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Capalle è una frazione del comune di Campi Bisenzio (FI). La sua origine è etrusca, ma la storia più celebre parte dal medioevo quando era un villaggio fortificato. Sorge su un'ansa del fiume Bisenzio e passeggiando per le sue strette vie si intuisce ancora la sua forma quadrata delineata com'era dalle mura, inoltre è sopravvissuta una delle porte che ci appare oggi come un arco di passaggio tra le case. All'interno c'è una piazzetta, oggi divenuto un parcheggio, su cui si affaccia un oratorio. La chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Quirico e Giulitta, si affaccia invece su una delle vie che sboccano sulla piazzetta. Questa chiesa non era suffraganea della pieve di Santo Stefano a Campi, come le altre chiese dei dintorni, ma dipendeva direttamente dal vescovo di Firenze. Questo privilegio giuridico è durato per secoli e ha fatto godere di una certa autonomia l'abitato di Capalle, tant'è che a Campi Bisenzio c'è un detto che si usa ancora oggi, "Capalle fa da sé", riferita ad una persona che rifiuta un aiuto.
La chiesa quindi era di proprietà personale del vescovo di Firenze di cui era il parroco. Generalmente il vescovo nominava un sacerdote suo rappresentate, un vicario, che risiedeva sul posto, ma capitava alcune volte che il vescovo stesso venisse del tempo a risiedere a Capalle. Infatti davanti alla chiesa sorge il il palazzo vescovile, chiamato comunemente il "Palagio". Alcuni arcivescovi come sant'Antonino Pierozzi nel '400 o Gaetano Incontri nel '700 vi risiedettero abitualmente: addirittura monsignor Incontri amava talmente questo posto che ogni occasione era buona per lasciare Firenze e venire qui a fare il parroco, dicendo messa, confessando e incontrando i parrocchiani per strada.