L'ultima sezione, la nona, de "Le città invisibili" (1972) di Italo Calvino (1923-1985) si apre con una delle città a mio avviso più inquietanti e stimolanti dell'intero romanzo: Laudomia.
Si tratta di una città "tripla", come dice all'inizio il narratore: oltre alla Laudomia dei vivi (il presente) c'è spazio al suo interno per quella dei morti (il passato) e, soprattutto, per quella dei "non nati" (il futuro). Quest'ultima è a sua volta doppia e, in entrambi i casi, non fa presagire nulla di buono...
Buona visione!
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