Assolutamente d'accordo

Se non ci fosse l'uomo non ci sarebbe nemmeno la scienza, in quanto filosofia e scienza sono entrambe fenomeni umani, non esistono di per sé stesse. "La fisica non è una rappresentazione della realtà, ma del nostro modo di pensare ad essa" disse Werner Heisenberg. Non credo sia corretto affermare che la filosofia sia orientata solo alla conoscenza dell'uomo (pur essendo irrinunciabile in questo, a mio avviso). Pensiamo all'epistemologia (ricordandoci che non esiste metodo senza di essa, nemmeno quello scientifico), oppure all'ontologia, ad esempio; che, tra l'altro, non mi pare sia possibile sostituire con la fisica scientifica (a differenza della metafisica, che tanto deve retrocedere quanto la conoscenza fisica-scientifica avanza). Prescindendo dal fatto che comunque anche il sapere scientifico poi deve riferirsi all'essere umano, quindi sostanzialmente la scienza può fare a meno della filosofia solo finché parliamo di applicazione del metodo in senso stretto (perfino il campo delle ipotesi non è scientifico in senso stretto, secondo me, basti pensare alla fisica teorica), il riduzionismo pare insufficiente quando messo di fronte al problema dell'Essere, come anche dell'essere umano, pur risultando il miglior metodo conoscitivo che abbiamo in altri campi d'indagine (le scienze naturali). In questo senso mi sento di poter affermare, con le dovute riserve (posso sempre sbagliare), che la filosofia tanto segue quanto precede la scienza, nel campo del sapere, senza per questo annullare o sminuire assolutamente l'importanza della scienza stessa. Sempre secondo me, ovviamente. Buona serata.

no

Interessante più di ogni cosa è il fatto che tu trovi più interessante una discussione sullo spazio e sul tempo che una discussione su ciò che costituisce il fondamento stesso del tuo interesse per lo spazio e per il tempo (oltreché della loro percezione!), cioè l'uomo. Questo la dice lunga, anzi lunghissima, sulla sempre più diffusa disumanizzazione dell'umano, che va progressivamente trasformandosi in una macchina, dimentico di se stesso al punto da disinteressarsi di se stesso come se fosse una inutile superfetazione della natura. Ed è ancora più stupefacente che la tua ultima domanda non ti faccia sorgere il dubbio che forse forse nemmeno la scienza esisterebbe se non esistesse l'uomo. Questa è logica elementare.

@@danilomodonesi5977 Non sbagli, è tutto giusto. Aggiungo solo che il retrocedere della metafisica è solo apparente, ossia riguarda solo l'interesse della nostra civiltà all'altezza della nostra epoca. In altre parole, è il nostro interesse per essa a retrocedere, non il suo problema. E direi neppure il bisogno metafisico retrocede, per cui sono sufficientemente persuaso che in futuro risorgerà, perché, dopo l'ingiustificata diffidenza verso la scienza, che sempre più va crescendo (seppur confondendo la scienza con la tecnica), avanzerà l'insoddisfazione per le sue risposte, utili senz'altro, ma non esaurienti e non decisive. Non dimentichiamoci che questa epoca scientista ha il suo inizio nella seconda metà dell'Ottocento, nel periodo della seconda rivoluzione industriale. È trascorso circa un secolo e mezzo, che per i tempi storici - e malgrado la loro forsennata accelerazione - è un arco temporale piuttosto breve.

Terrificante

Non qualunque scienziato, solo qualche.....

Ma è proprio Platone (Lettera VII) a ricordarci che filosofia è attività e non mera comprensione di testi, che sono gli insegnamenti, le occasioni, per raggiungere una luce che si dà, di volta in volta, attraverso il lavoro di ricerca concettuale di ciascuno. Anche oggi questa ricerca di chiarificazione dei concetti è, più che mai, necessaria.

Ed è esattamente questo il motivo per cui gli scienziati (con rarissime eccezioni) quando si avventurano in discorsi filosofici non fanno che snocciolare banalità irricevibili. Bisognerebbe proibire a chiunque non abbia profondamente studiato filosofia per almeno dieci anni di discorrere di temi filosofici. Ed è profondamente falso che ogni scienziato può e sa leggere un testo di filosofia, anzi è il contrario, di solito non ci capiscono nulla perché non hanno una forma mentis adeguata, per prima cosa, e poi perché vi si approcciano, generalmente, con la testa ricolma di pregiudizi. Nonostante una diffusa quanto banale vulgata, la gran parte dei filosofi sono *MOLTO* interessati alla scienza e alle scienze, e ai loro metodi e risultati. Ma l'interesse dei filosofi è ovviamente diverso da quello degli scienziati: i filosofi infatti la problematizzano criticamente, non l'accettano supinamente e fideisticamente come i cristiani fanno con il loro dio. Quindi l'interesse dei filosofi per la scienza è fuori discussione. Non è possibile dire lo stesso degli scienziati nei riguardi della filosofia, che per lo più la snobbano con boria sprezzante, sicché in fondo risultano essere piuttosto dei tecnici che non degli scienziati. È sintomo di ottusità mentale, quella boria. Speriamo nelle future generazioni di scienziati.

@@hand1r907 siete tutti da ricovero, nessuno ha il diritto di proibire niente a nessuno... Non vi sono bastati gli ultimi 2 anni di ritorno al fascismo?

La prima parte e la seconda parte si contraddicono tra loro.

E lei chi sarebbe per poter insultare a piacimento? Intendo, chi è lei, oltre ad essere un maleducato.