Рет қаралды 214
Il breve video girato il 30/06/2024 dal professore Fabio Dotta descrive il labirinto di Villa Pisani a Stra (Venezia) dall'interno del parco che copre una superficie di 14 ettari (pari a n°28 campi trevigiani). Villa Pisani, detta anche la Nazionale, è uno dei più celebri esempi di villa veneta sulla Riviera del Brenta e si affaccia sul Naviglio del Brenta. Oggi è sede di un museo nazionale, che conserva opere d'arte (sculture, pitture, incisioni...) e arredi del Settecento e dell'Ottocento. La villa comprende 168 stanze e copre una superficie di 15.000 metri quadrati. Il labirinto realizzato in prossimità della recinzione che prospetta sul fiume Brenta è realizzato in nove cerchi concentrici con siepi di bosso (un tempo anche in parte in carpino bianco) fu uno dei primi ambiti del parco ad essere completato se già 203 anni fa si parla della sua torretta posta al centro. È stata la ripresa rinascimentale dell'ars topiaria classica a rendere possibile il successo che i labirinti vegetali hanno avuto nel giardino italiano fino al Settecento. Nel Settecento veneto, nel caso di Stra, predomina la componente ludica e amorosa, sebbene non si possa escludere l'aspetto simbolico. Vi è un unico accesso ed al centro è posta una torretta cilindrica con due scale elicoidali che la avviluppano, sormontata da una statua di Minerva che rappresenta la "Ragione" ma che nel progetto originario dell'architetto padovano che lo ideò avrebbe dovuto esserci una pergola. Nel labirinto avveniva il gioco tra dama e cavaliere. Il labirinto segnala la coincidenza fra significati opposti: vita e morte, bene e male assurgendo a emblema della ricerca dell’infinito, del “plus ultra“. Dal mito di Teseo che vince grazie alla volontà razionale di Arianna, passando al Cristianesimo dove Satana può essere sconfitto solo con la forza della fede in Cristo, si giunge all’età del Barocco che introduce il labirinto espressione dell’uomo capace di sperimentare e padrone e artefice del proprio destino. Vero percorso iniziatico, il labirinto simboleggia per molti studiosi il viaggio che l'uomo deve compiere attraverso le prove e le difficoltà della propria esistenza, dalla vita alla morte. Il disegno del labirinto più antico rinvenuto è nel pittogramma presente sul soffitto della Grotta di Polifemo - sul litorale del territorio di Erice - che rappresenta un arcaico labirinto di tipo classico, venne datato dall’archeologo Sebastiano Tusa al 3000 a. C. Più vecchio, quindi, dei più antichi esemplari di labirinti presenti nella Carelia e nel Baltico, datati dagli archeologi russi al III - II millennio prima di Cristo.