Netflix è degna di noi.

Ahah!

Il vostro livello di perversione è preoccupante.

Purtroppo non è possibile, in quanto le scuse pubbliche e sincere etc. la riabiliterebbero un minimo a livello "publico" (nel senso che la insultano meno sui social... e non ne sono sicuro comunque) ma non ne seguirebbe un aumento delle vendite dei suoi prodotti. Soprattutto nel beauty, le donne non comprano prodotti di altre donne che intendono sostenere o alle quali sono legati da un "sentimento etico": comprano i prodotti che sono associati a qualcosa di bello, di esclusivo, di VIP, di altolocato etc. Prima Chiara Ferragni era una mega VIP percepita come "quella in alto, di cui è figo indossare i prodotti", indipendentemente dal fatto che la sua immagine fosse pulita o che lei fosse una "bad woman". Ora, avendola scaricata tutti con lo scandalo dei pandori ed il resto, è percepita come una che prima era VIP ed esclusiva ma ora è stata silurata e quindi è la sfigata di turno (che tutti irridono e prendono in giro). E chiaramente indossare i vestiti o esibire il marchio su una borsetta (o quello che è) della sfigata di turno che non va più di moda non piace a nessuno. Ora le donne la possono sostenere a parole o con i cuoricini sui social, ma non possono più sentirsi esclusive, belle e desiderabili nell'indossare i prodotti di Chiara. E tra l'altro il meccanismo specialmente nella moda è tremendo: tutti vogliono ciò che vogliono tutti, ma nessuno vuole ciò che non vuole nessuno. Non è figo vestirsi con un brand che tutte le televisioni attaccano come in fallimento e che sta chiudendo i punti vendita. E' proprio un controsenso a livello di appeal. Purtroppo. Le persone comprano ciò che conviene a loro, per questo la beneficienza quando è fatta bene è così onorevole: non lo fai per te ma per gli altri. E quella disinteressata è molto rara, come peraltro abbiamo visto. Purtroppo è la dura legge del mercato e della natura umana. Questo è il tema fondamentale e purtroppo nessuna affermazione da parte di Chiara ribalta la situazione. Non solo, ma ora QUALUNQUE sua comunicazione sa di una che prova a riprendere il treno ma non ce la fa e quindi lo rincorre. Di una che non fa più parte dei VIP e tenta disperatamente di rientrarci. Di una disperata che mentre prima era la VIP inarrivabile di cui era un vanto ottenere i prodotti, ora tenta di piazzarli a forza. E questa cosa, di cui peraltro mi dispiace tantissimo (perchè da imprenditore io non posso essere contento dell'insuccesso di una "collega"), non è risolvibile con nessun tipo di comunicazione. Ripeto: deviare l'attenzione su qualcos'altro e quindi spostare l'attenzione mediatica dall'accusarla di essere ladra a un altro argomento è possibilissimo. Quando parte la guerra economica tra lei e l'ex marito parleranno solo di questo i telegiornali. Buona notizia? Mmm no, perchè comunque le donne non comprano i mascara lo stesso. Capisci? Non se ne esce. Pensaci: un ex VIP cosa può dire che lo fa tornare in auge? Niente. E' uno dei problemi dei personaggi famosi: non durano per sempre e coloro che ci riescono (era possibile nel passato, in un mondo più "lento" e con meno insidie) sono leggende... ma sono pochissimi e hanno una reale abilità di fondo non copiabile (primo esempio che mi viene in mente: Bonolis. Il suo stile e la sua competenza sono qualcosa di reale e tangibile, non è semplicemente uno che è esploso sui social e non si capisce il perchè). Ti porto un altro esempio, che è per certi versi off topic ma stammi dietro: Blockbuster. Leader indiscusso della vendita delle videocassette. Poi la tecnologia si è evoluta, il mercato è cambiato e quindi le persone hanno cominciato a richiedere i DVD e lo streaming da casa (te la sto semplificando, ma ci siamo capiti). Non c'era una singola cosa che Blockbuster potesse fare, se non adattarsi. Non l'ha fatto ed è andato caputt. La comunicazione può creare e sostenere un mercato, ma non può convincerlo a comprare ciò che non vuole più. Se domani Chiaretta diventa un mega VIP modello americano e sfonda lì (con il suo brand di moda), forse riprendono a comprare in Italia. Ma al che non le interesserebbe più tanto. Sul fatto che chiuderà le sue società per evitare la multa sono dubbioso. La cosa intelligente era già "chiuderle" prima (in termini di arrestare tutte le operazioni, poi la società in sè doveva rimanere aperta per via dei procedimenti giudiziali in atto). Se ha capito che non deve salvare la faccia perchè tanto è irrecuperabile la situazione lo fa, altrimenti va in bancarotta cercando di salvarla. Ora la partita si gioca proprio su questa decisione. Anche perchè il tema non sono neanche le multe in sè, sono le multe più le zero vendite e lo zero futuro.

Se parliamo di deviare la comunicazione, i documentari tipo quelli di cui tu parli funzionerebbero. Funzionerebbero anche per raccimolare un po' di commiserazione. Facesse un documentario dove mostra i retroscena di come è stata fregata dai suoi managers o da qualcun altro sarebbe anche, a livello di percezione, "esonerata". Ma non cambierebbe niente: per i grandi brand sarebbe una che è passata di moda ed è una calamita per la pubblicità negativa (perchè ci sono di mezzo truffe e fregature, "quali" non è neanche importante) e le persone non farebbero comunque la coda per comprare il mascara dell'"ex VIP che poverina non c'entrava niente". L'esonerazione non porterà più le vendite o il prestigio di prima. Può portare soddisfazione personale e aumentata stima sui social (per quello che vale). Può farti dormire meglio la notte. Ma purtroppo non porta i milioni. E' come se qualcuno finisce in galera e la sua carriera viene distrutta per un'accusa gravissima che poi si scopre essere falsa. Dopo che ti sei fatto la galera e la tua vita è distrutta, quando ti assolvono ufficialmente sicuramente stai meglio e la tua immagine è (almeno in parte) riabilitata. Ma non cambia niente a livello di soldi: la tua carriera l'hanno distrutta. Se poi la carriera era un'onda / bolla costruita su una moda, figuriamoci. In realtà è tutto molto brutto, ma funziona così.

Sempre.

​@@bigluca.marketingAntitrust ha avviato 6 istruttorie nei confronti di altrettanti influencer che promuoverebbero strategie per ottenere alti guadagni, non chiarendo peraltro che si tratta di pubblicità. I destinatari sono Luca Marani, Big Luca, Alessandro Berton, Hamza Mourai, Michele Leka e Davide Caiazzo Ho letto questa notizia su ansa è vero?

@@GokuFranco-oe2tu certo che è vero, puoi consultare direttamente il sito AGCM. Era anche ora direi..