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Il rinascimentale Palazzo degli Alberti, sede della Cassa di Risparmio di Prato, ha al primo piano allestita una galleria di opere d'arte che l'istituto bancario ha acquisito nel corso degli anni. Considerando che in realtà la collezione della "Cariprato" è ancora più ampia e alcune opera sono in magazzino, la galleria, già com'è allestita adesso, può vantare una profusione di dipinti e sculture di altissimo livello con nomi di primo piano come Caravaggio, Filippo Lippi, Giovanni Bellini, Lorenzo Bartolini e con inoltre un importante focus sulla pittura seicentesca fiorentina.
In questo primo video visitiamo il primo ambiente dove ci accolgono due tabernacoli trecenteschi parietali con la classica iconografia della Madonna col Bambino tra i santi. I tabernacoli sono ancora oggi molto presenti negli incroci di Prato ed erano un sostegno per la religiosità popolare. Uno di essi ci riconduce alla bottega dei fratelli Miniati: il maggiore dei fratelli, Pietro, probabilmente si formò nella bottega dell'Orcagna. Non sappiamo se i fratelli Pietro e Antonio di Miniato erano originari di Firenze o di Prato, ma sicuramente Prato divenne la città ove misero bottega divenendo gli artisti più popolari e attivi di questa città alla fine del Trecento.
Più preziosa ci appare la tavoletta di Puccio di Simone, artista che operò a Firenze nel ventennio centrale del Trecento, allievo molto probabilmente di Bernardo Daddi. In essa sono raffigurate tre sante allineate, Lucia, Caterina d'Alessandria e un'altra martire, e sicuramente fu in tempi passati ritagliata da un'opera più grande per essere immessa nel mercato dell'antiquariato.
Troviamo inoltre un piccolo quadro raffigurante la Madonna col Bambino di un giovane Filippo Lippi. Forse è stato ridotto in dimensioni, ma comunque doveva rientrare nella categoria delle opere realizzate per la devozione domestica. Il giovane Lippi mostra la sua piena adesione agli stilemi rinascimentali prendendo spunto da Masaccio e Donatello. È importante che l'istituto bancario abbia acquistato a suo tempo questa tavola visto che il Lippi a Prato fu un grande protagonista della stagione rinascimentale.
Infine, in uno splendido isolamento, possiamo ammirare un affascinante quadro del veneziano Giovanni Bellini dell'inizio del '500: un Cristo in croce in mezzo ad un cimitero ebraico. La città sullo sfondo, il paesaggio, le piante rinsecchite, i teschi messi in fila in terra, insomma, ogni piccolo particolare rimanda a simbologie e allusioni spesso di difficile interpretazione, ma proprio per questo ricche di fascino e che invogliano a studiare e ammirare l'opera.