonico molto scarso , anche le basse frequenze erano “tese” con la sensazione di una estensione non così elevata sulle frequenze più profonde. La cosa paradossale è che il confronto è stato fatto con un altro amplificatore in classe D , quello che vedi nel video…con il “piccolo” 2024 . Non solo io ho preferito decisamente il “piccoletto” nel confronto , anche per ascolti a volumi relativamente sostenuti e nonostante il rapporto tra la potenza disponibile tra i due amplificatori fosse di 1 a 20 ..nel caso del modello più piccolo! Non sono un estimatore di T amp ma questo è quello che ho constatato nel mio ambiente con i miei diffusori. Ci sono anche gli amplificatori in classe D di derivazione Hi Fi con qualità variabili , ma li i costi mi pare salgano rispetto ai 250€ ipotizzati e comunque il prezzo non è garanzia di un risultato , che diciamo possa piacere. Se devi andare a divertirti in un circuito una vettura sportiva è l’ideale , ma se devi fare un ingresso trionfale una carrozza può avere il suo perché ! 👋

@@lucacorso_audiosystem Cè un fattore ulteriore da considerare, ovvero i DSP , siamo sicuri che le mancanze di scena sonora e transienti non siano dovuti a loro. Oggi sono presenti in tutte le elettroniche sia amplificatori che casse, queste nuove amplificazioni spesso sono abbinate ai DSP, e sembrano lavorare in simbiosi con le casse che li posseggono.Tanta sensibilità nei diffusori sembra richiedere un approccio diverso.Siamo in una nuova epoca pioneristica ,l' hifi ci riserverà nuove sorprese.La BOSE ai suoi tempi è stata la madre dei nuovi sitemi di elettroniche sinergiche tra di loro,è un bene e un male allo stesso tempo ,vedremo.

molto superficiale e semplicistica la sua convinzione sulla tecnologia costruttiva degli amplificatori

@@user-fw6xx2cg1m i dati sui grafici e le orecchie sono in discordia ,come io lo sono con lei.

E’ molto interessante approfondire l’argomento relativo a questi amplificatori in classe T l’integrato tk 2050 o tk 2051 che sono pressoche’ identici ( il tk2050 dispone di un pacchetto PSOP termicamente migliorato per la rimozione del calore) si avvalgono di tecniche pulse width modulation ( l’onda quadra in uscita e’ un segnale modulato in larghezza dal segnale di ingresso) la frequenza di commutazione (detta anche clock di campionamento ) nel caso del nostro integrato e’ di circa 650kHz mentre altre specifiche sono tenute segrete e protette da brevetto. (brevetto depositato nel 1996 dalla Tripath Tecnology inc dal titolo method and aparatus for oversampled noise shaping mixed signal processing) l’integrato si avvale di una tecnologia proprietaria Digital Power Processing, piu complessa della classe D. Dopo pochi anni la Tripath e’ fallita ed e’ stata acquistata dalla Cirrus Logic che ha dato seguito a questa linea di integrati che sono oggi ancora reperibili ma non piu’ in produzione quindi e’ ovvio che presto non saranno piu’ disponibili. Leggendo i data sheet di tali integrati si evince che possono erogare 50W su 8 Ohm con una alimentazione di 24Vcc . il TK2050 e’ composto da due chip il TC2000 che gestisce la conversione digitale e il TP2050 che gestisce la potenza questo ultimo puo’ essere sostituito dal STA 508 della ST.

@@user-fw6xx2cg1m dopo che ha raccontato la storia dei chip,che la sanno tutti ,vuole venire a casa mia col suo scatolotto in classe d o t ? e cosi le faccio sentire come suona il mio vagone in classe A a bassissima efficenza??

grazie per l 'invito accetto volentieri per conoscerla. per quanto riguarda lo scatolotto posso dirle che possiedo una quarantina di amplificatori integrati e finali sia in classe A pura che a valvole con le 845 che con finali a FET . quando ero studente di ingegneria elettronica a Firenze dove mi sono laureato ,il pomeriggio andavo a riparare gli amplificatori e le elettroniche nel negozio di DOLFI quando questo era ancora in via Faenza. anziche' farmi pagare in denaro lo convertivo in strumentazione che mi servivano per le misure su cio' che costruivo, sto parlando degli anni 1975-1980. ero abbonato a riveste inglesi come wireless world da cui prelevavo i progetti di mio interesse. nei primi anni 70 ho costruito il mio primo finale stereo in classe A da 10W con alimentazione stabilizzata e finali a transistor. oggi sono diventato quasi un collezionista possiedo moltissime coppie di casse che vanno dalle quad esl 57 e 63 , Magneplanar , AR9 , Elettro Voice interface delta, Altec A7. B&W ecc ecc ecc. ascolto principalmente sorgenti digitali ad alta densita' e preferibilmente in dsd a 1 bit che reperisco a pagamento su vari siti, sono appassionato di registrazione sin da giovane e possiedo registratori a bobine Revox e registratori digitali in dsd anche portatili compreso registratori da studio digitali al alta densita' quando posso vado a registrare cori o concerti. un saluto. francesco