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In occasione dell'incontro tenutosi il 24 novembre 2011 nel Palazzo della Provincia di Sassari tra il prefetto di Sassari e le sette donne che hanno iniziato il digiuno dal 7 novembre, è stato illustrata la drammatica situazione in cui versano circa settantamila aziende sarde per via delle modalità di riscossione portate avanti da Equitalia, è stata presentata la documentazione d'indagine realizzata dalla società per gli studi di settore Sose che, su incarico del presidente Cappellacci, ha monitorato l'evoluzione della crisi economica sarda tra il 2007 e il 2010. A margine dell'incontro si è svolta una conferenza stampa in cui sono intervenute alcune rappresentanti delle donne in sciopero e alcuni attivisti di iRS. Bettina Pitzurra ha sottolineato come la questione Equtalia segni un'emergenza sociale a cui la politica deve porre rimedio in quanto il tempo a disposizione è poco e il dramma economico e sociale di settantamila aziende sul lastrico deve essere risolto in quanto sono migliaia i sardi che vivono in condizioni terribili. Claudia Aru ha precisato che i tassi di interesse applicati da Equitalia sui pagamenti rateizzati sono da usura ed è pertanto necessario prima di tutto ristabilire la legalità nelle modalità di riscossione per poi ridare fiato a tutte le aziende indebitate in modo da evitare la disarticolazione del sistema produttivo sardo. Infine è intervenuto anche Nello Cardenia a nome di iRS -- Sassari il quale ha sottolineato come la dimensione di questa battaglia ghandiana e nonviolenta assume oggi un significato politico profondo, ovvero che il popolo sardo si doti di un sistema normativo in cui l'esercizio di una sovranità fattuale sia l'architrave su cui costruire un nuovo Statuto che superi l'Autonomia: la sovranità fiscale rappresenterebbe quindi il primo passo per risolvere definitivamente la Vertenza Entrate, reperire risorse per le nostre aziende e porre rimedio alle criticità sollevate da Equitalia.