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Il grande "TRADIMENTO"? ||| Roberto Baggio alla Juventus
Facciamo un gioco: associamo i grandi numeri 10 degli ultimi quarant'anni a uno stato d'animo, a un carattere, a una condizione dell'anima. L'allegria? Magari Gianfranco Zola, che ne dite? sempre sorridente. La follia? Sicuramente, Antonio Cassano. L'ironia? Francesco Totti. L'irascibilità? Beh, il Roberto Mancini calciatore non teme confronti. La serenità? Forse Alex Del Piero. La malinconia? Qui nessun dubbio: gli occhi malinconici dei nostri anni Novanta, sempre un po' velati anche al colmo della gioia, sono quelli castani di Roberto Baggio. Viene in mente una canzone struggente e meravigliosa di Ivan Graziani, che si chiama appunto “Canzone triste”, anzi “triste triste triste, triste triste triste, triste, triste, triste come me”. La parola “triste” ripetuta 10 volte nel ritornello, come il 10 che sta sulla schiena di Roberto Baggio. Che diventò più triste che mai nella primavera del 1990, in corrispondenza del trasferimento che gli stava migliorando la carriera e il conto in banca. Ma il vil denaro sembrava non riguardarlo. E non è un caso che la “Canzone Triste” di Ivan Graziani avesse anche un secondo titolo, e quel titolo era: “Firenze”.
Adesso un po' d'attenzione, perché tenere il filo di questa storia non è semplice. È una vicenda di mercato intricata non tanto per gli aspetti economici, quanto per quelli - scusate il parolone - morali: c'è un affare che si farà, che s'ha da fare, ma nessuno vuole prendersene la responsabilità pubblica. Eccovi dunque le parti in commedia:
la Juventus, l'Avvocato Agnelli e Giampiero Boniperti, che non hanno bisogno di presentazioni.
Il Milan e Silvio Berlusconi, e nemmeno loro hanno bisogno di presentazioni.
La famiglia Pontello, proprietaria della Fiorentina, in particolare il conte Flavio Calisto Pontello e suo fratello Claudio, avvocato. I Pun’aspraontello sono una famiglia di costruttori edili, specializzati appunto in ponti, edificati in tutta Europa. È opera loro il Ponte dei Draghi a Lubiana, più altre grandi opere in Grecia, Romania e Jugoslavia; è opera loro la ricostruzione della parte di Firenze bombardata dai nazisti nella Seconda Guerra Mondiale, è opera loro la costruzione del Ponte alle Grazie da via de'Benci a piazza de'Mozzi. Venendo al calcio, i Pontello gestiscono la Fiorentina dal 1980, e hanno subito ingaggiato, nel 1982, un'aspra lotta-scudetto con la Juventus, origine dell'odio atavico del popolo viola verso la Vecchia Signora. A quei tempi Flavio Pontello, con alterigia da aristocratico fiorentino, aveva dato all'Avvocato Agnelli del “metalmeccanico”: ma i tempi erano cambiati, e poi da tempo i Pontello avevano stretti rapporti di lavoro con gli Agnelli attraverso la Impresit-Cogefar, costola Fiat nel settore dell’ingegneria civile. Insomma, all'Avvocato era parso naturale alzare il telefono e chiedere informazioni sul nuovo fuoriclasse del calcio italiano, provvidenziale per una Juventus in fase di piena rifondazione, orfana di un grande numero 10 da quando si era ritirato Platini: questo Roberto Baggio è in vendita? E se è in vendita, quanto costa?