Aggiungo anche un bell'articolo di Michael Pollan sul "complesso del biologico industriale" www.nytimes.com/2001/05/13/magazine/naturally.html Ed era 17 (DICIASSETTE) anni fa! Dobbiamo un po' toglierci dalla testa l'idea del contadino bio che ha tre galline, la camicia a quadri stile teomondo scrofalo il cappello di paglia e il filo d'erba in bocca ;)

Dario Bressanini bello paperinik sullo sfondo...

Dario Bressanini puoi fare un video riguardante la coca cola? E le varie versioni della cosa cola?

Nell'attesa del video sul biologico ho dato una scorsa a questi articoli che ha linkato, e li ho trovati molto interessanti e utili. Grazie! P.S. Ho 27 anni e l'ho conosciuta un mese fa tramite questo canale. Credo che l'idea di sfruttare KZfaq per raggiungere una fascia più giovane sia molto buona!

Mi disiscrivo dal tuo canale. Fare un video sul biologico e scrivere nel titolo "è più buono?" è ingannevole. In questo caso tu parli di nutrienti. La pasta è pasta sia che sia biologica o non. INFATTI la differenza tra biologico e non è per la presenza di pesticidi, per lo sfruttamento del terreno agricolo, inquinamento ecc. perchè non fai un video su ciò che causano i pesticidi sull'uomo?! inoltre la maglietta che indossi costa 70 euro ma è 100 per cento cotone come una da 15 euro. Vale davvero la diffenreza di prezzo?!

Be, nell'esperimento in effetti veniva offerto a gratis un vino costoso...

Sai che alcuni studi di marketing hanno rilevato che si tende a dare più valore a qualcosa che si ottiene gratis? Se ti faccio pagare due felpe 80€ facendotene pagare 40€ l'una sei meno disposto a comprare che a 80€ con "una felpa omaggio"

Caro Dario ho scoperto in queste vacanze natalizie il tuo interessantissimo vblog. Innanzitutto un grande in bocca al lupo! Vorrei far notare, circa l'esperimento dei vini/prezzi come anche la scala influenzi: in entrambe gli esperimenti il gradimento di tutti vini varia da 2 a 4 su una scala fino a 5. Nel primo è chiaro che la conoscenza del prezzo è la legge di variazione. Ma dal secondo stupisce come - se ho ben compreso - dei tre vini: quello da 5$ si attesti sul 4 (max), quello da 90$ sul 3.5, quello da 35$ sul 2 (min). Se sul tuo libro mi assicuri che c'è la marca del vino da 5$, te li ordino tutti quelli scritti. Giuro!

Synergo Sono d'accordo, ho avuto un'esperienza simile con l'olio di oliva. La mia famiglia ha una piccola produzione di olio extravergine (giusto per la famiglia e qualche piccola vendita), che mio padre segue con grande passione e con un metodo di lavorazione quasi maniacale (perché no, non basta che sia del contadino per essere buono... alcuni fanno davvero alcune bestialità, ma questo è un altro discorso). La mia coinquilina era abituata a usare olio del supermercato, di quello proprio terrificante che vendono a tipo 2/3€ al litro. Io mi sono rifiutata di usare quella roba e lei all'inizio non riusciva ad apprezzare il nostro olio. Diceva che era pesante, sia di sapore che di consistenza, e che aveva un aspetto torbido. Poi però quando a Natale è tornata a casa mi ha detto che non riusciva più a mangiare l'olio che usavano in famiglia e da allora dice che anche solo l'odore dell'olio buono è un comfort food! Purtroppo chi è abituato a sapori più "industriali" deve proprio rieducare il palato

Penso che si è anche più abituati a sapori più decisi, in genere il non bio è più saporito per via di edulcoranti, sale, acidi, cercando di rinvigorire il “modesto” sapore di base; a quanto ne so il bio dal canto suo cerca di vendere un prodotto dove viene aggiunto il minimo indispensabile

Lo credo anche io. Tanto dipende da come è stato educato il palato. Io sono cresciuta con una madre che cucinava tutto anche il pane. Come risultato generalmente faccio molta fatica a farmi piacere la roba confezionata...proprio altri sapori ;) poi sicuramente anche il cervello imbroglia ed è affascinante

Ciao Synergo. Per alcune cose è possibile, però si dovrebbe vedere caso per caso. Come dice Undomiel il caso dell'olio extravergine è un classico: persone abituate al gusto "leggero" (quasi insapore) non apprezzano l'olio extravergine "pizzicoso" (che è un pregio che deriva dai polifenoli contenuti, non un difetto). Però non ne farei una questione di biologico o meno perché è troppo generale: ci sono molti casi in cui il prodotto bio è sostanzialmente indistinguibile da uno convenzionale, o addirittura peggio (non necessariamente perché è bio ma per altre cose): un pomodoro convenzionale coltivato in sicilia magari è più saporito di uno bio coltivato in olanda. Lo scherzo dei due ragazzi olandesi colpisce proprio chi è abituato a comprare bio e crede di poterlo sempre distinguere.

Mi fa piacere vedere che segui canali di scienza come questo :D (seguo qdss). Comunque condivido la tua tesi riguardante il cibo a cui siamo familiari. Credo però che la coltivazione biologica su larga scala non influisca molto nel sapore, diversamente da, ad esempio, un pomodoro coltivato nell'orto di casa molto più saporito.

Mi fa molto piacere :)

anche a me :)

+Jolly Roger vero. Ragione per cui alcuni preferiscono usare un account diverso per non essere riconosciuti.

come Paperino e PK

E' assolutamente vero, ricordo addirittura persone che ridevano alle barzellette di Berlusconi.

In realtà in quel caso non c' è niente di strano, il bicchiere è fatto in modo da dare sensazioni olfattive diverse

certo, a volte quello che ci piace è semplicemente quello a cui siamo abituati :)

Infatti il biologico costa di più perchè NON si usano pesticidi, perchè si rispetta l'ambiente ecc. ti sembra poco?! NON è mica una moda! non si paga la "griffe" ma un lavoro più faticoso e dispendiso e con meno resa da parte del contadino.

Da No eh ma gli Ogm sono brutti

@Da No: Ecco la leggenda metropolitana del Bio senza pesticidi. Non solo nelle colture biologiche si usano i pesticidi (esclusi quelli di sintesi), ma si usano persino pesticidi tossici (per il terreno e per l'uomo) che le normative vigenti ne vietano, da anni, l'utilizzo nelle coltivazioni tradizionali.

confermo che l'idea che il bio non usi pesticidi è una leggenda. OVVIAMENTE, un agricoltore deve proteggere il proprio raccolto, visto che il suo reddito dipende da quello.

esattamente, e non solo: lo puoi far notare ai tuoi amici e aumentare il tuo status. in parte è anche simile al fenomeno per cui ad alcune persone piace X (cantante, scrittore, band, musicista etc...) ma solo finchè non diventa "popolare". L'abbiamo sentito tutti il "eh, ma dopo il primo disco è diventato commerciale..." ;)

Già. Difatti in economia normalmente vale la regola "sale il prezzo, se ne compra di meno; scende il prezzo, se ne compra di più", che però non si applica al mercato dei beni di lusso dove all'aumentare del prezzo puó accadere che le vendite aumentino, e viceversa.

Dario Bressanini - Vero, oppure "non mi piacciono più: sono diventati mainestream" :)

super993 - Già, fu proprio la definizione di "bene esclusivo" a farmi capire che il prezzo più elevato può essere una strategia di marketing paradossale e molto efficace...

Esattamente, come i sigari cubani che puzzano di piedi e culo ma non sia mai che non me ne accendo uno per elevare il mio status. Secondo me basta prendere una cosa abbastanza rancida e sconosciuta, facendola pagare 500x il proprio valore per renderla "pregiata"

com'erano belle le pagine della posta

Poche ragazze da quelle parti...

ehh, non più, alcuni numeri sono costosissimi!

ti consiglio un criceto!

MSS no grazie dove?? Li compro subito!

Domenico Patania idem 😂😂😂

Ne sei sicura? Guarda qui :) kzfaq.info/get/bejne/pM-hZ5uisbfUpo0.html&

Dario Bressanini per un attimo ho pensato che mi avessi linkato un video dove frullano la roba del MC, c'è da dire comunque che magari quelle persone non ci vanno spesso quindi non conoscono odori e sapori caratteristici della catena. Ora mi sta venendo il dubbio che i polletti del McDonald's siano così buoni solo perché mi aspetto che siano buoni, questa cosa mi turba, l'ignoranza talvolta è la strada giusta xD

ti dirò.. io in Italia il Mc lo reputo meglio dei Mc in USA.. la sono proprio diversi i gusti.. (poi tralatro è pieno di dinner, perchè mai dovresti andare da un Mc la!?) :D

In quell'esperimento rientrano forse anche altre dinamiche sociali e psicologiche. come la psicologia del gregge. Sarà bastato ad alcuni vedere l'apprezzamento, e sentito le elucubrazioni di alcuni per essere condizionato nei suoi giudizi, e magari forzato a trovare dei punti a favore per non trovarsi fuori posto. Qualche dubbio sulla veridicità mi viene, trattandosi di un esperimento per una promozione commerciale, ma non mi stupisce più di tanto, la gente fa tanto l'esperta di cibo, ma ne mangia, e prepara di schifezze... quindi ci mette poco ad apprezzare una preparazione mcdonald e magari la eleva a piatto di alta cucina..

+Giacomo Polloni ce ne sono, ma fatichiamo a renderci visibili

hahahha poberi ragazzi

+Caterina Brundu grazie Caterina. Messaggi come il tuo mi testimoniano che non butto il mio tempo a fare questi video :)

ho messo in evidenza il mio commento dove rimando a una serie di articoli che trattano proprio quello, in attesa di un futuro video :)

Piccolo esempio personale. Un mio collega mi prendeva da incosciente quando gli dissi che con un elettrodomestico appena comparato feci un litro di succo di carota e che io e i miei 2 figli ce lo eravamo bevuto in pochi minuti. Lui mi criticava l'uso di carote prese al supermercato, e che lui le carote che da ai suoi figli le pianta da solo. È verissimo, fa un orto bellissimo, e dà solo acqua e son prodotti freschi di giornata a metri 0. Peccato che il suo orto sia circondato da piantagioni di tabacco. Quindi a cosa serve il bio, a cosa serve essere convinti di manciare "sano", è sicuramente più dispendioso ma che sia più sano ne ho i miei dubbi. Basta un niente per rendere una cosa non più BIO: a mio parere già il semplice raccogliere un pomodoro bio da un campo e caricarlo sul cassone del trattore per portarlo al mercato di paese già non è più Bio in quanto a contatto con i gas di scarico del trattore, soprattutto sel il campo di pomodori è circondato dal tabacco

ma grazie :)

in effetti :D

ho messo BIO e COSTOSO nel titolo perché sono gli unici due effetti analizzati qui :) E' vero che ce ne sono molti altri (ma non tutti funzionano allo stesso modo) come la provenienza, l'essere DOP, il colore. Sull'interpretare le cose, oh, io l'ho pure detto nel video che questo NON è un video di confronto tra i prodotti :) (che poi molte volte il bio sia *davvero* indistinguibile dal convenzionale è vero, ma non sempre e in ogni caso è un altro video ;) )

Dario Bressanini ha ragione, lei l'ha specificato. ma non crede che dire che due cibi siano indistinguibili alla percezione umana non voglia dire necessariamente che sono uguali? :) (come tanti hanno invece capito ahah)

Forse non hai mai assaggiato il Vero Bio. Io lo coltivo nel mio orto e nel mio frutteto e la differenza di sapore c'é, eccome!

@@martaa2849 forse la questione sta più nel tipo di terreno utilizzato, nella tecnica di agricoltura e altri fattori di questo genere. Gli ortaggi in commercio provengono da monocolture su terreni molto sfruttati, dove non ci sono le stesse caratteristiche che si possono ritrovare in un piccolo orto con più colture/insetti/nutrimento. Io preferisco la tecnica di produzione bio ovviamente, ma se applicata a livello industriale non credo produca prodotti con caratteristiche organolettiche migliori in assoluto.

1) compri una bottiglia di prosecco gran riserva 2) te la scoli con gusto 3) compri 6 cartoni di tavernello 4) lavi per bene la bottiglia di gran riserva (dopo averla vuotata avviamente) 5) travasi il tavernello nella bottiglia 6) la offri come un signore a tutti i tuoi amici 7) profit La sola accortezza: non farti mai vedere quando la stappi (visto che è già stappata)

In Inglilterra il prosecco lo si beve in caraffa. Solo gli italiani hanno chiesto di vietare questa pratica perché ovviamente il prosecco sfuso e falsificabile in un attimo. Il Prosecco è solo un nome commerciale, dietro c'è una intera storia di truffa nei confronti dei consumatori poco informati.

grazie a te :)

Cosa vuoi sapere ? Io L ho studiata molto

Grazie e benvenuto :)

Grazie Flavia e buona lettura :)

Roberto Ghezzi Quello è PK, il Paperinik in stile super eroe marvel degli anni ‘90

Se vuoi leggi questo mio articolo :) bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/06/28/neurogastronomia-il-vino-costoso-e-piu-buono/

@@dariobressanini ho letto, grazie. Potremmo aprire milioni di parentesi al riguardo, ma magari se passo dalle tue parti😉. Buon lavoro e complimenti!

Sembra il titolo di un porno :3

...

che poi non è detto che più si spende e più il vino deve essere buono. il prezzo dipende da molti altri fattori.

c'è qualche anima pia che ogni tanto me li traduce (tipo quello sullo zucchero, o sulla calce) ma io non ho il tempo di farlo :(

grazie :)

Semplice nel nord europa e in america non hanno un buon palato....perciò fanno fatica a captare la differenza tra una prelibatezza e una che non lo.é............

hahah :) L'ultimo video l'avevo programmato alle 8 e alcuni studenti si sono lamentati che non avevano tempo prima di uscire di casa, allora questo l'ho programmato alle 7 :)

+Roberto C ma come cibo o come pomata?

Bhe oramai la si trova praticamente ovunque, sarebbe bello una veduta panoramica su un pò tutto, dalla pianta, alla cibi, ai medicinali ;-)

roberto rinaldi Almeno nel vino, secondo la legge, non si può aggiungere nulla che non sia succo d'uva, lieviti e anidride solforosa. Altrimenti non lo puoi chiamare vino.

mi sono permesso di non fidarmi alla ceca delle tue parole. Spero di non essere stato scortese e ti espongo quanto trovato. Sarebbe gradita la conferma di qualcuno che ne sa più di me che quanto ho appreso sia corretto. ho visto che con la legge 12/12/2016 www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2016/12/28/302/sg/pdf è entrato in vigore un testo unico sulla " Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino". qui i processi usati per produrre il vino e le sostanze ammesse vengono discusse all'articolo 21:Sostanze ammesse "1. È consentito vendere per uso enologico, detenere negli stabilimenti enologici e impiegare in enologia soltanto le sostanze espressamente ammesse dalle vigenti norme nazionali e dell’Unione europea." vado quindi a vedere la gazzetta dell'unione europea eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32009R0606&from=it quello che ci interessa è all'allegato 1. direi che tutti quei processi di produzione e sostanze ammesse vanno ben oltre succo d'uva, lieviti e anidride solforosa. Se ho fatto qualcosa di sbagliato nella mia ricerca o ho interpretato male quello che ho letto fatemelo sapere.

roberto rinaldi Hai fatto benissimo a non fidarti ciecamente, ricordavo un po' male. In particolare non sapevo delle sostanze per favorire la crescita dei lieviti, ne di quelle al punto 10. Per quanto riguarda gas inerti, quelli vengono sostituiti all'aria per inibire alcune proliferazioni batteriche, nulla di preoccupante. Altri trattamenti, come il trattamento con ferrocianuro di potassio, per eliminare il ferro ed evitare precipitazioni indesiderate non lasciano residui nel vino, infatti il ferrocianuro ferrico è totalmente insolubile è viene eliminato. Ci sono infine molti trattamenti destinati ad altri prodotti, come mosto d'uva parzialmente fermentato destinato al consumo umano diretto tal quale, vini liquorosi, spumanti e vini frizzanti (non si possono aggiungere zuccheri nei vini, ma per gli spumanti è d'obbligo per permettere una seconda fermentazione in bottiglia), mosto d'uva rettificato o altri prodotti. Resta il fatto che la ricordavo molto più corta la lista delle sostanze che si possono aggiungere nei vini.

roberto rinaldi Resta il fatto che spesso il problema è la materia prima. Se hai una buona materia prima non serve mettere altre sostanze per eliminare difetti.

beh è scura perchè il pollo vive nella normalità magari vede la luce del sole, gli dai da mangiare quello che è giusto che mangia ! piò camminare aprire le ali , magari non respira aria mista ad ammoniaca gran parte della vita (ecc ecc)

ecco...10:13 di mattina e mi è venuta fame :D

Lo voglio troppo fare 😂😂😂

quelli 'sti trucchi li conoscono benissimo :)

Che poi il discorso Bio apre una discussione incredibile. Per esempio è vero che può essere utile per l'ambiente, ma è veramente bio, visto che se una coltivazione in cui usano pesticidi, è messa vicino ad una Bio, il terreno potrebbe essere contaminato? Inoltre l'acqua piovana è inquinata dai fumi di vario genere. Insomma mangiamo veramente bio? Credo sia un po' come la questione che riprendi tu degli OGM, alla fine la maggior parte delle piante sono natural "OGM".

Purtroppo sull'uso e sul significato del termine Bio persiste molta ignoranza, proprio come sull'uso e sul significato del termine OGM. Anche la natura crea OGM, basta che un insetto ibridi una pianta con un'altra (non a caso l'ibridazione per incrocio tra specie è il più comune e antico sistema di produzione OGM).. Le agricolture Bio non escludono l'uso di pesticidi (che in teoria dovrebbero essere di origine naturale, come se tutti i pesticidi chimici fossero di origine sintetica, basta prendere in esempio il verderame), inoltre devono rientrare in specifiche condizioni di trattamento delle culture e dei terreni. Purtroppo questo non esclude la contaminazione da parte di agenti esterni, anche se questo dovrebbe essere in parte monitorato e rientrare in specifichi limiti di tolleranza. Il problema non è tanto se un alimento Bio sia salutare oppure no, anche perché questi dubbi sugli alimenti che fanno male sono nati con alcuni studi degli anni '80 sull'industrializzazione del settore alimentare. Il vero problema è come questi "termini" non regolati da norme e leggi, vengano utilizzati per condizionare il consumatore finale, illudendolo di acquistare un prodotto di qualità superiore, quando in realtà non vi è alcuna certezza che lo sia veramente (e soprattutto che vi sia una sostanziale differenza di qualità tra un prodotto biologico e uno non).

c'e' una correlazione tra consumo di carne rossa e un particolare tipo di tumore (colon retto). tanto e' vero che la carne rossa e' stata messa nella lista 2A dello IARC. Penso che ci faro' un video :)

Ho visto che non c'è molta uniformità di pensiero in merito a tale argomento. Come ha detto lei e citando anche wikipedia si legge: “ La carne, con modalità sempre crescenti nel corso degli anni, è stata associata a diversi tipi di patologie (in particolare le carni rosse, di manzo, vitello, agnello, maiale). Uno studio epidemiologico prospettico su oltre mezzo milione di persone ha associato al consumo di carni rosse e carni processate (insaccati, prosciutto, hamburger, carne in scatola, ecc.) un modesto incremento della mortalità in generale, e in particolare per cancro e malattie cardiovascolari. Tale incremento deve rilevarsi anche con consumi di carne relativamente bassi (25 gr al giorno)[33]. Nel mese di ottobre 2015 22 scienziati l'International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell'Oms provenienti da 10 Paesi si sono incontrati nella sede di Lione per discutere la cancerogenicità del consumo di carne rossa e di carne lavorata. Il 26 ottobre è stato pubblicato un report su Lancet Oncology[34], e lo IARC ha inserito le carni lavorate nel gruppo 1, ovvero fra le sostanze sicuramente cancerogene (come il fumo e il benzene) e le carni rosse tra quelle «probabilmente cancerogene». Tra le carni rosse troviamo la carne bovina (vitellone, manzo, bue e vacche), carne equina (di cavallo o puledro), carne di ovini, suini e caprini adulti. Per "carni lavorate" lo studio IARC intende le carni che hanno subito un processo di trasformazione attraverso salatura, stagionatura, fermentazione, affumicatura o altri processi per migliorare il sapore e la conservazione. Esempi di carne lavorata sono: würstel, prosciutto, salsicce, carne in scatola, carne secca e le preparazioni a base di carne.[35] Secondo il rapporto dell'Oms il consumo di 50 grammi di carne lavorata al giorno - pari a due fette di bacon - aumenterebbe del 18% le probabilità di sviluppare un cancro al colon-retto.“ Ma andando un po' più sullo specifico sembrerebbe che il problema non sia legato molto alla carne in sé quanto alla presenza di additivi alimentari come nitriti e nitrati nelle carni stesse e quindi ai processi di lavorazione e/o conservazione. Un'altra osservazione è: non si capisce come abbiano effettuato questi studi. È un argomento molto importante che può avere conseguenze non poco rilevanti e poi gliel'ho chiesto perché noto una "strana tendenza" che vorrebbe orientarci a tutti i costi verso una alimentazione di tipo vegano (cosa che sinceramente non vedo molto di buon occhio e su cui nutro molti dubbi) sia in ambito gastronomico che anche economico (seguire una alimentazione vegana è costoso). Le sarei grato se desse il suo parere a tal proposito e la ringrazio per la risposta e le porgo nuovamente i miei saluti!

nono, non e' legata agli additivi. Quelli sono per la carne lavorata, che e' in classe 1 (sicuramente cancerogena). La carne rossa, ANCHE CRUDA e senza nulla, e' in classe 2A Puoi leggere qui un mio approfondimento bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/10/28/un-culatello-ci-uccidera-comunicare-il-rischio/

Ho letto il suo approfondimento, molto bello, mi ha schiarito le idee da un lato ma ha fatto emergere nuovi dubbi dall'altro: la IARC, ad esempio, classifica il prosciutto in classe 1 e mette il maiale (carne rossa) in classe 2A e non vengono fornite delle evidenze scientifiche né su come hanno dedotto questi gruppi, non si riesce a capire il perché visto che il prosciutto è sostanzialmente fatto dal maiale con qualche trattamento per la cottura e/o la conservazione (a seconda del tipo di prosciutto) quindi la motivazione sembrerebbe essere appunto insita nel trattamento e non dal concreto potere canceroso della carne (non la trova un po' strana come cosa?). Effettivamente si "parano" dietro questi gruppi restando sul generico e non portando dati significativamente validi probabilmente anche per la complessità nel campo chimico/fisico e per le numerose altre cause che intervengono nello studio. Apprezzo molto la sua etica e correttezza nello scrivere e trattare argomenti scientifici. Grazie per le sue risposte. Saluti.

per ogni classificazione lo IARC poi pubblica una corposa monografia con tutti gli studi. A volte migliaia di pagine. Quella su carne e salumi non è ancora uscita però e quella era un'anticipazione. Però lo IARC si limita a leggere tutti gli articoli già pubblicati negli anni e a farne un "sunto", diciamo così. Per i salumi ci sono i nitriti (non sempre) e il sale a peggiorare la situazione

infatti tutte le varie ricerche di confronto tra bio e convenzionale concludono che "dipende": a volte e' meglio a volte e' peggio, e BISOGNA scendere caso per caso. Cosa che pero' cozza sia con la nostra voglia di fare in fretta sia con le esigenze del marketing che non puo' dire "le fragole comprale convenzionali, il petto di pollo biologico, i fagioli neri e' uguale,..." :D

in una mia vita precedente volevo scrivere un compilatore o un interprete in C per un linguaggio di programmazione che mi sarei inventato appositamente per fare calcoli. Non l'ho fatto ovviamente ma quel librò è stato comunque molto utile per capire come funzionano i compilatori :)

Grazie :) RIpeto a scanso di equivoci che l'esperimento NON dice che "tutti i vini sono uguali", ma che noi ci facciamo influenzare un po' troppo (persino da Robert Parker ;) )

Hai visto questo? E' BELLISSIMO! www.funnyordie.com/videos/f6b0d756df/blind-tasting

Assolutamente! infatti ti facevo i complimenti appunto perché quello che hai sottolineato è importante e anche spiegato In maniera chiara, non è facile! Il video me lo guardo ora! E quando vuoi assaggiare un po' di Barbera d'Asti sei il benvenuto. Francesco Enoteca Colli Astiani

uhm, diciamo "seduto vestito un po' più decentemente e con i libri dietro che fanno sempre la loro porca figura" :D Tipo qui kzfaq.info?o=U&video_id=OXWQ2r7PK_E