Oddio la sua voce😍

Francamente io trovo in generale orribile l’uso del termine “troia”, anche quando significa “stronza”, anche quando a usarla sono le donne. Mi fa molto incazzare per il semplice fatto che l’equivalente maschile non esiste. Un uomo stronzo lo chiamiamo “stronzo”, punto. Questo è l’ennesimo vocabolo che ci ricorda quanto le donne siano sempre sessualizzate e quanto profondamente il tema della loro condotta sessuale intrida ogni cosa che le riguarda. Quindi, francamente, se una donna è stronza vorrei che la chiamassimo “stronza” e fra di noi mi piacerebbe che non scherzassimo con dei vocaboli che raccontano la nostra discriminazione. Perché non c’è davvero niente di simpatico e non c’è proprio niente da ridere: c’è da piangere.

Mi lascio trasportare dal sentimento, Come un palloncino in balia del vento. E non è importante di che colore è perchè se lui riesce a volare, è grazie a quello che c'ha dentro!

Video stupendo, tutte cose molto giuste e vere. Cimedrp sei sempre una certezza

Bellissimo video, ragazzi, lo aspettavo da tempo! ❤

Team Silente ADORO 😍 Complimenti per il video, imparo sempre qualcosa di nuovo con te. GRAZIE

Un video da condividere assolutamente! Quante volte sento discorsi come quelli che avete citato da conoscenti o anche parenti... È un discorso talmente ampio che avrebbe bisogno di più di un'ora per essere discusso in toto, ma voi avete fatto passare bene in concetto in 15 minuti!

Il "ma non volevo offenderti" è la cosa peggiore, perchè se la dici è perchè sai che è offensiva

Non c'è nulla da aggiungere ! Sono d'accordo, grazie mille per i vostri bellissimi video!

Questo video sarebbe anacronistico, non lo è per via dell'ignoranza, ma quella persistente, quella perpetuata con vera convinzione. Sono decenni che si affrontano queste tematiche, e ancora stiamo qua a discutere su qualcosa che dovrebbe essere superato da un bel pezzo.

Ti ringrazio tantissimo di questi video che fai, sono sempre educativi e riescono a sciogliere tanti dubbi. Condiviso.

Video molto bello, utile e assolutamente da far girare, lui è molto molto bravo e spontaneo (ed ha una voce fantastica)

Assolutamente d'accordo su tutto e vi voglio tanto bene per tutto ciò che avete detto. Vorrei però far notare una leggera sfumatura: spesso uno si riferisce a una persona rispetto al suo colore della pelle, quando quella persona non la conosce ancora. Esempio: passa una ragazza per strada particolarmente bella, e la indico a un mio amico dicendogli: "Guarda che bella la ragazza bionda"; poi passa una ragazza nera particolarmente bella, e la indico al mio amico dicendogli: "Guarda che bella la ragazza nera", non "la ragazza mora". Ma ovviamente serve solo per fare una semplificazione, per farmi capire subito. È anche più facile che in Italia ci si riferisca a un proprio amico con "il mio amico nero" piuttosto che "il mio amico bianco" perché ovviamente ci sono molti più bianchi, in Italia. Questo non per sminuire il discorso che state facendo: sono consapevole di quanto vengano utilizzate queste parole con un senso dispregiativo (anzi, forse non essendo nero non lo capisco neanche appieno), ma volevo aggiungere questa sfumatura di senso che forse potrebbe alleggerire il carico di responsabilità da chi la usa. Grazie mille del video a entrambi!

Bellissima puntata, bravi ad entrami! Buona serata =)

Video davvero interessante e utile per abbattere i soliti discorsi che fanno troppo spesso alcune persone per giustificare la propria maleducazione, lo condividerò sicuramente! Bravi, ottimo lavoro.

Irene continua così! Video chiaro e bellissimo!

Da ragazzine io ed una mia amica eravamo su un autobus affollato. Io notai una giacca addosso ad un ragazzo nero e dissi: "Bella la giacca di quel ragazzo!". Lei mi chiese: "Quale? quella del ragazzo...(qui visibilmente in imbarazzo) ... "bruno"?". Essendo l' Italia un paese mediterraneo, la percentuale di persone "brune" su un autobus è di norma piuttosto alta, per cui specificai: "Quella del ragazzo nero!". Semplicemente perché era il dettaglio più evidente per individuare il soggetto. La mia amica, arrossita come un peperone, mi zittì contrariata insinuandomi un certo senso di colpa. Il razzismo a volte si cela nell'esagerazione del politically correct?

❤ Complimenti, tema trattato a tutto. Braviii🙌

Magnifici ragazzi!

Bellissimo e utilissimo video❤️ E ps penso di essermi innamorata.

Mi è piaciuto un sacco veder trattato questo tema e anche il modo in cui lo avete fatto ❤️ il parallelismo tra la parola "nigga" e "bitch" è una cosa che ho pensato spesso e credo che il passo successivo al "la libertà di espressione finisce dove inizia il rispetto dell'altro" (motto che trovo indispensabile alla convivenza tra esseri umani civili ed educati e condivido in toto) sia la normalizzazione in seno all'intenzione. Mi spiego meglio, se io dò delle "troie" alle mie amiche in maniera scherzosa e senza l'intenzione di insultarle non vedo perché debba essere impedito ad un ragazzo animato dagli stessi intenti di scherzo e "gioco" di farlo solo perché è un ragazzo. Superare le nostre etichette di ragazzo/ragazza nero/bianco etero/gay anche in queste piccole cose secondo me sarebbe davvero un passo in avanti! Perché ci permette di avere fiducia nell'altro e non pensare sempre che tutto ciò che vi viene detto da qualcuno al di fuori della nostra cerchia debba essere necessariamente un insulto solo per il fatto che è qualcuno di diverso da noi a dirlo (vedi un ragazzo che dice "bitch" a una ragazza, un bianco che dice "nigga" ad un nero o un etero che dice "frocio" ad un omosessuale). Poi io parlo dall'alto della mia ignoranza da miss nessuno 😂 ma penso che si raggiungerebbe una società migliore se ognuno guardasse agli altri con serenità e non si sentisse sempre sotto attacco...in sostanza le vere e genuine intenzioni di qualcuno sono da valutare in un discorso al di là delle parole che usa (scusate il papiro 😂)

Bel video!! Sembra un bravissimo ragazzo 😍 parla bene, si sa esprimere in maniera logica! Una cosa rara ultimamente..mi ha dato qualche spunto di riflessione sulla storia della “back community” che mi piacerebbe approfondire. Ho pensato al concetto di “community” ci sta che venga usato come termine per indicare delle minoranze. Però finché si continuerà a parlare di community si porterà sempre avanti un separatismo che non giova a un discorso di comunità in senso totale. Appena si nomina una comunità si identifica immediatamente qualcuno che è separato dalla norma per definizione. Parlo senza dati alla mano (disclaimer!!) però mi pare che gli africani (anche di seconda generazione) siano ancora una minoranza da noi. Ma negli Stati Uniti, la presenza Afro è molto più radicata, culturalmente e storicamente, da molto più tempo. Eppure sia bianchi che neri parlano ancora di “community” per indicare i neri o auto identificarsi. È un discorso complesso ovviamente, in cui entrano tante componenti in campo soprattutto culturali, propriamente americane. Però credo che l’interesse generale sia quello uscire da questo separatismo. Ma usando questo linguaggio è un discorso che viene alimentato dai separati e dai separanti.

Sì, il discorso del "lo dico per scherzare" è molto difficile da spiegare agli altri. Faccio un esempio. Io sono un ragazzo gay, ho 19 anni e ho fatto coming out a 14. Tra l'altro, sono sposato con un ragazzo cinese, anche lui gay. Quindi discriminazione per le minoranze doppie. Ora: io sono una persona che tendenzialmente usa termini volgari con gli amici. Ma se mi vedi in pubblico, sembro la persona più formale e timida del Mondo. Questo perché so che ogni persona ha una sensibilità diversa, e che il permesso che hai nel dire o fare qualcosa dipende dal rapporto che hai con la stessa. Faccio un esempio pratico: capita che io chiami una mia amica con ogni tipo di soprannome possibile, e che lei risponda chiamandomi con ogni soprannome possibile in base alle nostre minoranze. Lei donna, io gay. Trovo che questo dipenda anche dal fatto che sdrammatizzare il significato delle parole le renda meno potenti. Comunque, per noi è un gioco, e non mi vergogno a dire in pubblico che FRA DI NOI è abbastanza la norma. Così come è la norma che se dico che un ragazzo per strada è carino mio marito mi dice che sono un frocio (e me lo dice sottovoce, ma ora ci arriviamo), ma capite... è mio marito. Quando non c'è confidenza invece succedono casini. Giusto per fare un esempio, per me il sesso di una persona è totalmente irrilevante. Non distinguo in nessun modo fra un uomo e una donna. Per me sono esattamente identici, se non per evidenti differenze fisiche. Allora un giorno ho detto a un'amica di un'amica (che non conoscevo) che assomigliava ad un mio amico. Per me non era in nessun modo un insulto, ma semplicemente la trovavo una cosa vera, e quindi l'ho condivisa. Questa ragazza ha passato la serata a piangere e a guardarmi male perché per lei era un insulto profondo essere "simile a un uomo". Tornando al "sottovoce", quando utilizziamo degli insulti goliardici fra amici, tendiamo a farlo in casa o quando nessuno ascolta. Perché se io dico "frocio" a casa, è uno scherzo. Ma se dico, anche se lo dico a mio marito, "frocio di merda" per strada, nessuno fa niente, ma qualcuno potrebbe esserne toccato. Magari un ragazzino di 14 anni gay che ha paura di dirlo agli altri passa di là mentre sente urlare "frocio", magari un omofobo passa di là e dice "vedi che non sono da solo, sono figo!", eccetera. La componente sociale e il gruppo di appartenenza nel quale un insulto diventa goliardia sono piuttosto importanti ;)

Bellissimo video

Bellissimo video.

La realtà è che i bianchi sono Rosa e i neri sono Marroni! Da oggi in poi piu Marroni per tutti ahahahah bellissimo video!

Ma perchè queste cose non vanno in televisione? Grazie a voi che ne parlate

Anche il mio papà ci fa i complimenti x il video ❤

Vorrei vedere più video del genere. Credo che ci sia una grande necessità di rivedere i ns atteggiamenti verso la comunità dei neri. Perché finché non ne parliamo, non avremo la possibilità di capire dove stiamo sbagliando.

Questo video mi ha fatto pensare molto...

Posso solo dirti che la mia fanciullezza è stata contraddistinta dall'amicizia di più etnie in un quartiere allora complesso di Napoli ed ognuno di noi è stato di supporto affinché la giornata potesse passare con tranquillità. Morale della favola: quando la tua famiglia praticamente è composta da i tuoi amici-fratelli, le differenze raziali nemmeno le vedi, alcuni fratelli miei sono morti ed altri si sono trasferiti,ma ognuno di loro è parte di me a prescindere dalla distanza e dalla morte.

la parola in questione in Italia non aveva accezione negativa, tanto da essere stata usata anche nel testo de: "La pelle nera" di Nino Ferrer. Veniva usata, insieme al termine "moro/i", per identificare le persone di origine africana di pelle scura. Solo dopo che negli USA questa parola fu bandita, allora si accese il dibattito anche in Italia. Per quanto mi riguarda, di quella parola, posso anche farne a meno per esprimermi, esistono validi sostituti, ma se degli anziani continuano ad usarla ti prego di perdonarli, perché non è il vocabolario che identifica le azioni delle persone, soprattutto quando si è presa una certa abitudine prima che diventasse sconveniente. cit. wikip. " Si presume che il passaggio da termine neutro a negativo sia avvenuto nel corso degli anni settanta"

A me non piace nemmeno che le persone (anche ragazze, non solo maschi) dicano “troia” come insulto generico. Penso che vada bene usarlo solo fra amici e soprattutto con palese intento ironico, cioè avendo coscienza delle sue implicazioni reali e volendo prendere in giro chi invece lo usa seriamente.

Per me come parola negro/nero/nigga(credo che si scriva così) va bene basta che non viene usata per offendere/prendere in giro. È la stessa cosa per la parola disabile, all' inizio le persone disabili si chiamavano handicappate, poi però la gente ha incominciato ad usare questo termine per offendere e di conseguenza la parola è cambiata in disabili, ma anche lì la stessa storia e così adesso la parola è cambiata nuovamente in diversamente abili. Un altro esempio è quello Delle persone che puliscono le strade, all' inizio si chiamavano spazzini, poi netturbini e adesso operatori ecologici.Il succo del discorso è che non importa che termine usi per chiamare/descrivere... Una persona l' importante è non usare quella parola per offendere. Spero che si sia capito quello che volevo dire è che nessuno abbia frainteso ❤❤❤

Avevo già visto il video di Loretta. Yves oltre che simpatico fa notare anche aspetti veritieri. Il contesto e la realtà in cui si vive fa molto la differenza. Venendo da una cittadina medio-piccola (60-70 mila abitanti) mi rendo conto quanto la persona straniera non sia ancora vista bene in certi luoghi e in certe fasce di età soprattutto. Ahimè tante volte ho sentito usare la parola "negro" (ma anche il semplice "nero") in senso dispregiativo. Studiando 6 anni a Milano mi sono reso conto quanto, invece, la mentalità sia diversa proprio per l'opportunità di interfacciarti abitualmente con persone di Paesi diversi. E' vero, poi, che tra chi è più giovane e chi ha amicizie provenienti da ogni paese i pregiudizi e il razzismo, fortunatamente, sono molto più bassi e avere amici stranieri "fa figo" (come diceva Yves) per il semplice fatto che si crea un sentimento di solidarietà e condivisione anche su qualcosa di solito al centro di cattiveria. Credo che le parole abbiano un peso a seconda del contesto e da chi le utilizza. "Negro" e altri termini con un significato implicito dispregiativo dovrebbero essere evitate, se non quando usate con ironia. Quando adoperi termini come "nero" o "bianco" con amici sai di farlo con ironia per "ridere/sdrammatizzare" con una parola quello che in realtà in passato, ma ancora oggi, per molti è motivo di razzismo e un insulto verso chi è diverso da noi. Negli anni milanesi ho conosciuto ragazzi/e provenienti da tutto il mondo e in un rapporto di amicizia e parità etichettarsi così ha tutto un altro valore. Sono parole che dette da un leghista o certi individui farebbero piangere. Dette da amici e nella goliardia di un rapporto di amicizia sincero hanno un valore ben diverso. Come in tutte le cose il contesto, i toni e i protagonisti di certi termini fanno la differenza. Purtroppo, quando come termine viene adoperato per etichettare un estraneo ha praticamente sempre un'accezione negativa, così come lo sarebbe dire di una persona estranea "cicciona", "frocio" ecc....ecc.... "Negro", proprio per il significato che ha da noi in Italia è una parola che comunque ho sempre faticato ad usare perchè ha un peso storico specifico. Aggiungo: la parte che più deve far riflettere è quella che avete espresso nell'ultima parte del video. Forse la modalità che più sminuisce la persona, secondo me, non sta nemmeno nel "negro" detto come insulto faccia a faccia. Lì c'è poco da fare. Se uno non ci arriva, non è educato, razzista, omofobo, maschilista continuerà ad esserlo. Quello che più mi fa riflettere è il razzismo implicito che Yves notava al minuto 11. Anch'io spesso mi ritrovo al bar o in altri luoghi e mi ritrovo la persona accanto che allude allo sconosciuto appena entrato-uscito con "quel negro/quel marocchino/quel negretto". Ecco, personalmente è questo che trovo ancor più fastidioso. Il fatto che stai alludendo ad un estraneo, adoperando un'etichetta e un termine dispregiativo per identificarlo. Un po' come si adoperava, immagino, "quell'ebreo" negli anni 30-40. E' un identificare-discriminare la persona solo in base ad una categoria, anzichè considerarla innanzitutto come singolo.

Mi è venuto in mente che qualche anno fa notai che i giornali della mia zona( si parla di giornali online di una tristezza spaventosa, ma che comunque operano come principale fonte d'informazione per molti) specificavano etnia, provenienza specifica solo e soltanto dei soggetti che fossero sia immigrati, sia con genitori africani ma nati in Italia, e più genericamente, di pelle nera. Per esempio, se qualcuno di Siena commetteva un crimine nella zona dove vivo non veniva mai specificato. Mai. Ma qualcuno di provenienza dall'est europa.

Bellissimo video😍adoro la sua voce...ma l argomento è toccante.io personalmente dico di colore se devo ad esempio descrivere una ragazzo/a appunto di colore a un amico o a un mio familiare che non la/o conosce...ma credo che nn lo si debba per forza specificare...faccio un esempio: stavo parlando con una mia amica lei mi disse:" sai ieri sono uscita con quella ragazza nera" e disse il suo nome...ma io la ragazza la conoscevo benissimo...nn c' era bisogno di specificare che fosse di colore.non so se mi sono spiegata.io nn direi mai a un amica ah si sono uscita con quelle ragazza bianca pk nn ce n' è bisogno perciò credo che come lo si eviti per le persone bianche bisogna evitarlo anche per le persone di colore, asiatiche ecc.

Bel video. L'unica cosa che volevo sottolineare è che la parola "bitch" è arrivata a significare "troia" nel tempo, perché i primi significati sono relativi a canidi di sesso femminile, cagna, lupa o volpe femmina. Il secondo significato è "stronza", che è comunque negativo, ma definisce una condotta discutibile della persona. Poi, forse complice anche la pratica dello slut shaming, i due concetti sono stati associati, ma penso sia più un problema in italiano. Mi pare di capire che gli anglofoni sappiano distinguere "bitch" da "slut". Per noi stronza=puttana... che chiaramente non funziona. Comunque che i parità in pillole cogli ospiti siano più lunghi è meglio, così avete modo di approfondire, per quanto lo permetta un quarto d'ora.

Che bel ragazzo, mamma lupa!!! Chiedo scusa per il commento superficiale, non son riuscita a trattenerlo!

È il grado di confidenza che determina se una cosa è detta per scherzo o meno, non il fatto se sei nero o bianco, donna o uomo. Se io sono bianco e chiamo un amico nero “ ne*ro” penso che quello capisca che è per scherzo esattamente come se lo facesse un nero. Stessa cosa vale se un uomo chiama una sua amica “tro*a”. Fare differenze solo in base all’etnia o il sesso è una forma di xenofobia. Dovrebbe essere il grado di conoscenza a fare la differenza.

Io ho notato particolarmente la distinzione che fanno i media, se una persona non italiana fa qualcosa viene sempre specificata la nazionalità anche se non necessaria. Riguardo l'uso dei vari termini a me personalmente non piace il termine "di colore" perchè mi sembra troppo generico e riduttivo, non ho assolutamente problemi a dire "nero" e non credo ci sia niente di male se usato esclusivamente come termine descrittivo.

Oh yeah

Grazie Ierene! Piú video a tema razzismo mi piacetebbero molto!

Io credo che dovremmo provare a dare tempo a quest’Italia..sebbene potrebbe essere solamente un azzardo vedendo l’andamento generale,ma dobbiamo dare tempo poiché se ci pensiamo l’immigrazione in Italia è moooolto giovane,recente..al massimo se proprio vogliamo esagerare ci sono ragazzi italiani di terza generazione,non di più. Spero che con il tempo queste persone ITALIANE possano riuscire a vivere una vita quanto più normale come chiunque altro

Avrei una precisazione sul discorso delle parole usate all'interno delle cerchie (premettendo che sono perfettamente d'accordo). Se io, tra i miei amici, parlando di me stessa, faccio autoironia anche con parole pesanti su una mia presunta demenza congenita in quanto bionda naturale, ride anche il tavolo a fianco (e riderebbe anche se avessi i capelli tinti). Se faccio la stessa cosa in ambito "etnia-estetica", e mi riferisco a me stessa come "negra sbiadita" (perché è quello che sono) se per sbaglio un passante mi sente, deve rompere il cazzo e finché non tiro fuori le prove del dna non accetta la battuta perché secondo lui non sono nera; ovviamente poi muore dal ridere quando le prove le ottiene in tre secondi, e se ne va ridacchiando 'negra sbiadita hihihi'...coerenza. Ovviamente questo succede perché sono evidentemente donnabbbionda, ma non sono evidentemente nera. Quello che mi da fastidio è che in entrambi i casi io sto scherzando sulla mia estetica, ma nel primo lo faccio insultando insieme a me tantissime persone bionde e donne e va tutto bene, invece nel secondo caso non insulto nessuno, semplicemente faccio una battuta sulla mia melanina, ma sono una merda umana fino alla prova del dna. O.o Per il discorso moda: sono una mosca bianca, vado di moda sia tra i bianchi che tra i neri xD E mi è successo più volte in contesti "totalmente sbagliati" di essere presentata come "l'amica nera" (Secondo te che origini ha lei? Russa? Nooo, è nera!! / Indovina?! lo sai che sua mamma è nera?!), album delle figurine completato coi bonus: cinese, africano, filippino, rumeno...albino, nano, gigante, donna barbuta, gemelle siamesi...nerabianca!

Bellissimo video❤️ Ti va di fare un video sull'immigrazione? Sarebbe molto utile per far ragionare molta gente. 😊

Ho sempre evitato di utilizzare la N Word, ho sempre chiesto ai miei parenti e amici di non utilizzarla. Le risposte non sono sempre state positive, ma girare il tuo video probabilmente aiuterà! Si spera

Essere un "nero" o "di colore" non è sinonimo a "straniero". Io, per esempio, sono Italiano, nato in Italia dai genitori Nigeriani! Quindi, ci sono milioni di persone come me che per niente, non siamo stranieri in Italia!

La libertà di espressione non finisce dove inizia il rispetto per l'altro, se si pensa sempre a ciò che può dare fastidio agli altri non si vive più. Cosa intendo con questo? Non sto dicendo che io il diritto di dire negro a chi voglio, ma che se voglio dire negro a un mio amico, bianco o nero che sia, una volta che lui è d'accordo posso farlo. Potrò essere irrispettoso, potrò non conoscere il significato della parola, ma ciò non toglie che io possa farlo, nessuno può privarmi della libertà di farlo. Non ho il diritto di dire negro a una persona di colore una volta che lei non è d'accordo certo, ma un africano che sente me e un mio amico usare questa parola, può offendersi, può giudicarmi, ma non può impedirmi di farlo. Il video mi è piaciuto molto e non voglio passare per il discorso di razzisti al contrario affrontato nel video, ma questa cosa di dover sempre porre dei limiti a ciò che gli altri possono dire o non dire mi ha sempre dato fastidio. (so che nel video non viene detto questo, ma so anche che molte delle persone che lo guarderanno sono convinti proprio di questa cosa)

Yves quanto sei tostoooo

11.36 Cmdrp triggerz

Non c'entra molto ma me lo sono sempre chiesto, perche molto spesso i neri in Italia, ma magari anche in altri paesi, parlano cosi bene l'inglese rispetto alle media italiana?

Vogliamo il video sul razzismo al contrario!!!

Insomma, alla fine come devo chiamare le persone che hanno una colorazione più scura della mia?

Capisco e condivido il discorso sulla potenza della semantica delle parole e la necessità di educare ad un uso consapevole, ma la questione del "permesso" non la capisco e non la condivido. Se il nostro obiettivo è quello di distruggere l'idea che esistano due blocchi separati - il bianco e il nero - non credete che il fatto che un tizio nero possa usare la parola "negro" in quanto virtualmente discendente di decima generazione di uno schiavo (il che non è così immediato, è come dire che io son discendente di patrizi romani), e ancor peggio il fatto che un nero, in quanto esponente della "neritudine" possa dare il *permesso* ad un bianco - colpevole di essere bianco - di usare la parola in questione, vada a reiterare l'idea della distinzione e della distanza? per l'amor diddio, prima che sul "colpevole di essere bianco" mi si accusi di negazionismo o di becero vittimismo o di suprematismo o di quella roba del razzismo all'incontrario contro i bianchi, specifico che è chiaramente un'iperbole ironica utile a riassumere un discorso che dovrebbe esser certamente più lungo di cinque righe in croce.

Che odio quando qualcuno che conosco dice quella parola ed anche se chiedo di smetterla continua a farlo. Purtroppo in Italia c’è fin troppa tolleranza e persino alcune persone nere sono d’accordo coi bianchi ad usarla

io ho un amico che è per metà africano. io non utilizzo quella parola però alcuni miei amici quando lo incontrano dicono “ehi negro!” e lui ci ride sopra e basta. in questo caso non mi sembra assolutamente offensivo...

Il primo pensiero appena incontro un "africano" (o nero, come preferite) il mio primo pensiero è: "OH guarda... Una persona." Ricordatevi che siamo TUTTI esseri umani, prima di essere qualsiasi altra cosa.

Che ne pensi di GioPizzi? Lui la usa in praticamente ogni video (Se non lo conoscessi è bianco, e la usa come intercalare in pratica.)

E poi c'è lo spagnolo, lingua in cui "negro" indica esattamente il colore nero. Sarei curiosa di capire come venga affrontata la questione nei Paesi ispanofoni.

Ciao Irene, bellissimo video , molto interessante però devo correggerti una cosa avendo vissuto due anni in USA e aver un livello di inglese C1. La parola Bi**h non significa tr**a ma proprio Str***a, siamo noi italiani che pensiamo che sia il contrario. :)

La sua voce è orgasmica.

Non prendetelo come quello che nel video viene definito "persona bianca che frigna perché non può usare una parola", perché a me di usare altre parole sta benissimo, ok? È solo che riguardo a questo tema a me viene sempre da pensare che si rischia l'effetto "asilo": se dite a un bambino dell'asilo che non può usare una certa parola, cosa succederà? Succederà che quello inizierà a ripeterla a raffica. Ciò vale per tutte le parole che hanno assunto un connotato negativo, non solo con quella di cui parla il video. A volte penso che sarebbe bene fare finta di niente e semplicemente sforzarsi di non usarla, come fanno i genitori di bambini piccoli. (ah, e "tecnicamente" bitch significa cagna, femmina di cane. Che poi è stato esteso alle prostituire con connotazione dispregiativa)

Il fatto che la libertà di espressione abbia un limite, il rispetto , avrebbero dovuto applicarlo anche al fatto dello Charlie Hebdo (7 Gennaio 2015) delle vignette satiriche sull'islam aldilà delle morte per terrorismo che erano non sbagliate di più, tutto ciò perché hanno usato una figura importantissima per una religione (Maometto) in modo scherzoso che ha provocato ciò che è successo, ciò non giustifica attentato ma si sarebbe potuto evitare con un po più di rispetto verso tutti. Soprattutto nel giornalismo questo limite viene spesso dimenticato perché si usano argomenti importanti per alcune etnie in modo satirico o provocatorio e questo provoca solo più tensione sociale . Cmq Bellissimo video come sempre.❤️

" negher " in dialetto milanese o lombardo vuol dire " nero " è il tono o il contesto con cui la si usa che cambia il significato

Ma una collaborazione con Loretta?

Questo ragazzo non ha un canale? Non mi bastano le dirette instagram

Io sono totalmente d'accordo con ciò che avete detto, però se posso vorrei fare un inciso... non vuole essere la tipica frase "non solo razzista ma...", lo premetto. Io mi sono avvicinata a questi argomenti guardando dear white people e li viene fuori un casino perché un ragazzo bianco canta una canzone tra se e se, ballando a una festa in cui sono presenti dei ragazzi di colore, in cui c'è la n word... Io sta cosa non l'ho mai capita scusate! Se un cantante di colore pubblica una canzone, sperando immagino di diventare famoso e che la sua canzone raggiunga tante persone, perché diventa un problema se la canta un bianco? Alla fine è come citare un testo in una tesi... non capisco sinceramente...

Io ho un problema per la mia tesi, nel senso che sto analizzando un libro scritto negli USA, e in particolare nel sud, negli anni 1960-62. Mi sembra di poter sbagliare nell'usare la parola "Negro" che nel libro, in lingua originale, viene usata spesso. Non viene usata in accezione negativa (come dice Yves la parola realmente offensiva nel libro è "nigger"). Non so se usarla nel paragrafo di riassunzione. Ho paura di poter sbagliare nel farlo. Qualcuno ha dei consigli? P.S.: Uso "African-American" e "black" come aggettivazione, ma mi sembra di scrivere troppe ripetizioni

Qualcuno mi può aiutare a chiarirmi questa cosa? Sento spesso dire soprattutto quando c’è in ballo una vittoria sportiva “ non c’è niente da fare i neri hanno una struttura fisica diversa, sono nati per fare certi sport, guarda che muscolatura...ecc ecc... “ Io non so come rispondere...cioè mi sento strana quando sento queste cose, mi sembra una frase tanto razzista..soprattutto perché lascia intendere che i neri vincono facile e si possano quindi allenarsi e impegnarsi meno rispetto agli altri.. però cacchio un fondo di verità io la vedo e a pensarla così mi sento un mostro ... quindi boh non rispondo mai perché piuttosto che dire una cazzata preferisco stare zitta.. peace&love a tutti, se dovete dire qualcosa di inutile o offensivo lasciate perdere: c’è la moderazione dei commenti..

Ciao, non sono d'accordo su molte delle cose che ha detto Yves, anzi alcune a voler essere precisi non sono nemmeno fattuali. Mi piacerebbe parlarne a voce invece che con commenti su KZfaq. Si può fare?

posso chiedere una spiegazione, non ho capito una cosa. se una parola è nata come insulto e lo resta, perchè all'interno del gruppo è accettata? non ho idea di cosa dica la psicologia, ma mi sembra che freud dicesse che uno scherzo è un modo innocuo per offendere senza risultare offensivo. boh

Penso sia diverso il "chiamarci qualcuno" che andrebbe fatto solo previa autorizzazione, mentre è diverso dirlo in un discorso generico, parlando della parola come hai fatto in questo video, o citando qualcun altro che lo ha detto. In quei casi secondo me dovrebbe essere detta ed è ridicolo dire "la parola con la N", mi pare che sei d'accordo, o sbaglio?

00:00 - 00:11 Sembrate un manifesto della Benetton!;-D 00:48 - 00:54 Se vogliamo essere proprio tecnici(almeno parlando dei film)sarebbe #TeamHermione...quella battuta l'ha detta *lei* nel 2°film a Lucius Malfoy! 01:51 - 01:55 "Come viene vissuta questa parola all'interno della Black Community"[cit.]cimdrp "Black community...puoi dire COMUNITA' NERA,non cascherà il mondo,non arriveranno terremoti o tsunami e se arriveranno la ragione non sarà questa...parla in Italiano!"[cit.]also cimdrp ;-] Comunque,battute a parte,io la parola negro la considero un insulto e come tale la tratto:non la uso,mi dà fastidio sentirla,ma,esattamente come"stronzo"o"puttana",se capita un contesto(ad esempio una canzone)in cui la parola è contenuta ma non è intesa come un'offesa REALE diretta a qualcuno di FISICAMENTE PRESENTE non credo sia giusto VIETARE ai bianchi di usarla.O,come dicevate giustamente anche voi nel video,trovo sia maturo *capire* quando un amico può voler usare una parola che NORMALMENTE è intesa come offensiva in maniera scherzosa e totalmente amichevole,come quando io avevo soprannominato affettuosamente una mia amica Rompipalle e la chiamavo proprio così invece che chiamarla per nome. In un caso del genere si dovrebbe essere di mente un po' elastica e non scagliarsi senza pietà contro il"povero"bianco che ha usato quella parola *non come offesa* ma in un contesto ben preciso con tutt'altri intenti.

Premessa: per me se una parola da fastidio a qualcuno io non la uso. Punto. Non concepisco nemmeno la concezione alla variante "nigga", dato che è la stessa cosa. Però. Io preferisco molto di più che l'avversione per la parola sia spiegata con "è offensivo in Italia" (anche perché lo è) piuttosto che mi si dica "In America ha questa origine". A meno che io non stia parlando con un americano, della loro storia mi interessa relativamente. Sensibilizziamo gli italiani su questo punto perché è una brutta parola QUA, non in America, o ci sarà sempre lo sveglio di turno a dire "eh ma deriva dal latino, vuol dire solo nero, fino a 80 anni fa lo si usava senza problemi bla bla bla". Anche perché la maggior parte dei neri in Italia non sono americani, non condividono la storia di schiavitù americana legata a quella parola. In Italia è offensiva per altri motivi, non serve andarne a pescare da altri posti, sennò sembrerà che non ne abbiamo abbastanza per smettere di utilizzarla di nostro.

scusami. penso che anche se una donna chiama un'altra donna "troia" non è una cosa ammissibile. tu non mi conosci, non sai chi sono, o magari mi stai pure antipatica e mi vieni a chiamare troia? almeno sai che vita faccio? no. quindi ciò non ti dà il diritto di chiamarmi troia. a nessuna PRRSONA è dato i diritto di offendere un'altra persona insultandola non conoscendola minimamente.

Cosa vuol dire "Essere figo perché si colleziona amicizie inusuali"?

Penso che disse neri non è negativo, ma positivo, perchè una persona viene da Africa è nera ed è il fatto. è positivo che la persona nera avesse pelle marrrone scuro ed di colore è bellisimo nient'altro ed è complimenti. è possibile che le persone nere da America /Stati Uniti sia pregiudizio perchè il loro storico è negativo, ma non si significa dire nero a una persona che è negativo.

Ma con quale voceh

Credo dovremmo riflettere sull’uso delle parole “tra noi”, e mi riferisco al termine “troia” e all’esempio fatto da Irene nel video. Credo che questa parola non debba essere usata MAI, perché la sua connotazione è totalmente negativa, e soprattutto perché viene costantemente decontestualizzata, cioè usata a caso, in relazione al modo di vestirsi o al modo di comportarsi. A mio parere l’uso di questo termine contribuisce alla cultura della violenza (anche se lo usiamo “tra noi”, credo che una parte di noi penserà sempre che alla fine è giusto così, che sei proprio troia se...). Idem per il termine “frocio” o “finocchio”.

Scusa ma se sono in un contesto rilassato dove conosco tutti e so che non offenderei nessuno non vedo il problema; il namecalling diventa un problema nel momento in cui viene usato a sproposito, per offendere o discriminare. Capisco bene che il razzismo sia un problema serio e che quindi sia giusto fare attenzione a questo genere di cose, ma così non c'è il rischio di litigare a vicenda (intendo tra noi persone "progressiste") mentre poi c'è il Salvini/Meloni di turno che fa danni seri senza mai utilizzare la parola ne*ro? In ogni caso bene o male concordo con tutto quello che dici nei tuoi video, è solo che mi sembra un po' esagerato mettere un divieto arbitrario ad una parola, non tanto per un discorso sterile sulla libertà di parola (muh freedom of speech), ma perchè facendo così come dici anche tu le si dà potere.

Peggio di una dittatura

Come quando, giusto stamattina, una delle mie compagne di liceo fa la sua entrata in scena con un bellissimo "io non sono razzista, però non mi metterei mai con un rumeno" Bitch what the fuck i rumeni sono caucasici esattamente come te, se devi fare la figura dell'idiota che con quel "ma" si contraddice, almeno falla bene usa le parole giuste, sei xenofoba, non razzista. Poi magari sei pure razzista, ma almeno fai vedere che (SARCASM ALERT) tu donna bianca e in quanto tale superiore sai parlare italiano, non come i rumeni e/o i neri

Magnifici ragazzi!