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LA STORIA DELL'INCROCIATORE
Il Giovanni delle Bande Nere fu un incrociatore leggero della Regia Marina (appartenente alla classe Alberto di Giussano), così battezzato in onore del capitano di ventura del XVI secolo, appunto, Giovanni delle Bande Nere.
Il suo scafo venne impostato nel 1928 nei cantieri navali di Castellamare di Stabia, varato il 27 aprile 1930 e completato nel 1931.
Prese il mare il 27 aprile 1931 ed espletò dapprima attività di Squadra; durante la sanguinosa guerra civile di Spagna (luglio1936 - aprile 1939), effettuò numerose crociere nel Mediterraneo occidentale, quindi prese parte all'occupazione dell'Albania. Il 21 febbraio 1942, il Bande Nere, fece parte di un gruppo di scorta per proteggere due importanti convogli, il 22 marzo prese parte allo scontro navale della battaglia della Seconda Sirte. Le nostre unità di superficie colpirono varie navi avversarie. L'intervento di sommergibili ed aerei cagionò agli Inglesi la perdita di quattro piroscafi e quattro caccia, mentre per le pessime condizioni del mare andarono perduti sulla rotta di ritorno alle basi i caccia italiani Lanciere e Scirocco e, per lo stesso motivo, il Bande Nere subì danni. Fu programmata la partenza per le riparazioni all'arsenale di La Spezia e il 1° aprile 1942, l'incrociatore lasciò Messina diretto a La Spezia, scortato come da programma, per effettuare i lavori di riparazione in quell'arsenale.
Appena usciti dal porto, il cacciatorpediniere Aviere comunicò di avere l'ecogoniometro in avaria(era appena passata un'ora) e fu costretto a rientrare in porto per avaria.
La scorta, dunque, rimase a due sole navi, la torpediniera Libra e il cacciatorpediniere Fuciliere, che all'uscita delle rotte di sicurezza assunsero posizione di scorta ravvicinata al Bande Nere, mentre un aereo della Ricognizione Marittima eseguì la scorta antisommergibile alla piccola formazione.
Alle 9, il gruppo vienne intercettato dal sottomarino britannico Urge, che lanciò in rapida successione quattro siluri. Due di essi colpirono l'incrociatore al centro dello scafo, spezzandolo in due tronconi che si alzarono come due braccia oranti verso il cielo e affondarono rapidamente a undici miglia per 144° dall'isola di Stromboli.
Perirono 293 tra Ufficiali, Sottufficiali e Marinai, su 595 uomini che costituivano l'equipaggio.